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INTERREG è l'iniziativa comunitaria per promuovere la cooperazione tra Regioni europee.
L'iniziativa è suddivisa in tre parti:
A - cooperazione transfrontaliera;
B - cooperazione transnazionale;
C - cooperazione interregionale.
La parte A "cooperazione transfrontaliera" assorbe la parte più consistente dei finanziamenti Interreg. Si tratta di attività tra collettività territoriali contigue per lo sviluppo economico e sociale transfrontaliero.Il fine è ridurre gli svantaggi causati dalla presenza di una frontiera all'integrazione economica, sociale e culturale di regioni limitrofe. Possono beneficiare dei finanziamenti per questa parte di Interreg le zone (livello amministrativo NUTS III) interne ed esterne alla comunità, confinanti per terra o per mare comprese nella lista definita dalla Commissione.
Gli interventi possono riguardare molti ambiti: lo sviluppo urbano, rurale e costiero, le iniziative locali per l'occupazione, la lotta all'esclusione sociale, lo sviluppo delle PMI e dell'imprenditorialità, l'integrazione dei mercati del lavoro, la condivisione di risorse e strutture per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, l'istruzione, la cultura, le telecomunicazioni, la sanità, la protezione dell'ambiente, l'energia, i trasporti e la cooperazione nei settori giuridico e amministrativo.
Per la parte Interreg B "cooperazione transnazionale" il territorio comunitario è stato suddiviso in grandi raggruppamenti di regioni con problemi e caretteristiche comuni. Il fine è migliorare la cooperazione tra autorità nazionali, regionali e locali per uno sviluppo armonioso dell'Unione europea ed una migliore integrazione territoriale con i Paesi vicini.
La parte Interreg C, "cooperazione interregionale", si propone invece di migliorare l'efficacia delle politiche e degli strumenti di sviluppo regionale creando delle reti di regioni che promuovono scambi di esperienze su diverse tematiche quali ricerca, sviluppo tecnologico, PMI, società dell'informazione, turismo, cultura, occupazione, ambiente ecc..
L'iniziativa sarà gestita direttamente dagli Stati membri e dalle Regioni, ai quali la Commissione chiede di presentare in tempi brevi i programmi di implementazione ai fini della suddivisione dei fondi sul territorio. |