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Form@ndo, formando...

La formazione e la condizione indispensabile affinchè gli insegnanti utilizzino consapevolmente le nuove tecnologie didattiche. L'avventura di due documentalisti che hanno risposto con esperienze didattiche significative a chi ripeteva loro: "...ma io, non capisco niente!"

La nostra "passione" per le Nuove tecnologie didattiche risale ormai ad una quindicina di anni fa. Già allora, si parlava di informatica e fu nell'ambito del "Progetto di introduzione di elementi di informatica nella scuola dell'obbligo", promosso dall'IRRSAE che cominciò la nostra avventura.
Fu dapprima la cosiddetta informatica "povera" a sedurci. Essa iniziava proprio allora ad introdursi nella scuola elementare come elemento complementare della matematica, e non solo.
Con i primi rudimenti capimmo che pensare in modo informatico voleva dire, da un lato, avvicinarsi alla macchina, dall'altro, "iniziarsi" ed abituarsi a ragionare in termini di sottoproblemi per poi, passo successivo, non rimanere schiavi delle macchine, ma diventarne "padroni".
Un sentimento che ci guida ancora adesso con i nostri alunni: insegnar loro a condurre piuttosto che ad essere condotti. I bambini, infatti, immersi sempre più in una realtà tecnologica, sono circondati da oggetti di consumo e da strumenti che utilizzano parzialmente e in modo inconsapevole, come avviene con i computer il cui uso si limita normalmente al videogioco. Essi rischiano, in tal modo, di essere sottoposti a condizionamenti che da soli non possono controllare, idealizzando ad esempio la macchina e non riconoscendola più come strumento. Compito della scuola è, quindi, permettere al bambino di relazionarsi alla macchina in modo attivo e cosciente.
Dopo l'alfabetizzazione, continuammo con le prime sperimentazioni in classe (Vedi "Pirati, arcobaleni, pupazzi di neve,... Esperienze di informatica nelle scuole elementari della Valle d'Aosta" pubblicato dall'iRRSAE Valle d'Aosta) seguite dal Professor A. Andronico.
Un decennio dopo, ancora a scuola, per stare al passo con i tempi. Il Prof. A.C. Candeli presentava le potenzialità dell'ipertesto, di Intemet e della posta elettronica.
L'IRRSAE sosteneva la formazione e lanciava, a noi pionieri, nuove sfide. Diventammo documentalisti e l'avventura intrapresa tutt'ora continua, anche se non sappiamo ancora come, perché con l'autonomia scolastica in atto, le figure istituite in passato sono in via di trasformazione ed il nostro futuro rimane incerto. L'entusiasmo però, non è mai venuto meno, merito anche degli alunni che abbiamo, così ricettivi e desiderosi di apprendere, e grazie ai colleghi più sensibili che abbiamo cercato di avvicinare all'informatica.
Sollecitata dai colleghi, inizia nel settembre 1999 una formazione con una duplice finalità: promuovere la conoscenza e l'uso dei mezzi informatici nelle scuole dell'istituzione (prima alfabetizzazione) per contribuire a superare difficoltà e resistenze all'uso e alle possibilità innovative delle Nuove tecnologie e, successivemente, prevedere delle attività pratiche con ricadute nella scuola (favorire l'uso di Internet per lo scambio di posta elettronica, per compiere ricerche e per visitare siti didattici).
In seguito, diventando Funzioni Obiettivo ci siamo potuti occupare più specificatamente delle Nuove tecnologie ed impostare un programma di attività consono alle nostre competenze: costruzione di unità didattiche e conoscenza dei diagrammi di flusso per Adele Vauthier e la conoscenza e l'uso dei mezzi informatici per Romeo Henriet.
Due anni fa, successivamente ai corsi di formazione, mettemmo in rete le nostre scuole, fornimmo consulenza ed assistenza tecnica ai docenti e alla segreteria di quello che allora si chiamava 3° circolo e che comprendeva: il Villaggio Dora, Pian Felinaz, Gressan, Charvensod, Jovencan e Sarre. In due anni abbiamo realizzato tre corsi di informatica.

