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PARCHI

SVILUPPO DI UN MODELLO OPERATIVO PER LA GESTIONE INFORMATIZZATA DEI DATI AMBIENTALI E TERRITORIALI DEL PARCO NATURALE DEL MONT AVIC

di Luca GANIS
Parco Naturale del Mont Avic
Il lavoro di tesi è stato finalizzato allo sviluppo di un modello operativo per la gestione informatizzata dei dati ambientali e territoriali del Parco Naturale del Mont Avic, con particolare riferimento ai corpi idrici, prelievi, scarichi e qualità delle acque superficiali del suddetto Parco.

I corpi idrici del Parco Naturale del Mont Avic sono elementi di rilevante interesse gestionale, ambientale e naturalistico e rappresentano una delle peculiarità ambientali della zona, di grande valore suggestivo e paesaggistico.

Il territorio del Parco del Mont Avic comprende due bacini idrografici distinti: quello del torrente Chalamy e quello del torrente Ayasse.

Il bacino del T. Chalamy presenta un ricco e complesso reticolo idrografico superficiale, alimentato principalmente dalle acque provenienti dalle testate dei diversi bacini, poste a quote relativamente elevate e con esposizione in prevalenza settentrionale, dove quindi la neve si mantiene talora fino ad estate inoltrata (Gran Lac, Lac Gelé) e dove è presente anche un piccolo apparato glaciale (versante nord del M. Glacier).

La zona del T. Ayasse, nella sua parte alta, presenta anch'essa un ricco reticolo idrografico superficiale alimentato dalle testate dei diversi bacini, dai numerosi laghi e dall'apparato glaciale della Rosa dei Banchi.
 
 
Vista del Lago Cornuto e del Lago Nero dal sentiero 5c che conduce al Gran Lago nel comune di Champdepraz

In tutto il territorio del Parco numerosi sono gli specchi lacustri, tra cui il Gran Lac, il lago naturale più esteso dell'intera Regione. Molti dei laghi presenti nella valle dello Chalamy, soprattutto quelli più piccoli o situati alle quote più basse, sono in avanzato stato di interramento naturale. In questo caso presentano, in prossimità dell'immissario, lembi e zattere di torba e di sfagno mentre quelli già completamenti interriti lasciano a loro testimonianza alcune torbiere, che consistono nei biotopi più importanti del Parco per l'elevata biodiversità di specie floristiche e faunistiche che esse ospitano.

Lo sviluppo di un modello operativo per la gestione informatizzata dei dati ambientali e territoriali con particolare riferimento ai corpi idrici superficiali si è concretizzato inizialmente nella costituzione di un Sistema Informativo Territoriale[1] (SIT) cioè un modello dati orientato agli oggetti (object oriented), in cui sono raccolte e strutturate le informazioni. Il SIT consente infatti di organizzare i dati georeferenziati relativi ad una certa porzione di territorio e sottoporli a processi interpretativi al fine di estrarre informazioni indispensabili per la pianificazione e la gestione del territorio.

La creazione del SIT risponde all'esigenza di utilizzare uno strumento informatico per la gestione dei dati, nata dal notevole ampliamento delle informazioni in possesso del Parco, a seguito della raccolta e organizzazione dei dati operate nel presente lavoro di tesi.
 




Rappresentazione di variabili ecologiche e faunistiche, opportunatamente
georeferenziate, su base tridimensionale con sovrapposizione di ortoimmagini
 


All'interno del SIT sono stati raccolti e strutturati i dati derivanti da attività svolte dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Regione Autonoma Valle d'Aosta, dall'Assessorato agricoltura e risorse naturali, Direzione flora, fauna, caccia e pesca, della Regione Autonoma Valle d'Aosta e dall'Ente Parco stesso.

Il SIT creato è stato successivamente implementato dall'inserimento di informazioni derivanti da attività di campo svolte durante il lavoro di tesi e tramite lo svolgimento di un'attività di tirocinio presso l'ARPA Valle d'Aosta. In particolar modo si è proceduto al monitoraggio della qualità delle acque di torbiera, volto alla definizione di un approccio metodologico per una valutazione preliminare dei potenziali effetti del pascolamento bovino sull'idrochimica degli ambienti di torbiera, e all'esecuzione di operazioni di rilievo delle opere di presa presenti nel territorio del Parco al fine di creare un archivio georeferenziato e informatizzato.

