Le copiose nevicate dell’inverno 2008-2009, seguite da frequenti piogge primaverili, hanno innescato molte situazioni di criticità sul territorio montano valdostano.
Le numerose valanghe che si sono verificate dopo decenni di scarso innevamento hanno portato a valle detriti, rami e tronchi, invadendo aree coltivate a pascolo, alvei di corsi d’acqua, piste e sentieri.
Il positivo bilancio idrologico ha rimpinguato le riserve idriche sotterranee, anche riattivando numerose emergenze di acque, alimentando talvolta percorsi e tratti irrigui che negli ultimi anni non avevano più visto passare alcuna goccia d’acqua.
Il territorio non ha sempre saputo rispondere in maniera adeguata a queste situazioni che comunque, va ricordato, possono manifestarsi con una certa ciclicità. Purtroppo, un presidio territoriale difficoltoso e il prevalere di interessi ed azioni estemporanee determinano, sempre più, richieste verso gli enti pubblici, al punto da trasformare questi ultimi nei soggetti principali deputati alla protezione idrogeologica del territorio, in sostituzione dei privati.
L’ORGANIZZAZIONE ATTUALE
In questa situazione contingente, nel settembre del 2008 il Dipartimento Risorse naturali e Corpo forestale ha mutato la sua organizzazione strutturale interna, in concomitanza con la riorganizzazione dell’intera Amministrazione regionale di inizio legislatura. All’interno del Dipartimento è stata creata una nuova struttura dirigenziale, il Servizio sistemazioni montane, erede in parte dei compiti e delle competenze dei precedenti Servizi forestali, del Servizio sistemazioni idrauliche e difesa del suolo, della Direzione bacini montani e difesa del suolo, e dell’ultima Direzione sistemazioni montane e infrastrutture.
Cogne – loc. Pont des Erfaulets: sostituzione ponte danneggiato nell’inverno 2008 – 2009 con struttura provvisoria, in attesa di ricostruzione definitiva nell’autunno 2009
Il nuovo Servizio si occupa, principalmente, degli interventi in amministrazione diretta finalizzati al recupero, al mantenimento e alla realizzazione di nuovi manufatti ed infrastrutture dedicate alla conservazione idrogeologica dei terreni montani, sia a vocazione agricolo–pastorale sia boschiva. Il Servizio, che si avvale della preziosa opera di tecnici di diversa estrazione professionale (geometri, laureati in scienze forestali e geologiche), ha il compito di predisporre il programma dei lavori, approvato dalla Giunta regionale, e di seguirne lo sviluppo e la realizzazione.
LA TRADIZIONE STORICA DELLE SISTEMAZIONI IDRAULICO–FORESTALI
Saint-Denis – loc. Cly: condizioni di deflusso
irregolari – sistemazione idraulica –
primavera – estate 2009
Le attività del Servizio ricalcano quelle che nella tradizione e nella letteratura tecnico-scientifica erano classificate come sistemazioni idraulico-forestali. Le opere realizzate dai Servizi forestali fin dai primi decenni del 1900 sono, tuttora, esempi di risultati positivi nella difesa idrogeologica di territori dissestati.
La filosofia che da sempre caratterizza questi lavori è quella di perseguire una conservazione idrogeologica del territorio, intervenendo in maniera capillare ed estensiva, principalmente sull’origine dei dissesti, adottando tipologie e materiali il più possibile consoni all’ambiente naturale, curando anche il loro corretto inserimento nel contesto agricolo-forestale.
L’impiego di materiale vegetale vivo, utilizzato nella stabilizzazione di terreni – tornato recentemente di moda con l’affermarsi di tecniche d’intervento “moderne” come la bio-ingegneria o, per meglio dire, l’ingegneria naturalistica – ha sempre contraddistinto tradizioni e consuetudini dei cantieri forestali.
