Le zone umide, soprattutto quelle di piccole dimensioni, hanno bisogno di periodiche manutenzioni, onde evitare il loro naturale progressivo trasformarsi in altri ambienti, generalmente a carattere boschivo. Un tempo erano i fiumi, ma anche i corsi d’acqua di più ridotte dimensioni, a rivitalizzarle durante le periodiche esondazioni che li caratterizzavano. Ora, questi fenomeni non possono quasi più prodursi, per via delle arginature che hanno riguardato appunto quasi tutti i percorsi dell’acqua. Quindi, solo degli interventi programmati ed eseguiti dall’uomo possono mantenere ai loro stadi iniziali le residue zone umide, e quindi salvaguardare nelle stesse la insostituibile biodiversità che le caratterizza, quasi paragonabile, per ricchezza, a quella delle foreste tropicali.
Manutenzione straordinaria all’Aula Verde R.A.N.A di Antey-Saint-André
Pensiamo solo alla sorte che può attendere piante e animali acquatici anche rarissimi – come la Cinquefoglie delle paludi (scoperta da noi solo qualche anno fa), la Tifa a foglie strette (data per estinta e poi solo di recente ritrovata), la Rana verde (quanti di noi in Valle l’hanno ancora sentita cantare?), il Tritone crestato (presente in sole due località) – qualora scompaia stabilmente l’elemento del quale abbisognano sopra ogni altro: l’acqua.
Manutenzione straordinaria a Le Coin à l’ombre
du Clocher di Doues
Da quando sono stati creati i primi Coins Nature si era posto il problema della loro gestione e manutenzione periodica. Le squadre di operai forestali dell’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali vi provvedono almeno una volta all’anno per ciascuno di essi. La supervisione di questi interventi è affidata agli operatori dell’Ufficio educazione faunistico-ambientale della Direzione flora, fauna, caccia e pesca, in quanto queste Aule Verdi, racchiudono al loro interno entità vegetali di pregio che bisogna imparare a conoscere per non eradicarle per errore. Se si tiene conto che questi ambienti sono di ridotte dimensioni (al massimo appena qualche decina di metri quadrati) è impressionante vedere come certe piante acquatiche producano, in un solo anno, una imponente massa quantificabile in più di un quintale di vegetazione che viene asportata per liberare le superfici d’acqua e mantenere la biodiversità nelle stesse.