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FAUNA SELVATICA

IL CENSIMENTO IN BATTUTA AL CAPRIOLO (CAPREOLUS CAPREOLUS)

Prime valutazioni di questa metodologia in due aree della Valle d'Aosta

di Paolo Oreiller, Christian Chioso, Matteo Martinet
Direzione Flora, Fauna, Caccia e Pesca, Tecnico faunistico
La popolazione del capriolo in Valle d'Aosta, che ha avuto origine da immigrazioni spontanee di soggetti provenienti dalla Savoia, è monitorata sin dal 1996, anno in cui il Corpo Forestale Valdostano effettuò una prima indagine conoscitiva della specie mediante il censimento indiretto con la tecnica del rilievo delle tracce su neve. Dalla prima stima della popolazione ad oggi il numero minino accertato di animali è cresciuto passando dai 306 individui del 1996 ai 4.381 della primavera del 2007 (con l'esclusione del Parco Nazionale Gran Paradiso e del Parco Regionale Naturale del Mont Avic).




Piccolo di capriolo (foto R. Andrighetto)


Negli anni la tecnica di censimento è stata affinata rendendo uniforme la metodica di conteggio nelle sedici Giurisdizioni forestali, mappando tutte le poste ed i settori di osservazione di tutto il territorio regionale; si è cercato, inoltre, di specializzare gli osservatori, mediante l'organizzazione di corsi di formazione finalizzati a fornire gli elementi utili all'acquisizione di dati sempre più attendibili. Attualmente, al censimento primaverile dei cervidi partecipano ogni anno circa 1.250 osservatori tra agenti del Corpo forestale, personale dell'Ufficio per la fauna selvatica, cacciatori e tecnici faunistici.

Il metodo finora utilizzato è l'osservazione diretta da punti fissi, con l'utilizzo di mezzi ottici adeguati, in un periodo favorevole a tale osservazione, ovvero nel momento di comparsa della nuova cotica erbosa a primavera, fattore di richiamo per il capriolo verso radure e prati di fondo valle. Tale metodologia presenta però alcuni limiti di contattabilità degli animali, nelle porzioni boscate di territorio. Anche seguendo un corretto approccio metodologico, la consistenza demografica risulta sempre sottostimata ed è estremamente difficile stabilire l'entità dell'errore compiuto: per il capriolo, può raggiungere anche valori assai elevati (>50%).
Al fine di ottenere dati densitari più attendibili, nel 2007 è stata sperimentata la tecnica del censimento in battuta in aree campione.





Capriolo femmina (Capreolus capreolus)
(foto R. Andrighetto)


Per la scelta delle aree campione, si è confrontato il territorio vocato alla presenza della specie con le superfici delle aree boscate, individuando alcuni settori interessanti per lo svolgimento del censimento in battuta.
In relazione alla morfologia del territorio, sono state scelte 2 aree rispettivamente nel comune di Chambave ed in destra orografica della valle di Champorcher, tra Hône e Pontboset.

 






 
Le aree di studio
Le due zone di censimento, individuate studiando i dati territoriali e faunistici a disposizione, sono state scelte con gli agenti del Corpo forestale ed i referenti del mondo venatorio con esperienza nell'organizzazione delle battute al cinghiale. Infatti, affinché questa operazione sperimentale possa essere ripetuta in futuro, l'area scelta deve presentare caratteristiche di dimensioni e vocazione adeguate a rappresentare il territorio totale, accessibilità (presenza di strade e sentieri facilmente percorribili) e facilità di chiusura del perimetro di battuta su tutti i lati del poligono.

L'area individuata nel Comune di Chambave, a monte dei villaggi di Champ-d'André e di Pramassaz, ad una quota compresa tra 800 e 1.200 m s.l.m., con esposizione prevalente a nord, ha una superficie di 84,91 ettari pari al 3% della superficie boscata della destra orografica della giurisdizione forestale di Châtillon: si tratta di un bosco misto di pino silvestre (Pinus sylvestris) e roverella (Quercus pubescens), con rada presenza di betulla (Betula pendula) e castagno (Castanea sativa).
 
