Elenco Numeri Regione Autonoma Valle d'Aosta

Miglioramenti Fondiari

PRENDE IL VIA IL RIORDINO FONDIARIO DI VENS Il PIĆ¹ GRANDE VILLAGGIO DI SAINT-NICOLAS

Riaccorpamento dei fondi e mirate opere di bonifica per rivitalizzare il villaggio di Vens

di Mila Armand
Consorzio di miglioramento fondiario Vens
Com’è noto da anni la Regione Autonoma Valle d’Aosta promuove, anche attraverso l’investimento di notevoli risorse economiche, la ricomposizione fondiaria, intendendosi come tale l’accorpamento in poche unità colturali delle singole parcelle agricole con il fine di rendere più razionale il loro utilizzo: l’intervento di riordino fondiario si attua, solo per il tramite dei Consorzi di miglioramento fondiario, attraverso un piano comprensivo anche di tutte le opere di bonifica agraria, impianto di irrigazione e rete di viabilità rurale.

Nel 1999, il Consorzio di Miglioramento Fondiario Vens, preso atto dello stato di degrado e di abbandono dei terreni agricoli di pertinenza del proprio comprensorio, decise di intraprendere la strada del riordino e incaricò un gruppo di professionisti di effettuare uno studio preliminare al piano, così come stabilito dalla normativa regionale.

Lo studio ha preso in considerazione in prima battuta l’intero comprensorio del Consorzio, comprendente anche alcune zone boscate e altre a forte pendenza, per una superficie totale di 128,6 ettari. Successivamente si è proceduto a definire l’effettiva superficie interessata al riordino delle proprietà, escludendo i terreni posti immediatamente intorno al villaggio e quelli edificabili, al fine di individuare le zone che effettivamente meritavano una bonifica.

Per riassumere, al termine dello studio è stato definito un territorio effettivamente coltivabile, e quindi da sottoporre alle future opere di miglioramento e di riordino, di 77,6 ettari, pari a poco più del 60% dell’intero comprensorio.


La situazione attuale

Le attività di raccolta dati, propedeutiche allo studio preliminare, hanno evidenziato – se ancora ce n’era bisogno - come i più grandi handicaps di cui soffre il comprensorio del Consorzio sono la polverizzazione della proprietà, generalmente causa principale di abbandono dei terreni agricoli, e le difficoltà di irrigazione e di meccanizzazione.

Attualmente a Vens è presente solamente un’azienda zootecnica. La frammentazione della proprietà non consente a detta azienda di potersi espandere, né la nascita di nuove aziende. Il paesaggio si presenta alquanto desolante, la coltivazione è a “macchia di leopardo” (foto 1) e non esiste più una netta divisione tra prati e boschi; pochi sono i seminativi ancora utilizzati e gli orti intorno al villaggio sono sempre più ridotti. I terreni posti a margine del comprensorio sono in parte pascolati dalle aziende degli alpeggi vicini a Vens (Letanaz e Maisonettes) ma la percentuale di superficie attualmente coltivata, rispetto a tutto il comprensorio, può essere stimata di poco superiore al 10%.

La drastica riduzione di aziende agricole ha comportato l’abbandono dei ruscelli e delle operazioni agricole volte al mantenimento del territorio: manutenzione dei terrazzamenti, taglio dei cespugli, regimazione delle acque. Questa situazione di degrado (foto 2 - 3), oltre a condizionare negativamente la fruibilità della zona, mette a rischio l’assetto idrogeologico di buona parte del territorio.

Per dare un nuovo impulso all’economia e alla vita stessa del villaggio, ma anche per evitare l’ulteriore degrado anche dal punto di vista della sicurezza dell’intero comprensorio, è evidentemente indispensabile rendere nuovamente coltivabili, e di conseguenza appetibili per chi di agricoltura vive, prati, pascoli e seminativi di Vens. E’ la strada che il Consorzio ha imboccato.




Foto 1 - Situazione attuale del comprensorio di Vens con pochi apezzamenti ancora coltivati


















Gli obiettivi del riordino

In sintesi, possiamo dire che gli interventi individuati nel piano hanno come obiettivo di ridare l’originale capacità produttiva ai terreni agricoli, al fine di renderne economicamente
sostenibile la coltivazione. Il riordino mira a tale obiettivo attraverso il riaccorpamento dei fondi e la definizione del loro limite di infrazionabilità: ciò significa che non potranno essere creati e riassegnati lotti con superficie inferiore a 3.000 mq, misura corrispondente alla minima unità colturale, stabilita dall’apposita Commissione tecnica, costituita presso l’Assessorato agricoltura e risorse naturali.

Naturalmente tutto il comprensorio interessato verrà sottoposto ad attente e mirate opere di bonifica - che non impatteranno negativamente sul paesaggio - e dotato delle infrastrutture indispensabili per una buona pratica agricola, cioè gli impianti di irrigazione e la viabilità rurale.
In sostanza, una volta completato il piano di riordino e gli interventi di recupero dei terreni agricoli, assisteremo ad un ritorno alle origini di Vens, villaggio caratterizzato storicamente da una vivace attività agricola. In base alle testimonianze i campi del villaggio erano un tempo il granaio di Saint-Nicolas, dove segale, frumento, orzo e avena, grazie all’ottima esposizione, prosperavano insieme a patate, erba medica, prati irrigui e pascoli.

