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Apprendimento
della lingua materna e della lingua straniera a confronto
Il mio primo
portfolio è il nome dato al Portfolio Europeo delle Lingue
(PEL) per giovani dagli 8 agli 11 anni.
È un documento che appartiene al bambino e lo mette in grado di
capire quel che egli è capace di fare con le lingue che impara
a scuola e/o fuori dalla scuola.
L'applicazione sperimentale in una classe quarta elementare del
PEL mi ha suggerito un'attività di ricerca incentrata sull'autovalutazione,
lavoro poi confluito nella mia tesi di laurea.
In queste pagine riporto i risultati e le riflessioni relative a due attività
sul confronto tra lingua materna e lingua straniera e ad un questionario
di riflessione sull'autovalutazione.
PRIMA
ATTIVITÀ: UN ELENCO
La scheda proposta
alla classe è stata preparata con lo scopo di iniziare una riflessione
globale sull'insegnamento e sull'apprendimento di una lingua, straniera
o materna, confrontandole.
Ecco le istruzioni date ai bambini:
"Elencate sul foglio nella prima colonna tutti i giochi, i tipi
di attività, le esercitazioni, le esperienze, scritte, orali, ecc.,
che vi ricordate di aver svolto durante questi anni e che secondo voi
avevano come scopo l'apprendimento della lingua francese.
Nella seconda colonna fate la stessa cosa per la lingua italiana."
I bambini hanno lavorato in piccoli gruppi. Lo scopo di questa attività
era realizzare un bilancio del lavoro svolto durante gli anni precedenti
e nello stesso tempo rilevare come l'insegnamento della lingua straniera
preveda attività più ludiche, meno "scolastiche"
di quelle svolte in lingua materna, e quindi più motivanti. È
seguita una discussione in cui sono state confrontate le attività
individuate in lingua straniera e in lingua materna, mettendo in luce
differenze e somiglianze.
Nella tabella n. 1, Elenco attività apprendimento del francese,
sono riportate tutte le attività individuate: alcune sono state
indicate solamente da un gruppo (es.: cruciverba) e invece altre da tutti
(es.: soggiorni). Per evidenziare questa diversa frequenza e far emergere
quali sono state le attività ritenute più significative
dagli alunni, nella tabella sono stati utilizzati colori diversi e le
attività sono state suddivise in base alle abilità linguistiche
interessate: ascolto, parlato, lettura o scrittura.
Tale ripartizione è stata decisa a partire da una discussione in
classe in cui i bambini hanno classificato, su invito dell'insegnante,
le attività individuate nel lavoro di gruppo. La discussione ha
permesso di riflettere su quali abilità vengono esercitate nei
giochi o in altre attività linguistiche svolte a scuola; inoltre
ha messo in evidenza il fatto che i momenti specifici di ascolto sono
più numerosi nell'insegnamento della lingua straniera, mentre per
la lingua materna sono prevalenti le esercitazioni di lettura e scrittura.
Fra le attività indicate da tutti, o quasi tutti i gruppi, vi sono
i soggiorni e la corrispondenza; sono quelle che i bambini ricordano di
più e che sono presenti in tutte le riflessioni come attività
particolarmente ricche di stimoli. I dati relativi all'apprendimento della
lingua italiana sono stati raccolti nella tabella n. 2. Elenco attività
apprendimento dell'italiano.
Nella lista di attività per l'apprendimento della lingua straniera
moltissime sono quelle che riguardano l'ascolto, associato volta a volta
alla lettura, alla scrittura e al parlato. Esistono però anche
attività di solo ascolto, come la narrazione di storie da parte
dell'insegnante o la visione di videocassette o di diapositive commentate,
nonché il dettato di immagini. Le attività che riguardano
il parlato sono associate alla lettura e all'ascolto, con un unico caso
che i bambini hanno ritenuto di solo parlato, e cioè quello che
essi hanno definito "le riflessioni": corrispondono ai momenti
in cui l'insegnante chiede ai bambini di giustificare le loro scelte o
di confrontare le lingue o di esprimere dei giudizi sulla grammatica,
ecc. Sono invece molte di più le attività in cui sono presenti
l'ascolto e la lettura, rispetto a quelle che riguardano il parlato e
la scrittura.
Se si analizza
la tabella riassuntiva delle autovalutazioni per il francese, risulta
raggiunto pienamente il livello A1 del Quadro comune europeo per
tutte le abilità, mentre il livello A2 è raggiunto solo
per quel che riguarda l'ascolto. Io credo che la ricchezza e la varietà
delle attività di ascolto, evidenziata dalla tabella n.1 e documentata
anche dal fatto che tutti i bambini le hanno indicate come utili per l'apprendimento,
favorisca il raggiungimento rapido di un buon livello di competenza in
lingua straniera.
La produzione orale, sia guidata che spontanea, risulta invece essere
l'abilità rispetto alla quale è più difficile organizzare
attività adeguate e quindi è più complessa la valutazione.
