|
Anche
noi alle Olimpiadi, come Certosina!
Da un libro letto in classe,
una bella idea per avvicinare i bambini allo sport nell’anno delle
Olimpiadi di Atene coinvolgendo anche i genitori.
La festa di Carnevale per noi a Verrès è
un evento “speciale”, molto importante per tutta la comunità.
Finito carnevale, siamo spossate ma le energie dei bambini ci obbligano
a trovare qualche nuova attività da fare e possibilmente con un
po’ di entusiasmo. Meno male che le nostre risorse non si esauriscono
così facilmente, riusciamo a ideare sempre nuove iniziative, talvolta
anche “spettacolari”, come quella delle Olimpiadi.
Lo scorso anno, ad esempio, a fine marzo, una di noi ha proposto di organizzare
delle Olimpiadi con i bambini e con la partecipazione straordinaria dei
genitori. L’idea ci è sembrata sufficientemente interessante
per poter essere percorsa. Era infatti l’anno delle Olimpiadi, un
argomento adatto ad animare la solita festa che conclude l’anno
scolastico e ideale per far riflettere i bimbi sul valore dello sport,
dell’agonismo e della competizione. Prima di avventurarci nel mondo
delle Olimpiadi siamo partite dalla storia “Certosina alle Olimpiadi”.
Si tratta di
una formica che decide di partecipare alle Olimpiadi degli animali nella
disciplina del sollevamento pesi. Ovviamente viene derisa da tutti, anche
perché si dà per scontata la vittoria di Maciste, un elefante
super allenato. Certosina non demorde e si allena con costanza per l’evento.
Il giorno della gara, Maciste solleva un peso superiore a quello sollevato
da Certosina, ma il saggio giudice, chiamato in causa, esprime il suo
parere: se Maciste ha sollevato un peso dieci volte maggiore del proprio,
in proporzione Certosina ne ha sollevato uno cinquanta volte maggiore.
Risultato: la medaglia d’oro viene data a Certosina perché,
in rapporto al proprio peso, ha sollevato un peso maggiore. È lei
la vincitrice.
Questa storia piace moltissimo ai bambini, anche perché noi insegnanti
decidiamo di recitarla appositamente per loro. E così, anche con
il rischio di poter sembrare ridicoli, indossiamo i panni delle formiche,
degli elefanti, delle farfalle, ecc. Che successone!
Progetto
"MINI-OLIMPIADI ALLA MATERNA DI VERRÈS" |
Anno scolastico |
2003/2004 |
Periodo |
da marzo a giugno |
Insegnanti coinvolti |
Romina Bonjean, Barbara Buillas, Daniela Contratto, Vera Chappoz,
Marisa Gonfaloni, Juliscka Leonardi, Monica Magnone, Emanuela Péaquin,
Luigi Borselio |
Bambini |
70 circa |
Genitori |
tutti |
I bambini gradiscono il nostro travestimento e applaudendo ripetono: ancora,
ancora… Ci chiedono di ripetere subito l’esperimento recitando
dopo al nostro posto. Ci vogliono imitare e hanno memorizzato tutte le
nostre battute.
Successivamente in classe parliamo ancora di animali,
ma questa volta ci soffermiamo sul loro peso e portiamo in classe una
bilancia per pesare i bambini (le maestre si autoescludono!). Scopriamo
insieme uguaglianze e differenze.
Poi chiediamo ai bambini: “Cosa sono le Olimpiadi” e “Chi
è un’atleta?” Le risposte parziali ed ingenue, indicano
che per i bambini l’atleta è il calciatore.
Per approfondire l’argomento “Olimpiadi”, smontare le
convinzioni inesatte e dare veridicità a talune affermazioni, invitiamo
a scuola l’atleta Roberta Brunet che
è venuta a raccontarci le sue avventure. Roberta dimostra grande
disponibilità e ai bambini è subito simpatica. L’atleta
di Gressan, con parole semplici e con alcuni esempi, spiega la sua vita
di sacrifici iniziata a nove anni, insiste più volte su quanta
costanza e fatica richiedano lo sport e l’agonismo delle gare. Insiste
inoltre sull’importanza della partecipazione alle competizioni.
Esse non devono essere finalizzate solo alla vittoria (l’importante
è partecipare).
Ci ha anche portato a vedere la divisa ufficiale dell’Italia e i
bambini, un po’ emozionati e molto incuriositi, avevano molte domande
da farle: “Allora, tu sei arrivata prima? Possiamo indossare
la tua medaglia? Perché le tue scarpe hanno i chiodi sotto?”
