2 - 2010

FOTOVOLTAICO

a cura della REDAZIONE
in collaborazione con Giampiero COLLÉ
Ufficio programmi multisettoriali e cooperazione transfrontaliera
Direzione politiche comunitarie e miglioramenti fondiari

• UNA NUOVA OPPORTUNITÀ DI REDDITO PER LE AZIENDE AGRICOLE

AIUTI PER LA REALIZZAZIONE
DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

L’assegnazione di nuove risorse al PSR della Valle d’Aosta da parte della Commissione Europea ha consentito l’attuazione dell’azione “Impianti per energia da fonti alternative” nell’ambito della misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” introducendo, di fatto, una nuova interessante opportunità di reddito per le aziende agricole, che consiste nella possibilità di ottenere aiuti per la realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica destinata ad essere immessa nella rete energetica nazionale, ossia nel mercato libero. Con Deliberazione n. 3687 in data 11 dicembre 2009 la Giunta regionale ha approvato l’avviso pubblico contenente le disposizioni tecniche e procedurali per l’attuazione della misura e ha fissato il termine per la presentazione delle domande al 31 dicembre 2011.

Gli obiettivi fondamentali della misura sono la diversificazione delle attività aziendali a favore di quelle complementari all’agricoltura e al territorio rurale, l’incremento della multifunzionalità delle aziende agricole e l’integrazione del reddito degli imprenditori agricoli. Possono beneficiare delle provvidenze previste le aziende agricole, singole o associate, ubicate e operanti in prevalenza sul territorio regionale e regolarmente iscritte all’anagrafe delle aziende agricole.

L’intervento ammissibile riguarda la realizzazione di microimpianti per la produzione di energia elettrica da impianto fotovoltaico di potenza massima di 200 KW. Sono ammessi a finanziamento gli impianti, le attrezzature e i macchinari, nei limiti di quanto strettamente necessario alla realizzazione dell’intervento secondo le migliori tecniche di progettazione in materia. Sono finanziabili, inoltre, le spese generali e tecniche per la progettazione, la direzione lavori e il collaudo, fino a un massimo del dieci per cento della spesa ammissibile a seconda della potenza degli impianti.
 
 
Esempio di impianto semi integrato

Le risorse finanziarie pubbliche messe a disposizione degli agricoltori valdostani dalla Giunta ammontano a due milioni di euro, che permetteranno di realizzare impianti per dieci milioni di euro. La percentuale massima ammissibile di contributo è stata fissata al 20%, per consentire ai richiedenti di beneficiare anche degli incentivi statali del Conto energia per vent'anni.
L’Assessorato si è adoperato per dare ampia diffusione a questa nuova possibilità di aiuto alle aziende agricole, attraverso comunicazione a mezzo stampa e l’organizzazione di due incontri aperti a tutti, a Saint-Christophe e Pont-Saint-Martin. Un gran numero di informazioni è disponibile, inoltre, in home page e nella sezione agricoltura del sito internet della Regione (www.regione.vda.it).

Per richiedere ulteriori chiarimenti e per presentare le domande gli interessati dovranno rivolgersi agli sportelli della Direzione politiche comunitarie e miglioramenti fondiari, in località Grande Charrière n. 66 a Saint-Christophe (tel. 0165.275262/0165.275259).


DOCUMENTI NECESSARI ALLA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
 
Copia del titolo di proprietà o di possesso delle strutture agricole e annessi rurali, destinati ad ospitare i pannelli fotovoltaici, per una durata pari almeno al vincolo di destinazione ventennale, con riferimento alla tipologia degli interventi da realizzare (ad esempio, copia del contratto di affitto registrato, con allegata dichiarazione del proprietario circa la consapevolezza della durata dell’investimento). Per strutture agricole e annessi rurali si intendono i fabbricati al servizio dell’azienda agricola indicati nel manuale degli standard costruttivi approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1544 del 26/05/2006, così come modificata dalla successiva deliberazione n. 1665 del 19/06/2009, le serre fisse ancorate al terreno e i locali per l’accoglienza dei turisti in azienda. I pannelli fotovoltaici vanno posizionati sui tetti degli edifici in maniera integrata (in sostituzione delle lose o delle tegole) o semi integrata (sopra le lose, la lamiera o le tegole), la loro superficie non può superare quella complessiva delle coperture delle strutture aziendali e annessi rurali. Soltanto nei casi nei quali sorgessero particolari difficoltà, di natura tecnica o paesaggistica, a collocare i pannelli sulle coperture, è possibile prevedere la loro collocazione a terra, nelle immediate vicinanze delle strutture agricole. Anche in tali casi vige il limite massimo di superficie che non può superare quella complessiva delle coperture delle strutture aziendali. Queste situazioni particolari, come nei casi di collocazione di pannelli in zona A del PRGC o in aree sottoposte a vincoli paesaggistici, sono da concordare preventivamente con il Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali;
 
