Artigianato Valdostano - Gli oggetti caratteristici

Grolla: E' un calice da vino con coperchio, scavato in un blocco di legno, lavorato al tornio e a volte arricchito con l'intaglio. La sua matrice è insieme religiosa e conviviale: da calice paleocristiano a coppa contadina. La grolla era riservata alle bevute conviviali in occasioni speciali, mentre per l'uso quotidiano si ricorreva a ciotole in legno spesso munite di due manici.

Coppa dell'amicizia: Derivata dalla grolla ma più bassa e panciuta, con beccucci e con il coperchio scolpito, viene usata soprattutto per il caffé alla "valdostana", caffé misto a grappa, zucchero e spezie, servito fiammeggiante. Simbolo di amicizia, si usa "à la ronde".

Sabot: Calzature robuste ed interamente in legno, economiche, avevano il vantaggio di essere calde e asciutte, adatte ai rigori dell'inverno e al fango.

Sock-Pioun: Sono pantofole in tessuto confezionate tradizionalmente nella vallata di Gressoney. Usate in passato anche per i lavori dei campi, si confezionavano con abiti smessi dal tessuto piuttosto pesante. Per i giorni festivi si utilizzavano stoffe dai colori vivaci, abbellite per le donne con qualche ricamo. La suola è formata da diversi strati di stoffa trapuntati

 

Utensili agricoli: Erano costruiti in modo accurato, con particolare attenzione alla loro funzione d'uso. Strumenti di lavoro che suscitano curiosità ed interesse, per l'ingegnosità dei montanari:

  • per la fienagione, i rastrelli dai lunghi manici di frassino e dai denti di acero
  • per la battitura del grano, i "fléyé" formati da due bastoni di diversa lunghezza (manico e battente) collegati da una striscia di cuoio
  • per la setacciatura del grano, i "van" (cesti piatti con un bordo rialzato)
  • per la setacciatura della farina, i "tamis" (setacci)
  • per la raccolta delle mele o pere, le scale in abete rosso e frassino di diverse lunghezze
  • per la vendemmia e la lavorazione dell'uva, barili, botti, gerle, tinozze
  • per il trasporto e la distribuzione delle sementi nei campi, la "gorba" (scatola in legno con manico).

E poi, ceste e cestini per i più svariati usi: la "corbeille" alta e fornita di due coperchi, usata per il trasporto nei campi di viveri e vettovaglie, i "tsaven" di forma emisferica, usati per raccogliere ortaggi, frutta, ecc.

 

Marchi per il burro: Usati nelle case contadine per dare forma e decorare i panetti di burro.

Mobili: Le cassepanche o "artson", mobili indispensabili, utilizzati per contenere farina
ed alimenti o per riporre il corredo della casa, con forma esterna di cassone, all'interno dotati di vari scomparti a seconda dell'uso, in alcuni casi anche con nascondigli ingegnosamente mimetizzati, decorati da disegni geometrici o da soggetti religiosi. Le culle, di modeste dimensioni, preparate dai futuri padri che spesso le regalavano alle spose il giorno delle nozze, sollevate da terra da corti piedi, collegati tra loro da due assicelle ricurve per assicurarne il dondolio. L'attuale produzione di mobili comprende tavoli, sedie, credenze, piattaie, letti ed armadi, solo per citarne alcuni, nell'ottica di abbellimento delle stanze componenti l'abitazione quali cucina, soggiorno, camera da letto, taverna...

 

Scatole e cofanetti: Ricca è la produzione di tabacchiere, di cofanetti per i gioielli, di scrigni per il denaro, di scatole artigianali, raffinate nelle decorazioni, di varie forme e dimensioni. Le più antiche sono le scatole per il sale, di forma rotonda o ovale, con il coperchio che ruota su un perno e gli astucci portapenne.

Conocchie: Tradizionali rocche per filare, lavorate ed intagliate in modo particolarmente accurato per il valore sentimentale che rivestivano. Costituivano uno dei regali che l'uomo preparava per la futura sposa, a dimostrazione della dote femminile più apprezzata: l'abilità nei lavori domestici.

Taglieri: Vassoi di forma ovale, rotonda o rettangolare per i salumi o i formaggi. Alcuni, in particolare quelli usati per la polenta, muniti di apposito manico, altri, come il "copapan", dotati di lama per affettare il pane.

 

Giocattoli: I più tipici sono "les cornailles", piccole forme di mucche stilizzate dal corpo tozzo, senza gambe, costruite dai bambini in assoluta libertà di proporzioni. I giocattoli erano quasi tutti zoomorfi: oltre a mucche e pecore, erano presenti galline dal collo altissimo, i "tatà", muli posti su quattro ruote, gatti, caproni, ecc. Ancora oggi continua la produzione di questo tipo di giocattolo, che però assume una funzione puramente decorativa.

Maschere: Ricavate da pezzi di scorza d'albero, la forza dell'espressione viene data dagli occhi, dalle arcate sopracciliari più o meno accentuate, da fronti rugose e nasi imponenti.

Fiori in legno: Sono una delle ultime creazioni dell'artigianato. Dai trucioli di legno, composti in modo aggraziato, sbocciano stupendi fiori che si ispirano alla flora della Valle.

 



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