Diversa è la situazione per la lingua italiana (tabella n. 2);
solamente un quarto delle attività riguarda il parlato e pochissime
sono quelle specifiche di ascolto, mentre le altre riguardano la lettura
e la scrittura; le esercitazioni sui verbi, i temi e l'analisi grammaticale
e logica sono le attività individuate da tutti i gruppi.
Ciò non significa che nell'apprendimento della lingua italiana
non siano previste attività di ascolto; ci sono, ad esempio, le
spiegazioni e i dettati, che presuppongono tale competenza, ma non sono
e non vengono percepite come esercitazioni specifiche di ascolto. Questa
osservazione potrebbe sicuramente essere materia di una discussione in
classe, con i bambini, ma soprattutto si presta ad una riflessione per
noi insegnanti. Soprattutto nel secondo ciclo noi insegnanti supponiamo
che i bambini abbiano raggiunto un buon livello di comprensione orale
nella lingua materna e non vengono quindi svolte attività specifiche,
mentre vengono svolte moltissime attività di comprensione della
lingua scritta. Tuttavia l'attitudine all'ascolto penso che debba essere
costruita anche in lingua italiana, per evitare i problemi di attenzione
e le difficoltà di comprensione che tutti noi registriamo quotidianamente
tra i nostri alunni. Le metodologie di apprendimento delle lingue, straniera
e materna, andrebbero quindi integrate, costruendo percorsi didattici
ed attività interdisciplinari.
SECONDA
ATTIVITÀ: I LIVELLI DEL QUADRO COMUNE EUROPEO
Il Portfolio
è fondato sui principi e sui livelli del Quadro comune europeo
di riferimento.
L'attività proposta ha perciò ripreso le descrizioni dei
livelli suddivise nelle quattro abilità, così come compaiono
nel Quadro comune di riferimento, adattandole nel linguaggio all'età
dei bambini e chiedendo loro di valutare le proprie conoscenze.
Ecco le istruzioni per l'attività:
"Troverai in queste pagine cinque tabelle che rappresentano sei
livelli possibili di conoscenza di una lingua, straniera o materna, suddivisi
secondo le quattro abilità che tu già conosci: ascoltare,
leggere, parlare e scrivere."
"Leggi con attenzione le seguenti tabelle, sottolinea con il
rosso e poi cerca sul dizionario le parole di cui non conosci il significato,
in modo da poter capire ogni affermazione in modo perfetto. Infine esprimi
la tua autovalutazione, per ogni livello, nel modo che già conosci:
colorando cioè la faccina corrispondente alla tua valutazione di
colore blu per la lingua francese e di colore verde chiaro per l'italiano,
tua lingua materna."
Questa scheda riporta i descrittori globali dei sei livelli del Quadro
comune: è un tentativo di verifica delle capacità di valutazione
complessiva raggiunte dai bambini, ma ci è anche servita come spunto
di riflessione sulle differenze di valutazione in lingua materna e in
lingua straniera.
Un esempio dei descrittori dell'abilità di ascolto rispetto ai
tre primi livelli è illustrato nella tabella 3.
L'attività è stata spiegata in classe e sono stati spiegati
tutti i termini che per i bambini erano di difficile comprensione, facendo
notare che alcune competenze, relative ai livelli B2, C1 e C2, risultano
difficili da ottenere nella scuola elementare, anche in lingua italiana.
Dopo il completamento
delle schede, la valutazione degli alunni è stata messa a confronto
con quella data dall'insegnante sulla base degli stessi indicatori, sia
per la lingua straniera che per quella italiana, per evidenziare le variazioni
tra le due valutazioni.
Quella degli insegnanti non si è basata su prove oggettive, ma
è stata una valutazione "a memoria" sulla base della
conoscenza dei bambini.
Gli insegnanti hanno compilato la loro valutazione senza naturalmente
conoscere la valutazione degli alunni.
Per quanto riguarda la lingua francese le valutazioni dei bambini e dell'insegnante
non si discostano molto per i livelli A1 e A2 delle capacità di
ascoltare, leggere e scrivere, mentre per ciò che riguarda la capacità
di parlare vi è una sopravvalutazione dei bambini. A mio parere
ciò è dovuto al fatto che mentre io insegnante ero consapevole
di non poter valutare positivamente la capacità di parlare degli
alunni, in quanto molte delle attività specifiche previste a questo
scopo non erano state svolte e non avevo quindi elementi per dare un giudizio
positivo, gli alunni, riferendosi a se stessi, hanno pensato di saper
parlare correttamente. Le stesse osservazioni possono essere fatte per
il livello B1.
Per i livelli B2, C1 e C2 la mia valutazione è stata per tutti
negativa, perchè non erano state affatto previste attività
relative a questi livelli. La grandissima maggioranza dei bambini ha invece
considerato il livello "parzialmente acquisito" o "non
acquisito", mentre qualcuno ha dato una valutazione positiva. L'esame
analitico delle schede ha messo in luce che sono gli alunni più
"capaci" a dare di sé una valutazione più aderente
al vero, mentre quelli più "deboli" hanno la tendenza
a sopravvalutarsi, soprattutto per quanto riguarda i livelli intermedio
e avanzato.
