3 - 2011

DIFESA FITOSANITARIA

Rita BONFANTI
Ufficio servizi fitosanitari
Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari

• ORGANISMI NOCIVI DA QUARANTENA OGGETTO DI MONITORAGGIO DA PARTE DEI SERVIZI FITOSANITARI

IL CANCRO RESINOSO DEL PINO
(GIBBERELLA CIRCINATA)

Gibberella circinata Nirenberg & O'Donnel (nome attribuito alla forma perfetta) o Fusarium circinatum, (nome attribuito alla forma conidica) è un fungo fitopatogeno da quarantena che attacca tutte le specie appartenenti al genere Pinus.
Esso è inserito nella lista A1 della EPPO per l’elevato rischio di introduzione e propagazione in ambito comunitario dovuto alla contemporanea presenza in Europa di importanti superfici forestali formate da piante sensibili alle sue infezioni e di condizioni climatiche favorevoli all’insediamento del patogeno.

 
PIANTE OSPITI

G.circinata oltre ad attaccare tutte le specie appartenenti al genere Pinus può infettare, seppur con minore intensità, anche l'abete di Douglas (Pseudotsuga menziesii).
Nei paesi europei e mediterranei le specie più a rischio sono il pino d'Aleppo (Pinus halepensis), il pino marittimo (Pinus pinaster) e il pino silvestre (Pinus sylvestris), quest’ultimo abbastanza rappresentato nelle foreste della Valle d’Aosta (superficie stimata a P. sylvestris circa 5300 ha).


DIFFUSIONE

La prima segnalazione mondiale della presenza di G. circinata è avvenuta negli Stati Uniti d’America nel 1946.
In seguito, l’organismo patogeno è stato ritrovato in quasi tutti i continenti a partire dall’Asia (Giappone, Corea, Filippine, Iraq), all’Africa (Sud Africa e Tanzania) e ad altri Stati dell’America (Messico, Haiti, Honduras e Cile) fino all’Europa. Nel 2004, infatti, è stato rinvenuto in Spagna, l’anno successivo in Francia e Italia e, nel 2007, in Portogallo.
Il primo (e unico) ritrovamento italiano (Puglia) ha riguardato due giovani piante (Pinus halepensis e Pinus pinea) in area urbana che, a seguito delle misure fitosanitarie intraprese, sono state distrutte con estinzione del focolaio.
 


SINTOMI E DANNI

I sintomi ascrivibili ad attacchi di Gibberella circinata possono comparire a qualsiasi stadio di età, sia in vivaio, sia in pieno campo.
Su piante adulte l’infezione è riconoscibile per la comparsa sul tronco e/o sulle branche di cancri, accompagnati da abbondante emissione di resina (foto 1).



Foto 1 il sintomo più caratteristico delle infezioni di Gibberella circinata è la comparsa di colature di resina che si originano da cancri presenti sul tronco e/o sulle branche


La malattia, solitamente, non porta a morte la pianta, ma ne rallenta la crescita e ne deturpa il portamento. Nel caso in cui il cancro arrivi a circondare il tronco o la branca, si ha l’essiccamento della parte distale.
Il patogeno può infettare anche i germogli. In questo caso provoca essiccamenti degli apici dei rami nella parte più alta della chioma (foto 2),
 

 

Foto 2: essiccamenti degli apici vegetativi nella parte alta della chioma provocati da infezioni di cancro resinoso del pino


per cui gli aghi ingialliscono in un primo momento, poi diventano di colore rosso-bruno ed infine cadono, lasciando spoglio il tratto del germoglio colpito. In corrispondenza delle depressioni lasciate dagli aghi caduti, G. circinata produce cuscinetti di spore color rosa salmone, mentre i coni femminili abortiscono e rimangono attaccati al ramo infetto.
Se si scorteccia la pianta in prossimità del cancro è possibile osservare i tessuti imbruniti (color ambra) impregnati di resina.
Su piante giovani l’infezione provoca, invece, imbrunimenti e marciumi all’apparato radicale che possono interessare anche il colletto. Solo quando le radici sono interamente compromesse, i sintomi si manifestano anche alla parte aerea quali cambiamenti di colore degli aghi (verde pallido, poi giallo e, infine, a bruno) (foto 3.1 e 3.2).
 




