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INTERREG

PROGETTO INTERREG IIIA ALCOTRA "RURALPI"

Quali prospettive per l’agricoltura di montagna nella programmazione 2007 - 2013

di Alessandro Rota
Servizio Politiche Sociali
Iniziato nel 2005, il progetto Interreg IIIA – ALCOTRA dal titolo “Ruralpi: Comparaison de mesures de développement rural et perspectives pour la période 2007-2013 (Alpes du Nord – Vallée d’Aoste)” si è svolto attraverso un percorso segnato da quattro tappe:

1. comparazione dei Programmi di sviluppo rurale 2000-2006:
il prodotto di questa tappa è un rapporto che ha esaminato i due contesti (Valle d’Aosta e Alpes du Nord), i livelli di sostegno finanziario all’agricoltura e alcune misure che hanno connotati simili nelle due realtà (misure agroambientali);

2. “veglia” sullo sviluppo rurale:
non si tratta di una vera e propria tappa, ma di una sorveglianza comune lungo tutto il periodo di osservazione (2005-2007) sui nuovi documenti prodotti dalla Commissione europea: questo ha permesso uno scambio continuo di conoscenze ed informazioni fra i partner;

3. rischi ed opportunità legati alla riforma della PAC:
dallo studio, di cui al punto precedente, sono emersi alcuni scenari (positivi e negativi) che l’agricoltura nelle due Regioni dovrà saper affrontare nel prossimo periodo di programmazione (dei premi del 1° pilastro PAC, aumento dei finanziamenti per lo sviluppo rurale, integrazione agricoltura-altri settori, multifunzionalità dell’azienda agricola, …);

4. proposte per i Programmi di sviluppo rurale 2007-2013:
nella quarta tappa i partner hanno messo a confronto le differenti modalità di programmazione: mentre in Francia il PSR è emanazione dello Stato, e solo alcuni “volet” sono regionalizzati, in Italia c’è un Piano Strategico Nazionale e da questo discendono – negli obiettivi generali - i PSR regionali, pienamente operativi. Inoltre, in questa tappa sono state esaminate nello specifico le misure Agroambientali e la differente modalità di applicazione nei due territori (esempio pratico).

Il tema dello “sviluppo rurale” in senso ampio non riguarda più soltanto l’agricoltura nella sua accezione tradizionale (produzione di beni primari), ma di un nuovo ruolo che ad essa va conferito in un contesto mutato, spesso fortemente urbanizzato: alla conservazione del territorio (perché coltivato), si aggiungono nuove - o riscoperte - funzioni da accreditare all’agricoltura, quali:
• diversificazione dei prodotti/servizi aziendali;
• protezione delle risorse naturali;
• ospitalità, non necessariamente inquadrata nella forma agrituristica;
• gestione dello spazio comune (aree verdi, collaborazione con i Comuni e Comunità montane per lavori di manutenzione);
• partecipazione a progetti collettivi di valorizzazione di prodotti, servizi, luoghi, beni culturali materiali ed immateriali (savoir faire).
 
E’ il concetto di azienda agricola “multifunzionale”, che sa percepire le nuove esigenze del mercato e dei turisti e le trasforma in opportunità, che sa conciliare l’impegno lavorativo con quella famigliare (centrale il ruolo della donna), che si integra nelle politiche di gestione del territorio giocando un ruolo fondamentale.
 
Da qui la necessità di studiare le evoluzioni del contesto alpino e delle normative (comunitarie, nazionali e regionali) che ne regolano il sostegno pubblico; ecco, quindi, l’importanza di progetti transfrontalieri come “Ruralpi” e l’esigenza di continuare questa esperienza con altri progetti Interreg sullo studio/valutazione dell’efficacia delle politiche territoriali.
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