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Fauna Selvatica

LA LEPRE VARIABILE COME INDICATORE DELL’EVOLUZIONE DELLA BIODIVERSITÀ IN FUNZIONE DEL PASTORALISMO

Monitoraggio, cattura ed attività di radio-tracking della lepre bianca in Valle d’Aosta nell’ambito del Progetto Interreg IIIA Alcoltra - GESTALP -

di Paolo Oreiller*, Nicole Vesan* e Ivana Grimod**
(*Direzione flora, fauna, caccia e pesca; ** Studio Progetto Fauna)
Il 19 settembre 2008, presso l’Aula Magna della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino, si è svolto il seminario di presentazione dei risultati del Progetto Interreg IIIA Alcoltra - GESTALP -, riguardante gli effetti delle modificazioni ambientali e gestionali sulla biodiversità vegetale e animale in ambiente alpino soprattutto in rapporto all’attività pastorale.
Al progetto ha partecipato anche la Regione autonoma Valle d’Aosta, attraverso la Direzione flora, fauna, caccia e pesca coadiuvata da vari enti di ricerca e tecnici professionisti.
 
La parte valdostana del progetto ha riguardato lo studio in ambiente alpino della biologia della Lepre variabile, Lepus timidus, (conosciuta anche come Lepre bianca, in quanto nel periodo invernale cambia la colorazione del pelo diventando completamente bianca) al fine di valutare se la specie possa essere considerata un indicatore della biodiversità e dell’evoluzione di quest’ultima in funzione del pastoralismo.



  Esempio di Lepre variabile



Lo studio ha riguardato tutta la Regione, individuando sul territorio 21 aree campione in cui è stata effettuata la raccolta dei dati.

Le aree campione sono state scelte in modo da rappresentare la maggior parte di situazioni ambientali rispetto ai seguenti parametri:
livello di protezione della fauna (zone soggette a prelievo venatorio e aree protette);

presenza o assenza di infrastrutture in quota e/o di domaines skiables;

livello di fruizione turistica (alto, medio, basso);

grado di attività pastorale (presenza/assenza di alpeggi);

caratteristiche climatiche.

Tra le aree di monitoraggio scelte, 5 sono caratterizzate dalla presenza di domaine skiable, 6 in zone di protezione di cui 4 nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, 2 nel Parco Naturale Mont Avic ed una è situata in un Sito di interesse Comunitario (SIC).

Nel corso della ricerca sono state effettuate varie indagini alcune delle quali del tutto innovative:
- monitoraggio tramite transetti lineare, al fine di determinare indici chilometrici di abbondanza nei diversi settori della Regione;

- catture e radio-tracking
, fondamentali per l’individuazione delle tipologie ambientali preferite dalla specie, l’estensione e le variazioni stagionali dell’area di attività (home-range) delle lepri catturate;

- analisi alimentare, allo scopo di definire la dieta della Lepre variabile tramite l’individuazione delle specie vegetali preferite;

- analisi del DNA sui tessuti, utili ai fini della quantificazione della variabilità genetica della specie in Valle d’Aosta e della verifica della presenza del fenomeno di ibridazione tra Lepre variabile e Lepre comune (Lepus europeus);

allo scopo di distinguere le fatte di Lepre variabile da quelle di Lepre comune e di effettuare il riconoscimento di ogni singolo individuo.


In quest’articolo sono descritte le modalità ed i risultati delle attività di monitoraggio, cattura e radio-tracking.
La metodologia riguardante il monitoraggio ha previsto l’esecuzione di percorsi prestabiliti (transetti lineari) durante i quali sono stati annotati, in una specifica scheda, tutti i segni di presenza della specie (piste, sterco a cumuli, sterco singolo e segni di alimentazione) riscontrati lungo il transetto, un metro a sinistra ed un metro a destra dello stesso.



Esempio di transetto lineare nella zona di Orvielle (Valsavarenche)

L’ausilio di un GPS portatile ha permesso di memorizzare la posizione di ogni segno di presenza.
Il monitoraggio è stato effettuato nel periodo compreso tra ottobre 2006 e maggio 2008 per un totale di 251 transetti percorsi e di 7.645 segni di presenza rilevati.
Per le 21 aree campione è stata realizzata la cartografia dell’uso del suolo con approfondimenti per le categorie “pascolo” e “bosco”.



