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Piccola Fauna

ANIMALI SCONOSCIUTI, ANIMALI TEMUTI

di Ronni Bessi
(Direzione Flora, Fauna, Caccia e Pesca)

Carta d'Identità della Natrice dal collare


Nomi comuni in Italiano/Francese/Latino:
Natrice dal collare, Biscia d’acqua/Couleuvre à collier/Natrix natrix.

Indirizzo (habitat):
laghi, stagni e canali con vegetazione acquatica e ripariale.



Segni caratteristici: la sua testa si distingue bene dal tronco, specie negli esemplari adulti o molto anziani, nei quali assume una forma a cuore o triangolo e appiattita. Su di essa spiccano larghe placche lisce e lucide, molto più grandi e distinte delle restanti squame. Il colore del dorso è generalmente grigio chiaro-olivastro (a pelle asciutta, molto più scuro se bagnata) con 4 o 5 serie longitudinali di macchie nere. La parte ventrale è biancastra o gialliccia, con macchie scure rettangolari più fitte verso la parte finale della coda. Ai lati della nuca sono evidenti le due lunette giallo-bianche che formano una specie di collare (dal quale deriva parte del nome di questo serpente).

Professione: principalmente predatore di Anfibi adulti e di loro forme larvali, occasionalmente di piccoli pesci feriti o malati



Biologia:
con la bella stagione le Natrici dal collare escono dai rifugi invernali, e gli esemplari adulti dei due sessi provvedono ad accoppiarsi, mentre i giovani si abbuffano di girini. Questi serpenti sono ottimi nuotatori (infatti la prima parte del loro nome deriva proprio dalla contrazione della parola “nuotatrice”), veloci anche sulla terra asciutta, e abili nel recitare varie parti per difendersi. Infatti, specie gli individui anziani, se minacciati soffiano e si gonfiano per apparire più grandi, oppure fingono di essere morti, con la bocca aperta e la lingua penzoloni. Non mordono praticamente mai, e sono comunque assolutamente innocui.

La parola al diretto interessato: io sono la protagonista di molte leggende valdostane dove rappresento la fata che tutelava la salute di laghi e sorgenti. E gli abitanti dei villaggi vicini a questi mi rispettavano per questo. Quando poi arrivava uno straniero e nel vedermi nella mia forma serpentina mi uccideva, il lago o la sorgente ai quali ero legata, si prosciugavano per sempre. Cioè morivano insieme a me.



NOTA BENE: specie sempre più rara e protetta dalla Legge Regionale. Se dovesse essere rinvenuta nei pressi di un’abitazione, sarà sufficiente telefonare alla Stazione Forestale più vicina che provvederà al suo trasferimento nel suo ambiente ideale.
 

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