|
WWW.vuoi
imparare?
Un'insegnante documentalista
partendo dall'assunto "si impara facendo", ha ottenuto interessanti
ricadute didattiche.
Dal gennaio 1998 ho iniziato la mia formazione di docente
documentalista per la scuola elementare e nell'a.s. 1999/2000 sono stata
responsabile di un Progetto di Informatica nel Circolo didattico Aosta
2. Questo progetto si è evoluto ed è diventato quest'anno:
il Progetto per l'uso delle Tecniche didattiche Multimediali nell'Istituzione
scolastica Aosta 5.
Ogni documentalista, pur avendo ricevuto una formazione comune, ha sviluppato
capacità e attitudini proprie, consone al proprio modo di essere
e di intendere la didattica multimediale. Sono entrata nel gruppo di formazione
per documentalisti al secondo anno di formazione e non mi sono posta il
problema di capire esattamente quale fosse l'obiettivo della formazione,
ciò che i formatori volessero esattamente da noi. Credo, a posteriori,
che l'iniziativa IRRSAE intendesse farci sperimentare le Nuove Tecnologie
con l'assunto che, solo esercitandoci, le avremmo capite e applicate nelle
nostre classi.
Il mio ruolo di documentalista, con un orario settimanale di 12h30 in
laboratorio multimediale e le restanti 15 ore utilizzate in classe (l2h30)
e in programmazione di modulo (2h30), prevede con i bambini le seguenti
attività:
- utilizzare i computer e i programmi didattici che sono stati appositamente
acquistati e che vengono annualmente integrati;
- navigare in Internet con gruppi di alunni e secondo le attività
programmate con l'insegnante di classe;
- realizzare pagine web (ossia pagine per la rete Intemet) delle esperienze
didattiche: ricerche su argomenti storico-geografici, scientifici e di
qualunque altra disciplina, reportage sulle visite di istruzione, ogni
esperienza ritenuta importante dalle classi costruendo il sito della classe
all'interno del sito della scuola visitabile all'indirizzo: http://digilander.iol.it/quinteist5/;
- comunicare attraverso e-mail e pagine chat in siti protetti, come: wwv.momes.net.
La mia attività prevede inoltre, nelle ore in cui non sono occupata
con i bambini, di :
- partecipare ad attività di aggiornamento, a convegni e a conferenze
sul tema della multimedialità;
- analizzare, ricercare e valutare i programmi educativi che offre il
mercato;
- incontrare gli insegnanti per progettare/programmare le attività
di classe.
Ritengo che queste ore, che a volte esuberano l'orario di servizio, siano
essenziali per la mia continua formazione, abbiano importanti ricadute
didattiche e contribuiscano al successo formativo degli alunni. Il mio
compito è quello di costruire un rapporto, mettere cioè
in relazione i tre soggetti fondamentali del Progetto per l'Uso delle
Tecniche didattiche Multimediali: i colleghi, gli alunni e le macchine,
senza tralasciare il fattore "imprevisto" che così spesso
entra in gioco a scuola. Come documentalista, infatti, ogni qualvolta
si presenta l'occasione di inserire un evento speciale nel progetto di
classe (dall'arrivo di una lettera inaspettata alla terribile alluvione
che nell'ottobre scorso ha colpito tutta la Valle d'Aosta...) la colgo,
la filtro, la propongo agli insegnanti che possono inserirla nella propria
programmazione. In questo modo, contribuisco a creare un collegamento
con la realtà, quella che bussa alla nostre porte, e che così
spesso ignoriamo perché il nostro progetto, in quel momento non
prevede, ad esempio, che ci si occupi di corrispondenza.
