RECENSIONI
RECENSIONI

R. Bessi, C'ERA UNA VOLTA IL LUPO, Regione Autonoma Valle d'Aosta 1998
Il lupo ha fatto la sua ricomparsa spontanea nelle Alpi occidentali e, presto o tardi, rientrerà a far parte della fauna selvatica della Valle d'Aosta.
Probabilmente nessuna specie ha suscitato, nella storia dell'uomo, tanti sentimenti contrastanti con larga prevalenza per quelli ostili. Ciò rende necessario preparare il ritorno di questo grande predatore impostando il rapporto su basi scientifiche che superino l'irrazionalità e i pregiudizi dei secoli scorsi.
Il volume di R. Bessi, il primo che tratti in modo organico del lupo in Valle d'Aosta, ci dà una mano a capire meglio le complicate relazioni tra questo stupendo animale e l'uomo nel corso del tempo. Non dunque un trattato sulla biologia o sul comportamento del lupo, ma un resoconto su tutto ciò che poteva riguardare, anche indirettamente, la presenza (reale e simbolica) del lupo in Valle d'Aosta, come si legge nell'introduzione.
L'autore ha fatto riferimento a cronache dei secoli passati, leggende, provvedimenti delle autorità locali per ricostruire, passo dopo passo, le tracce di presenza della specie e i diversi atteggiamenti dell'uomo nei suoi confronti. Curiosa la tabella "i luoghi del lupo", in cui si ritrovano, in varie vallate della regione, toponimi come Crotte di loup, Pont du loup, Wolfsbode e altri, che si riferiscono alla presenza dell'animale in tempi passati.
Un anno senza sprechi? Si può cominciare con le piccole cose, come per esempio l'Agenda 1999 delle Edizioni Ambiente di Milano. Realizzata in accordo con l'Osservatorio Nazionale sui rifiuti e con il Consorzio nazionale imballaggi, essa rappresenta una sintesi evoluta delle più recenti tecniche di riciclo dei materiali. La carta all'interno infatti è un nuovo prodotto che miscela farina di smog con scarti di altre lavorazioni industriali (zucchero, ceramica, legno) mentre la plastica della copertina (PVC) è riciclata al 99,5%. Anche i contenuti contribuiscono a fare dell'oggetto un importante promemoria che ricorda, giorno per giorno, le possibilità concrete che derivano da un rapporto più corretto con l'ambiente. Essa infatti propone spunti e informazioni utili non solo agli operatori del settore. Costa 32.000 lire e la si trova nelle migliori librerie.

B. Orso e G. Valente, DALLE e VIGNE AGLI STAMBECCHI, CDA Torino 1998 L. 27.000
Le valli ai confini piemontesi del Parco nazionale del Gran Paradiso conservano caratteristiche di elevata naturalità e non sono fortunatamente entrate in contatto con il turismo di massa. Così che oggi esse sono pronte ad accogliere il visitatore attento e rispettoso, ripagandolo con angoli di grande interesse naturalistico e antropico. A valloni isolati che ospitano la tipica fauna delle Alpi Occidentali alternano villaggi che mantengono molti esempi di architettura montanara e di organizzazione sociale. Finora trascurate dall'editoria di montagna, le canavesani valli di Locana, Soana, Campiglia, Piamprato, Traversella e soprattutto le zone collinari e precollinari tra i vigneti di Caluso e Carema, hanno trovato spazio nel volume di Bruno Orso e Gianni Valente Dalle vigne agli stambecchi. Si tratta di un'agile guida per 50 escursioni, con note di carattere naturalistico e storico.
Da segnalare l'attenzione rivolta alle famiglie: spicca infatti la rubrica "bambini" che dopo ogni itinerario ne consiglia o meno la percorribilità da parte di genitori con bimbi.

   
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