Il primo atto concernente la nascita del Corpo forestale regionale risale al 1946 quando il Decreto legislativo 23 dicembre 1946, n. 532 sancì il passaggio alla Regione Valle d’Aosta del Comando Gruppo del Corpo delle Foreste di Aosta.
L’istituzione vera e propria del Corpo forestale regionale dovrà tuttavia attendere l’anno 1968 quando con legge regionale 11 marzo 1968, n. 6 venne istituito il Corpo forestale valdostano posto alle dipendenze dell’Assessorato agricoltura e foreste, con l’attribuzione di compiti di tutela del patrimonio forestale, di protezione della flora spontanea e della fauna, di sorveglianza sulla caccia e sulla pesca e di supporto all’attività agricola.
E’ con riferimento a questa data che nel 2008 si è festeggiato il 40° anniversario della nascita del Corpo forestale regionale. La giornata commemorativa, oltre a rappresentare l’occasione annuale per festeggiare il Corpo, ha permesso di tracciare un bilancio di quasi mezzo secolo di proficua attività della Forestale nell’ambito della società valdostana.
In varie fasi successive alla data di costituzione del Corpo forestale valdostano si ebbero delle revisioni dell’ordinamento e del funzionamento del Corpo con l’emanazione di provvedimenti legislativi e in particolare si cita la legge regionale 11 novembre 1977, n. 66 in cui si affidano al Corpo, oltre a funzioni tecniche connesse alla gestione delle foreste e importanti funzioni di sostegno alla nascente Protezione civile, compiti di polizia volti alla sorveglianza e tutela dell’ambiente naturale.
La Festa degli alberi del 1954 sulla collina di Aosta.
Il Corpo forestale Valdostano non è ancora costituito
in quanto la legge istitutiva sarà promulgata nel 1968
Con la legge regionale del 1977, inoltre, confluiscono nel Corpo forestale Valdostano i guardacaccia e guardiapesca, per cui da tale istante il controllo sull’attività venatoria e sulla pesca sarà una delle incombenze più impegnative del Corpo.
Un aspetto nuovo della normativa suddetta diede la possibilità all’Amministrazione di attribuire agli appartenenti al Corpo la qualifica di agente di Pubblica sicurezza oltre a quello, riconosciuto a tutti i membri, di Ufficiali e Agenti di Polizia giudiziaria.
A capo del Corpo forestale era previsto un Ispettore che ricopriva contemporaneamente la funzione di Dirigente dei Servizi forestali dell’Assessorato e di Capo del Corpo forestale.
Alle sue dirette dipendenze erano previsti tre vice-ispettori con funzione di direzione dei vari Uffici attraverso cui si articolava la politica forestale regionale.
In seguito all’applicazione della legge regionale del 1977, che aggiornava competenze, funzioni e organico del Corpo, venne assunta la decisione di orientare i singoli componenti delle Stazioni forestali collocate sul territorio regionale verso una maggiore specializzazione, assegnando a ciascuno la responsabilità di seguire operativamente specifici settori: in particolare la gestione forestale, la gestione faunistica e la prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi.
Furono perciò organizzati i primi corsi di formazione e perfezionamento nelle varie materie che hanno favorito nel tempo la formazione di veri specialisti nei principali settori operativi con conseguente crescita culturale e di immagine del Corpo.
Va segnalato che negli anni 1989-90, a seguito dell’entrata in vigore del Nuovo Codice Penale e di Procedura Penale, il Corpo forestale valdostano venne chiamato ad esercitare una intensa attività di Polizia Giudiziaria non sempre ben accetta dalle collettività locali.
L’esperienza maturata nel tempo ha tuttavia permesso di calibrare meglio gli interventi degli agenti nelle attività di Polizia ambientale e di privilegiare le attività di prevenzione rispetto a quelle repressive. Un orientamento in tal senso persiste ancora oggi con l’intento di informare meglio la popolazione e gli operatori del territorio sulle numerose disposizioni di legge in materia ambientale.
Attualmente il Corpo forestale fa riferimento alla legge regionale 8 luglio 2002, n.12 che ha dettato nuove norme sull’ordinamento e sul funzionamento del Corpo e sullo stato giuridico e economico del relativo personale. Si può definire il Corpo forestale della Valle d’Aosta un corpo tecnico con funzioni di polizia che nell’ambito del territorio regionale sostituisce il Corpo forestale dello Stato.