Corsi di alfabetizzazione informatica

Conduttori: Romeo Henriet - Adele Vauthier
Destinatari: insegnanti scuole elementari e materne
Periodo: settembre 2000
Tempi: 18 + 18 ore

Obiettivi
1 livello:
• saper usare il PC per l'uso quotidiano nell'ambito scolastico (compilazione documenti) o per attività didattiche con i bambini (utilizzo diretto o visione di materiale didattico):
- conoscenza elementi di un PC (tastiera, mouse, video, hard disk, ecc.);
- conoscenza degli accessori (scanner, stampante, ecc.);
- conoscenza delle funzioni base di un PC (installazione, setup, copie di file, ecc.);
- conoscenza delle principali funzioni di Windows;
- creazione, archiviazione e gestione di files e cartelle;
- uso di un programma di scrittura;
- uso dei cd-rom;
- introduzione a Internet e alla posta elettronica;
- approccio agli ipertesti e a un programma autore (Illuminatus).
• Conoscere i fondamenti del pensiero informatico:
- individuazione di un "problema" ;
- suddivisione in sottoproblemi.
• Conoscere il linguaggio di progetto e i diagrammi di flusso:
- linguaggio di progetto;
- diagramma di flusso.

2° livello:
- Consolidare gli apprendimenti acquisiti nel corso del 1° livello;
- saper usare il PC per la creazione di pubblicazioni, ipertesti e pagine web;
- presentazione del materiale cartaceo preparato (unità didattiche per l'acquisizione dei concetti informatici - schede).

 

Quest'anno, nell'ottica della verticalizzazione in atto, hanno partecipato anche alcune insegnanti della scuola dell'infanzia.

QUALI LE RICADUTE NELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE?

L'IPERTESTO
L'ipertesto, presentato alla prima Minifoire dell'informatica, si intitolava L'orange (consultabile nel sito www.scuolevda.org seguendo il percorso: Didattica/Nuove tecnologie/Alcune esperienze multimediali nella scuola valdostana). Fu realizzato con 12 bambini della classe seconda della scuola di Sarre Capoluogo nell'a.s 1998/99.
Questo lavoro è stato realizzato a seguito della formazione del Prof. A.C. Candeli e lo abbiamo portato più volte come esempio ai corsi di formazione che abbiamo tenuto agli insegnanti. Soprattutto a coloro che affermano: "... ma io d'informatica non capisco niente", perché le competenze informatiche sono coinvolte in maniera minima nella realizzazione di un ipertesto. Contano molto di più la capacità di affrontare senza scoraggiarsi le difficoltà inevitabili di percorso, un buon rapporto con gli alunni, la competenza disciplinare, le capacità espressive sia testuali che grafiche, l'ordine mentale e tanta, tantissima pazienza. Per quanto riguarda il computer, basta essere disposti ad imparare ad usarlo sfruttando alcune delle sue potenzialità.

"L'Orange", ipertesto presentato alla prima Minifoire dell'informatica nell'a.s. 1998/99

Modalità, "d'après le Prof. Candeli", che abbiamo seguito e che suggeriamo per la realizzazione dell'ipertesto:
• scegliere un argomento interessante e motivante per gli alunni e ben circoscritto;
• scegliere un software adeguato alle macchine di cui si dispone (Adele Vauthier non scelse, utilizzò quello che aveva, Aolpress. Ora esistono software di più facile uso.);
• coinvolgere collettivamente i bambini fin dalla fase della ideazione e progettazione con brain-storming alla lavagna e discussioni in classe, in modo che tutti abbiano chiaro a che progetto globale stanno lavorando;
• sviluppare una mappa generale alla lavagna e, organizzare su carta, l'intero lavoro;
• rispettare la mappa durante i lavori;
• lasciare molto spazio alle immagini;
• partire per tempo e concludere i lavori entro aprile (il tempo impiegato per la realizzazione de "L'Orange" fu di circa tre mesi). Gli ipertesti scolastici si seminano all'inizio dell'autunno e si mietono a Pasqua;
• procurarsi tutto il materiale bibliografico e grafico, selezionarlo e ordinarlo, prima di mettere le mani sul computer;
• prendersi del tempo per le revisioni parziali in itinere e quella finale. La revisione richiede sempre più tempo del previsto;
• il Prof. Candeli suggeriva di far disegnare chi sa disegnare e scrivere chi sa scrivere. In realtà Adele Vauthier ha fatto prima disegnare e scrivere tutti i bambini e successivamente sono stati scelti i disegni e i testi più idonei;
• suddividere il carico fra gli alunni in modo equo.