Foto 3.1 cambiamenti di colore degli aghi di
piante presenti in vivaio provocati da attacchi
di cancro resinoso del pino




Foto 3.2 marciumi dell’apparato radicale di giovani piante dovute a G. circinata













Sui tessuti colpiti e sul terreno intorno al colletto possono svilupparsi cuscinetti di spore di colore rosa salmone (foto 4). Le piante giovani, se colpite, muoiono rapidamente.



Foto 4 sui tessuti colpiti possono comparire delle formazioni (sporodochi) color rosa salmone

Tutte le foto sono tratte dalle schede tecniche reperibili nei siti della regione Emilia Romagna e della regione Friuli Venezia Giulia


EPIDEMIOLOGIA

Le infezioni di Gibberella circinata si verificano più sovente durante l’estate grazie ad alcuni fattori predisponenti quali temperature e umidità elevate.
La disseminazione delle spore è favorita dal vento e dagli insetti xilofagi (Curculionidi e Scolitidi) che causano ferite e facilitano la penetrazione del patogeno nei tessuti della pianta. Un’altra via di penetrazione del fungo è costituita dalle aperture naturali provocate dal distacco dei coni.
In vivaio, su giovani piantine, le infezioni hanno origine da seme infetto o da terriccio contaminato.
In ambito locale la malattia si trasmette grazie al vento che trasporta le spore da una pianta all’altra, mentre su lunga distanza la diffusione può avvenire attraverso la commercializzazione di seme infetto o di materiale vegetale contaminato destinato alla piantagione.

 
DIAGNOSI

La comparsa di disseccamenti e cancri non è sufficiente per diagnosticare la presenza della malattia poiché esistono molti altri fattori, sia biotici, sia abiotici, che possono concorrere a causare un quadro sintomatico analogo. Infezioni di Diplodia pinea possono, infatti, essere confuse con quelle di G. circinata. Per confermare o escludere la presenza di questo organismo patogeno da quarantena è necessario eseguire analisi specifiche di laboratorio.

 
LOTTA PREVENZIONE E MONITORAGGIO

Le piante malate non si possono curare e devono essere distrutte.
Il rischio che la malattia possa penetrare in Europa attraverso materiale vegetale d’importazione e diffondersi, arrecando gravi danni alle foreste, ha indotto la Commissione europea a emanare la Decisione 2007/433/CE del 18 giugno 2007 che prevede controlli fitosanitari all’importazione da paesi terzi dei vegetali ospiti del patogeno, l’utilizzo del passaporto fitosanitario per la loro circolazione in ambito comunitario nonché l’esecuzione da parte dei paesi membri di indagini ufficiali annuali sul territorio di competenza per ricercare la presenza di G. circinata, e nel caso di ritrovamento, di fissare delle zone delimitate entro le quali adottare misure appropriate volte alla sua eradicazione.

 
MONITORAGGIO IN VALLE D’AOSTA

Nel 2010 i tecnici del servizio fitosanitario, su segnalazione dell’ufficio pianificazione forestale e infrastrutture, hanno prelevato 4 campioni vegetali da alcuni esemplari deperienti di Pinus sylvestris ubicati in foresta nel comune di Saint-Denis.
L’analisi dei campioni, eseguita presso il laboratorio fitosanitario regionale (isolamento fungino seguito da analisi molecolare specifica per Gibberella circinata) ha dato, fortunatamente, esito negativo, escludendo la presenza dell’organismo nocivo da quarantena nella nostra regione.
 
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