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Évolution écriture

Siamo passati attraverso l’argilla, le tavolette di legno, la stoffa, il papiro, la pergamena, la carta. È arrivata l’ora dell’elettronica? Sicuramente, almeno in parte.
Questo ci obbliga a ripensare la scrittura: non più quella cosa immutabile che si dipana lungo le righe, rigida, elegante, incorreggibile, ma uno spazio che ci offre libertà, proponendo, per contro, rigidità nuove e nuovi problemi.
Scrivere su di un video significa non avere bisogno della precisione immediata e certa poiché un errore o un’imprecisione non mortificano per sempre il testo; significa credere un po’ alla magia di un sms che riassume stati d’animo, sentimenti, passioni, bisogni e curiosità costringendoli in microscopiche porzioni di testo o li liofilizza affidandoli non più alla profondità del sentire, ma all’intuizione di chi riceve il messaggio.
Cambia il modo di scrivere perché ci troviamo di fronte a nuove contraintes; perché la lingua viene strutturata in maniera più semplice; perché il linguaggio è pervaso da termini stranieri; perché i correttori automatici, che talvolta tentiamo di ignorare, ci condizionano; perché assieme alle parole si possono utilizzare anche le immagini o i filmati; perché spesso il destinatario è il mondo intero.
Malgrado questo, la scrittura tradizionale, o forse la scrittura tout court, non ha ancora finito di incuriosirci ed emozionarci.

La redazione

 

 

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