per le aziende in comproprietà, dichiarazione del proprietario, non titolare della domanda, che autorizza la realizzazione delle opere strutturali oggetto di intervento;
 
copia del titolo abilitativo urbanistico comunale ad eseguire i lavori oggetto della domanda o, per i casi previsti, copia della Denuncia d’Inizio Attività recante la data di ricevimento da parte del Comune competente ai sensi dell'art. 8 della L.R. 15 novembre 2002, n. 31 e successive modifiche e integrazioni, nonché la dichiarazione attestante la sua efficacia per decorrenza del termine previsto per l’opposizione da parte del Comune. Nel caso in cui la domanda sia presentata priva della dichiarazione sopra indicata, tale dichiarazione dovrà essere presentata entro 30 giorni, pena l’inammissibilità della domanda. Qualora per la realizzazione dell'opera non sia necessaria autorizzazione edilizia comunale o DIA, occorre presentare apposita dichiarazione del progettista attestante l’immediata cantierabilità del progetto;
 


Esempio di impianto integrato

corografia e planimetria della zona con evidenziati i confini dell'azienda e gli immobili oggetto di intervento;
 
copia delle visure catastali e dei mappali relativi agli immobili su cui si intende eseguire le opere;
 
relazione tecnica illustrativa del progetto, che dovrà indicare:
  - conformità agli obiettivi della misura e di programmazione regionale e alle previsioni degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica;
  - stato di fatto iniziale e interventi previsti;
  - caratteristiche dell’impianto, con indicazione delle tecniche adottate e dei requisiti prestazionali ai sensi di legge e dimostrazione che l’energia prodotta verrà messa in rete (venduta);
  - valutazioni economiche dell’investimento proposto e descrizione dettagliata degli effetti che gli investimenti programmati avranno sul reddito della famiglia rurale;
  - cronoprogramma dei tempi di realizzazione delle opere e dell’entrata in funzione degli impianti;
 
valutazione di sostenibilità ambientale dell’investimento previsto, realizzata alla scala pertinente alla dimensione del progetto, con particolare riguardo alla tutela, qualitativa e quantitativa delle risorse naturali e di quelle paesaggistiche in particolare;
 
progetto definitivo delle opere, sviluppato con disegni alle opportune scale di dettaglio supportato da dichiarazione di un tecnico abilitato che attesti la cantierabilità delle opere;
 
elenco delle autorizzazioni e dei provvedimenti necessari per la realizzazione dell’impianto proposto, con indicazione della data del loro rilascio;
 


Esempio di impianto non integrato
 
computo metrico estimativo, accompagnato da apposita analisi, qualora i prezzi unitari previsti per gli interventi siano superiori a quelli di riferimento contenuti nell'elenco prezzi regionale aggiornato e in vigore alla data di pubblicazione dell’Avviso. Per le opere, le strutture e/o gli impianti non riconducibili al suddetto prezzario, di importo superiore a 5.000,00 €, dovranno essere forniti almeno 3 preventivi, su carta intestata, con allegata relazione tecnico economica che li confronti ed evidenzi le chiare motivazioni circa la scelta effettuata e la congruità dei costi. E’ vietato l’artificioso frazionamento delle voci di costo per eludere l’obbligo di adottare la procedura dei 3 preventivi. Qualora l’ordinamento vigente lo preveda, la documentazione tecnica da allegare alle domande dovrà essere predisposta da un professionista abilitato ed iscritto all’albo.
 
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