Le Strutture del Corpo regionale fanno capo oggi ad un Comandante, figura dirigenziale istituita con legge regionale 24 maggio 2007, n. 9 con il compito di applicare gli indirizzi gestionali indicati dal Presidente della Regione in accordo con l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali.
ll personale forestale è attualmente costituito da: un Comandante, da un Vice comandante, da 19 Ispettori (ex marescialli) su 24 previsti in organico, 28 Sovrintendenti (ex brigadieri) su 35 previsti in organico, 86 Agenti (ex guardie) su 96 previsti in organico; è prevista inoltre la presenza di due funzionari forestali. La struttura è composta da un Comando centrale e da sedici stazioni distribuite sul territorio regionale.
Gli ultimi provvedimenti legislativi hanno cercato di adattare la struttura e le competenze del Corpo alle nuove esigenze della società, in particolare con l’evolversi della sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali e delle risorse naturali si è sviluppato un nuovo filone operativo, quello della protezione ambientale, teso ad una maggiore attenzione all’inquinamento del suolo, dell’aria e delle acque.
Il Corpo forestale regionale è presente in maniera capillare su tutto il territorio regionale attraverso le sedici stazioni forestali. Ogni stazione ha competenza su una “giurisdizione” comprendente diversi territori comunali. La struttura è pertanto particolarmente adatta per il puntuale controllo del territorio, che si esplica mediante interventi di tutela con l’applicazione di norme legislative, statali e regionali e di pronto intervento al verificarsi di eventi calamitosi, quali gli incendi boschivi, le frane, le valanghe, le alluvioni, i fenomeni di inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria, e in qualsiasi altra situazione di emergenza
In particolare, spettano al Corpo forestale la sorveglianza, la tutela e la gestione del patrimonio forestale, la tutela della flora e della fauna inferiore, la sorveglianza, la tutela e la gestione della fauna e del patrimonio ittico, la sorveglianza e il concorso nella gestione delle aree naturali protette, la prevenzione e la direzione delle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi, il rilievo dei dati climatici e nivologici finalizzato alle previsioni di eventi meteorici critici e dei fenomeni valanghivi, il monitoraggio delle aste fluviali e torrentizie, la partecipazione alle attività di protezione civile, il monitoraggio della rete dei sentieri, la sorveglianza e la prevenzione dell’inquinamento delle acque e del suolo, la didattica forestale, e le attività di polizia forestale ed ambientale.
TUTELA E GESTIONE DEL PATRIMONIO FORESTALE
La Regione Autonoma Valle d’Aosta ha, in virtù dello Statuto speciale del 1948, competenza primaria, legislativa e amministrativa, in materia di foreste, per cui sin dall’immediato dopoguerra l’amministrazione regionale si è occupata della gestione forestale e ha provveduto, a partire dal 1964, alla pianificazione delle superfici forestali pubbliche.
Il Corpo forestale regionale, sin dalla sua nascita, ha pertanto avuto come compito fondamentale la conservazione e il miglioramento dei boschi, la tutela dei patrimoni forestali, la pianificazione e la gestione dei boschi pubblici.
Il compito non è stato semplice in quanto la situazione dei popolamenti forestali, caratterizzata da una generale povertà provvigionale, da coetaneità diffusa dei soprassuoli, da una mancanza di rinnovazione, risultava profondamente alterata rispetto ai boschi naturali a causa dell’eccessivo sfruttamento degli ultimi secoli.
Una profonda conoscenza dei sistemi forestali, acquisita con l’esperienza sul campo, e una qualificata attività formativa ha permesso di portare a termine, in circa 30 anni, gli inventari di tutte le proprietà forestali pubbliche, perciò di conoscere in modo puntuale i popolamenti forestali, di definire e applicare indirizzi selvicolturali fondati sui principi della sostenibilità, per la gestione delle suddette proprietà.
Oggi, grazie all’attività colturale praticata negli ultimi trent’anni, si possono constatare dei consistenti miglioramenti del patrimonio forestale, con un evidente aumento della massa legnosa, con una maggiore diversificazione delle specie presenti, con una struttura tendente al disetaneo e con una diffusa presenza della rinnovazione naturale.
MONITORAGGIO DEL TERRITORIO E LOTTA AGLI INCENDI BOSCHIVI
Nell’ambito della Struttura Corpo forestale della Valle d’Aosta esiste un apposito Nucleo antincendio boschivo che svolge il coordinamento delle attività di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi su tutto il territorio regionale, in collaborazione con le Stazioni forestali dislocate sul territorio e le altre Strutture antincendio preposte allo spegnimento.
