2 - 2010

AREE PROTETTE

di Ornella CERISE
Ufficio studi e cartografie
Servizio aree protette

LE NUOVE MISURE
PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ

Le ultime modifiche al Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, approvate dalla Commissione europea in data 17/12/09 e dalla Giunta regionale con deliberazione n.136 del 21 gennaio 2010, hanno introdotto due nuove misure, la 213 “Indennità Natura 2000” e la 216 “Sostegno agli investimenti non produttivi”. Si tratta di due misure innovative in grado di raccogliere una delle sette cosiddette “sfide” lanciate dal Consiglio europeo e dalla Commissione europea, a conclusione della verifica dello stato di salute della politica agricola comune: la conservazione della biodiversità.

L’obiettivo della misura 213 “Indennità Natura 2000” è mantenere l’elevato grado di biodiversità e naturalità del territorio valdostano promuovendo il rispetto delle misure di conservazione nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) da parte degli agricoltori ivi operanti. In Valle d’Aosta sono oggi presenti 5 ZPS: Parco nazionale Gran Paradiso, Mont Avic e Mont Emilius, Monte Rosa, Val Ferret e Les Iles di Saint-Marcel. Le ZPS, insieme ai Siti di importanza Comunitaria (SIC), costituiscono la rete ecologica europea Natura 2000.
 


Le misure di conservazione sopra citate, definite dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1087/08 ai sensi della l.r. n.8/2007 e del decreto 17 ottobre 2007 del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, sono finalizzate alla conservazione della biodiversità locale attraverso il mantenimento e/o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario e regionale, e si concretizzano con una serie di obblighi e divieti cui l’agricoltore che opera all’interno di una ZPS deve ottemperare.





Vediamo ora, nel dettaglio, le due nuove misure.

La misura 213 intende compensare il maggiore impegno chiesto all’agricoltore per soddisfare gli obblighi e/o i divieti previsti.

Questi gli impegni:

1. divieto di eliminazione degli elementi naturali e seminaturali del paesaggio agrario con alta valenza ecologica quali stagni, pozze di abbeverata, muretti a secco, accumuli da spietramento, siepi, filari alberati, canneti, sorgenti e boschetti, ad eccezione dell’eventuale periodica utilizzazione degli esemplari arborei ed arbustivi.

Questo divieto ha l’obiettivo di mantenere sul territorio le strutture che servono da corridoi ecologici tra gli ambienti, garantiscono, quindi, il mantenimento di adeguati flussi genetici tra le diverse popolazioni, offrono siti rifugio e di alimentazione per la fauna minore (insetti, rettili, anfibi, uccelli, micro mammiferi) ed ospitano specie floristiche caratteristiche con conseguente conservazione della biodiversità.
 


Lino d'Austria. Foto Servizio aree protette - Maurizio Broglio

Nel paesaggio rurale tipico valdostano gli elementi naturali e seminaturali possono incidere anche per una percentuale elevata, sottraendo superficie utile e limitando in alcuni casi l’utilizzo di mezzi meccanici. Per contro, proprio la presenza di questi elementi determina un notevole grado di biodiversità che può essere messa a rischio da interventi quali bonifiche e /o livellamenti eccessivi. Queste limitazioni volte al mantenimento della biodiversità generano un mancato reddito derivante sia dalla perdita di produzione potenziale sulle superfici che non possono essere lavorate, sia per i maggiori costi operativi derivanti da operazioni colturali più articolate.
 
2. obbligo di regolamentare gli interventi di diserbo meccanico nella rete idraulica artificiale, quali canali di irrigazione e canali collettori, in modo che essi vengano effettuati al di fuori del periodo riproduttivo degli uccelli.

I canali artificiali sono habitat potenziali per numerose specie di insetti, uccelli e micro mammiferi che, soprattutto nel periodo della riproduzione, sono sensibili ad ogni forma di disturbo e perturbazione dell’ambiente. La microfauna e l’avifauna sono quindi salvaguardate se lo sfalcio è operato dopo il 30 luglio, fino a 1200 metri, e dopo il 30 agosto oltre i 1200 e fino ai 1600 metri: tali periodi non coincidono con quelli utili alla fienagione, per cui anche in questo caso si genera un mancato reddito derivante, da una parte, dalla mancata produzione di fieno (oltre ad uno certo stadio vegetativo le essenze floristiche assumono consistenza legnosa, non più appetibile dagli animali) e, dall’altra, dalle operazioni aggiuntive che l’agricoltore deve compiere secondo tempi e modalità operative condizionati dai periodi di sfalcio sopra indicati.
Possono aderire alla misura 213 gli agricoltori, singoli o associati, che possiedono l’azienda o parte di questa in una ZPS; l’indennità corrisposta ai beneficiari per il rispetto dei divieti e degli obblighi previsti è pari a 100 €/ha per le superfici foraggere e per i seminativi.


La misura 216 “Sostegno agli investimenti non produttivi”, a differenza della precedente, è applicabile su tutto il territorio regionale e intende sostenere investimenti aziendali materiali di tipo non produttivo, connessi ad obiettivi agroambientali quali la conservazione della biodiversità o tesi alla valorizzazione in termini di pubblica utilità dei siti Natura 2000 o di altre zone di grande pregio naturale.
 




Picchio rosso maggiore.
Foto Servizio aree protette - Maurizio Broglio

Gli interventi previsti dalla misura 216 e ammissibili a contributo, pari al 100% della spesa ritenuta ammissibile, sono:
 
- installazione di nidi artificiali per uccelli insettivori e/o chirotteri all'interno di vigneti e frutteti o nelle loro vicinanze;
- creazione di laghetti e pozze artificiali volti a favorire l’insediamento e la riproduzione di anfibi ed invertebrati (limitatamente ai siti Natura 2000);
- acquisto di dispositivi di involo (barre di involo, diffusori ad ultrasuoni) da applicare alle barre falcianti; in ogni caso, il costo ammissibile sarà rappresentato dalla spesa riconducibile direttamente ed esclusivamente ai dispositivi di involo (esempio: nel caso di acquisto di barre falcianti già integrate con dispositivi di involo).
 
Alla misura 216 possono aderire agricoltori singoli o associati.

L’Amministrazione regionale è ora impegnata nella definizione dei criteri applicativi delle due misure che saranno resi noti a breve.
È interesse dell’Amministrazione estendere gli obblighi della misura 213, una volta definite le misure di conservazione anche per i Siti di importanza Comunitaria (SIC), a tutti i siti Natura 2000 della regione. La raccolta delle domande sarà effettuata in collaborazione con l'Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura (AREA VdA).
 
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