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PICCOLA FAUNA

IN DIFESA DELLA PICCOLA FAUNA

Interventi concreti per Rane, Rospi, Serpenti, Gamberi d’acqua dolce, Idrofili e tanti altri

di Ronni Bessi
(Direzione Flora, Fauna, Caccia e Pesca)
Forse non tutti sono a conoscenza che in Valle d’Aosta non solo i Mammiferi e gli Uccelli sono protetti da specifiche leggi, ma lo sono anche tanti altri animali che un tempo venivano sbrigativamente inseriti nella allora cosiddetta Fauna Minore (con l’accezione spregiativa di questo termine) che ora viene più correttamente indicata come Piccola Fauna. Così tutte le specie di Rettili ed Anfibi ed alcune di Invertebrati sono tutelate e ne è vietata la cattura o l’uccisione, visto che negli ultimi decenni si sono sempre più rarefatte per vari motivi. Ma spesso la loro protezione legislativa non è più sufficiente a garantirne la sopravvivenza. Molti di questi animali, in particolare gli Anfibi, sono strettamente legati ad ambienti che se degradati o modificati, rendono impossibile il loro ricambio generazionale. Gli Uccelli ed i Mammiferi generalmente possono trasferirsi con spostamenti anche di decine di chilometri. Rane, rospi, salamandre ed affini, no. Se nel raggio di qualche centinaio di metri dalla loro “casa” non si trovano siti alternativi, questi esseri sono destinati ad estinguersi localmente. Ma una nuova sensibilità sta lentamente emergendo, sia in ambito pubblico che privato. Crescono le richieste di intervento da parte degli abitanti sia dei paesi che della città per il recupero degli animali più disparati, compresi i Serpenti che fino a qualche anno sarebbero stati sicuramente e solo “sterminati”. Parallelamente cresce l’esigenza da parte di queste persone di maggiori informazioni su questi “ospiti” di passaggio, sia per essere rassicurati, sia per un nascente interesse verso forme di vita un tempo sottovalutate. In tutte queste situazioni, la collaborazione tra la Direzione Flora, Fauna, Caccia e Pesca ed il Corpo Forestale della Valle d’Aosta è continua. Osservate le foto che corredano questo articolo. Vi parleranno, meglio di tante spiegazioni scritte, di piccole vite animali salvate. Anche così si dà una mano alla Natura.


Recupero di rana da piscina (Foto Ronni Bessi)
Una grande Natrice dal collare appena salvata dagli Agenti Forestali (Foto Ronni Bessi)
Recupero di girini di Rospo dalla piscina di un campeggio (Foto Ronni Bessi)


 

OPERAZIONE IDROFILO

Nell’estate del 2007 alcune ovature di Idrofilo (Hydrous piceus), specie gigante tra gli Insetti acquatici, sempre più rara sul territorio nazionale e scoperta in Valle d’Aosta solo qualche anno fa, furono inserite alla zona umida L’Etang del Vivaio regionale di Quart. Queste provenivano da una palude soggetta a periodici e improvvisi prosciugamenti che annientavano tutte le nuove generazioni dei piccoli animali tipici di questi habitat. Lo scopo di questa iniziativa, realizzata in collaborazione con la Direzione Foreste, era quello di realizzare in ambito protetto (e ne avevamo dato notizia nella rubrica “Animali Sconosciuti, Animali Temuti” nell’Informatore Agricolo n°5/2007) una popolazione di questo misterioso e affascinante animale. A distanza di un anno l’operazione Idrofilo ha dato i suoi frutti. Le larve nate da quelle uova sono cresciute, alimentandosi con i tantissimi piccoli esseri che popolano il laghetto del Vivaio, e si sono trasformate in autunno in lucenti adulti che con la cattiva stagione si sono interrati per poi riuscire alla luce durante questa primavera. E questi ultimi si sono poi accoppiati nella loro nuova casa. Ora le larve di una nuova generazione di Idrofili si muovono a loro agio nelle acque dell’Etang, e tra qualche settimana diventeranno a loro volta degli adulti che non dovranno temere umani collezionisti e commercianti di cadaveri di Insetti rari.

 

      
 

 

VALORIZZAZIONE DI UNA PICCOLA ZONA UMIDA

All’inizio dell’estate del 2008 su richiesta e con la collaborazione del personale della Stazione Forestale di Villeneuve si è provveduto a posizionare un pannello fotografico ed informativo di fianco ad una piccola zona umida denominata “La mare de Peson” lungo il percorso per raggiungere il Rifugio Benevolo nel territorio comunale di Rhêmes-Notre-Dame.
L’obbiettivo di questa iniziativa è il sensibilizzare i numerosi turisti che sostano nei pressi di questo modesto stagno al rispetto di habitat acquatici anche di dimensioni ridotte, in quanto comunque ospitanti animali e piante vulnerabili. Allo stesso tempo per aumentarne la biodiversità vi sono state inserite piante palustri autoctone coltivate al Vivaio Regionale di Quart

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