L’upupa (Upupa epops Linnaeus, 1758) è un uccello appartenente alla famiglia degli Upupidi dell’ordine dei Coraciformi.
ETIMOLOGIA
Il nome upupa deriva dal richiamo “houp-oup-oup” emesso dai maschi in primavera e ripetuto assiduamente all’inizio del ciclo riproduttivo, quale invito alla nidificazione.
AREALE
Diffuso in Europa centro-meridionale, in Asia e in Africa settentrionale, in Italia è presente nel periodo che va dall’inizio della primavera fino a settembre. In Valle d’Aosta si spinge sino ai 1200 – 1500 metri nelle vallate più ampie e miti.
MORFOLOGIA
L’upupa misura all’incirca 25 – 27 centimetri di lunghezza e pesa 50 – 80 grammi. Il suo piumaggio è di colore giallo-argilla su dorso e ventre; mentre ali e coda sono caratterizzate da striature bianche e nere. Il capo è sormontato da un ciuffo di penne poste a ventaglio che riprendono i colori del corpo: esse sono giallo – argilla con punte bianco-nere. Il becco è piuttosto lungo, sottile, appuntito e leggermente ricurvo verso il basso. Non vi sono particolari segni di dimorfismo sessuale. Zampe e piedi sono di dimensioni contenute e sorreggono un corpo snello.
ALIMENTAZIONE
Si ciba soprattutto di larve di invertebrati, insetti di grossa e media taglia, lombrichi e molluschi. Caccia soprattutto a terra prediligendo i prati appena falciati, le colture prive di erba alta e le zone limitrofe agli accumuli di deiezioni zootecniche.
RIPRODUZIONE
L’accoppiamento e la deposizione delle uova avvengono nel periodo che va da aprile a metà giugno; la femmina depone di norma da 4 a 7 uova, di colore verde-biancastro, che cova per circa 16 giorni. Le nascite hanno luogo da metà maggio sino alla fine di luglio. I pulli rimangono al nido per tre o quattro settimane durante le quali essi emanano, per mezzo di una ghiandola attiva solo in età giovanile, un odore sgradevole allo scopo di allontanare eventuali predatori.
COMPORTAMENTO
Vive in ambienti alberati situati vicino a spazi erbacei di grandi dimensioni presso i quali il cibo.
RISCHIO ESTINZIONE/NEMICI
Questa specie è considerata in stato di conservazione sfavorevole per il semplice fatto che gli ambienti naturali di cui necessita stanno man mano scomparendo: la sempre più presente meccanizzazione delle colture e l’uso degli insetticidi nelle monocolture fanno sì che l’upupa debba ricercare ambienti sempre nuovi.
SIMBOLISMO/CURIOSITA’
Era considerato “l’uccello del malaugurio” perché il suo canto era considerato presagio di sventura e, spesso, viene emesso al crepuscolo.
BIBLIOGRAFIA
• AA.VV., Rassegna completa degli uccelli d'Europa, Rizzoli, Milano 1972;
• AA.VV., Il mondo degli animali, Rizzoli, Milano 1970.
• AA.VV., “Iconografia degli uccelli d’Italia Vol.III”, Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica “A. Ghigi”,
• M. Bocca, I. Grimod, L. Ramires, Fauna delle Alpi. I vertebrati della Valle d’Aosta nel loro ambiente, Musumeci Editore, Quart 1996
ATTIVITA DELL’UFFICIO AREE VERDI, PARCHI E GIARDINI
Nell’ambito del Marché Vert Noël 2008, i Mercatini di Natale organizzati dalla Città di Aosta, l’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali ha realizzato un “villaggio alpino” nella centralissima piazza Severino Caveri