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Arboriculture

IL NESPOLO

di Patrick Barrel
ORIGINE: originario dell’area del Caucaso, diffuso in Iran, Turchia e Grecia oggi è distribuito in tutta Europa come pianta spontanea nei boschi di latifoglie.


DESCRIZIONE BOTANICA
Famiglia: Rosaceae

Pianta: si presenta come un piccolo alberello o arbusto alto al massimo 10 m (in media non supera i 5-6 m).
La corteccia è liscia di colore grigio.
La chioma è tondeggiante e molto ramificata.





Foglie:
le foglie, consistenti e quasi coriacee, sono disposte in modo alterno sui rami, presentano un breve picciolo, la forma è ellittica-lanceolata con la base leggermente arrotondata. La pagina superiore è liscia e di colore verde scuro, quella inferiore è verde grigiastra e tomentosa (pelosa) con le nervature ben evidenti.

Fiori: la fioritura avviene in maggio-giugno. I fiori si trovano in cima ai rametti formati da cinque petali bianchi e cinque sepali.


 



Frutti: i frutti, le nespole, chiamati botanicamente nuculani, sono tondeggianti con una caratteristica depressione all’apice, coronata dai residui del calice (i sepali). Il colore varia dal verde-marroncino (prima che sia maturo) all’arancione intenso (a maturità).

I frutti appena raccolti presentano polpa giallino chiara molto acida che dopo la maturazione diventa marrone, dolce e morbida.

In genere i frutti si colgono nel tardo autunno, abitualmente dopo la prima gelata. Nel caso in cui vengano raccolti prima della gelata si mettono a maturare sotto la paglia e possono essere conservati fino a febbraio.

Presenta dai 2 ai 5 semi di consistenza legnosa.


ECOLOGIA



Pianta mediamente longeva.
E’ un albero che predilige esposizioni molto soleggiate, ma che riesce a vegetare discretamente anche in mezz’ombra (necessita però di almeno un paio di ore di sole pieno al giorno).

Non teme né il freddo né il caldo e vegeta bene fino ai 1.000 m di quota.
Cresce bene su terreni sciolti ben drenati ricchi di sostanze organiche, rifugge i terreni molto alcalini.


UTILIZZI E CURIOSITÀ
Il legno, di colore bruno giallo, è duro e per questo motivo è ricercato per lavori al tornio.
Dalla corteccia e dalle foglie si estrae il tannino per la concia delle pelli.

Il frutto e le foglie vengono usate in erboristeria come astringenti e diuretici (visto l’elevato contenuto in tannini).




Con i frutti si possono preparare marmellate, sciroppi o, come in Inghilterra, del vino alle nespole. Qualcuno li utilizza come contorno di arrosti o carni grigliate semplicemente saltati in padella con un po’ di burro.

Il frutto, oltre all’uso domestico, viene utilizzato per la produzione di bevande alcoliche come il brandy.

Le prime testimonianze della coltivazione del nespolo risalgono al I millennio a.C. nella zona che va dal Mar Caspio alla Grecia.

Dalla Grecia giunse in Italia grazie ai romani che la diffusero ampiamente in tutta Europa e specialmente in Germania dove Linneo, al tempo della sua classificazione, la chiamò Mespilus germanica proprio perché pensava che questa pianta fosse originaria di tale regione.



Il nespolo ebbe la sua massima diffusione nel Medio Evo quando entrò a far parte della farmacopea domestica.

Col passare del tempo la coltivazione del nespolo fu trascurata a seguito dell’introduzione di colture più redditizie.

Ai giorni nostri questa pianta si trova spontanea nei boschi (non in Valle d’Aosta) o coltivata in singoli esemplari negli orti o nei frutteti di qualche raro estimatore.
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