Incendi boschivi causati dal fulmine in Valle d´Aosta a cavallo fra luglio e agosto 2018.


venerdì 10 agosto 2018

I fulmini scaricatisi durante i numerosi episodi temporaleschi dell’ultima decade di luglio e inizio agosto hanno innescato vari incendi sul territorio regionale. Oltre al focolaio del 4 luglio a Montjovet, manifestatosi solo 2 giorni dopo e spento nella serata, il maggior numero di accensioni è da ascrivere al temporale del 20 luglio. Questo episodio ha acceso almeno 3 focolai d’incendio: il primo a Saint-Christophe (ore 20.35), a monte di Parleaz, che è rimasto in fase latente fino al 26 luglio, il secondo a Quart (ore 20,45) a monte di Effraz, subito manifestatosi, e il terzo a Lillianes (ore 00.13) presso loc. Bec Forà, rimasto latente fino al giorno 24 luglio. I temporali del 1 e del 3 agosto hanno innescato altri due focolai, rispettivamente a Brusson (ore 17.45, loc. Bossoulaz) e a Lillianes (ore 15.09, loc. Orteis). In entrambi i casi le fiamme si sono invece manifestate in un tempo relativamente breve. In tutti gli incendi o principi d’incendio la singola superficie percorsa dal fuoco non è mai risultata superiore ai 600 metri quadrati.

Il Corpo forestale della Valle d’Aosta è intervenuto con il personale del Nucleo antincendi boschivi e delle rispettive stazioni forestali e con gli elicotteri messi a disposizione dalla Protezione civile. Solo a Quart l’intervento è stato effettuato esclusivamente con l´autobotte. Oltre ad una prima fase dove gli elicotteri hanno lanciato estinguente con il secchio antincendio per stabilizzare la situazione, sono state impiegate tecniche di cooperazione aero-terrestre con l’utilizzo di Sistemi modulari elitrasportati e di serbatoi idrici di supporto. Solo nel secondo incendio di Lillianes non è stato utilizzato il Sistema modulare, data l’impervietà della zona e l’impossibilità di operare in sicurezza per il personale a terra. Sono stati quindi effettuati lanci con ritardante mediante l’elicottero.

Particolarmente impegnativo si è mostrato l’incendio di Saint-Christophe che, dopo il già citato periodo di latenza, si è propagato in un macereto colonizzato da pino silvestre, larice e sporadico abete rosso. Il fuoco sotterraneo è risultato di difficile individuazione ed estinzione, tanto che dopo il primo intervento del 26 e 27/7, è stato necessario intervenire nuovamente sulle riprese (che tuttavia non hanno ampliato significativamente la zona già percorsa) nei giorni 3/8, 5/8 e 9/8.

Didascalie fotografie:

Foto n. 1: Trasporto del materiale AIB nei pressi dell’incendio con l’elicottero (foto Marguerettaz)

Foto n. 2: Sistema modulare elitrasportato (SME) da 500 l in mandata sull’incendio (foto Plebs)

Foto n. 3: Classica manifestazione del fuoco sotterraneo (foto Plebs)

Foto n. 4: Tipico focolaio innescato dal fulmine alla base di un pino silvestre (foto Plebs)

Foto n. 5: Serbatoio tetraedrico flessibile da 650 l utilizzato per il rifornimento del Sistema modulare elitrasportato (foto Plebs)

Foto n. 6: Piazzuola a valle presso la vasca AIB di Chalasc (Fontainemore) per la preparazione di SME e serbatoi tetraedrici (foto Gyppaz)

 

 


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