Questo può essere accaduto perché i bambini non hanno tenuto
conto delle osservazioni e delle spiegazioni date in classe al momento
dell'esecuzione della scheda.
Evidentemente, anche se la compilazione è avvenuta a più
riprese e in piccolo gruppo per poter dare a tutti la possibilità
di comprendere i descrittori, ciò non è stato sufficiente.
Naturalmente sui primi tre livelli, per i cui descrittori non c'erano
possibilità di equivoco dopo il lavoro di autovalutazione, non
ci sono stati problemi. Per quanto riguarda la lingua italiana sono pochi
gli alunni che hanno dichiarato di non aver acquisito il livello avanzato,
e la valutazione dell'insegnante generalmente ha coinciso con quella dei
bambini; ciò sembra tuttavia in contrasto con le risposte alla
domanda del questionario di riflessione sull'autovalutazione relativa
al confronto tra le conoscenze in matematica e in lingua; solo 2 bambini
su 20 hanno ritenuto di potersi valutare meglio in lingua italiana, gli
altri pensano di potersi ben valutare in matematica, scienze e storia.
Molti bambini ritengono più semplice autovalutarsi in matematica,
probabilmente perché, data la natura della disciplina, sia gli
obiettivi didattici che le lacune nell'apprendimento sono più evidenti
in questa materia che nelle altre. Tuttavia la loro idea di potersi meglio
valutare in matematica è stata smentita dalla concordanza tra valutazione
relativa alle lingue degli alunni e dell'insegnante. Anche in questo caso
sono proprio gli alunni più capaci linguisticamente quelli che
si sono resi conto di non aver ancora raggiunto, nemmeno in lingua italiana,
il livello avanzato.
Non è stato purtoppo possibile discutere con i bambini di queste
tematiche.
QUESTIONARIO
DI RIFLESSIONE SULL'AUTOVALUTAZIONE
Il questionario
(vedi box), adattamento di un analogo questionario in BARBOT M.-J., Les
auto-apprentissages, Paris, CLE International, 2000, p. 61, è una
riflessione ad ampio raggio sulle implicazioni dell'autovalutazione al
termine del lavoro di Portfolio.
Alcune domande sembrano difficili; la presentazione iniziale può
aiutarne la comprensione e la discussione dei risultati al termine della
compilazione permette di acquisire ulteriori elementi di riflessione.
Nel nostro caso, il testo delle domande è stato spiegato ai bambini
ma il questionario è stato dato da compilare a casa, per questioni
di tempo. Dopo la compilazione individuale un dibattito in classe ha permesso
ad ognuno di confrontare la propria idea con quella degli altri, mettendo
in comune l'opinione di tutti. Non sono emersi dati particolari rispetto
alla tabulazione delle risposte.
In generale, i bambini sono favorevoli all'autovalutazione, ma desiderano
anche il parere degli adulti. Le risposte alle domande dimostrano un notevole
interesse e la presenza di una riflessione individuale sul tema della
valutazione. Emerge in alcuni l'idea di poter controllare meglio i propri
processi di apprendimento, di poter essere più autonomi e di poter
in tal modo negoziare con l'insegnante. Le cause dei problemi di apprendimento
individuate dai bambini in generale sono le stesse indicate dagli insegnanti.
1. Scrivi una breve descrizione di te nelle
vesti di scolaro/ scolara, rispetto allo studio e al rendimento
scolastico.
2. Pensi che sia necessario autovalutarsi per risolvere al meglio
i propri problemi di apprendimento? (SÌ / NO).
3. Hai già provato ad autovalutarti, al di fuori del Portfolio?
(SÌ / NO).
4. Se sì, con quali risultati?
5. Quali difficoltà hai incontrato nei tuoi tentativi di
autovalutazione?
6. Chi o che cosa potrebbe impedire la tua autovalutazione?
7. Pensi che i tuoi insegnanti siano favorevoli all'autovalutazione?
8. Pensi che sia più giusto che la valutazione dei tuoi progressi
sia fatta:
- unicamente da te stesso?
- unicamente dai tuoi insegnanti?
- dagli insegnanti e dagli alunni in collaborazione?
9. Pensi che l'abitudine costante all'autovalutazione ti porterebbe
a impegnarti maggiormente nei tuoi studi? Spiega.
10. Come giudichi la valutazione fatta dai tuoi insegnanti?
11. Pensi che l'autovalutazione ti possa rendere più o meno
responsabile del tuo apprendimento? Perché?
12. Pensi che l'autovalutazione potrebbe condurti a modificare il
tuo atteggiamento di fronte agli insegnanti o all'istituzione-scuola?
In che modo?
13. Pensi di poterti valutare misurando soprattutto:
- la tua perseveranza e l'impegno nel lavoro?
- la capacità di risolvere i tuoi problemi?
- altri aspetti: quali?
14. Hai mai cercato di programmare le tue attività di scolaro/scolara?
15. In quale materia pensi di poterti più facilmente autovalutare?
16. Sai spiegare quali sono le cause delle tue eventuali difficoltà
di apprendimento? |
Maria
Liliana Geninatti
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