Modalità, "d'après le Prof. Candeli", che abbiamo deciso e suggerito di non attuare:
- partire senza progetto, senza materiale grafico e bibliografico;
- impegnarsi in un progetto troppo ambizioso per le capacità, il tempo e gli strumenti disponibili;
- lasciare incompiuto il lavoro, ripromettendosi di continuare l'anno successivo. Disastroso;
- scrivere testi troppo lunghi;
- un ipertesto ben fatto vola leggero come un aeroplanino di carta;
- dimenticare che modularità e stratificazione dell'informazione sono i cardini di un ipertesto.

L'Orange, ipertesto in lingua francese ed in sintonia con le modalità suggerite, previde quindi:
- un argomento ben circoscritto e motivante per i bambini, colto dalla casuale presenza in classe di arance per lo spuntino dell'intervallo;
- il coinvolgimento collettivo fin dalla fase dell'ideazione e della progettazione con discussione in classe;
- l'osservazione diretta, la descrizione prima orale e poi scritta su lavagna e sul quaderno delle nozioni, delle funzioni delle parti e della terminologia specifica;
- l'esecuzione di illustrazioni pertinenti;
- il trasferimento del lavoro su supporto multimediale. In questa fase i bambini hanno in particolare:
- ricopiato i testi con un programma di video scrittura;
- deciso l'abbinamento tra testi e disegni;
- individuato le "paroline calde" (link).
La motivazione nei bambini è andata crescendo in modo esponenziale nel corso del lavoro. La possibilità di inserire nel computer le elaborazioni, di giocare con esse : di aprire le pagine, di rivedere, di muoversi nella pagina precedente e nella successiva con il "topolino", di saltare le pagine, di poter scegliere, ha permesso loro di imparare divertendosi.


LA POSTA ELETTRONICA
II progetto Che noia il telefonino fu realizzato con una cinquantina di bambini delle classi seconde delle scuole elementari di Sarre-Montan e Aosta-Ponte di Pietra nell'a.s 1999/2000 in collaborazione con la documentalista Gabriella Cecile. L'idea era quella di mettere in contatto due classi desiderose di corrispondere con l'invenzione di una storia, utilizzando la posta elettronica.

De: PONTE DI PIETRA <se_pontedip. ao@arnet.vda.it>
A: laboratorio centro <de_1circ@arnet.vda.it>
Date: mercoledì 1° dicembre 1999 11:02
Objet: Mondo fantastico bambini di seconda

CIAO BAMBINI
noi pensiamo di inventare storie fantastiche in varie puntate,
scritte da noi e da voi.
Questa volta vi spediamo l'inizio, vi piace?
Voi volete continuare?
Speriamo di sì.
Vi lasciamo anche cercare il titolo della storia.
Buon lavoro.
I bambini di seconda

De: se_sarre <se_sarre.sa@arnet.vda.it>
A: Scuole Ponte di Pietra <se_ponte@ arnet.vda.it>
Date: giovedì 9 dicembre 1999 17.07
Objet: Mondo fantastico

CIAO AMICI
siamo veramente felici di continuare la storia.
E' divertente! Vi mandiamo anche un disegno.
Vi piace?
A presto e buon lavoro!
I bambini e i maestri della classe seconda di Montan