La visita di Roberta si è conclusa spiegando cosa rappresentano
i cinque cerchi olimpici e facendo vedere i momenti di gloria delle sue
attività quando, ad esempio, ha vinto la medaglia di bronzo alle
Olimpiadi, in videocassetta. Quando poi i bambini hanno toccato le medaglie
vinte, erano al settimo cielo. Quel giorno hanno imparato che oltre al
calcio esistono molte altre discipline sportive e, dimostrandoci di aver
capito perfettamente la loro varietà, hanno disegnato atleti di
diverse discipline sportive.
Successivamente, per prepararci alle Olimpiadi di fine anno, abbiamo fatto
visionare molte video cassette di cartoni animati che proponevano alcune
discipline olimpiche. Poi, nei pomeriggi di maggio e giugno, ci siamo
cimentati in vere e proprie gare con prove di abilità che hanno
permesso ai bambini di padroneggiare la motricità e completare
gli schemi motori, svolgendo piccole gare di velocità, salto in
lungo e corsa, all’aperto.
Gli obiettivi raggiunti sono stati: saper svolgere delle attività
in gruppo, saper vivere giochi di squadra, sviluppare la coordinazione
corporea, l’accettazione delle sconfitte attraverso una serena gestione
della competizione, la capacità di assumere dei ruoli, di rispettare
delle regole e di riuscire a vincere le frustrazioni. La capacità
inoltre di eseguire un percorso dall’inizio alla fine e di cogliere
il significato della compartecipazione ad un evento sportivo.
Il giorno della festa di fine anno scolastico con i genitori abbiamo suddiviso
le squadre per età e al suono di “We are the Champions”
siamo entrati orgogliosi in campo. Le corse dei genitori con i bimbi sulle
spalle sono state “spassosissime” e davvero indimenticabili
i salti alla cavallina.
LE OLIMPIADI, PALESTRA DI CONVIVENZA
CIVILE
Intervista ai genitori |
Hai gradito l’iniziativa delle Olimpiadi dei bambini svoltasi
in occasione della festa di fine anno scolastico? Quali sono gli
elementi positivi che hai riscontrato e quali le lacune?
Sì, le Olimpiadi dei bambini sono state un’iniziativa
molto riuscita che ha coinvolto tantissimi genitori, insegnanti
ed in particolare i bambini divisi in squadre affiatate e ben
organizzate. È stato molto bello vedere sfilare le squadre
tutte colorate. Ottimo il lavoro delle insegnanti per allenare
i piccoli atleti. Lacune non ne ho riscontrate.
Mascia
Sì, devo dire che ho gradito molto questa
iniziativa, e devo riconoscere il grande impegno delle insegnanti
per la buona riuscita di queste “Olimpiadi”. Secondo
me molto positivo e divertente è stato il coinvolgimento
dei genitori alle prove sportive. Lacune direi di non averne riscontrate
sapendo per esperienza quanto è difficile gestire i bambini
di questa età.
Stefano
Come hai percepito l’atteggiamento del tuo
bimbo/a all’interno di quel contesto ludico sportivo?
Credo che per il mio bimbo sia stata un’esperienza entusiasmante.
Mascia
Il mio bambino nel contesto ludico sportivo si
diverte molto perché è un soggetto a cui piace lo
sport e il movimento, e diciamo pure, anche un pizzico di competizione.
Stefano
Quali valori andrebbero, secondo voi, trasmessi
ai bambini che si avvicinano ad uno sport?
A mio parere lo sport aiuta nella crescita fisica e a sviluppare
valori come “l’amicizia – il rispetto” nei
confronti dei coetanei con cui sei in competizione. Un consiglio
che posso dare è di ripetere queste Olimpiadi anche nel 2005.
Mascia
Secondo me i valori più importanti per
uno sport sano sono il divertimento, il rispetto per gli istruttori
e gli avversari, senza la ricerca esasperata, a questa età
della vittoria. Ai bimbi del calcio che alleno, chiedo innanzitutto
di essere educati ed onesti con i propri coetanei. Spero vivamente
che anche nel 2005 ci saranno le "Olimpiadi”.
Stefano
L’iniziativa delle Mini Olimpiadi è
stata graditissima.
Ci ha permesso di trascorrere qualche ora con i nostri figli all’interno
del contesto scolastico, insieme ai compagni e alle maestre. Le
semplici attività ludico-sportive proposte ai bimbi e ai
genitori hanno permesso a tutti di partecipare attivamente anche
senza una preparazione precedente.
I nostri figli si sono lasciati coinvolgere, hanno giocato e si
sono divertiti anche se spesso hanno inteso le prove come giochi
e non come gare. Ci piacerebbe che attraverso i giochi si riuscisse
a trasmettere ai bambini la lealtà, il rispetto
delle regole, il piacere di confrontarsi, di condividere e di convivere
civilmente.
Nunzio
|
Al termine dei giochi, ricchi premi e “cotillons”, ovvero
medaglie d’oro in cartone per tutti: primi e ultimi, senza alcuna
distinzione.
Marisa Gonfaloni
Juliscka Leonardi
|
|
|