 
Nella cartina è rappresentata la destra orografica della Giurisdizione forestale di Châtillon e il Comune di Chambave. Sono visualizzate le tipologie vegetazionali del territorio agro-silvo-pastorale, l'area di vocazionalità del capriolo suddivisa in tre classi di bontà, oltre all'area campione del censimento in battuta del capriolo


In questa parte del territorio, il censimento classico effettuato con conteggi diretti da punti fissi interessa l'unità gestionale denominata CP 18. L'unità di gestione CP 18 ha un'estensione di 2.944 Ha, di cui 2.266 idonei alla presenza della specie. I conteggi effettuati nella primavera del 2007 (26 operatori coinvolti) hanno potuto determinare un numero minimo certo di 74 caprioli avvistati, pari ad una densità sul territorio vocato alla specie di 3,3 capi ogni 100 Ha.

L'area nel Comune di Hône, compresa tra i villaggi di Ronc di Meiten, Ronc Désot, Barma Désot e fino al torrente Tenalle, ad una quota compresa tra 700 e 1.100 m s.l.m., con esposizione prevalente nord, ha una superficie di 89,25 ettari di bosco pressochè puro di castagno (Castanea sativa). Questo territorio, morfologicamente difficile e con una più bassa vocazionalità per la specie capriolo, è stato individuato non tanto per ottenere dati più attendibili sulla presenza di caprioli quanto, soprattutto, per verificare l'organizzazione, piuttosto complessa, del censimento in battuta.

 
Metodica di monitoraggio

Il giorno scelto per lo svolgimento della battuta, presso il punto di ritrovo, sono state fornite le indicazioni per l'attuazione del censimento agli operatori presenti, che, suddivisi in gruppi, hanno raggiunto i diversi settori di battuta, posizionandosi in corrispondenza delle poste, in precedenza determinate e numerate.

Gli osservatori fissi, disposti su tre lati del poligono di battuta, avevano il compito di contare i caprioli mossi alla fuga dall'avanzamento del fronte mobile dei battitori, nel momento in cui gli animali fuoriuscivano dal perimetro dell'area.
La realizzazione di questo censimento ha il vantaggio di ottenere dati densitari in aree boscate non ricavabili con la tecnica delle osservazioni da punti fissi. Seppur efficace questa tecnica ha però lo svantaggio di necessitare di un numero di osservatori molto elevato, in stretta relazione con la superficie e la morfologia del territorio da campionare (circa 80-90 persone ogni Km2).

 
Risultati

Al censimento in battuta effettuato nel Comune di Chambave hanno aderito 81 persone ed è stata riscontrata una densità maggiore di caprioli rispetto ai dati ottenuti con il censimento da punti fissi. Il numero di caprioli contati è stato di 16 (oltre a 3 lepri ed una volpe), pari ad una densità di 18,8 caprioli ogni 100 Ha sul territorio vocato.
Il censimento effettuato nel Comune di Hône ha visto la presenza di 52 operatori e non sono stati osservati caprioli in uscita dal perimetro dell'area di battuta. Sono stati però contati 3 camosci e numerosi cinghiali, femmine adulte seguite dai piccoli (i cosidetti “striati”).
 

Capriolo maschio (foto R. Andrighetto)

Conclusioni
Il monitoraggio delle popolazioni selvatiche ha una valenza gestionale che non si limita all'utilizzo dei dati a fine venatorio, per l'elaborazione dell'annuale piano di prelievo, ma anche alla costante verifica dell'equilibrio tra densità di selvatici in rapporto al territorio, alle attività agro-pastorali e al fenomeno degli incidenti con autoveicoli, provocati principalmente dai cervidi.

In riferimento alle stime di presenza ottenute dal campionamento, come riportato da lavori svolti nell'Appennino e in altri settori delle Alpi, è fisiologica la discrepanza tra i valori densitari ottenuti con le due metodologie di raccolta dati. Questa esperienza di censimento in battuta ha al momento evidenziato i dati sulla consistenza del capriolo nella fascia boscata di questa porzione dell'envers della Valle d'Aosta, con densità che possono essere considerate medio alte per i settori alpini.
 
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