2 - 2009

FORMAZIONE

di Tiziana COGNEIN
Ufficio agriturismo
Direzione produzioni
vegetali e servizi fitosanitari

La legge regionale 4 dicembre 2006 n. 29 “Nuova disciplina dell’agriturismo”
ha introdotto le fattorie didattiche tra le attività agrituristiche

• PRIMO CORSO PER OPERATORI DI FATTORIA DIDATTICA, COFINANZIATO DAL FONDO SOCIALE EUROPEO

L’AGRITURISMO VALDOSTANO CRESCE E DIVERSIFICA L'OFFERTA

L’agricoltura valdostana è da sempre caratterizzata da una conduzione prevalentemente familiare; essendo gran parte delle aziende di dimensioni medio-piccole, il problema di integrare il reddito derivante dalle colture e dagli allevamenti, accompagna quotidianamente il mondo agricolo valdostano.

Ormai da qualche anno si sente parlare di multifunzionalità, ovvero di diverse altre attività che sarebbero in grado di conferire all’agricoltura nuove funzioni, fortemente volute dall’Unione Europea che, in più occasioni, ne ha sottolineato l’importanza.

Tra le molte attività che possono rientrare in questa nuova visione dell’azienda agricola, un ruolo importante può assumere proprio l’agriturismo. Recentemente questo ruolo è stato rafforzato in Valle d’Aosta con la legge regionale 4 dicembre 2006 n. 29 “Nuova disciplina dell’agriturismo”, che ha introdotto le fattorie didattiche tra le attività agrituristiche; l’Ufficio agriturismo della Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari ha adottato tale scelta, a seguito di un’analisi delle realtà di altre regioni italiane, nelle quali l’attività di fattoria didattica è sviluppata da diversi anni ed è ancora in continua crescita.

Accanto alle sue diverse funzioni più note, sociale, economica, paesaggistica, culturale, all’agricoltura viene affidata ora un’altra funzione molto importante, quella educativa e didattica, per educare, appunto, un pubblico incredibilmente ricettivo, i bambini e i giovanissimi, ad una sana e corretta alimentazione ed al rispetto dell’ambiente.

Si creano, in questo modo, delle occasioni di contatto tra settore agricolo e giovani consumatori, riconfermando peraltro quelli che sono alcuni obiettivi dell’agriturismo: far conoscere il lavoro dell’agricoltore, valorizzare i prodotti agricoli favorendo la conoscenza del percorso che porta un alimento dal suo naturale luogo di produzione alla tavola, valorizzare la cultura e la tradizione del mondo contadino, sensibilizzare le giovani generazioni nei confronti del rispetto, della conservazione e della tutela dell’ambiente, favorire la multifunzionalità dell’attività agricola quale fonte di reddito complementare. E tutto questo avviene attraverso una pedagogia attiva che si traduce in “apprendere facendo”.

È utile citare una delle definizioni ricorrenti che aiutano a capire di cosa si sta parlando: la fattoria didattica è un’azienda agrituristica, opportunamente strutturata, che accoglie gruppi scolastici e pubblico in genere. Gli operatori agrituristici conducono gli utenti alla scoperta della vita degli animali, delle produzioni tipiche del territorio, dell’origine dei prodotti che consumano, delle tradizioni rurali, stimolandone lo spirito critico e la curiosità, attraverso percorsi didattici ed esperienze pratiche.

La fattoria didattica è dunque un’azienda agricola in cui gli utenti diventano protagonisti attraverso il contatto diretto con il territorio rurale, luogo di produzione, ma anche di conservazione dell’ambiente e dei valori della cultura contadina. L’azienda agricola deve disporre di personale adeguatamente formato per gestire l’accoglienza, l’assistenza e l’accompagnamento degli utenti. E’ chiaro che non è una semplice visita aziendale!

Ci si potrebbe chiedere se la fattoria didattica possa trovare in Valle d’Aosta uno sviluppo così importante come quello che ha trovato nelle realtà di altre regioni italiane; un dubbio potrebbe rimanere proprio osservando il nostro territorio, la nostra realtà poiché, fortunatamente, non siamo così lontani dalla campagna: né fisicamente né generazionalmente. Ogni dubbio è però dissipato di fronte all’esperienza di altre regioni, che raccontano quale contributo alla formazione dei giovani è in grado di dare l’agricoltura, attraverso l’attività didattica in fattoria:

• conoscere e sperimentare direttamente odori, sapori, suoni e sensazioni diverse dal vissuto quotidiano;

• comprendere valori fondamentali per la loro vita che la quotidiana presenza e la diffusione e sopravvalutazione dei computer e televisione hanno annullato; in agricoltura è vivo e quotidiano il concetto dei tempi, del divenire, dell’esistenza di un tempo per seminare e di un tempo per raccogliere; la vita delle piante e degli essere viventi è fatta da un tempo per nascere, un tempo per crescere ed un tempo per morire. L’agricoltura insegna che non si può avere tutto subito, ma che l’attesa di eventi e di cose è l’essenza stessa della vita.

 
Le attività didattiche possono anche divenire un’opportunità economica in più per l’azienda agricola, in quanto capaci di creare e incentivare altri servizi come, ad esempio, la vendita diretta di prodotti agricoli oppure l’ospitalità offerta dalle altre attività di agriturismo, contribuendo a garantire entrate immediate, senza i lunghi tempi di attesa della riscossione delle tradizionali forme di vendita in campo agricolo.

