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Zootecnia

BENESSERE ANIMALE E SISTEMI ZOOTECNICI ALPINI

Se ne è parlato al convegno, organizzato dall’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali in collaborazione con la SoZooAlp, che si è svolto dal 20 al 22 ottobre 2008 a Saint-Vincent

di Monica Bonin
Dal 20 al 22 ottobre 2008 si è svolto, al Centro Congressi del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent, il convegno “Benessere animale e sistemi zootecnici alpini”, organizzato dall’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali in collaborazione con la SoZooAlp.

La SoZooAlp (Società per lo Studio e la Valorizzazione dei Sistemi Zootecnici Alpini), che ha sede a San Michele all’Adige (Trento), è nata con l’obiettivo di diffondere a vari livelli, non ultimo quello politico e istituzionale, la consapevolezza dell’importanza delle attività zootecniche in montagna, di formulare proposte di carattere tecnico, di stimolare studi e indagini sul territorio e di promuovere lo scambio di esperienze e la collaborazione tra studiosi, produttori ed enti territoriali. La SoZooAlp organizza periodicamente convegni a tema nell’Italia del nord. I precedenti incontri, i cui contributi sono stati pubblicati nei Quaderni SoZooAlp scaricabili dal sito www.sozooalp.it, hanno avuto luogo in Trentino, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte.


L’argomento del benessere animale nei sistemi zootecnici alpini trattato al convegno di Saint-Vincent è stato scelto perché di grande attualità e molto dibattuto a livello nazionale ed internazionale, anche in risposta alla crescente pressione dell’opinione pubblica.

L’Unione Europea, che ha già emanato una serie di direttive su questo tema, sta elaborando nuove normative che interesseranno direttamente o indirettamente anche i sistemi zootecnici montani e, nonostante la zootecnia montana sia tradizionalmente vista come rispettosa del benessere, che nell’immaginario collettivo si concretizza spesso con animali all’aperto su pascoli verdi, i sistemi zootecnici montani possono comportare condizioni talora molto restrittive, quali ad esempio la stabulazione fissa.
 
Anche la pratica dell’alpeggio, se potenzialmente può contribuire a migliorare le condizioni di allevamento rispetto alla situazione di fondovalle, evidentemente richiede agli animali un grande sforzo di adattamento per l’alternanza di situazioni gestionali estremamente differenti.
 
Risulta, quindi, importante che gli allevatori e chi li assiste siano sensibilizzati rispetto a questi problemi e siano pronti ad affrontare i cambiamenti che potranno derivare dalla nuova normativa, apprezzandone anche, e soprattutto, le ricadute positive sulle produzioni e sull’immagine del settore.

Il convegno si è aperto nel pomeriggio di lunedì 20 con i messaggi di benvenuto del Presidente Augusto Rollandin, dell’Assessore Giuseppe Isabellon e del Presidente della SoZooAlp Stefano Bovolenta.

   

É seguita una serie di comunicazioni libere sul tema dei sistemi zootecnici alpini, con la presentazione di numerose relazioni che hanno spaziato dalla “sostenibilità dell’azienda zootecnica nella realtà valdostana” ad un “progetto a sostegno del settore lattiero-caseario della montagna nel Friuli Venezia Giulia”, dalla “produzione di carne da razze bovine alpine con analisi dei costi e delle eventuali opportunità offerte dall’ingrasso degli animali nelle aziende di origine” all’“applicazione di una metodologia di valutazione del valore multifunzionale degli alpeggi”, dall’“evoluzione della biodiversità di un pascolo alpino utilizzato da bovine da latte” alla “valutazione dell’attitudine al combattimento nella razza Valdostana”.



La giornata successiva si è aperta con l’intervento di Elisabetta Canali, del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale di Brescia, che ha parlato del “concetto di benessere nelle produzioni animali e criteri di valutazione”, seguita da Maria Carmen Lopez Moreno, del Food and Veterinary Office della Commissione Europea, che ha trattato “l’interesse dell’Unione Europea per il benessere animale, indirizzi normativi e il Programma d’azione comunitario”. Stefano Bovolenta, del Dipartimento di Scienze Animali dell’Università degli Studi di Udine, ha poi presentato la relazione “l’allevamento in montagna, sistemi tradizionali e tendenze attuali”, cui ha fatto seguito l’intervento di Silvana Mattiello, del Dipartimento di Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano, su “punti critici e approccio alla valutazione del benessere nei sistemi zootecnici alpini”.
Sono, infine, intervenuti Giulio Cozzi, del Dipartimento di Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano, che ha parlato di “benessere animale: vantaggio competitivo o vincolo alla produzione?” e Augusto Châtel dell’Institut Agricole Régional di Aosta, che ha illustrato “la filiera della Fontina in rapporto al tema del benessere animale e della sostenibilità ambientale”.

A queste relazioni è seguita un’altra serie di comunicazioni libere sul tema del benessere animale, che hanno trattato la messa a punto di un modello per la valutazione del benessere della vacca da latte negli allevamenti della Valle d’Aosta, un progetto di valorizzazione dei comportamenti virtuosi degli allevatori trentini, la messa a punto di un protocollo per la valutazione del benessere della vacca da latte nelle stalle di montagna, l’indagine sul benessere delle bovine da latte allevate nella montagna del Friuli Venezia Giulia, il problema del trasporto in montagna, il controllo delle parassitosi ovine durante la monticazione e molto altro.

L’ultima mattinata di lavori, dedicata alla Fontina Dop, è consistita in una visita tecnica sul territorio.

Il convegno ha ottenuto viva partecipazione di pubblico, con la presenza di medici veterinari, studenti, ricercatori, allevatori, tecnici, docenti universitari, funzionari pubblici che hanno mostrato grande interesse e coinvolgimento nei dibattiti. Coloro che fossero interessati a prendere visione delle relazioni presentate potranno scaricare, dal sito www.sozooalp.it oppure www.regione.vda.it/agricoltura, il volume contenente gli atti del convegno.
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