Attualmente, nella scuola in cui lavoro, quella di Saint-Martin de Corléans,
7 insegnanti su 18 sanno usare il computer e tra questi 6 si sentono di
utilizzarlo con i bambini per programmi di videoscrittura. E' una percentuale
ancora bassa rispetto alle richieste dei nuovi curricula, ma grazie a
progetti tendenti a diffondere l'uso delle Nuove tecnologie, può
essere ancora potenziata. Gli insegnanti dichiarano di aver ottenuto dei
risultati apprezzabili solo quando hanno deciso di esercitarsi personalmente
e con costanza all'uso del computer e dei programmi, soprattutto con la
video scrittura. Vorrei comunque precisare che imparare ad usare proficuamente
e a scopo didattico un PC è una competenza che possiamo acquisire
potenzialmente tutti, con l'esercizio e l'applicazione, proprio come tutti
abbiamo imparato a guidare l'auto. Il vero segreto è usare molto
il computer, all'inizio occorre dedicarvi almeno un'ora al giorno. Più
lo si usa e più si scoprono le innumerevoli possibilità
che offre.
Nel giugno 2000 ho elaborato una proposta per il Collegio
docenti rivolta alle classi interessate a svolgere attività al
computer con il mio aiuto.
Le ricadute didattiche e formative dei percorsi ipotizzati sono state
invece superiori alle aspettative che avevo. Auspicavo, infatti, un graduale
avvicinamento al computer ed un utilizzo spontaneo delle sue risorse.
Questo è, puntualmente avvenuto per tutti i bambini delle classi
coinvolte nel progetto, ma è successo anche altro.
Ulteriori risultati sono stati:
• la realizzazione di pagine web in LI, L2 con rinforzo della competenza
ortografica e dell'utilizzo delle tipologie testuali lavorate/affrontate
con l'insegnante di lingua. (L'obiettivo trasversale era quello di effettuare
dei collegamenti tra concetti e contenuti. Anche l'educazione all'immagine
aveva un ruolo determinante);
• la partecipazione a chat e la gestione della posta elettronica
che, fornendo un forte stimolo motivazionale e comunicativo, hanno consentito
di riutilizzare le strutture linguistiche in L2;
• le produzioni: bigliettini augurali, lettere alle autorità,
realizzazione di giomalini, scritti finalizzati alla realizzazione di
pagine web;
• la visualizzazione di documenti per, ad esempio, la ricerca delle
fonti (pagine web del Museo Egizio in vista della visita d'istruzione).
QUALE METODOLOGIA PER OTTENERE
QUESTI RISULTATI?
"L'uso attivo e creativo di semplici linguaggi e ambienti informatici
consente di dare enfasi alla costruzione piuttosto che alla trasmissione
delle conoscenze. Inoltre, l'interazione in rete permette di stabilire
modi nuovi di socializzare conoscenze e di promuovere l'apprendimento
cooperativo. "
(L. n. 30 del 10/02/2000 - Commissione di
studio per il programma di riordino
dei cicli di istruzione -Sintesi dei Gruppi di lavoro)
PAGINE WEB
Fasi operative esplicitate ai bambini:
- partire possibilmente da un progetto cartaceo come bozza;
- scrivere, a coppie, i testi su un qualsiasi PC;
- trasferire i testi, con il loro aiuto, sul floppy disk;
- acquisire immagini e disegni con l'uso dello scanner;
- copiare, incollare e formattare il testo, inserendo eventualmente le
immagini da commentare o come sfondo (tre bambini al massimo alla volta)
;
- collegarsi ad Internet ed inviare le pagine alla rete.
|
Les
"débats en cours", une opportunité pour
s'exprimer en langue française en toute liberté. Les
thèmes sont toujours très passionnants et d'actualité,
idéaux pour enfants et adolescents. |
FORUM E E-MAIL
Tre bambini al massimo alla volta commentano o danno una loro opinione
nei Forum di www.momes.net (sito di bambini francofoni di tutto il mondo).
I "débats en cours" sono molto interessanti e noi abbiamo
partecipato ad alcuni di questi. Nel quadro, gli interventi di alunni
sul tema "Les digimon mieux que les pokémon". Indicazioni
per accedervi: www.momes.net, cliccare su "correspondants",
nel frame di destra cercare la parola "Forum" (Les débats
en cours ) e cliccare. Fasi operative esplicitate ai bambini:
- l'insegnante fornisce delle indicazioni ai bambini sull'attività
spiegando bene le fasi necessarie alla realizzazione;
- l'insegnante assiste alla strutturazione delle frasi in L2 mentre i
bambini usano il vocabolario;
- i tre bambini, la volta seguente, leggono i commenti e le risposte ricevuti
avviando il collegamento ad Interne!, all'interno del programma di posta
elettronica (digitano l'indirizzo, navigano, digitano un testo d'opinione
ed inviano);
- i bambini ritrovano le loro opinioni direttamente nel sito.