Alla luce delle considerazioni precedenti e a seguito dell’approvazione della legge regionale, possiamo affermare che anche in Valle d’Aosta ormai “siamo in ballo”. La Giunta regionale ha, infatti, già definito, con deliberazione n. 3546, in data 5 dicembre 2008, le modalità concernenti l’organizzazione delle fattorie didattiche, stabilendo, in particolare, i requisiti professionali, tecnici e qualitativi richiesti per l’esercizio di tale attività.

Nei mesi di febbraio e marzo si è svolto il primo corso per operatori di fattoria didattica della Valle d’Aosta, grazie alla collaborazione con l’Institut Agricole Régional, che ne ha curato organizzazione e svolgimento, secondo le procedure previste dalle direttive regionali per la realizzazione di attività cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo.

Alla formazione, della durata di 78 ore, divisa in due edizioni contemporanee, coordinate da Lorenza Grandblanc, hanno partecipato 31 agricoltori, alcuni dei quali già gestori di attività agrituristica, guidati in un percorso necessario a sviluppare le conoscenze e le competenze tecniche specifiche per gestire l’accoglienza, l’assistenza e l’accompagnamento degli utenti nell’azienda agricola.

Tra i docenti, tutti altamente qualificati, sono stati particolarmente apprezzati il professor Fabrizio Bertolino della Facoltà di Scienze dell’Educazione e di Scienze della Formazione dell’Università della Valle d’Aosta e i responsabili del settore delle Regioni Piemonte e Lombardia.

Le competenze che i corsisti hanno avuto modo di sviluppare nel corso della formazione hanno sviluppato capacità tecnico professionali finalizzate a promuovere e valorizzare la cultura contadina, nonché i prodotti agricoli aziendali, attraverso la progettazione e la realizzazione di uno o più percorsi didattici, in funzione dell’età degli utenti; ad utilizzare un approccio interattivo con gli insegnanti e i ragazzi, o il pubblico in genere, attraverso l’organizzazione di attività e/o di laboratori per le esperienze pratiche in azienda; a studiare e realizzare materiale didattico di supporto; a gestire la fattoria didattica dal punto di vista organizzativo, amministrativo e fiscale, nonché di gestione delle risorse umane; a garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza; a gestire il primo soccorso, in caso di incidente o malore da parte di uno o più utenti, finalizzato al contenimento del danno; a promuovere la fattoria didattica attraverso l’utilizzo di diverse tecniche; a gestire la comunicazione e la relazione con i clienti.


La molteplicità e complessità delle competenze e dei temi trattati durante la formazione sono un ennesimo segnale per capire che la fattoria didattica non è una semplice visita aziendale e richiede diverse capacità di gestione e di animazione.
Non è sicuramente un compito semplice e non va sottovalutato; si tratta non solo di una predisposizione innata al contatto, il più delle volte con un pubblico particolare quale quello dei bambini, ma si deve anche dimostrare la capacità di interagire con il mondo della scuola, la capacità di mettere in sicurezza la propria azienda, la capacità di comunicare con il linguaggio dei bambini.

Nei giorni 29 e 30 aprile si sono svolti gli esami; dei trentuno partecipanti, ventitré sono risultati idonei, uno soltanto non idoneo e sette “rimandati”. Questi ultimi avranno la possibilità di ripresentarsi ad una sessione di esame, che sarà concordata preliminarmente con gli stessi.

Ai ventitré corsisti che hanno superato l’esame d’idoneità, alla presenza dell’Assessore Giuseppe Isabellon e del Direttore Corrado Adamo, è stato rilasciato, nella cerimonia svoltasi il 15 maggio scorso all’Institut Agricole Régional, un attestato di qualifica che abilita all’esercizio delle fattorie didattiche.

E’ utile sottolineare che la strada è ancora in salita e che l’idoneità è solo un punto di partenza; per chi si rivolgerà alle scuole (principale bacino d’utenza) rimane, infatti, tutto il lavoro delicato di contatti con le scuole stesse, di elaborazione di un progetto didattico accattivante che possa interessare e convincere gli insegnanti, della dotazione strutturale dell’azienda per lo svolgimento dell’attività didattica, della messa in sicurezza di tutti i percorsi interni ed esterni dell’azienda.
 
Si dovrà prevedere, altresì, un accordo preliminare tra i due Assessorati competenti, Agricoltura e Risorse naturali e Istruzione e Cultura, in modo che questo tipo di attività possa essere inserito nell’ambito della programmazione scolastica; in questo caso andranno formati anche gli insegnanti che aderiranno al progetto e si dovrà pensare alla realizzazione di materiale didattico da proporre alle scuole. Referente per i contatti tra la scuola e il mondo agricolo, così come per le attività di progettazione e di monitoraggio, rimane l’Ufficio agriturismo.

Nella speranza che anche i nostri operatori agrituristici possano andare ad arricchire il numero delle fattorie didattiche esistenti nel panorama italiano, con le loro proposte personalizzate, non rimane che augurare i migliori risultati a quelli che saranno i pionieri in Valle d’Aosta, poiché l’impegno è notevole, ma potrà essere ampiamente ricompensato dalla soddisfazione di far riscoprire l’importanza sociale ed economica di un mestiere spesso sottovalutato, di vedere valorizzati i prodotti della terra e di dimostrare la propria creatività.
La sfida è lanciata!
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