La trama, non era preordinata, ma andava sviluppandosi, giorno dopo giorno, con il contributo alternato delle due classi. Iniziò la storia la classe di Ponte di Pietra (vedi cap.1) e continuò in seguito la classe di Montan (vedi cap.2).
Il progetto si è realizzato nel 2° quadrimestre e si è concluso con la produzione di una pubblicazione contenente la storia, alcuni disegni e tutte le e-mail, testimoni ufficiali del rapporto epistolare telematico avvenuto tra le due classi. Scambiare lettere, foto o disegni con altri compagni o raccontare storie è sicuramente un modo stimolante per far lavorare sulla letto-scrittura anche i bambini in difficoltà. L'uso del computer e della tastiera, in genere, migliora la capacità di attenzione del bambino. È davvero un modo semplice e veloce per comunicare con tutti e per motivare i bambini a scrivere. Il bambino impara divertendosi, giocando, provando e questa è la condizione ideale per l'apprendimento. La posta elettronica può essere usata anche per le classi prime e dagli alunni medesimi con la sola assistenza da parte degli insegnanti nelle classi successive.

CHE NOIA IL TELEFONINO!
(capitolo 1)

C'era una volta un cacciatore che si chiamava Gasparone. Gasparone viveva in una grande città, in un condominio pieno di rumori, tutte le mattine andava a lavorare in un ufficio in centro, in inverno affrontava la nebbia e il freddo e in estate sentiva un gran caldo....
... Gasparone era solito andare in un bosco dove poteva respirare aria pura e godere di un grande silenzio, lì poteva ascoltare il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie e tantissimi altri piccoli rumori curiosi.

I BAMBINI DI AOSTA-PONTE DI PIETRA

(capitolo 2)

Un giorno Gasparone andando come sempre nel bosco, sentì uno strano rumore sotto un fungo. Gasparone si voltò di scatto, guardò bene tra l'erba e vide qualcosa a pois che si muoveva. Era un folletto alto come un pollice, aveva i capelli lunghi, biondi e lisci, le orecchie appuntite e vivaci, le guance tonde tonde, rosse e il naso a patata. Dal taschino della giacca spuntava un minitelefonino...

I BAMBINI DI SARRE-MONTAN


RICADUTE DIDATTICHE: IL PARERE DI INSEGNANTI E DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
La graduale introduzione delle Nuove tecnologie nella didattica delle discipline, ha fatto emergere una realtà generalizzata di "non conoscenza" sull' argomento per cui si è sentita fortemente l'esigenza di poter seguire dei corsi di aggiornamento.
È con questo obiettivo che, grazie alla disponibilità di due colleghi "più esperti", è stato organizzato nel 3° Circolo prima e nell'Istituzione scolastica Grand Paradis A poi, un corso di informatica a cui ho partecipato con entusiasmo, per il clima di assoluta familiarità, per l'uso di un linguaggio semplice e diretto e per il programma proposto e concordato prima con i partecipanti.
Ho quindi imparato ad avere una certa autonomia nell'uso del PC, l'utilizzo dei principali programmi di scrittura, di calcolo, uso della posta elettronica, navigazione in Internet.... ed in ultimo nella creazione di ipertesti. Ogni proposta ha poi trovato un riutilizzo nelle attività in classe con i bambini: scrittura di testi, di racconti e didascalie con l'uso della posta elettronica per scambio di messaggi fra corrispondenti; della navigazione in Interne! per la ricerca di argomenti di particolare interesse...
All'interesse e all'entusiasmo dei bambini si contrappongono, però, problemi di ordine pratico che impediscono o rallentano le attività: poche le macchine a disposizione! Sarebbe auspicabile poter usufruirne di almeno una in ogni Istituzione scolastica. A Gressan Capoluogo, ad esempio, abbiamo un solo PC per 73 bambini per cui è necessario dividerli in piccoli gruppi. Le conseguenze: la difficoltà di gestione del resto della classe ed il blocco totale di ogni attività in caso di guasti per la difficoltà di reperire tecnici in breve tempo.

