Arrivando al capoluogo di Introd, a ridosso della profonda gola che separa le due sponde della Dora di Rhêmes, si erge un magnifico maniero medievale: il Castello Sarriod d'Introd.
Benché menzionato per la prima volta soltanto nel 1242, il castello primitivo risale probabilmente al XII° secolo. La tipologia del castello ne indica la funzione essenzialmente di difesa; in seguito alle modificazioni del XV° secolo assumerà la forma poligonale, quasi arrotondata, che lo distingue tuttora dagli altri castelli valdostani. Dopo due incendi, il castello fu venduto nel 1903 da Ambroise Sarriod di Introd al cavaliere Gonella, che lo fece restaurare, negli anni 1912-1915, trasformando radicalmente l'antica struttura, di cui non restano che la torre (anteriore al 1244), l'antica cucina e circa 17 metri del muro perimetrale sud. All'interno del recinto sul lato est si trova una costruzione quattrocentesca in legno formata da due granai sotto lo stesso tetto.
Il castello è contornato da un parco che da luglio 2007 sarà adibito a funzione pubblica. L'area è particolarmente suggestiva in quanto all'imbocco del viale principale si trova la Cappella del Santo Sudario, di fondazione medievale, e sul lato opposto della strada sorge un edificio rurale, la cascina L'Ôla (XV° secolo), antica pertinenza del castello, utilizzata come stalla, scuderia e fienile dei Sarriod d'Introd.
L'Amministrazione comunale, al fine di promuovere iniziative culturali legate all'utilizzo del castello, ossia manifestazioni e visite guidate, ha recentemente stipulato un contratto con i proprietari, i Conti Caracciolo, che autorizzano l'uso di una parte del parco a fini pubblici e visite al castello.
Dai rilievi effettuati e dalle informazioni raccolte pare che molte specie arboree del parco siano state impiantate ad inizio del XIX° secolo, approssimativamente attorno al 1920. Il soprassuolo è composto sia da specie esotiche, in particolare degli imponenti cedri appartenenti alle specie “atlantica”, “libani”, “deodora” oltre a maestosi Pini neri, Abeti del Caucaso, Acero riccio, che specie autoctone come l'Acero montano, l'Abete rosso, l'Abete bianco, nonché esemplari isolati di Pioppo cipressino, Pioppo tremolo, Frassino, Noce, Betulla e Tiglio.
Una tale varietà di specie arboree non sufficientemente curata in passato richiedeva pertanto una valorizzazione attraverso l'applicazione di cure manutentive.
La Direzione foreste dell'Assessorato agricoltura e risorse naturali interveniva pertanto sin dalla primavera 2007 per l'abbattimento di piante in soprannumero in modo da rendere nuovamente “leggibile” la trama del parco, perciò il viale principale che accede al castello da est, e da liberare le piante di maggior pregio sia per la loro visibilità che per motivi di concorrenza. Molti alberi sono stati inoltre curati con le tecniche della “dendrochirurgia”, applicata abitualmente dai tecnici dell'Assessorato agli alberi monumentali, volte al risanamento di estese “carie” e marciumi, sia per un loro recupero vegetativo che per una loro conservazione nel tempo. Gli interventi sulle piante di maggiori dimensioni sono consistiti nella applicazione di “tirantaggi” sui rami onde evitare pericolosi schianti. Anche alle latifoglie sono state praticate operazioni di potatura e di ridimensionamento delle chiome per evitare l'effetto “bandiera” e il rischio di schianti.
La Direzione foreste ha altresì provveduto al rifacimento della recinzione lungo tutto il perimetro del parco e alla posa di panche e tavoli all'interno dell'area riservata al pubblico.
Il 28 giugno si è svolta la manifestazione di inaugurazione del parco ristrutturato, alla presenza dei proprietari, delle autorità comunali e regionali e della popolazione di Introd.
Il costo complessivo dell'intervento regionale è valutato in circa 50.000 Euro.