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Medicina veterinaria

IBR: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE DOPO TRE ANNI DI VACCINAZIONI IN VALLE D’AOSTA

I numerosi test eseguiti dal laboratorio della Sezione di Aosta dell’Istituto Zooprofilattico hanno permesso di verificare la validità del piano regionale di controllo e protezione e accertare una notevole diminuzione di casi positivi presenti nelle aziende

di Palermo P., Bisignano G., Bisone M., Ferraris M., Guidetti C., Domenis L. e Orusa R.
(Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta - Servizio Statistico e Laboratorio di Sierologia)

La Rinotracheite Infettiva dei Bovini, più semplicemente nota con la sigla IBR, è una malattia virale dei bovini, che può manifestarsi clinicamente in due forme principali, quella respiratoria e quella genitale, a seconda del ceppo virale in azione e della via di infezione. Il virus responsabile della patologia (BHV-1) è un Herpesvirus.
Nella forma respiratoria (IBR) il tempo di incubazione è di pochi giorni. I sintomi principali sono febbre fino a 42°C, aumento della frequenza respiratoria, scolo nasale da mucoso a muco-purulento, tosse e congiuntivite.
La forma genitale (IPV) è generalmente più mite ed è caratterizzata da infiammazione della mucosa degli apparati genitali maschili e femminili, aborto e infertilità
Nei vitelli sono conosciute forme generalizzate gravi e meningo-encefaliti, ma in misura minore. I siti di penetrazione del virus sono rappresentati dalla mucosa respiratoria e da quella genitale. Il virus può passare la barriera placentare e provocare aborti dopo un tempo di incubazione di una decina di giorni fino ad oltre un mese. Gli aborti si verificano solitamente tra il quinto e l'ottavo mese di gravidanza.
Nel corso degli ultimi anni questa patologia è stata oggetto, da parte di molti Paesi, di una crescente attenzione dovuta, più che ai danni sanitari provocati direttamente dall’infezione, all’importanza di natura commerciale che la malattia ha acquisito.
Per contrastare questa patologia, dal 2003 ad oggi la Regione Autonoma Valle d’Aosta, stante l’importanza rivestita dal settore dell’allevamento bovino, ha deciso di attuare annualmente uno specifico piano di monitoraggio sierologico (Delibera di Giunta Regionale n°1148 del 31/03/2003) ed ha avviato un’adeguata campagna vaccinale basata sull’impiego di vaccini marker che consentono la distinzione tra capi infetti e capi vaccinati.

 


 


Enti e figure coinvolte
Gli enti e le figure coinvolte nel progetto convenzionato tra la Regione Autonoma Valle d’Aosta e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, sono elencati in Figura 3..

Integrando le informazioni pervenute dai diversi soggetti coinvolti nel piano IBR, è stato possibile ottenere le seguenti informazioni:

  • se un capo è stato vaccinato;
  • se un capo ha partecipato ad una battaglia;
  • se un capo ha subito movimentazioni;
  • se un capo è stato sottoposto a test e relativo esito sierologico.


TEST: definizioni e
terminologia

Viene denominato test ELISA-IBR il test sierologico per la ricerca degli anticorpi totali. Viene denominato test ELISA-IBR-gE il test sierologico per la ricerca degli anticorpi verso la proteina gE. Viene considerato POSITIVO per l’IBR un capo che risulti positivo al test per la ricerca degli anticorpi verso la proteina gE (ELISA-IBR-gE). Viene considerato VACCINATO con un vaccino deleto per l’IBR un capo che risulti positivo al test per la ricerca degli anticorpi totali (ELISA-IBR) ma negativo al test per la ricerca degli anticorpi verso la proteina gE (ELISA-IBR-gE). Viene considerato NEGATIVO per l’IBR un capo che risulti negativo al test per la ricerca degli anticorpi totali (ELISA-IBR). Nella figura 4 si riporta uno schema dei test utilizzati e del loro significato.
I test ELIBRGB-ELIBRTO-SNIBRM ricercano gli anticorpi totali; questi test non permettono la distinzione tra capi infetti e quelli vaccinati; se risultano positivi a questi test si effettua il test ELIBRNA (che sarà chiamato test ELIBRgE) che darà il giudizio definitivo, poiché questo test permette la differenziazione tra capo infetto e capo vaccinato.

I RISULTATI
I periodi a cui si farà riferimento comprendono:

  • per l’anno 2006, i capi testati dal 1° settembre 2005 al 28 febbraio 2006;
  • per l’anno 2007, i capi testati dal 1° settembre 2006 al 31 gennaio 2007;
  • per l’anno 2008, i capi testati dal 1° settembre 2007 al 28 febbraio 2008.


Analisi dei capi

Nella tabella 1 e nel grafico 1 si riportano le frequenze dei risultati ottenuti dai test eseguiti e lo stato di vaccinazione del capo (sono stati integrati i dati forniti dall’Ufficio Bonifica Sanitaria).



