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Entomologia Forestale

LA LYMANTRIA MONACA

La comparsa periodica di questo lepidottero provoca gravi danni per defoliaziĆ³ne alle foreste di conifere

di Edi Pasquettaz e Mario Negro
Direzione foreste
Nell’anno 2007 sono stati riscontrati nuovi focolai di Limantria (Lymantria monacha L) in due aree ben distinte non distanti fra loro, nella valle di Cogne.

La prima area, circa quindici ettari di lariceto in destra orografica del Torrente Grand-Eyvia nella località Pont de Laval, è interessata da rilevante defoliazione, mentre la seconda area, a valle dell’Alpe Grandzette, è di superficie molto ridotta e con danni meno rilevanti.

La prima segnalazione di presenza della Lymantria monacha nella nostra regione risale al 1955 e precisamente in un’area di circa due ettari in Comune di Courmayeur.
In quel caso la specie forestale più colpita fu l’Abete rosso (Picea excelsa L), ma l’attacco si esaurì rapidamente.

La Lymantria ricomparve in Valle d’Aosta nel 1984 e si diffuse con particolare virulenza nei Comuni di Introd e Arvier, addentrandosi poi nelle vallate laterali di Valgrisenche, Rhêmes-Saint-Georges, Valsavarenche e Pré-Saint-Didier, oltreché sul versante esposto a sud nella zona di Bellon in Comune di Sarre. Dal 1984 al 1989 la malattia si espanse, associata ad un’altra specie di Lymantria (Lymantria dispar L.) e solo nel 1990 la virulenza dell’attacco si attenuò.



Adulto di Lymantria monacha nel periodo estivo























Nel periodo considerato la superficie totale di bosco colpito fu di 6300 ettari (7% della superficie forestale) e la mortalità delle piante molto alta, stimata in circa 313.000 mc, in parte dovuta alla infestazione successiva di scolitidi.

Per contrastare e contenere l’attacco di Lymantria i Servizi forestali regionali misero in atto degli interventi fitosanitari, in special modo con l’utilizzo di Bacillus thuringiensis, che venne asperso in soluzione acquosa sui popolamenti colpiti, per mezzo di elicottero.
 
I risultati furono tuttavia deludenti. Pur escludendo l’impiego di insetticidi totali, vennero usati insetticidi di sintesi, aspersi da terra, che diedero risultati nettamente migliori rispetto al Bacillus thuringiensis.

Un’altra tecnica utilizzata di recente è la lotta biologica con la confusione dei sessi (uso di ferormoni) che non sempre danno tuttavia buoni risultati.

Si ricordano pullulazioni di Lymantria monacha più recenti (periodo 1994 - 1996) nei boschi di Saint-Marcel.


BIOLOGIA DELLA SPECIE

La Lymantria monacha appartiene alla famiglia Lymantriidae che raggruppa Lepidotteri di grandi e medie dimensioni, con frequente ed accentuato dimorfismo sessuale.

I maschi, più piccoli, si differenziano dalle femmine per le antenne vistosamente bipettinate.
Le farfalle sono vistose, con ali anteriori di colore bianco-avorio, e linee ondulate di colore scuro, ali posteriori di colore grigio con frangia ondulata.

Le larve hanno colore grigio bruno vellutato con puntini neri sul dorso e una linea fine di colore giallo, possono raggiungere una dimensione di 55 mm; ogni segmento dell’addome ha un ciuffetto di peli.

La specie presenta una sola generazione annuale, ogni femmina depone le uova nel periodo estivo-autunnale nelle screpolature dei tronchi e rami, in piccoli gruppi stratificati.

Le larve nascono a fine primavera (maggio-giugno) e si nutrono a spese delle foglie delle piante ospiti che, all’inizio dell’estate possono apparire completamente defoliate.

Le larve fanno vita solitaria e all’atto dell’incrisalidamento emettono un filo sericeo che le tiene collegate direttamente al ramo.
Dopo alcune settimane avviene lo sfarfallamento.
L’adulto ha abitudini crepuscolari.



Larva di Lymantria monacha





















I danni provocati da Lymantria sono le defogliazioni su abete rosso e larice e, in casi particolarmente gravi, di tutte le specie presenti nel popolamento.

Nel caso di attacco su lariceti, l’ingiallimento delle chiome può far pensare alla presenza di un altro patogeno, già descritto in precedenti articoli, la Zeyraphera diniana.

Bibliografia
- Servadei-Zangheri-Masutti. “Entomologia generale ed applicata” - CEDAM - Padova
- A. Focarile. Entomologia forestale in valle d’aosta - Stab. tipografico Ferrero Romano Canavese




COURS DE FORMATION DANS LE SECTEUR FORESTIER

L’ année 2007 12 nouveaux bûcherons forestiers on été formés par le Bureau de formation de la Direction des forêts.
Les Instructeurs bûcherons, Mr. Zorzetto Giancarlo (chef de cours), Mr. Favre Aldo, Mr. Millesi Arturo et Mr Renzo Rey, ont pris en charge, pendant un mois, les jeunes apprentis jusqu’au jour de l’examen final. Les dix apprentis ont été tous diplômés.
Les cours se sont déroulés au mois de juin dans les bois du Col de Joux dans la Commune de Saint-Vincent et ils ont eu comme sujet l’utilisation et le maniement de la tronçonneuse, l’abattage d’arbres, le façonnage, le débardage, l’utilisation du treuil et du tracteur forestier.
Pendant l’année 2007 le Bureau de formation de la Direction des forets à organisé aussi des cours d’utilisation de la tronçonneuse pour les ouvriers du Département de l’Agriculture, des ouvriers de la Protection civile, du Département des ressources naturelles et du Corps forestier et de la Direction des infrastuctures et aménagement de montagne.
46 ouvriers ont été formés.

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