Le emozioni che tutti noi, golosi di formaggi, possiamo provare durante una degustazione di Fontine sono infinite; si respira un’aria di tradizione, di civiltà e di cultura millenaria; ci sorprende, ci stupisce e ci impressiona un mondo, quello agricolo, fatto di bovine, di fiori, di montagne, di uomini ricchi di “savoir-faire” ma anche di sudore e di duro lavoro.
La magia che abbiamo avvertito durante le degustazioni effettuate nell’ambito del Concorso “Modon d’or-Fontina d’alpadzo 2008” era assolutamente esclusiva, straordinaria ed irripetibile. Il momento della valutazione di una forma di Fontina rappresenta un’esperienza che può essere unica; non si tratta solo di esprimere dei punteggi sulla piacevolezza del formaggio, ma la degustazione deve appassionare e trasformarsi in una fonte di conoscenza, di apprendimento e di confronto.
La Fontina è un simbolo, un patrimonio della Valle d’Aosta; è la regina dei formaggi di montagna ed è come ogni “vedette” adorata o disprezzata, criticata o ricercata. Tutte le estati in Valle d’Aosta si producono circa 80.000 forme di Fontina. Una buona Fontina non è il risultato della semplice somma di diversi fattori (buon pascolo, latte eccellente, bravissimo casaro, eccezionale magazzino di stagionatura), ma è il risultato del legame tra l’uomo, le sue mucche e la montagna, la soddisfazione di aver realizzato un formaggio, la Fontina, che tutte le persone apprezzano e ricercano.
Durante le premiazioni del Concorso tutti noi abbiamo visto sui volti dei nostri “montagnard” la vera soddisfazione e la contentezza per gli eccellenti risultati qualitativi ottenuti. Questa è comunicazione… l’autenticità e la fierezza dei loro volti sono la miglior promozione per la Fontina.
Ci sono ancora molti turisti-consumatori appassionati e curiosi che scelgono la Valle d’Aosta per imparare, conoscere e gustare; a queste persone, con coraggio e passione, dobbiamo narrare il legame tra le nostre montagne e l’uomo, tra il territorio e le sue bovine, tra i pascoli incontaminati, ricchissimi di acqua, di erbe di fiori e i delicati e piacevoli profumi delle Fontine. Sarebbe un peccato non dimostrarci orgogliosi di raccontare di stagioni, di vini, di formaggi, di lardo, di come presentare e proporre questi prodotti della terra definiti ingiustamente “poveri” ma ricchissimi di profumi, di aromi e di sapori; semplicemente, di raccontare col cuore l’arte del saper vivere in Valle d’Aosta.
Ogni Fontina possiede un’anima, un temperamento e un carattere.
La degustazione della Fontina vincitrice di Rino FAVRE ci ha suscitato incredibili emozioni, con entusiasmo pensiamo di poter dire che siamo riusciti a percepire, durante l’assaggio, il carattere calmo, rilassante e distensivo di questo superbo formaggio. La Fontina premiata aveva lo scalzo correttamente concavo, la crosta di un marrone elegante, segno di ottime cure nel magazzino di stagionatura e la pasta di un colore tra il bianco e il giallo paglierino.
Il suo profumo ricordava il latte appena munto con note intense ed invitanti di erbe di sottobosco e fiori di montagna. Il suo gusto presentava una buona ricchezza aromatica, equilibrata sapidità con tono intensamente e armonicamente dolce, la pasta era perfetta, fondente e delicata e dalla struttura di grande morbidezza ed elasticità, piena di carattere, che dimostrava fin dai primi assaggi, di essere una Fontina d’eccezione.
Ogni giorno dobbiamo assaggiare la Fontina e, come consumatori-curiosi, continuare ad emozionarci ed a sognare…