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Aree Verdi e Giardini

UNA PIANTA ESOTICA DAI MOLTEPLICI USI IL BAMBU

Il Bambù è una pianta affascinante proveniente dall’oriente spesso utilizzata per costruire splendidi parchi e giardini

di Giorgio Cuaz
(Direzione flora, fauna, caccia e pesca)
In molti paesi il Bambù è uno dei vegetali più usati e coltivati, ed è simbolo di prosperità e fedelà nei sentimenti. Nei paesi orientali quando due sposi si accasano, davanti alla nuova dimora, hanno l’abitudine di piantare un bambù.
 
Il Bambù si utilizza come foraggio per il bestiame, come cibo per l’uomo, utilizzando i suoi vigorosi germogli primaverili, come materia prima per numerosissime suppellettili e per attrezzi. Lavorato si trasforma in frecce e coltelli, è utilizzato come legno per riscaldamento o come materiale per la costruzione di case e, alcune sue parti, sono utilizzate nella farmacopea cinese. È nota la resistenza di questo vegetale ai carichi che ne permette l’utilizzazione nella costruzione di ponteggi per innalzare grandi palazzi.

I bambù appartengono alla famiglia delle Poaceae, sottofamiglia delle Bambusoideae, sono piante arbustive e arboree perenni e includono 90 generi e 1200 specie differenti.
La grande differenza tra le specie è dovuta al lungo periodo di adattamento al clima e alle situazioni ecologiche di moltissime regioni del pianeta nel corso dell’ evoluzione.

I bambù sono diffusi in tutti i continenti fatta eccezione dell’Europa dove, secondo le testimonianze fossili, erano presenti prima dell’ultima glaciazione.
Tra le specie rustiche molte sopportano bene temperature rigide fino a – 18°C e alcune specie resistono a temperature di – 22°C.

I Phyllostachys, i classici bambù coltivati nei nostri giardini, sono rustici e resistenti alla siccità e da secoli selezionati in forme e portamenti per ornare i giardini orientali. Alcune cultivar, infatti, hanno foglie particolari e molte hanno la canna con colori e screziature particolarmente ornamentali.

Come esigenze idriche, queste specie hanno necessità simili a quelle di una normale pianta autoctona mesofila, spesso, avendo un apparato radicale rizomatoso, preferiscono terreni sciolti non troppo ricchi di scheletro, anche se sono molto adattabili.

Sono piante con ottime caratteristiche per il consolidamento delle scarpate, il loro apparato radicale rizomatoso, infatti, forma un reticolo fitto e resistentissimo sotto la superficie del suolo, e per realizzare schermi verdi con funzione di frangivento o frangirumore. Il Bambù è una pianta ideale per costituire siepi di confine.

Pur adattandosi bene a ogni condizione, i bambù si sviluppano molto bene in terreni fertili e piuttosto umidi; se piantati in condizioni di sviluppo ideali possono crescere e invadere ampie superfici. Per questo motivo in giardino è meglio isolare le radici creando una barriera sotterranea con una lastra di ferro verticale, spinta a una profondità di almeno 70 cm, così facendo i rizomi che si sviluppano sotto la superficie del terreno non riescono ad estendersi oltre la barriera predisposta all’uopo.


Un accorgimento per favorire lo sviluppo dei bambù è di non togliere le foglie che cadono a terra. La pianta è, infatti, avida di silice che con fatica riesce ad accumulare nelle foglie e nel fusto. Togliendo ogni anno le foglie cadute si elimina perciò una facile fonte di approvvigionamento di silicio.

Le canne di bambù possono essere tagliate e usate in molti modi. L’unico accorgimento è di iniziare a tagliarle quando la pianta ha raggiunto le dimensioni da noi volute. Il taglio deve essere effettuato in autunno, mai in primavera. Spesso un bambù da noi impiega più di dieci anni per sviluppare le canne di altezza definitiva. Ogni primavera da quando lo avremo piantato, nel giardino, produrrà delle canne di altezza e diametro superior a quelle dell’anno precedente.

Una curiosità è la fioritura di alcune specie. In alcuni bambù la fioritura è un mistero che appassiona gli studiosi. Queste specie fioriscono in tutto il globo, lo stesso anno, un’unica volta nella loro vita, caricandosi di enormi quantità di seme che alla fine porteranno la pianta alla morte. Per esempio il Phyllostachys bambusoides ha un ciclo di fioritura di 120 anni.
Queste fioriture epiche sono state documentate, da secoli, dagli antichi studiosi giapponesi e cinesi.

Un’altra particolarità dei bambù è la crescita rapidissima dei loro germogli in primavera. Molti Phyllostachys riescono in condizioni ottimali a far crescere il loro germoglio di più di un metro al giorno. È, in pratica, possibile vederli crescere a vista d’occhio.


Il germoglio di Phyllostachiys pubescens (commestibile e rustico) in condizioni ideali raggiunge l’altezza di 27 metri in un mese.
Oltre ai bambù arborei vi sono molte specie tappezzanti e di sottobosco che possono essere utilizzate proficuamente come ricoprenti nei parchi o negli angoli dei nostri giardini.

Un problema per l’allevamento dei bambù in Valle d’Aosta può essere costituito dalla presenza di abbondanti nevicate. Soprattutto in caso di neve umida e perciò pesante le canne di bambù possono spezzarsi. Il danno estetico in questo caso supera di molto il danno fisiologico, tuttavia in primavera il bambù si riprenderà con vigore emettendo nuovi germogli. Questo tipo di danno può tuttavia essere attenuato togliendo la neve durante la nevicata o cimando le canne di 1/3 in autunno.

In conclusione, in un giardino il verde vivo del bambù può dare colori e sensazioni in ogni stagione (d’inverno con la neve il contrasto è forte) e, scegliendo la specie adatta e la disposizione giusta nel giardino, si può dare un tocco esotico e magico al nostro “angolo verde”.


Le immagini sono state gentilmente concesse dal Sig. Thomas Victor Froese
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