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Fame di orso o fame di agnello

“Se pensiamo che la storia contribuisca a formare lo spirito critico e dunque il futuro cittadino, la situazione-problema risponde a questa esigenza perché attua una pratica pedagogica che consiste nel confronto delle conoscenze e non nella giustapposizione delle stesse”.

La situazione-problema è uno strumento didattico possente nell’insegnamento della storia nella scuola primaria.
Il suo utilizzo prevede diverse tappe. La prima è dedicata alla rilevazione delle rappresentazioni mentali dell’alunno rispetto al contenuto storico prescelto.
Il confronto tra le differenti rappresentazioni e tra queste e i documenti messi a disposizione dai docenti durante il percorso didattico conduce l’alunno ad un’elaborazione superiore, all’arricchimento concettuale e alla padronanza più approfondita dell’argomento.
Ogni situazione-problema ha lo scopo di mettere l’alunno in situazione di ricerca, offrendogli uno stimolo per superare eventuali ostacoli. Si crea così un conflitto cognitivo che, essendo frutto della partecipazione di tutto il gruppo all’attività di apprendimento, si trasforma in conflitto socio-cognitivo nel momento dell’interazione tra pari. L’elaborazione del compito è quindi un risultato di comprensione individuale e della coproduzione del gruppo.
Esiste una fondamentale differenza tra affrontare la narrazione e l’utilizzo della situazione problema. Mentre il primo strumento didattico prevede la linearità e la semplificazione come elementi di facilitazione della comunicazione, il secondo vuole far emergere la complessità di una situazione storica mostrandone diversi attori, differenti punti di vista con problematiche anche contrastanti.
Un elemento di grande intensità, in questa situazione, è rappresentato dal gioco di ruolo che permette all’alunno di calarsi, in modo creativo e personale, nel passato cogliendone le varie sfaccettature, mettendo a confronto le differenti opinioni giungendo a identificare una soluzione in modo contrappositivo e quindi più oggettivo.
Perché una situazione problema sia efficace, è necessario che gli alunni osino formulare le loro rappresentazioni iniziali. Ciò presuppone un clima di classe dove l’errore sia
l’elemento utile per far progredire la conoscenza.… “Apprendre c’est transformer ses représentations, c’est accepter de modifier son opinion après échange d’arguments, c’est se sculpter soi-même, c’est faire preuve de souplesse intellectuelle et non de rigidité…”. (Money T., Reboulaz P., Atti del Convegno IRRSAE, Saint-Vincent, Settembre 2001).

La situazione-problema in classe terza

Nel corso dell’anno scolastico 2006/2007, in due classi terze della scuola primaria, ho sperimentato la situazione-problema: “La Rivoluzione neolitica - Fame di orso o fame di agnello?”, tratta dal libro “Situazioni problema in storia”, IRRE-VDA, a cura del GVEN, Armando Editore, Roma, 2007, pagina 105.
Si tratta di una raccolta di situazioni-problema ideate ed elaborate da insegnanti valdostani appartenenti al Groupe Valdôtain d’Éducation Nouvelle, Loredana Dalbard, Tiziana Money, Edith Favre, Josette Favre, Mariuccia Petey, Piera Reboulaz, Simera Trentaz; coordinato da Alain Dalongeville.
Questo articolo costituisce, rispetto a quello presentato nel testo citato, una seconda scrittura, arricchita e completata dalla sperimentazione sul campo e dallo stimolante confronto con Tiziana Money che mi ha aiutata a ricostruirne le diverse sequenze e a riflettere sulla possibilità di modificare il percorso originario.
Coerentemente con lo spirito del libro, l’articolo non si limita a raccontare un’esperienza didattica, ma si presenta come un supporto, una guida per quegli insegnanti che vogliono affrontare la didattica della storia attraverso la pratica delle situazioni-problema.
Il modello è quello presentato nel testo pur se adattato alle caratteristiche e alle esigenze delle classi ed alla realtà bilingue della scuola valdostana.
Prima di introdurre l’attività descritta in questo articolo, abbiamo ritenuto opportuno far studiare ai ragazzi “L’uomo primitivo”.
L’analisi della situazione-problema rappresenta, a mio parere, il punto di partenza per la successiva costruzione dei quadri di civiltà con i quali è possibile descrivere compiutamente un periodo storico.
Se qualcuno desidera approfondire l’argomento addentrandosi negli aspetti peculiari della didattica della storia tramite la situazione-problema, può trarre delle suggestioni dalla lettura del capitolo “Istruzioni per l’uso”.

 

 

Piera Reboulaz
Tiziana Money

 

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