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Rencontre des écrivains francophones
avec les élèves valdôtains
Fiera del Libro, Torino 11-15 maggio 2000 - Festa del Libro, Pont-Saint-Martin 15-21 maggio 2000. Due appuntamenti importanti, un comune denominatore
La
Fiera del Libro 2000 a Torino e la Festa del libro a Pont-Saint-Martin
anche se in proporzioni diverse e certamente non paragonabili erano all'insegna
di uno stesso tema: la multiculturalità.
Quasi a testimoniare che dalle Alpi al Mediterraneo la globalizzazione economica sta determinando la contaminazione fra culture e paesi geograficamente lontani.
Non stiamo forse vivendo ovunque una colossale ibridazione, fatta di migrazioni di popoli, intrecci di culture, linguaggi, esperienze, modi di vivere? Identità e differenze si incontrano e scontrano continuamente, producono nuovi scenari, richiedono un nuovo linguaggio culturale e politico in grado di interpretare le mutazioni. In che modo popoli e culture diversi possono non solo convivere, ma trasformare le differenze culturali in una occasione di crescita per tutti?
Mutamenti, attese, prospettive: che cosa cambia nel modo di pensare, produrre, vendere libri?
A Torino, una folta rappresentanza di scrittori e studiosi palestinesi,
siriani, egiziani, algerini, marocchini, caraibici e latino-americani
ha animato i convegni del Grinzane Cavour. e della Fiera del Libro. É
stato avviato un dialogo, uno sforzo di conoscenza reciproca da potenziare
e sviluppare.
In particolare, lo spazio ragazzi, che lo scorso anno aveva già
riscosso un grande successo, è stato preso d'assalto da oltre 4000
giovanissimi con 255 ore di laboratori a tema, dove scatenarsi, ridere,
cliccare, dipingere, inventare rime e parole, ascoltare storie e viaggiare
con la fantasia in una città di 1200 metri quadri, con strade,
una piazza e ben 12 casette-torre che ospitavano, appunto, i laboratori.
A Pont-St-Martin, invece, la settimana immediatamente successiva alla
Fiera del Libro di Torino, l'intera comunità (scuole, biblioteca
comprensoriale di Donnas e la 7ª Comunità Montana) ha festeggiato
per il terzo anno consecutivo il libro con innumerevoli iniziative.
L'edizione, supportata pedagogicamente dal C.I.S.V., organizzazione non
governativa di Torino, come già abbiamo anticipato, era dedicata
alla multiculturalità.
1000 bambini, 66 classi e 26 scuole hanno festeggiato smantellando anche inconsapevolmente i loro pregiudizi culturali.
Il lavoro è stato suddiviso in due fasi.
Prima in classe, in biblioteca, sul bibliobus:
- prendendo contatto attraverso le storie con il patrimonio culturale di Paesi diversi;
- sapendo riconoscere somiglianze e differenze, emozioni e rappresentazioni comuni nelle varie culture;
- sapendo scegliere libri piacevoli sul tema.
Poi, durante la festa, con una mostra dei lavori dei bambini, un'esposizione
di libri per l'infanzia curata dalla libreria ABC di Pont-Saint-Martin,
giochi e spettacoli.
"Il giro del mondo in 80 giochi"è stato l'indovinato
titolo dato a questo giocoso viaggio intorno al mondo.
Chi non ha mai giocato alla corsa intorno al cerchio? Di questo gioco esistono varianti in tutti i continenti. Giocare un gioco di un altro paese permette di apprezzare quella cultura e fa scattare domande e curiosità nuove riguardo ad essa. Il gioco diventa quindi il ponte verso la scoperta di altre realtà.
Hanno collaborato alla preparazione del percorso ed alla sua gestione le insegnanti del gruppo di animazione alla lettura del Circolo di Pont-St-Martin, le insegnanti delle scuole materne della 7a e 8a Comunità Montana e gli studenti del Liceo pedagogico di Verrès, classe IV A, guidati dagli animatori del C.I.S.V. di Torino.
Durante la Festa è stato ribadito più volte il ruolo del libro, inteso come strumento di comunicazione e conoscenza, ma anche occasione di incontro e scambio, per la crescita reciproca dei popoli. Esso svolge infatti un ruolo insostituibile nella trasmissione del sapere, negli scambi tra le diverse culture, nella prospettiva di una cultura senza frontiere.
La mostra "Le Mille e una storia" si è presentata
pertanto come una proposta di biblioteca multietnica, accompagnata da
una bibliografia ragionata e da indicazioni di possibili percorsi di lettura.
É stata organizzata in base alle diverse zone prese in considerazione
(Cina, Paesi Arabi, America Latina...) e in base ad alcuni temi o percorsi
interculturali presenti nelle varie letterature (il cibo, la donna, il
lavoro, il viaggio).
Lo spettacolo "Un mondo di paura" del Centro Alma Mater
di Torino, invece, esplorando tra i ricordi d'infanzia sparsi nel mondo,
ha fatto emergere le paure comuni in tutti i continenti, paure che sembrano
distanti eppure così vicine. Nello spettacolo, riproposto per 5
giorni, lingue diverse si sono accavallate confrontando differenze e somiglianze
culturali.
Anche i bambini delle classi di Pont-Saint-Martin - Prati Nuovi, hanno
affrontato il tema della paura con lo spettacolo "Prima che si
spenga la luce", davvero riuscito, allestito con la consulenza
del Gruppo Teatrale "Approches".
Nell'ambito della Festa è sembrato indispensabile offrire alcuni
spunti di riflessione anche ai genitori e a quanti operano con i bambini,
per parlare di come affrontare il tema della multiculturalità anche
in situazioni diverse da quella scolastica.
In questa prospettiva, l'incontro serale del 17 maggio "Un mondo
a colori" ovvero come insegnare ai propri figli a vivere in una
società multietnica, è stata anche l'occasione per far conoscere
esperienze maturate in contesti differenti dove ci si è adoperati
per sensibilizzare, anche attraverso la lettura, alla condivisione della
diversità.
Peccato che a sentire Piera Gioda, coordinatrice dell'educazione
alla mondialità del C.I.S.V di Torino, Fulvia Dematteis,
membro dell'équipe dei progetti interculturali dell’I.R.R.S.A.E.
Valle d'Aosta, Monica Mavillaz, operatrice sociale del gruppo progetto
legge 285 ed alcuni mediatori culturali, rappresentanti della Cooperativa
La sorgente fossero in pochi.
Forse il periodo, quello della fine dell'anno, non aiuta. O forse, invece
la tematica non è ancora così sentita dai genitori del Circolo,
rimane comunque il fatto che l'intensa settimana ha soddisfatto ampiamente
i bambini, i veri protagonisti della festa.
Gli organizzatori - insegnanti del Circolo, Mariella Herera (funzione
obiettivo e coordinatore del progetto) e bibliotecari - dovranno interrogarsi
sull'evoluzione dell'iniziativa che giunta felicemente alla terza edizione,
sarebbe un peccato far cadere. Bisognerebbe riproporla il prossimo anno
ancora più incisiva, individuando magari strategie di comunicazione
nuove anche in base agli ulteriori spazi di progettualità e di
gestione che l'autonomia scolastica consentirà al gruppo di animazione
alla lettura.
Agnese
Molinaro
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