Le meilleur et le pire prof
Les profs, comment sont-ils (elles) ? Qui
voudrions-nous voir devant nous, près du tableau ? |
1. Pour moi un bon prof c'est un
prof qui est proche des élèves et qui les écou-te.
Il doit être mignon! ! ! (sinon je travaille pas) et il
doit être sympa. Pour moi un mauvais
prof c'est un prof qui est toujours en train de crier et
qui nous fait rien faire.
2. Qu'est ce qui fait un bon prof...
Pour moi un bon prof c'est quelqu'un qui aime son métier,
car si on aime son métier, on le fait automatiquement bien.
Par contre un mauvais prof ne laisse
pas ses élèves s'exprimer (j'ai un prof de physique
comme ca, c'est galère!!!!)
3. Mon meilleur prof est très
joli et il comprend ses élèves et les aide. Il faut
accepter ses élèves comme ils sont. Il est un petit
peu sévère, mais ce n'est pas grave parce que ma
classe est très tumulteuse! ! J'ai beaucoup de respect
pour mon prof de Francais ! Mon pire prof
????????? C'était mon prof de biologie. Elle était
horrible. Tous les élèves la détestaient
parce qu'elle était très sévère et
elle croyait que nous sommes super intelligents !!! Elle aime
le mot: C6H1206 (c'est chimique!)
Eva
4. Salut, pour moi, un bon professeur ca s'occupe
de ses élèves quand ils ne comprennent pas, ça
demande des explications à la piace de crier et ça
donne des récompenses quand ses élèves font
un bon coup! C'est très rare mais j'en connais une.
Olivia
5. Pour moi, le meilleur professeur, c'est celui qui saura être
a l'écoute de cha-cun de ses élèves. C'est
un professeur qui prendra chacun d'eux comme il est et qui l'aidera
a progresser par rapport a lui-même. C'est un professeur
qui enseignera en suivant son coeur. Chaque fois que vous rencontrerez
des pro-fesseurs qui agissent ainsi, remerciez-les.
Julie, Canada
6. Allo. Moi je trouve qu'en général les profs
ne travaillent presque pas. Ils ont toujours des congés
mais ils ne font rien quand on a besoin d'aide, ils s'en moquent
eux. Des fois ils nous insultent en nous disant des choses blessantes
et des fois ils n'écoutent pas ce qu'on a à dire
et ce qu'ils sont capables de taire c'est rien de bien. Si vous
êtes ou n'êtes pas d'accord avec moi, réagissez
! Ok ça peut arriver une exception.
7. Le meilleur prof, c'est le prof
qui nous comprend, même notre humour et qui rigole tout
en nous apprenant, sévère s'il le faut, et qui n'est
pas trop sévère. On est bien dans ses cours !! Le
pire prof c'est le prof qui, sévère, ne rigole
jamais, donne 1000000000000 devoirs à lamaison et plein
de contrôles, qui ne nous écoute pas et ne nous respecte
pas, qui nous traile comme des gamins, qui se moque de nous et
qui apprend mal.
Sarah
8. Le meilleur prof
pour moi, c'est un prof avec qui on travaille bien, mais en même
temps il faut qu'il soit cool avec les élèves. C'est
le cas de ma prof de français cette année. Elle
est super sympa, on a des fous rires en classe et on déc...,
mais en même temps on travaille très bien et ses
cours sont inte'ressants. Par contre, le pire
prof c'est ma prof d'allemand qui était bien l'année
dernière, mais là on a changé de prof et
celle-la est ch... et hyper sévère. Ça ne
me donne pas du tout envie d'aller en cours contrairement au français.
Pour vous dire à quel point elle est ch... - la première
phrase qu'elle nous a dite, c'est : "j'espère que
je n'aurai pas de remarques a vous faire pendant le cours."