Un intero grande villaggio viveva sfruttando i suoi terreni in modo razionale, tenendo in perfette condizioni ruscelli e sentieri, tenendo a bada l’avanzare di erbacce e cespugli (foto 4).
Non faremo del romanticismo o, peggio, dell’inutile retorica sui bei tempi passati, perché forse proprio belli non erano, mentre erano sicuramente duri: tuttavia l’auspicio è di contribuire a rivitalizzare il villaggio, magari anche attraverso il ripopolamento dell’abitato storico e la rinascita di attività economiche stabili.




Foto 2 - Il degrado dei prati è oggi molto evidente


                       














Le potenzialità dei terreni di Vens e il loro miglioramento

Il comprensorio di Vens è caratterizzato dalla presenza di poche zone pianeggianti, a fronte di una buona parte di terreni piuttosto acclivi, oltre che di aree boscate a macchia che interrompono la continuità delle varie zone e da una apprezzabile diversità geopedologica. In base alle sue caratteristiche, il territorio è stato suddiviso in tre zone, una a vocazione mista seminativo/prato, una a vocazione prato ed una a vocazione pascolo.

Per le zone facilmente lavorabili, ma difficilmente raggiungibili dall’acqua, l’indirizzo produttivo indicato è il “seminativo” (segale e patate principalmente), mentre per vaste aree di territorio con forte pendenza o difficoltà di irrigazione il “pascolo” è stata una scelta obbligata.
Per quanto riguarda i lavori di miglioramento agrario, che riguarderanno in totale circa 80 ettari di territorio, sono stati individuati interventi differenziati: oltre alle usuali opere di bonifica (spietramenti, decespugliamenti, taglio di alberi, sistemazione delle scarpate, opere di drenaggio, murature di terrazzamento, livellamento delle superfici e semina), l’intervento prevede lo sviluppo o l'integrazione della viabilità rurale e la predisposizione di una capillare rete d'irrigazione a servizio delle varie zone.

Grande attenzione è stata posta allo studio della viabilità; riteniamo infatti di fondamentale importanza per la futura coltivazione dei fondi, specialmente per un territorio diversificato e tortuoso come quello del comprensorio di Vens, facilitare l’accesso ai fondi alle macchine agricole di medie dimensioni. La viabilità rurale si svilupperà attraverso una rete composta di strade poderali, piste inerbite e percorsi trattorabili, ridisegnata attraverso l’adeguamento e la messa in sicurezza dei tracciati esistenti.

Ovviamente, considerata la notevole esposizione solare del comprensorio, è stata infine progettata una rete irrigua capillare. Si è previsto un impianto di irrigazione a pioggia, a controllo manuale, con la costruzione di vasche di carico interrate, collocate principalmente nella parte medio alta del territorio e alimentate, per caduta, dal lago artificiale del Col di Joux, alimentato, a sua volta, dal ru Bettex, sul quale il Consorzio ha un diritto di prelievo di 65 litri/secondo.

La disponibilità idrica del comprensorio potrà in futuro essere sensibilmente incrementata dalla ricostruzione del ru de Vens, attraverso il quale potranno essere veicolati i 100 litri/secondo che il Consorzio ha diritto di prelevare dal torrente Vertosan; la riattivazione di questo antico canale irriguo, non essenziale nell’immediato per il recupero del territorio consortile, risulta essere di rilevante importanza per equilibrare i carichi con un apporto diretto, a caduta, nel territorio posto ad Ovest ed a valle del villaggio, corrispondente a circa un terzo delle zone produttive del comprensorio.

Oltre allo sfruttamento dell’acqua per uso irriguo, si è anche previsto nella parte ultimativa del piano, di sfruttare l’acqua del laghetto del Colle di Joux durante i periodi freddi, attraverso un impianto di elettrificazione rurale, per riscaldare i locali ad uso collettivo presenti nel villaggio, ma anche, in futuro, le stalle consortili ed i locali annessi che potranno nascere dopo la trasformazione del territorio.




Foto 3 - Dal confronto con la foto precedente è evidente l’invasione da parte della vegetazione arbustiva ed arborea dei vecchi coltivi



















Il via ai lavori nel 2008

Dopo anni di assemblee consorziali, di riunioni del consiglio direttivo, di incontri con i tecnici regionali, di studio e di rivisitazione del progetto, siamo finalmente giunti alla definizione del primo lotto dei lavori.

Su indicazione dell’Assessorato agricoltura e risorse naturali, i primi lavori di miglioramento, che ammontano a circa 1,5 milioni di Euro, saranno concentrati sui terreni posti ad anello intorno al villaggio e comprenderanno le opere di captazione dell’acqua irrigua dal Col di Joux, di realizzazione di due vasche e di una prima parte dell’impianto di irrigazione.

Nel mese di ottobre 2007 il Consiglio Direttivo, avendo ricevuto la comunicazione ufficiale da parte della Regione dell’ammissibilità a finanziamento del lotto in questione, ha deliberato l’avvio della procedura di appalto.

Se non ci saranno intoppi, il prossimo anno si potranno apprezzare anche visivamente gli effetti del riordino fondiario, con grande sollievo per chi ci ha creduto fin dall’inizio e, speriamo, anche per chi era invece scettico sulla riuscita del progetto.




Foto 4 - Superfici agricole di Vens nei primi anni ‘70

Pagina a cura dell'Assessorato dell'Agricoltura e Risorse Naturali © 2024 Regione Autonoma Valle d'Aosta
Condizioni di utilizzo | Crediti | Contatti | Segnala un errore