L’azione giornaliera di monitoraggio del territorio praticata dai forestali permette una localizzazione immediata di eventuali focolai d’incendio e un altrettanto immediato intervento di spegnimento. Non va inoltre dimenticata l’opera di sensibilizzazione della popolazione locale, in particolare nell’ambito scolastico, sui pericoli e i gravi danni provocati dagli incendi boschivi.
L’Ufficio A.I.B. effettua altresì giornalmente il calcolo del pericolo d’incendio e pertanto allerta le stazioni forestali che provvedono a rinforzare l’attività di monitoraggio del territorio. Provvede altresì ad effettuare la formazione professionale relativa agli interventi antincendio, ai vigili del fuoco volontari nonché al personale del Corpo forestale.
Spesso nello spegnimento vengono utilizzati elimobili della Regione o, con il concorso aereo dello Stato, apparecchi della protezione civile nazionale.
TUTELA E GESTIONE DELLE RISORSE NATURALI
L’operato del forestale è essenzialmente quello di tutelare l’ambiente naturale per cui, sulla base dei dispositivi di leggi regionali, provvede alla tutela della flora alpina (L. R. 31 marzo 1977, n.17 e successive modifiche), alla tutela di alcune specie della fauna inferiore e alla disciplina della raccolta dei funghi (L. R. 31 marzo 1977, n. 16 e s. m.), alla tutela dei rettili e anfibi (L. R. 1° aprile 1987, n. 22), esercita un controllo sull’attività di accompagnatori di turismo equestre (L.R. 13 maggio 1993, n. 83), vigila sull’applicazione della disciplina delle attività di volo alpino (L. R. 4 marzo 998, n. 15), vigila sulle piste di sci (L. R. 17 marzo 1992 n. 9) ed esercita un controllo sulla raccolta dei fossili e dei minerali (L. R. 15 aprile 2008, n.10).
SORVEGLIANZA, TUTELA E GESTIONE DELLA FAUNA SELVATICA
Il territorio della Valle d’Aosta è ricco di fauna selvatica, con specie prevalentemente alpine o montane con limitate presenze di specie mediterranee in alcune oasi xerotermiche di bassa quota o un ridotto numero di specie tipiche delle aree umide.
La legge a cui si fa riferimento per la tutela della fauna selvatica è la 157/1992 “
Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, che definisce la fauna selvatica “
patrimonio indisponibile dello Stato”, ne delimita l’ambito di applicazione (fanno parte della fauna selvatica oggetto della tutela le specie di mammifferi ed uccelli dei quali esistono popolazioni viventi stabilmente o temporaneamente in stato di libertà sul territorio nazionale).
La legge regionale 27 agosto 1994, n. 64 “
Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e per la disciplina dell’attività venatoria”, con riferimento all’impostazione della legge quadro, nazionale riafferma la necessità di tutela del patrimonio faunistico ponendo particolare attenzione alla conservazione di biotopi e alla salvaguardia di specie animali minacciate di estinzione.
La legge regionale individua due distinte categorie di fauna nelle quali le specie omeoterme possono ricadere, ossia le specie particolarmente protette e le specie cacciabili, nel rispetto di puntuali piani di censimento e di prelievo. Esistono inoltre normative europee, in particolare la Direttiva 79/409/CEE del 2.04.1979 direttiva uccelli) e la Direttiva 92/43/CEE del 2.05.1992 (direttiva Habitat) che hanno come scopo prioritario di creare una rete europea di aree naturali protette, chiamata “Natura 2000”, formata da speciali siti dedicati alla conservazione di specie o habitat.
Il Corpo forestale della Valle d’Aosta ha perciò il compito di tutelare la fauna e gli habitat naturali con una attenta attività di sorveglianza del territorio e nel contempo di gestire, in collaborarne con la Direzione della flora, fauna, caccia e pesca, previa puntuale pianificazione, il prelievo venatorio nell’ambito delle specie cacciabili.
SORVEGLIANZA E CONCORSO NELLA GESTIONE DELLE AREE NATURALI PROTETTE
Il sistema delle aree protette in Valle d’Aosta è composto dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, dal Parco naturale del Mont Avic e da nove riserve naturali. Il Gran Paradiso, il più antico parco naturale italiano, si estende su circa 70 mila ettari di territorio distribuiti quasi equamente tra Piemonte e Valle d’Aosta. Il Parco naturale del Mont Avic, istituto con legge regionale nel 1989, ospita la più ampia foresta di Pino uncinato della regione.
Le nove riserve naturali, quasi tutte di modesta estensione, permettono la salvaguardia di biotopi di elevato valore naturalistico quali torbiere, aree xerotermiche, laghi alpini e stagni.