MARISA VIGON
insegnante di scuola elementare

La mia partecipazione al corso di aggiornamento d'informatica, tenuto da Romeo e Lillina, entrambi maestri della scuola elementare, si è rivelata estremamente profìcua.
Gli argomenti trattati dai colleghi sono stati affrontati e trasmessi con semplicità e competenza, grazie al fatto che i conduttori sono, prima che "esperti", insegnanti come i partecipanti. L'aggiornamento ha inoltre favorito l'analisi e lo scambio di programmi informatici utilizzabili nei due ordini di scuola. Visti i risultati conseguiti, nonché la continua evoluzione e presenza del computer nella vita scolastica ed extra-scolastica, spero che in futuro l'esperienza possa continuare.

ANGELA LUNA
insegnante di scuola materna

Sono ormai trascorsi tanti anni, credo almeno una ventina, da quando per la prima volta ho visto, in una scuola della nostra regione, gli alunni di una classe armeggiare intorno ai primi elaboratori elettronici che cominciavano, timidamente, ad affacciarsi sul mercato italiano. Erano macchine veramente rudimentali, con uno schermo piccolo piccolo e, ovviamente, monocromatico. Ciò non di meno, quegli alunni apparivano assolutamente rapiti da quegli oggetti che pure li obbligavano a compiere delle operazioni non semplici per conseguire comunque dei risultati oggettivamente modesti.
Diversi anni dopo ho avuto la possibilità di tornare, questa volta come direttore didattico, a confrontarmi con il maestro di quella classe per meglio comprendere quelle che potevano essere le ricadute educative di tali attività didattiche. Egli, con estrema modestia dava pochissima importanza al fatto che i suoi allievi interagivano con grande familiarità con quelle macchine, ancorché queste richiedessero delle abilità non indifferenti; la sua attenzione era chiaramente rivolta verso i processi cognitivi che l'impiego di quegli strumenti sollecitavano negli alunni. L'impiego delle macchine non costituiva se non marginalmente la finalità dal suo intervento didattico, ma ne rappresentava piuttosto una potente occasione per avvicinare gli alunni, in maniera fortemente coinvolgente, al ragionamento informatico.
Ho voluto proporvi questo ricordo perché quest'anno il gruppo di docenti che ha redatto la parte del P.O.F. relativa all'impiego delle nuove tecnologie nella didattica ha voluto porre in evidenza in tale documento l'importanza dell'insegnare a saper ragionare e a saper operare in termini di pensiero informatico, non necessariamente associato all'impiego dell'elaboratore. Ho vissuto questa scelta, non così scontata, come elemento di grande maturità, l'esito felice dell'incontro di esperienze arricchite da riflessioni pedagogiche approfondite. Ho ritrovato, sintetizzato in questa parte del P.O.E. la passione con cui tanti insegnanti si sono avvicinati al mondo dell'informatica applicato alla didattica, passione che ha permesso loro di acquisire anche con faticose attività di aggiornamento e di autoformazione delle competenze che è quanto mai importante che vengano sempre più socializzate.
Ora un obiettivo decisivo almeno in questa istituzione è a mio avviso quello di passare da una diffusione di queste attività a macchia di leopardo ad un intervento organico e il più possibile svincolato dalle contingenze. Per far questo si sta operando su più fronti: due delle tre funzioni obiettivo a disposizione dell'istituzione sono state assegnate per attività afferenti lo sviluppo delle attività didattiche correlate all'informatica, alla diffusione dei programmi ed alla formazione dei docenti; una quota significativa del bilancio dell'istituzione è stata destinata al rinnovo del parco macchine; infine uno sforzo non indifferente è stato realizzato insieme agli Enti Locali, in particolare con la Comunità Montana ed i Comuni per collegare con il mondo di Interne! le scuole dell'istituzione.
Nonostante ciò il lavoro da fare è ancora tanto, dovendo tener presente che è indispensabile passare ora dalle logiche dell'emergenza a quelle della pianificazione dello sviluppo, fatto questo a mio avviso essenziale se si vuoi supportare convenientemente l'impegno e l'abnegazione dimostrata in tutti questi anni dai tanti insegnanti che con tanta umiltà hanno saputo e voluto senza obbligo alcuno qualificare significativamente la loro offerta formativa.