Valle d’Aosta: distribuzione degli indici chilometrici nelle 21 aree campione

Per ogni area campione sono stati calcolati degli indici chilometrici di abbondanza; tali indici inoltre, sono stati messi in relazione con le varie categorie dell’uso del suolo e con alcune variabili ambientali quali esposizione, pendenza e quota.



Esempio di un’area campione: cartografia di uso del suolo e sovrapposizione con i segni di presenza rilevati nel corso del monitoraggio

Dallo studio è emerso che la Lepre variabile è più presente in alta Valle. Infatti, i transetti con indici bassi sono localizzati prevalentemente nella porzione nord orientale della Regione mentre quelli con indici molto elevati o elevati nel settore occidentale.

Dall’analisi dei dati vegetazionali emerge come un equilibrato rapporto delle componenti ambientali più significative per la Lepre variabile (bosco, pascolo e arbusteto) determini indici chilometrici di abbondanza maggiori.

In particolare, il pascolo tra le zone aperte (prateria alpina, macereto e prato-pascolo) è la categoria di uso del suolo più importante evidenziando un rapporto positivo tra la specie e l’attività pastorale.

Per quanto riguarda la quota, si osserva che l’indice chilometrico di abbondanza è più elevato nelle fasce altimetriche comprese tra i 2000 e i 2600 metri di altitudine.
Nell’ambito del progetto sono state inoltre effettuate alcune catture di individui di Lepre variabile in modo da poterli munire di radio collare.

Per le catture sono state utilizzate apposite gabbie metalliche provviste di un meccanismo di chiusura collegato ad una pedana situata sul lato inferiore. Le trappole erano attivate al tramonto e controllate per verificare le eventuali catture nelle prime ore della mattina successiva.
Lo svolgimento di queste operazioni alle prime luci dell’alba permette infatti di minimizzare lo stress degli animali in trappola. Gli esemplari catturati erano liberati immediatamente dopo il controllo delle loro condizioni sanitarie e il posizionamento del radio collare.

Trappola a vivo metallica Tomahawk


Nell’inverno 2007/2008 sono stati catturati tre esemplari di Lepre variabile e una di Lepre comune, per un totale di 7 eventi cattura di cui 3 ricatture.
La Lepre comune e una Lepre variabile sono state catturate in un’area posta all’interno del domaine skiable di La Thuile; le altre due Lepri variabili (un maschio ed una femmina) sono state catturate in Valsavarenche, all’interno del Parco nazionale Gran Paradiso.

Gli esemplari catturati nell’area del comprensorio sciistico di La Thuile sono stati oggetto di predazione/bracconaggio. Pertanto l’attività di radio-tracking ha potuto essere attuata esclusivamente sugli esemplari catturati nella zona di Valsavarenche.

L’attività di radio-tracking è stata effettuata da marzo ad agosto 2008 ed ha consentito di avere importanti informazioni circa:
- dimensioni delle area di attività (i cosiddetti home-range) e loro caratterizzazione ecologica;
 
- individuazione dei covi e loro caratteristiche;

- differenze eco-etologiche fra i sessi.












Il radiotracking si effettua attraverso la tecnica di triangolazione con l’ausilio di 2 operatori che seguono in contemporanea le localizzazioni degli animali catturati ogni 15 minuti. Ogni operatore è munito di una radio ricevente con antenna direzionale.



Le dimensioni degli home-range dei due esemplari catturati a Valsavarenche sono relativamente simili e corrispondenti a 48 ettari per il maschio e 56 ettari per la femmina; essi si sovrappongono quasi totalmente (evidenziando l’assenza di territorialità già rilevata da vari autori).

Utilizzando la carta di uso del suolo è stato possibile effettuare il calcolo delle percentuali delle differenti tipologie ambientali presenti all’interno dei singoli home-range, dalle quali è risultato che le categorie vegetazionali più rappresentate sono il bosco di conifere e il pascolo.

La localizzazione dei due esemplari muniti di radio collare, infine, ha permesso di accertare che gli animali durante il giorno utilizzano solo una parte degli home-range, coincidente generalmente con il bosco, tipologia ambientale dove peraltro sono stati localizzati anche i vari covi. L’area di attività notturna è invece più estesa rispetto a quella diurna, soprattutto nel periodo primaverile, quando gli esemplari usufruiscono anche delle zone aperte (pascoli).
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