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Fauna selvatica

PROGETTO CERVO VALLE D'AOSTA

Studio di mobilità e home range nella valle del Gran San Bernardo e nella Valpelline

di Christian Chioso
(Direzione flora, fauna, caccia e pesca)
 

Il cervo è presente su tutto il territorio regionale, con elevate consistenze, soprattutto nella parte nord-occidentale della Valle d’Aosta. All’ultimo censimento ufficiale (aprile 2008), eseguito con le tradizionali tecniche dell’osservazione a distanza all’alba e al tramonto, sono stati quantificati 1034 animali, con una sottosima valutabile del 30-40%.

Con l’intenzione di incrementare e migliorare ulteriormente le conoscenze della popolazione di cervo presente in Valle d’Aosta, anche in conseguenza al campionamento notturno sperimentale eseguito nel corso del 2007 (e già illustrato in un precedente articolo) mediante la tecnica del distance sampling, la Direzione flora, fauna, caccia e pesca ha promosso e realizzato un progetto che ha come scopo principale quello di acquisire nuove conoscenze relative al comportamento di questa specie nella valle del Gran San Bernardo e nella Valpelline, da integrare con le informazioni già in possesso, per disporre di elementi sempre più attendibili per una corretta gestione della specie: nel particolare, lo studio vuole analizzare la mobilità e gli home range.
 

Lo studio prevede la cattura di quanti più individui possibili, ai quali sono applicati collari colorati (ogni animale ha un collare di diverso colore) e marche auricolari numerate. Il collare colorato permette di utilizzare un metodo indiretto di valutazione della consistenza di popolazioni animali chiamato metodo di cattura-marcatura-ricattura. Esso consiste, appunto, nel catturare una piccola parte della popolazione, marcarla opportunamente, rilasciarla e successivamente “ricatturare” visivamente, in una o più occasioni, nuovi campioni, ricontando gli animali marcati. Attraverso una serie di calcoli statistici è possibile valutare, con una buona approssimazione, la consistenza della popolazione animale presa in considerazione.

La possibilità di avere individui marcati permette, oltre ad avere una stima numerica, anche di stabilire gli eventuali spostamenti che questi animali potrebbero fare nel corso dell’anno, alla ricerca di nuovi pascoli o durante il periodo degli amori. Si prevede, nel prossimo inverno, di applicare a due cervi, possibilmente maschi, anche dei collari dotati di tecnologia GPS, attraverso i quali è possibile, per mezzo di supporti informatici, stabilire cartograficamente, quasi in ogni istante, la posizione dell’animale.


 

Metodologia

Le uscite in campo sono iniziate nel mese di marzo e le catture sono tutte avvenute all’interno della Giurisdizione forestale di Etroubles.
La ricerca degli animali è stata effettuata nelle ore notturne, quando la maggior parte degli individui si sposta nelle zone di alimentazione, nel fondo valle, e quindi è più facilmente contattabile.
Spostandosi su di un autoveicolo a quattro ruote motrici (dovendo percorre spesso anche strade poderali molto sconnesse), con l’ausilio di un faro ad alta potenza, si ricercano i cervi e, una volta individuato il soggetto ottimale, si utilizza il metodo della telenarcosi per la cattura.
La telenarcosi (o teleanestesia) si avvale di un fucile ad aria compressa con potenza di tiro variabile da 25 a 55 metri circa: spara siringhe di sedativo che, al momento dell’impatto, si libera nel tessuto muscolare dell’animale.
Una volta addormentato, il cervo è bendato ed immobilizzato agli arti, in maniera da salvaguardare la sicurezza sia dell’animale che degli operatori; viene posta la marca auricolare e il collare, tagliato a misura e chiuso saldamente. Nel frattempo, si rilevano i principali parametri biometrici, quali sesso, età, peso, lunghezza della mandibola, lunghezza del piede, lunghezza totale dell’animale, altezza al garrese e, se presente, misure e caratteristiche del palco. Sono inoltre prelevati, a fini diagnostici, campioni di sangue, di feci e un tampone oculare.
Una volta terminate queste operazioni viene praticato l’antisedativo, che serve a facilitare il risveglio del cervo, che è tenuto sotto controllo fino a quando è in grado di allontanarsi autonomamente dal luogo di cattura
In totale, nel corso della primavera, sono state catturate e collarate cinque femmine di cervo.
L’attività di monitoraggio, che ha preso avvio dal momento in cui la prima femmina è stata catturata e munita di collare, deve continuare per un periodo di circa 3 anni, in maniera da permettere la raccolta di quante più informazioni possibili. Al fine di ottenere il maggior numero di segnalazioni di avvistamenti degli animali marcati, sono state predisposte delle brochure, che saranno distribuite in tutti i locali pubblici dell’area interessata, che descrivono brevemente il progetto, sono corredate di chiari disegni che illustrano i colori dei vari collari e forniscono indicazioni su cosa fare in caso di avvistamento.

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