LA FORZA LAVORO
La realizzazione degli interventi di sistemazioni montane è attuata attraverso un sistema di cantieri in amministrazione diretta, presso cui operano 286 persone inquadrate come operai forestali. Il sistema organizzativo è imperniato su 25 squadre, ciascuna composta da 8-11 operai forestali, distribuite capillarmente su tutto il territorio regionale (vedi cartina). Al loro interno operano molteplici figure professionali, tali da disegnare un sistema complesso: ogni gruppo si avvale di un caposquadra e un vice caposquadra, scelti per capacità ed esperienza; la gestione delle squadre e dei lavori è affidata ad uno staff di persone a cui competono oneri di progettazione, direzione lavori, collaudo e gestione amministrativa e contabile.
Ripartizione geografica delle squadre per giurisdizione forestale
IL PROGRAMMA INTERVENTI 2009
Ogni anno, nel periodo invernale si raccolgono le richieste e segnalazioni dei Comuni in merito a situazioni di criticità territoriali sulla rete idraulica, sulla rete sentieristica, in ambito boschivo e su aree a rischio idrogeologico. Tali richieste, analizzate ed integrate dallo staff tecnico dell’Assessorato, confluiscono in un piano annuale di lavori in amministrazione diretta approvato dalla Giunta regionale, concordato con le organizzazioni sindacali di settore ed esaminato dalla III commissione consiliare “Assetto del territorio”.
La deliberazione della Giunta regionale precede la fase di assunzione degli operai a tempo determinato, che si andranno ad affiancare al nucleo di operai con contratto a tempo indeterminato. L’attività delle squadre inizia, di norma, a marzo e si conclude nel mese di novembre.
Fontainemore – loc. La Posa: movimento franoso post-inverno 2008 – 2009 immediatamente a valle del villaggio – consolidamento nicchia di distacco con gabbionate - estate 2009
L’inverno 2008-2009, con le sue particolari condizioni nivometriche, ha determinato il
verificarsi di numerose criticità, che spaziano dalle valanghe con danni agli edifici e alla viabilità, agli schianti diffusi della copertura boschiva con materiale accumulatosi negli impluvi, alla riattivazione di circolazioni idriche e sorgenti, al danneggiamento di infrastrutture quali, ad esempio, ponti e recinzioni. Sovente, queste criticità si sono potute riscontrare solo in stagione avanzata, soprattutto alle quote più elevate, dopo lo scioglimento delle nevi.
Ciò ha comportato una forte e improvvisa richiesta di interventi urgenti sul territorio da parte di Comuni e Consorzi di miglioramento fondiario, costringendo il Servizio sistemazioni montane ad integrare e modificare il proprio programma lavori.
GLI INTERVENTI PROGRAMMATI NEL 2009
Il Servizio sistemazioni montane persegue le finalità rivolte alla conservazione e alla valorizzazione del territorio di montagna attraverso una serie di lavori che ricomprendono:
1 interventi di sistemazioni idrauliche: sicurezza idraulica delle rete idrografica minore sia naturale (torrenti di montagna) sia artificiale (rû, canali irrigui, scarichi), con manutenzione e nuova costruzione di difese spondali e di fondo; realizzazione di piccoli bacini di laminazione, disalvei e taglio di vegetazione in alveo;
2 interventi di sistemazione di dissesti: ripristino e stabilizzazione di dissesti franosi o di criticità idrogeologiche attraverso la costruzione di strutture di sostegno (murature in pietrame, gabbionate, palificate in legname), posa di reti per la stabilizzazione superficiale dei terreni (reti, geoiute, geocompositi), drenaggi sia superficiali sia profondi, realizzazione di barriere paramassi;
3 interventi paravalanghe: finalizzati a limitare il distacco di masse nevose con la realizzazione di ponti da neve in ferro o in legname, di rete fermanevi e di piazzole;
4 interventi di viabilità montana: integrazione e manutenzione di viabilità di servizio in ambiente montano, strategici per la conservazione idrogeologica del territorio e per il suo corretto utilizzo in ambito agricolo-forestale.