Queste aree, tutelate ai sensi della legge regionale 30 luglio 1991, n. 30, rappresentano solo una parte modesta del patrimonio naturale valdostano, estremamente ricco, costituito da siti, spesso sconosciuti ai più, di notevole interesse geomorfologico, vegetazionale e faunistico.
Il Corpo forestale della Valle d’Aosta svolge l’importante compito di sorveglianza e di tutela delle riserve naturali e di siti particolari, in collaborazione con il Servizio Aree protette.
TUTELA DEGLI ALBERI MONUMENTALI
Nella nostra regione ci sono numerose piante, all’interno di popolamenti forestali o in parchi e giardini pubblici e privati, che possiedono dimensioni o caratteristiche degne di nota e che vengono tutelate e valorizzate come “alberi monumentali”.
Il Corpo forestale della Valle d’Aosta, ai sensi della legge regionale 21.08.1990, n. 50, ha provveduto nell’ultimo decennio ad effettuare un inventario delle suddette piante presenti sul territorio della Valle d’Aosta, aggiornando periodicamente l’albo e i dati di ogni singolo esemplare. In concorso con la Direzione delle foreste procede alla manutenzione e alle cure di rivitalizzazione delle piante, salvaguardando questo straordinario patrimonio per le generazioni future.
VIGILANZA E CONTROLLO AMBIENTALE
Il sistema dei controlli ambientali nella nostra regione è regolato dalla legge regionale 4 settembre 1995, n. 41 e dalla legge regionale 8 luglio 2002, n. 12. Gli organi incaricati sono il Corpo forestale, l’apposito Ufficio dell’Assessorato ambiente, l’Agenzia regionale per l’ambiente e l’Ufficio igiene e sanità pubblica, veterinaria e degli ambienti di lavoro dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali.
Al Corpo forestale della Valle d’Aosta è affidato il compito di vigilare sull’integrità dell’ambiente, effettuando specifici controlli in materia di gestione dei rifiuti, scarichi nei corpi idrici, reflui zootecnici ed emissione di agenti inquinanti in atmosfera (L. R. 30.01.2007, n. 2) e di istruire le pratiche per la valutazione del danno ambientale conseguente ad accertamenti penali o amministrativi in materia ambientale.
Un piano triennale coordinato dei controlli ambientali, ai sensi di un’apposita deliberazione della Giunta regionale, prevede che vengano effettuati controlli su discariche per inerti, impianti per il recupero di rifiuti, imprese industriali produttrici di rifiuti pericolosi, falegnamerie, autoriparatori e carrozzerie.
Le ispezioni sono effettuate dal Corpo forestale a campione o su segnalazione dell’Agenzia regionale per l’ambiente (ARPA) e sono attuate quando vi sia il concreto pericolo di superamento dei limiti di concentrazione delle sostanze inquinanti per i suoli, sottosuoli e le acque superficiali.
L’Ufficio prevenzione e tutela ambientale del Comando del Corpo forestale, che coordina le operazioni di cui sopra, svolge altresì una importante funzione preventiva, di divulgazione e sensibilizzazione sulle problematiche ambientali, attraverso incontri con cittadini e imprese, divulgazione di materiale informativo, visite di controllo preventivo presso le aziende.
CONTROLLI E CERTIFICAZIONI C.I.T.E.S
La Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, denominata in sigla CITES, è nata dall’esigenza di controllare il commercio degli animali e delle piante (vivi o morti o parti e prodotti derivati), in quanto lo sfruttamento commerciale è, assieme alla distruzione degli ambienti naturali nei quali vivono, una delle principali cause dell’estinzione e rarefazioni in natura di numerose specie.
Nel 1973 furono 154 i Paesi ad aderire a tale convenzione, e tra essi anche l’Italia.
In applicazione alla Convenzione di Washington, l’Ufficio certificazioni CITES del Corpo forestale della Valle d’Aosta svolge attività di controllo e certificazione delle nascite in cattività, controllo sulla detenzione di animali elencati negli allegati A e B del regolamento di applicazione della suddetta convenzione e certificazioni export ad uso turistico.
L’Ufficio CITES è in diretto collegamento con il Centro di coordinamento CITES del Corpo forestale dello Stato, presso l’Ispettorato di Roma, che ha funzioni di assistenza operativa e di coordinamento degli uffici periferici.
