Editoriale
Il Programma regionale di riduzione dei rifiuti 2011-2013

Abbiamo voluto dedicare un intero numero della rivista all’illustrazione del Programma triennale di riduzione dei rifiuti 2013-2011, riconoscendolla centralità di questo strumento nella politica regionale in materia di gestione dei rifiuti.
Prevenzione e riciclo sono le priorità dettate dall’Unione Europea agli Stati membri per la definizione di un corretto governo del ciclo dei rifiuti che porti al raggiungimento di un obiettivo ambizioso: dissociare la curva della produzione dei rifiuti da quella della crescita economica, invertendo l’attuale tendenza che vede strettamente correlati il benessere e i suoi stili di vita improntati al consumismo con l’aumento delle quantità di rifiuti da trattare. È evidente in questa strategia l’attenzione che l’UE pone su due aspetti rilevanti: le criticità ambientali dovute agli impatti nella produzione e nello smaltimento dei rifiuti, e l’esaurimento delle risorse naturali rispetto alla volontà di promuovere lo sviluppo sostenibile.
Anche noi, partecipi di queste problematicità su scala sia locale che globale, abbiamo voluto mettere al centro delle nostre azioni la priorità della prevenzione nella produzione dei rifiuti. Il piano si configura quindi come uno strumento dinamico che vuole tradurre gli obiettivi in azioni concrete e strutturali.
In questi obiettivi la prevenzione viene declinata nelle principali declinazioni: evitare la produzione, ridurre alla fonte la quantità dei rifiuti e trasformare lo scarto in materia per il suo riuso. Tutte le iniziative individuate nel programma intendono diffondere e radicare abitudini e stili di vita che contribuiscono efficacemente alla minimizzazione dei quantitativi di rifiuto. Per queste ragioni il programma si indirizza a tutta la popolazione ed alle sue componenti sociali chiamandole ad intervenire concretamente, essendo convinti che la somma di buone pratiche sia la chiave vincente per la diffusione di una vera coscienza verso uno sviluppo sostenibile e che poco possono gli slogan, le imposizioni di legge e le sanzioni.
Il primo ciclo di attività, che vede ora l’avvio e che si realizzerà nel corso del primo anno, riguarda la frazione organica, per la quale la pianificazione regionale sui rifiuti prevede la valorizzazione in materia fertilizzante (compost) attraverso la pratica del compostaggio domestico e locale.
L’obiettivo è di promuovere tale pratica in modo ambientalmente sicuro e tale da poterne misurare e contabilizzare l’efficacia, anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi di legge e delle percentuali di raccolta differenziata.
Il piano dedica anche una parte importante delle proprie azioni, al miglioramento delle pratiche del riciclo mediante il miglioramento delle raccolte differenziate.
Per migliorare infatti la quantità - ma ancor più la qualità - della raccolta differenziata è indispensabile essere sempre più informati sulle modalità di selezione dei materiali e poter essere pronti ad adeguarsi ai nuovi sistemi di recupero di materia.
Se le difficoltà incontrate per conferire correttamente gli imballaggi nei vari contenitori possono anche addebitarsi alle etichettature complesse e disomogenee, alla presenza di materiali di dubbia identificazione, ai materiali poliaccoppiati (diversi materiali non separabili); rimane però ancora alta la disattenzione o forse la scarsa la convinzione e responsabilità nell’impegno che ogni individuo deve porre per contribuire a ridurre il problema dei rifiuti nella nostra Regione.
I dati sull'andamento delle raccolte mostrano infatti ancora alcune criticità e margini di miglioramento importanti, ed è su quelle che si concentrerà a nostra attenzione.
Affinché il ciclo di gestione dei rifiuti sia performante e raggiunga i livelli di prestazione previsti dalla normativa è necessario che ognuno faccia la sua parte: l'azione delle pubbliche amministrazioni deve incontrare e assecondare il più possibile le esigenze della cittadinanza la quale a sua volta deve essere collaborativa, aperta ad accogliere le opportunità e i servizi messi a disposizione, in un rapporto di confronto continuo per il miglioramento progressivo dei servizi.
Prevenzione dunque come azione prioritaria per una corretta politica di gestione dei rifiuti ma anche e soprattutto come strumento per aumentare la consapevolezza ambientale dei cittadini. Con questa convinzione vi auguro buona lettura.

Manuela Zublena
Assessore al territorio e ambiente
 
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