J'ai oublié de parler de mon prof de physique qui est très
très sympa lui aussi autant que la prof de français.
Gary
9. Le meilleur prof,
c'est le prof qui explique et réexplique tant qu'il le
faudra, qui sera à la disposition de ses élèves
et prêt à leur consacrer un peu de son temps, qui
sera proche d'eux et essaiera de les comprendre, qui pourra être
drôle sans être "copain", autoritaire sans
être tyrannique, qui sait se remettre au niveau de ses élèves
pour mieux les aider dans leur travaii et les traite tous en égaux.
le pire prof, c'est le prof qui ne
sait pas se mettre au niveau de ses élèves et ne
les écoute pas, qui fait son cours sans prendre en compte
les difficultés ou les volontés des élèves,
qui ne respecte pas ses élèves, qui fait de son
heure en cours "un entrainement de survie", qui refuse
la communication avec ses élèves...
Cécile
10. Pour moi, le meilleur
prof, c'est celui qui s'entend bien avec ses élèves,
qui les comprend et qui leur parle. Il doit etre sympa, mais sans
trop s'immiscer dans la vie des élèves, il leur
donne une certaine liberté. Il doit savoir attirer l'attention
de ses élèves sur ses cours, trouver de nouvelles
idées pour que les élèves comprennent mieux,
des idées concrètes, que nous pouvons appliquer
dans la vie. Bref, un prof doit prendre pleinement sa responsabilité
de prof, avec psychologie et philosophie.
Le pire prof. Il y a 2 sortes de
profs pires. D'abord celui qui a des préférences
pour tel ou telle élève parce qu'il est plus intelligent,
ou plus riche (si si, je vous jure ça existe) ou pour des
intêrets personnels (genre : sa fille craque pour un élève
et elle fait tout pour l'aider comme ma prof), qui méprise
tout le monde et qui se croit supérieur en donnant des
leçons de morale. Le deuxième profil, le prof qui
est assez jeune et qui croit bien faire en voulant paraître
du meme âge que ses élèves. Un prof doit rester
à sa place et les élèves à leur place.
Un prof qui parle de sexe en plein cours de maths (ou tout comme),
c'est pas vraiment ce que j'attends d'un prof. Ou qui se moque
devant toute la classe parce qu'il vous a vu dans la rue avec
votre petite amie et essaie de donner des conseiis sur les relations
filles-mecs, en plein cours de droit, par exemple.
Jean
|
PRODUZIONI
Bigliettini augurali per le classi prime in occasione del Natale con il
programma Creative Writer Microsoft. Fasi operative esplicitate ai bambini.
Tre bambini alla volta davanti ad un computer: lo accendono, individuano
l'icona, fanno doppio click o invio. Impartisco istruzioni collettive
del tipo: "cliccate sul primo bottone verde... guardate la punta
della freccia dove indica e cliccate lì..."; avvio all'uso
della tastiera: anche se non sanno leggere individuano chiaramente le
letterine (stampatello maiuscolo).
VISUALIZZAZIONE DI DOCUMENTI
Gruppi di 6/7 bambini più un'insegnante di classe. Fasi operative
esplicitate ai bambini:
- ci colleghiamo ad Internet;
- consultiamo eventualmente un motore di ricerca;
- lettura collettiva e commento delle pagine;
- eventuale attività interattiva.
N.B In coppia, a tre o a gruppi di
6/7 bambini, si lavora con modalità proprie all'apprendimento cooperativo.
Esso implica la distribuzione, la rotazione dei ruoli (lo scrittore: colui
che scrive; il dettatore: colui che detta i testi; il navigatore, controllore
di volume, del tempo, della correttezza ortografica...) e il raggiungimento
del risultato è proporzionale all'impegno di ognuno. Tutti sono
ugualmente responsabili della loro azione. Si impara con gli altri e l'errore,
se c'è, è frutto di una scelta collettiva, non ha implicazioni
colpevolizzanti, ma è una fase della costruzione del sapere.
