L’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali da alcuni anni promuove stage formativi per studenti provenienti da Università italiane di scienze gastronomiche.
Le Università degli Studi di Scienze Gastronomiche hanno l’obiettivo di preparare laureati con elevate conoscenze scientifiche e umanistiche, capaci di operare nella produzione, trasformazione, distribuzione e promozione dei cibi e delle bevande, in ambito nazionale e internazionale.
Il gastronomo, formato da tali corsi di laurea, è una nuova figura professionale che si inserisce nel mercato del lavoro con solide basi culturali, un’approfondita conoscenza multidisciplinare della nutrizione e del controllo degli alimenti, oltre all’esperienza diretta dei luoghi e dei territori legati ai diversi prodotti regionali.
Questo corso di laurea è profondamente innovativo dal punto di vista dell’attività didattica. Infatti gli insegnamenti classici sono affiancati a esercitazioni, visite tecniche, laboratori, scuole estive in altre regioni.
Lo scorso mese di giugno due gruppi di studenti, provenienti dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, frazione di Bra in provincia di Cuneo, e dall’Università di Padova, hanno trascorso in Valle d’Aosta una decina di giorni alla scoperta del mondo agricolo valdostano e dei suoi prodotti.
L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo è nata nel 2003 per iniziativa di Slow Food, il noto movimento di salvaguardia e valorizzazione delle produzioni agroalimentari, con l’obiettivo di creare un centro internazionale di formazione e di ricerca al servizio di chi opera per un’agricoltura rinnovata, per il mantenimento della biodiversità, per un rapporto organico tra gastronomia e scienze agrarie.
Il corso di laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione è stato, invece, avviato dall’Università di Padova a Castelfranco Veneto nel 2005 ed è un corso interfacoltà che unisce le Facoltà di Agraria, di Economia e di Lettere e Filosofia.
“Il cibo è storia e cultura oltre che business” recita lo slogan del corso, a sottolineare che per essere bravi gestori di punti di ristorazione, luoghi dove si trasformano gli ingredienti in “piatto”, il cibo in socialità, bisogna senz’altro possedere le basi tecniche, ma bisogna soprattutto conoscere la storia e la cultura degli alimenti, dei gusti, delle emozioni e dei territori di provenienza delle diverse produzioni locali.
I percorsi didattici proposti agli studenti universitari nel corso del loro stage in Valle d’Aosta erano finalizzati alla conoscenza della tradizione gastronomica della nostra regione e all’approfondimento di tutti gli aspetti legati ai sistemi agroalimentari e ai prodotti tipici, dalla produzione alla commercializzazione, nonché alla storia enogastronomica locale e del patrimonio ambientale e culturale.
Durante i giorni di permanenza in Valle d’Aosta, secondo un fitto programma di attività, gli studenti hanno visitato diverse aziende locali, incontrato tecnici, produttori, esperti e funzionari dell’Assessorato approfondendo, attraverso un contatto diretto, ogni aspetto, dalla produzione alla commercializzazione, legato ai prodotti DOP e tradizionali e ai Vini DOC valdostani.
Nel corso degli incontri, gli stagisti - diciassette dell’Università di Pollenzo e quarantatré di Padova, accompagnati dai rispettivi tutor - hanno affrontato tematiche inerenti le differenti filiere produttive, quali carne, latte, vino e frutta.
Le diverse visite sul territorio si sono svolte, oltre che in aziende private, all’Institut Agricole Régional, all’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Valdostana, al magazzino di stagionatura della Fontina di Valpelline, alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina, alla Cofruits, al Centro agricolo dimostrativo di Saint-Marcel e ai laboratori di analisi latte, terreni, foraggi e mieli dell‘Assessorato.
Tali visite didattiche hanno consentito di presentare le particolarità dell’agricoltura di montagna della nostra regione, i suoi prodotti di qualità DOP e DOC, la cultura degli alpeggi, le diverse produzioni del settore frutticolo, i retaggi gastronomici e i piatti della cucina tradizionale valdostana, senza dimenticare l’excursus su diversi aspetti storici importanti al fine di comprendere la nostra realtà, le tecniche di produzione, i legami con il territorio ed il marketing, approfondendo così in modo concreto e diretto le conoscenze acquisite nel corso degli studi.
L’interesse ad accogliere questi studenti è motivato dalla volontà di far conoscere le nostre specificità a coloro che diventeranno esperti nel campo dell’alimentazione, come critici, giornalisti enogastronomici e opinion leader, in modo che, in futuro, possano esserne ambasciatori nel mondo.