La valutazione preliminare dei potenziali effetti del pascolamento bovino sull'idrochimica degli ambienti di torbiera è stata effettuata sia mediante l'analisi statistica dei dati rilevati sia utilizzando le tecnologie disponibili all'interno del SIT per l'analisi spaziale dei dati, evidenziando così le potenzialità di calcolo che le piattaforme GIS offrono per lo studio, l'analisi e la risoluzione di problematiche ambientali ed ecologiche.

Il completamento del modello operativo per la gestione informatizzata dei dati si è tradotto nella creazione di database relazionali all'interno del SIT e nella creazione di due software, utilizzabili in ambiente Windows e in ambiente SIT, per l'archiviazione, l'aggiornamento e la presentazione dei dati relativi alla “rete di monitoraggio della qualità delle acque superficiali” e alle “opere di presa e scarichi” presenti nel territorio del Parco.

 


Elaborazione spaziale dei dati puntuali di pH mediante algoritmo IDW (Inverse Weighted Distance) e range di rappresentazione relativo.

La realizzazione di database relazionali consiste nell'archiviazione dei dati all'interno di tabelle secondo una determinata struttura gerarchica che, tramite il collegamento tra tabelle operabile nel SIT, può consentire una lettura semplice o di maggiore dettaglio mentre la creazione di due software è stata realizzata in linguaggio Visual C# al fine di consentire una più facile e immediata archiviazione dei dati.

In conclusione lo sviluppo del modello operativo creato ha consentito un'ottimizzazione della gestione dei dati ambientali e territoriali e si colloca nel Sistema di Gestione Ambientale sviluppato dall'Ente Parco, in accordo ai requisiti delle norme ISO 14001 e Regolamento EMAS, completando alcuni obiettivi del programma ambientale 2003-2005 e ponendo le basi per la definizione di nuove procedure operative per il monitoraggio e la gestione delle informazioni di interesse dei corpi idrici superficiali.

 


[1] In generale, si definisce Sistema Informativo Territoriale SIT (sigla corrispondente all'inglese GIS, acronimo di Geographical Information System) un insieme di dati georeferenziati relativi ad una certa porzione di territorio che, mediante opportuni strumenti hardware e software, vengono sottoposti a processi interpretativi al fine di estrarre informazioni indispensabili per una corretta pianificazione e gestione del territorio.

 

Educazione ambientale

Il parco Mont Avic organizza stages per allievi di istituti superiori e per studenti universitari, previa sottoscrizione di apposite convenzioni. Vengono affrontati temi inerenti le scienze naturali, agronomiche e forestali, il disegno naturalistico e la didattica ambientale. Agli studenti viene richiesto di collaborare a specifiche ricerche in corso; argomenti e metodologie vengono comunicati a seguito della presentazione delle candidature da parte degli interesssati. Il lavoro viene coordinato e seguito da un tutor interno in collaborazione con gli insegnanti delle scuole di provenienza. Il Parco dispone delle seguenti strutture funzionali all'organizzazione di stages:
• biblioteca naturalistica;
• attrezzature e strumenti operativi;
• foresteria con posti letto e uso cucina;
• bivacchi in muratura.

Visite d'istruzione

Le istituzioni scolastiche possono contattare il Parco per ottenere notizie di dettaglio utili all'organizzazione di visite d'istruzione.
Sono operative le seguenti strutture dedicate all'offerta educativa:
• Centro visitatori di Covarey;
• tre sentieri guidati e sentiero lichenologico;
• pannelli illustrativi dislocati in punti panoramici (lettura del paesaggio, ambienti della rete “Natura 2000”)
Sede del Parco: Località Fabbrica, 164 11020 Champdepraz (Valle d’Aosta)
Tel. 0125/960643- Fax: 0125/961002 e-mail: info@montavic.it
 

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