NELLO NOTARI
dirigente dell'Istuzione Scolastica Grand-Paradis A

Con il POF la nostra figura ha trovato una prima collocazione. Siamo felici di continuare ad insegnare perché siamo convinti che sia importante restare a scuola: è lì infatti che i sogni si calibrano, trovano un limite e

Dal P.O.F. dell'Istituzione scolastica "Grand-Paradis A"
a.s. 200/2001

L'informatica e l'impiego delle tecnologie multimediali nell'insegnamento

L'Istituzione intende coinvolgere nel discorso multimediale e di utilizzazione delle nuove tecnologie sia gli insegnanti sia gli alunni.
Da un lato si tratta di permettere di acquisire al corpo insegnante le competenze necessario per arricchire le proposte didattiche con l'impiego dei nuovi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia informatica. Sotto questo aspetto il discorso è già in essere in quanto è stato istituito un corso di "alfabetizzazione e di avvicinamento" all'uso dello strumento meccanico sotto il duplice aspetto puramente meccanico, prima, e di ricaduta, poi, nell'elaborazione di prodotti in qualsiasi disciplina. Con proiezione a lungo termine, sotto questo aspetto si fa riferimento alla realizzazione di testi o ipertesti, all'uso i Internet quale fonte di dati, della posta elettronica per i rapporti con altre istituzioni scolastiche, ecc. Nell'immediato si pensa ad un primo approccio, auspicabile per tutte le classi, ma definibile nell'ottica "del promettere ciò che può essere realizzato" in grado di coinvolgere almeno una classe per plesso nel corso del presente anno scolastico [...] Un duplice lavoro quindi di iniziazione e motivazione all'uso delle nuove tecnologie e di conseguente applicazione. Un impegno da parte degli organi amministrativi a dotare tutti i plessi degli strumenti (macchine e software) necessari [....]

una misura, essendo costretti a confrontarsi costantemente con la realtà. Lo scorso anno, gran parte degli obiettivi previsti nel progetto (anche se non tutti), sono stati realizzati. Naturalmente alcuni problemi sono emersi, come per esempio la poca chiarezza iniziale sul ruolo della funzione obiettivo, la "cronica" ricerca del tempo da mettere a disposizione per il progetto e l'iniziale incertezza e titubanza da parte degli insegnanti nell'utilizzo di questa risorsa. I risultati sono comunque nel complesso positivi: quasi tutti i plessi sono collegati a Internet, gli insegnanti cominciano ad usare le nuove tecnologie e molti di loro hanno capito quanto sono importanti, Marisa Vigon e Angela Luna ne sono un esempio.
Agli stessi insegnanti abbiamo ripetuto più volte che non si devono preoccupare eccessivamente, il computer non deve far paura, è importante invece la loro reale disponibilità ad affrontare situazioni impreviste, ad accettare che sul piano dell'uso degli strumenti gli alunni imparino molto più in fretta (talvolta superano i maestri, meno male!) e assumano, in questo ambito, un ruolo trainante. All'insegnante rimarrà sempre il compito di maggior responsabilità: tenere il timone e mantenere i nervi saldi perché la progettualità è pur sempre nelle sue mani.

Romeo Henriet
Insegnante elementare a Sarre-Montan.
È docente incaricato di funzione obiettivo con ruolo di documentalista

Adele Vauthier (Lilina)
Insegnante elementare a Sarre Capoluogo.
È docente incaricata di funzione obiettivo con ruolo di referente per l'informatica.

couriel