Certificato di assistenza al parto

 

 

Il Decreto del Ministero della Sanità 16 luglio 2001, n. 349, ha definito un modello di certificato di assistenza al parto (CEDAP), che consente la rilevazione dei dati statistici di base relativi agli eventi di nascita, ai nati morti ed ai nati vivi con malformazione, nonchè alle caratteristiche socio-demografiche dei genitori. 

Tale strumento, individuando un set minimo di dati che tutte le Regioni devono raccogliere e trasmettere a livello nazionale, fornisce sia informazioni di carattere sanitario ed epidemiologico, sia di carattere socio-demografico molto importanti ai fini della sanità pubblica e della statistica sanitaria. 

Il certificato viene redatto, non oltre il decimo giorno dalla nascita, a cura dell'ostetrica/o o del medico che ha assistito il parto o del medico responsabile dell'unità operativa in cui è avvenuta la nascita. Nel caso di nati morti e/o in presenza di malformazioni del feto, nel certificato sono rilevate specifiche informazioni a cura del medico accertatore.

Nei casi di nascita avvenuta a domicilio o in struttura diversa dall'istituto di cura, il certificato viene comunque compilato e consegnato dall'ostetrica/o o dal medico che ha assistito il parto alla Azienda sanitaria di evento. 

Le Regioni trasmettono i dati semestralmente al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. 

La trasmissione dei dati da parte dell'Azienda U.S.L. della Valle d'Aosta all'Assessorato Sanità, salute e politiche sociali è stata avviata, in via sperimentale, il 1° gennaio 2002, e nel dicembre dello stesso anno una deliberazione della Giunta regionale ha formalizzato tale flusso. 

Prima di tale data, tutte le informazioni relative al percorso nascita erano ricavabili unicamente dalle Schede di Dimissione Ospedaliera, previste per il parto sin dall'istituzione del relativo flusso e per i neonati sani solamente dal 1998. La Scheda di Dimissione Ospedaliera, pur fornendo importanti indicazioni cliniche sullo stato di salute della madre e sulle modalità del parto, non contiene alcuna informazione relativa alla gravidanza, a meno che non si sia verificata una situazione patologica tale da determinare un ricovero. Inoltre, poichè la scheda della madre non è in nessun modo collegabile a quella del figlio, non sono possibili analisi rispetto all'eventuale ripercussione sul neonato di problemi legati al parto o alle condizioni cliniche della madre. 

Il CEDAP, grazie al suo contenuto informativo sia sanitario che anagrafico e ad una struttura che lega la gravidanza al parto ed il parto al neonato, letto unitamente alle Schede di Dimissione Ospedaliera, con le quali può essere collegato mediante il codice univoco che identifica ogni cittadino valdostano, consente non solo di analizzare tutto il percorso di nascita nel suo complesso, ma anche di ricavare informazioni sulla precedente storia riproduttiva della madre o su come le condizioni presenti alla nascita possano aver influito sui successivi ricoveri del neonato nei primi anni di vita.

Basandosi su tali informazioni, il Servizio sanità ospedaliera, con cadenza triennale, redige un rapporto sul percorso nascita in Valle d'Aosta.

 



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