randagismo

Per randagismo si intende, in genere, la condizione degli animali domestici che sono stati abbandonati o smarriti, e che si trovano quindi a vagare per proprio conto.

La legge 14 agosto 1991, n. 281 applica solo ai cani la definizione di randagio (classificando invece i gatti senza padrone come animali in libertà) e introduce una distinzione specifica fra cane vagante e cane randagio, riferendosi con quest'ultima espressione al caso di cani abbandonati che si siano abituati alla vita in condizioni semi-selvatiche, per esempio riunendosi in branchi.

 

I cani vaganti sul territorio, singoli od in branchi, possono:

  • rappresentare un potenziale rischio di aggressione per le persone,
  • diventare serbatoio e veicolo di malattie infettive ed infestive, alcune delle quali trasmissibili all’uomo, non essendo sottoposti ad alcun controllo sanitario,
  • essere causa di incidenti stradali; ogni anno si registrano centinaia di incidenti stradali, anche mortali, causati da animali randagi: “chi abbandona un cane, dunque, non solo commette un reato penale (legge 189/2004), ma potrebbe rendersi responsabile di omicidio colposo”,
  • arrecare danni al bestiame domestico allevato,
  • arrecare danni agli animali selvatici,
  • alimentare il fenomeno del randagismo, in quanto non sterilizzati e spesso notevolmente prolifici,
  • essere causa di degrado ed inquinamento ambientale sia nel contesto urbano, che nelle campagne, con conseguente polluzione di pest (ratti, topi), sinantropi ed insetti che a loro volta costituiscono una possibile fonte di pericolo per l’uomo.

 

Al fine di ridurre il fenomeno del randagismo e il sovraffollamento nei canili, l’obbligo della sterilizzazione dei cani randagi deriva dalla necessità di elaborare una politica di controllo delle nascite; sarebbe tuttavia auspicabile che tale pratica trovasse maggiore diffusione anche tra i cani di proprietà.

 

La diffusione della cultura del possesso responsabile è inoltre un elemento essenziale per la lotta al randagismo.

Quasi una famiglia italiana su due convive con un animale domestico e più di una su tre con un cane o un gatto.
Il rapporto con gli animali domestici, tuttavia, in molti casi è basato sull’improvvisazione e sull’emotività; nel pensiero comune prevale la convinzione che tutti possano essere in grado di gestire un cane, indipendentemente dalle conoscenze rispetto a tale specie animale e alle sue caratteristiche etologiche.
Il positivo aumento della sensibilità nei confronti degli animali registrato in questi ultimi decenni è solo parzialmente andato di pari passo con la consapevolezza della necessità di acquisire informazioni e cognizioni sui diritti dell’animale e sui doveri in carico a colui che vive in compagnia di un animale domestico.

 

E’ bene precisare che nella Regione Valle d’Aosta non esiste un vero e proprio fenomeno di randagismo, ma piuttosto esiste la problematica di animali con proprietà che in un certo numero sfuggono agli obblighi di identificazione e che sono liberi di circolare sul territorio, ma che tornano regolarmente all’abitazione del proprietario.

 



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