VALUTAZIONE
Durante lo svolgimento delle attività, nel basarmi sull'osservazione
diretta dei bambini e le registrazioni in itinere, documentate attraverso
la compilazione di tabelle e di un "diario di bordo" su cui
sono stati appuntati i momenti salienti dell'esperienza, ho potuto constatare:
- la motivazione al lavoro e l'alto grado di coinvolgimento (anche per
i bambini con difficoltà di apprendimento);
- la disponibilità alla collaborazione;
- la crescita dell'autostima incoraggiandoli sempre a provare;
- il senso di responsabilità dovuta all'assunzione di un ruolo
preciso;
- l'accettazione del concetto di "errore costruttivo" e non
definitivo (i testi si possono modificare all'occorrenza);
- il miglioramento della comunicazione.
I MAYA
Un sito Internet sui Maya creato dalle classi quinte nell'ambito del Progetto
per l'Uso di Tecniche Multimediali nella scuola elementare Saint-Martin
De Corléans; a.s 2000-2001.
IL PROGETTO E LA METODOLOGIA
L'insegnante di Storia e Geografia, Giovanna Ferretto, ha deciso con le
colleghe di usufruire del PUTM (Progetto per l'Uso delle Tecniche didattiche
Multimediali), prendendo contatto con me. In un primo momento i ragazzi
si sono documentati nelle biblioteche della scuola, del quartiere, di
casa e hanno costruito dei testi sull'argomento.
Nell'aula di informatica dell'edificio scolastico i bambini hanno:
- digitato a coppie;
- salvato su floppy;
- copiato, incollato e riformattato i testi;
- "scannerizzato", acquisito cioè i loro disegni con
lo scanner, impostati come sfondo delle pagine;
- realizzato i link verso le pagine.
Non tutti i bambini hanno realizzato le ultime due attività, a
seconda del momento e della necessità, uno o due di loro lavoravano,
con la mia assistenza, all'unica postazione Internet. Questo lavoro non
è ancora concluso, anche perché si tratta di un progetto
che prevede un apprendimento "reticolare" che per sua natura
non si esaurisce mai (dalla storia dei Maya alla geografia con lo studio
delle Americhe). La principale caratteristica di un lavoro ipertestuale
è quella di essere estremamente dinamico: può essere infatti
continuamente modificato, integrato e corretto. L'ipertesto è infatti
una struttura informativa modulare e stratificata che può essere
percorsa liberamente a salti e in modo personale da ciascun lettore, contrariamente
ad un testo tradizionale che deve essere letto in modo sequenziale cominciando
dalla prima pagina e procedendo ordinatamente verso l'ultima.
Gli alunni imparano "facendo" e con l'apprendimento reticolare
sono naturalmente condotti alla multidisciplinarità, perché
passano da una disciplina all'altra, a seconda dei contenuti che si vogliono
inserire nell'ipertesto. Scegliere un argomento interessante e circoscritto
sicuramente li motiva moltissimo così come il coinvolgerli collettivamente
fin dalla fase della ideazione e progettazione con brain-storming alla
lavagna e discussioni in classe; in modo che tutti abbiano ben chiaro
a che progetto globale stanno lavorando. È altresì importante
lasciare un bei cartellone, visibile ed accessibile affisso ad un muro
che presenti la mappa dell'ipertesto, per i bambini; una sorta di albero
i cui rami sviluppano temi diversi, ma in relazione tra di loro, per tutta
la durata dei lavori. E' un bei modo per tenere sotto controllo l'attività
e per vedere, tutti insieme, a che punto si è del percorso.
È bello scoprire l'attivismo dei bambini; sono infatti indiscutibilmente
impegnati, a volte persino "stacanovisti". Non sono stati rari
i momenti in cui volevano continuare il lavoro dopo il suono della campanella.
Nessuno si è rifiutato di lavorare, anzi... "Non riesco a
fermarli, continuano ad allargarsi rispetto al progetto iniziale..."
ripeteva la mia collega Giovanna.
Ivana De Zan
Insegnante elementare nella scuola di Saint-Martin
de Corléans.
È documentalista nell'Istituzione scolastica Aosta 5
|
|
|