I risultati esposti riguardano tutti i test eseguiti; in merito ai capi vaccinati, si può notare come vi sia un aumento di circa 12 punti percentuali che corrispondono a circa 3.300 capi vaccinati in più dal 2006 al 2008. I capi che risultano positivi hanno una diminuzione di quasi 10 punti percentuali come mostrato in tabella 1.



Il numero di capi positivi è diminuito di quasi il 50% dal 2006 al 2008 che, in numeri puri vuol dire, da 5.661 capi positivi nel 2006 si è giunti a 2.881 capi positivi nel 2008.



Restringendo il nostro focus sui capi positivi, ed aggiungendo le informazioni provenienti dal Comitato “Batailles de Reines” e dall’Ufficio Bonifica Sanitaria, si può notare, dai dati riportati in tabella 2, come la partecipazione dei capi a battaglie oppure a spostamenti, sia scarsamente influente sul totale dei positivi.

I dati della tabella 3 indicano che solo l’8,57% dei capi positivi hanno anche partecipato a battaglie (combat de reine) nel 2006 e poco più del 26% hanno subito spostamenti. Nel 2007 il 6,77% dei capi che risultano con uno stato sanitario positivo, hanno partecipato a battaglie ed il 16,39% ha subito uno spostamento.

Analisi delle aziende
Di seguito si analizzerà lo stato sanitario delle aziende che avviene secondo i seguenti criteri:

  • Negativo - nell’azienda possono essere presenti capi negativi e capi negativi-vaccinati con vaccino deleto;
  • Positivo – nell’azienda è presente almeno un capo positivo.



Analizzando i dati sopra esposti si può notare un notevole miglioramento per quanto riguarda la situazione della positività a livello aziendale. Infatti, nel 2006 il 45,73% delle aziende aveva uno status positivo, cioè al loro interno contenevano almeno 1 capo positivo, mentre nel 2008 la percentuale di aziende positive è scesa al 30,73%. Inoltre si può notare come dal 2006 al 2007, ci sia un incremento di quasi 10 punti percentuale di aziende negative, mentre dal 2007 al 2008 l’incremento di aziende negative è di 5 punti percentuale.





Relativamente all'anno 2008, per ogni azienda con capi positivi si è definita la tabella 5 dalla quale si evince che il 56,22% delle aziende ha al massimo 4 capi positivi. Dai dati risulta come il 56% delle aziende possiede pochi capi infetti (al massimo 4 capi infetti) il che potrebbe far presupporre che con una migliore agevolazione a liberare le aziende dai capi infetti, si potrebbero ottenere aziende negative cioè senza capi infetti.



Confronto status aziende 2006 – status aziende 2007
Confrontando i dati relativi agli anni 2006 e 2007 dello status sanitario delle aziende, si ottiene la tabella 6 che offre informazioni circa i cambiamenti dello status sanitario delle aziende. Ci sono 24 aziende che nel 2006 avevano uno stato Negativo, mentre nel 2007 sono risultate Positive. Di contro, ci sono 153 aziende che si sono negativizzate, cioè nel 2006 avevano uno stato di Positivo e nel 2007 hanno uno stato Negativo.






Confronto status aziende 2007 – status aziende 2008
Confrontando i dati relativi agli anni 2007 e 2008 dello status sanitario delle aziende, si ottiene la tabella 7.che confronta lo status sanitario del 2007 con lo status sanitario del 2008, il dato più rilevante è quello di 68 aziende che avevano uno status sanitario di Positivo nel 2007, mentre sono mutate in Negative nel 2008. Si evidenzia che 19 aziende con status Negativo nel 2007 sono tramutate in Positivo nel 2008.



Conclusioni
I test eseguiti dal laboratorio della sezione di Aosta dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dal 1° settembre 2005 al 28 febbraio 2008 sono stati oltre 140.000, il che dimostra una validità del piano regionale di controllo e protezione ed ha permesso di valutare alcune caratteristiche della zootecnia valdostana in relazione alla prevalenza dell’infezione da virus BHV-1. Come mostrato in tabella 1 e dal grafico 1 vi è una notevole diminuzione dei capi positivi presenti nelle aziende di quasi 10 punti percentuale con un chiaro trend decrescente di capi positivi, il che può dipendere da diversi motivi. L’allevatore è incoraggiato a ‘liberarsi’ del capo infetto con degli incentivi, ma, soprattutto sono notevolmente aumentati i capi vaccinati di circa 12 punti percentuale, in quanto il vaccino, in un allevamento di capi negativi, può essere considerato una valida protezione nei confronti della malattia.



La riduzione della presenza dell’IBR anche a livello aziendale, dal 2006 al 2008, riflette l’effetto di una massiccia campagna di vaccinazione come evidenziato in tabella 4 e nel grafico3. Il trend discendente della quantità di aziende con almeno 1 capo positivo è frutto dell’efficacia delle misure di prevenzione e controllo del rischio di contagio e diffusione del virus, messe in atto dal piano regionale di controllo e protezione dal virus tramite la campagna vaccinazioni.

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