IL VINCOLO IDROGEOLOGICO E FORESTALE
Il R.D. 30.12.1923, n. 3267 “
Legge forestale” (detta anche “legge del vincolo idrogeologico”) sottopone a vincolo per scopi idrogeologici “i
terreni di qualsiasi natura e destinazione che, per effetto di forme di utilizzazione contrastanti con le norme di cui agli articoli 7, 8 e 9, possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque”.
In relazione alla suddetta legge, e nell’ambito delle zone riportate in una apposita cartografia su base comunale, ogni disboscamento o movimento di terreno per attività costruttive deve essere autorizzato dall’autorità forestale. Il Corpo forestale della Valle d’Aosta provvede all’istruttoria con appositi sopralluoghi e successivamente la Direzione delle foreste esprime un parere.
Tenuto conto del notevole impegno richiesto dall’attività istruttoria e considerato che la legge è ormai datata, si impone una revisione sostanziale della cartografia in funzione delle nuove normative in materia di urbanizzazione e dei notevoli mutamenti avvenuti nell’ultimo secolo nello sviluppo del territorio.
CONCORSO NELLE ATTIVITA DI PROTEZIONE CIVILE, CENTRALE UNICA DI SOCCORSO
Il Corpo forestale regionale ha contribuito, grazie alla conoscenza puntuale del territorio valdostano, alla nascita della Protezione civile ed ha partecipato come elemento di punta a tutti gli interventi di emergenza dell’ultimo mezzo secolo. Con l’avvio della centrale unica di soccorso, il Corpo forestale sarà uno dei componenti essenziali per fornire risposte rapide alle esigenze dei cittadini.
DIDATTICA E DIVULGAZIONE AMBIENTALE
Il Corpo forestale ha intrapreso da anni una proficua collaborazione con gli Enti locali e le Istituzioni scolastiche per le attività divulgative in materia naturalistica e per l’educazione ambientale.
E’ di recente costituzione l’Ufficio di divulgazione ambientale che, attraverso il personale specializzato delle singole Stazioni forestali, svolgerà un’attività organizzata di educazione ambientale e naturalistica, rivolta in modo particolare ai giovani.
ALTRE ATTIVITA
In riferimento a normative europee, statali e regionali il Corpo forestale esercita, in collaborazione con altre Strutture regionali e gli enti locali, compiti di vigilanza sul territorio.
Si ricordano le ultime normative sulle cave, miniere, acque minerali naturali, di sorgente e termali (L. R. 13 marzo 2008, n. 5), le disposizioni per la valorizzazione dei siti minerari dismessi (L. R. 18 aprile 2008, n.12), le disposizioni per la tutela dei fossili e dei minerali da collezione (L. R. 15 aprile 2008, n. 10), le disposizioni in materia di tutela dall’inquinamento acustico (L. R. 29 marzo 2006, n.9), le disposizioni in materia di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche (L. R. 18 novembre 2005, n.29).
Il corpo forestale svolge altresì un’importante funzione di pubblica sicurezza partecipando a molteplici manifestazioni organizzate dall’Amministrazione regionale, da Enti pubblici o da associazioni e società sportive, e nell’ambito delle attività di controllo e di monitoraggio del territorio svolge la funzione di polizia giudiziaria.
CONCLUSIONI
I compiti affidati al Corpo forestale della Valle d’Aosta sono pertanto numerosi e impegnativi e sono essenzialmente orientati alla tutela del ricco patrimonio naturalistico della nostra regione.
Vero è tuttavia che la legislazione ambientale nazionale e regionale ha delegato ai forestali compiti di sorveglianza in materie fra loro molto diversificate, dalla sorveglianza sui corpi idrici, all’inquinamento del suolo e dell’aria, fino al controllo sul volo alpino, comprendendo, bene inteso, tutte le infrazioni e i reati che hanno attinenza con l’ambiente naturale, non ultimo la sorveglianza all’interno delle aree protette.
E’ stato pertanto inevitabile nel tempo, anche per la difficoltà di interpretazione delle leggi, il sorgere di attriti con le amministrazioni locali per reati di tipo urbanistico e oggi con cittadini ed enti produttivi per reati di tipo ambientale.
Si tratta per il prossimo futuro di rinforzare le azioni di tipo preventivo, attraverso un maggiore informazione del cittadino, rilevando che la difesa dell’ambiente naturale non ha fini solamente idealistici, come valore fine a se stesso, ma come strumento fondamentale per concorrere al miglioramento della qualità della vita dell’uomo e per il suo sereno, produttivo e corretto rapporto con il contesto ambientale in cui vive. Il forestale è a disposizione permanente della popolazione ma richiede, per poter operare fattivamente, la collaborazione di cittadini ed enti locali.