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Un ruolo da scoprire: l'assistente educatore
Un
ruolo sfaccettato e composito, una figura che non si limita a svolgere
solo assistenza, ma progetta e verifica precisi interventi educativi per
il raggiungimento dell'integrazione dell'alunno in difficoltà.
Il termine
"assistente educatore" compare per la prima volta nella rivista
L'Ecole Valdôtaine n° 30 del dicembre 1995. Si trattava
di un mio articolo informativo su questa figura professionale.
Tale scritto auspicava che, chi ne avesse la competenza, provvedesse ad
individuare un ruolo maggiormente definito, delle competenze specifiche
e una connotazione professionale di diritto relativamente a questo operatore,
sia esso inserito nell'ambito scolastico o in quello socio-sanitario (S.E.F.O.),
anche e soprattutto in base al fatto che ogni anno le richieste di affiancamento
agli utenti sono sempre in aumento.
Bene, a distanza di tanti anni non è cambiato proprio niente, se non che, chi ha continuato ad avere questa qualifica ha acquisito una maggiore esperienza che sembra non essere valutata così importante, dopo tutto.
A fronte dell'indifferenza dimostrata a livello politico-amministrativo,
riguardo a questo problema, e di una situazione di precarietà,
che ormai dura da ben dodici anni, il gruppo degli assistenti educatori
inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado si è riunito nel mese
di giugno 1999 al fine di cercare di autodefinire quello che risulta essere
in realtà il ruolo svolto da questa figura professionale e le competenze
che di fatto gli vengono richieste in ambito scolastico: infatti sulla
base del lavoro svolto in questi anni, ci si è resi conto che nelle
istituzioni scolastiche permane ancora una certa confusione rispetto alle
competenze dell'assistente educatore.
Il risultato più importante, emerso da questo incontro, è
stato la stesura di un dossier relativo ad una più precisa definizione
del ruolo dell'assistente educatore; a suggerimenti concernenti proposte
operative per interventi educativi più mirati; a modelli di gestione
amministrativa della figura dell'assistente educatore in altre realtà
italiane.
Definizione
del ruolo dell'assistente educatore
Finalità
e obiettivi
Tra le finalità
e gli obiettivi propri dell'assistente educatore rientrano quelli di:
favorire l'integrazione scolastica e sociale dell'alunno in difficoltà
in genere; promuoverne l'autonomia personale e sociale; sostenere il mantenimento
e lo sviluppo delle potenzialità residue (apprendimento, comunicazione,
relazione, socializzazione).
Compiti
e funzioni
Le finalità
e gli obiettivi sopra esposti sono raggiungibili attraverso le seguenti
tappe: l'individuazione e la verifica di obiettivi educativi relativi
all'autonomia personale nell'ottica del raggiungimento della massima autonomia
possibile (vedi Art. 1, legge 104/92); la promozione di attività
per lo sviluppo e il rafforzamento di potenzialità residue; l'identificazione
di strategie per l'adattamento degli apprendimenti didattici alle capacità
cognitive del ragazzo; la mediazione e l'integrazione degli apprendimenti
in stretta collaborazione con l'insegnante di sostegno e gli insegnanti
di materia; l'organizzazione e la gestione di attività di recupero
individuali (durante l'orario scolastico o nel doposcuola) concordate
con l'insegnante di sostegno e il consiglio di classe; la proposizione
di iniziative di integrazione tra l'alunno in difficoltà e il contesto
scolastico e quindi la mediazione tra le diverse componenti della realtà
scolatica (compagni, insegnanti, personale non docente, capo d'istituto
ecc.); la ricerca di risorse e contatti con agenzie educative o altre
strutture presenti sul territorio, finalizzate all'orientamento per l'utilizzo
del tempo libero, all'orientamento scolastico e all'orientamento al lavoro;
la promozione e la collaborazione per iniziative a favore di alunni in
situazione di insuccesso scolastico (l'assistente educatore come risorsa
per la classe).
Attività
educative di responsabilità dell'assistente educatore
Le attività
educative che potrebbero essere affidate alla responsabilità dell'assistente
educatore sono le seguenti: orientamento sul territorio di residenza volto
all'utilizzo degli uffici pubblici, dei servizi territoriali, all'educazione
al comportamento stradale e alla collocazione spazio-temporale; mediazione
per la partecipazione a laboratori paradidattici per la manualità
e l'espressione di linguaggi alternativi (musica, teatro, computer, espressione
corporea, manipolazione ecc.); attività specifiche per la cura
della persona (autonomia personale, igiene personale, ecc.); uscite sul
territorio e visite guidate per la ricerca di risorse finalizzate all'impiego
del tempo libero (biblioteche, ludoteche, impianti sportivi, ecc.); progetti
per l'integrazione dell'handicap in piccoli gruppi (gruppi di studio,
laboratori finalizzati alla partecipazione a manifestazioni varie, ecc.);
promozione di attività o progetti per l'individuazione di risorse
sul territorio utili anche all'istituzione scolastica; organizzazione
di uscite, visite guidate e iniziative varie volte all'approfondimento
di contenuti didattici.
Modalità
di intervento
Le modalità
di intervento attraverso le quali l'assistente educatore opera e realizza
le varie attività sono diverse.
Si inizia senza dubbio col formulare una progettazione individualizzata
e mirata sulla base dell'analisi delle esigenze e delle potenzialità
dell'utente condivisa con gli altri operatori scolastici (insegnante di
sostegno, consiglio di classe, capo d'istituto) e con gli operatori socio-sanitari
di riferimento.
Alla progettazione segue la programmazione degli interventi didattici ed extra-scolastici seguendo le indicazioni del P.E.I., documento che costituisce appunto lo strumento fondamentale per la progettazione.
A questo punto si deve prevedere che la condivisione degli obiettivi educativi
riguardi anche la famiglia, attraverso un costante passaggio di informazioni
da parte delle figure di sostegno soprattutto, ma anche con le verifiche
tecniche che coinvolgono anche il consiglio di classe e l'équipe
socio-sanitaria.
L'assistente educatore partecipa quindi: alla stesura del P.E.I.; agli
incontri con l'équipe socio-sanitaria; agli incontri relativi alle
verifiche tecniche; ai consigli di classe, ai gruppi di programmazione,
ai gruppi consiliari; ai corsi di aggiornamento previsti dal piano regionale,
insieme agli insegnanti di sostegno.
L'assistente educatore inoltre, cura una parte degli insegnamenti didattici
seguendo direttamente le lezioni in classe, filtrando e quindi individualizzando
gli argomenti là dove è necessario; egli funge da mediatore
tra l'alunno e i compagni, e gli insegnanti e tutte le altre figure dell'ambito
scolastico.
Se necessario egli è responsabile di attività di doposcuola
ovvero di studio individuale, provvede quindi a preparare l'alunno in
vista di interrogazioni o compiti in classe.
In conclusione ciò che più preme sottolineare da quanto
è emerso è la componente educativa di tutte le funzioni
della figura dell'assistente educatore che non svolge mai mera assistenza,
ma progetta e verifica interventi educativi per il raggiungimento della
massima autonomia possibile e per l'integrazione scolastica e sociale
dell'alunno disabile e in difficoltà di apprendimento.
Sabina Thomasset
Assistente educatore all'I.P.R. Sezione Coordinata di Aosta
Nota
Un esempio su come utilizzare alcune funzioni dell'assistente educatore
in ambito scolastico, lo troverete nelle Pratiques
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