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Agire nella complessità tecnologica

L'azione del dirigente scolastico sta anche nel far capire il valore aggiunto della tecnologia nei processi educativi affinchè un sempre maggior numero di docenti sia coinvolto nei cambiamenti in atto.

In questi ultimi anni, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione si sono diffuse nelle scuole italiane. Esse sono uno strumento, ormai irrinunciabile, per migliorare e rendere più efficace il lavoro nelle istituzioni scolastiche, sia nei processi di insegnamento/apprendimento, sia nell'organizzazione che li rende possibili.

Il percorso seguito dal Ministero della Pubblica Istruzione, negli ultimi decenni, per sviluppare l'utilizzo delle apparecchiature informatiche ha dato oggi i suoi frutti, prima con il Piano Nazionale per l'Informatica, che ha introdotto, sperimentalmente, l'informatica nei programmi di matematica e di fisica di tutte le superiori e, ultimamente, con il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche 1997/2000. Le scuole, progettando attività che utilizzano una didattica rinnovata, hanno avuto modo di scoprire le potenzialità che il computer e le sue diverse applicazioni possono mettere a disposizione di docenti e discenti, a partire dai primi anni di scolarizzazione.
• L'introduzione del computer in classe trova, però, ancora numerose resistenze e qui diventa fondamentale l'azione del dirigente scolastico che tra i suoi compiti tecnici o pedagogico-didattici ha senza dubbio quello di far capire, con adeguate motivazioni e quindi con un minimo di studio e di competenza, il valore aggiunto della tecnologia nei processi educativi, affinchè un sempre maggior numero di docenti venga coinvolto e, a sua volta, coinvolga gli altri in inizia tive che attivino atteggiamenti metacognitivi, cioè processi di riflessione da parte degli insegnanti stessi e degli allievi sulla propria attività cognitiva.
A tal fine, il dirigente è chiamato a condividere con i docenti la necessità di inserire, nel piano di formazione della scuola, uno spazio dedicato all'utilizzo delle nuove tecnologie. Gli insegnanti devono, quindi, acquisire una alfabetizzazione informatica, che rispetto agli anni 80, non si fonda più su una più o meno complessa utilizzazione di linguaggi di programmazione, ma consiste anche nella padronanza di conoscenze di base degli strumenti multimediali. L'insegnante deve essere in grado di usare le nuove tecnologie in classe, al fine di creare situazioni stimolanti rispetto alle competenze cognitive e metacognit ve degli alunni e quindi ai processi di insegnamento/apprendimento che prevedono lo strumento informatico.
• La tecnologia informatica permette un'efficace gestione delle informazioni, e dello sviluppo delle attività cognitive.
Migliorare e potenziare la gestione delle informazioni, nell'alunno, consente a quest'ultimo di accrescere le possibilità di comprensione della realtà, anche attraverso stili cognitivi e forme di pensiero nuovi. Per interpretare al meglio i bisogni dei giovani, la scuola, da sempre, è sollecitata rivedere le proprie finalità educative. È quindi opportuno che ora si interroghi sull'importanza pedagogica di far crescere e formare le persone anche con l'ausilio del computer. Essa si domanderà quindi quali azioni educative sono rese possibili dalle nuove tecnologie.
Le recenti teorie psicopedagogiche hanno rivisitato le caratteristiche fondamentali dei processi di insegnamento/apprendimento. Un percorso scolastico è veramente formativo quando non dimentica di considerare, nella propria struttura progettuale, il valore che i contributi delle dimensioni psicologiche, fisiche e cognitive degli alunni, modellabili e non definite una volta per sempre, possono dare insieme per concorrere ad una corretta formazione dell'individuo. Tali dimensioni possono realmente definirsi e crescere sinergicamente nell'esperienza.
L'incontro scontro con l'esperienza è la vera prova del fuoco che forma e che educa.
Il computer può certamente ampliare, a suo modo, i campi dell'esperienza, i "mondi formativi". Le nuove tecnologie permettono un potenziamento dei processi interattivi (esperienziali) di conoscenze e competenze.
Il computer può aiutare l'insegnamento a trovare (forse ritrovare) le intrinseche, ma solide e concrete, relazioni tra fare e conoscere, tra fare e comprendere, proprie del metodo scientifico e ben presenti in ogni esperienza umana.
• Le procedure informatiche esplicitano, con diversi gradi di complessità le strutture mentali dell'essere umano le quali procedono in modo non sequenziale, ma attraverso relazioni a rete come quelle degli ipermediae degli ipertesti. Le nuove tecnologie sono altresì importanti sul piano della comunicazione. Le difficoltà nella comunicazione limitano la realizzazione di interazioni soddisfacenti e possono concorrere all'emarginazione degli individui.
Il linguaggio delle nuove tecnologie richiede uno sforzo ulteriore ai discenti rispetto al passato. Mentre la scuola del libro e della parola ha richiesto e richiede esercizi di interpretazione e di ricerca di significati, che non sempre hanno un'inequivocabile chiarezza comunicativa, la scuola del computer, che convive felicemente ed efficacemente con la scuola della parola e del libro, richiede sintassi e grammatiche non ambigue, che garantiscano il massimo rigore, formale e sostanziale, nell'applicazione delle regole della comunicazione.
Riconoscere le caratteristiche peculiari di questi due modi di comunicare e saperle analizzare, capire e interpretare permette all'alunno di rafforzare la propria capacità di pensare e ragionare, nella scuola della parola, del libro e del computer.
• Gli ambiti disciplinari, transdisciplinari e interdisciplinari dove progettare le diverse attività che concorrono alla conoscenza delle nuove tecnologie e alla sperimentazione di nuovi processi di insegnamento/apprendimento, che utilizzano procedure informatiche e strumenti multimediali, sono molteplici. Qui di seguito vengono riportati alcuni esempi di "ambiti formativi" che oramai sempre più di frequente prevedono il supporto tecnico del computer:
- l'educazione linguistica dove viene utilizzato il word processor per la composizione di testi e lo svolgimento di esercizi per provare abilità linguistiche, per individuare, mediante la lettura, il destinatario, il genere testuale, il registro, ecc., di un testo;
- l'educazione letteraria dove si adoperano programmi specifici che, grazie alle potenzialità del PC, permettono in modo più comodo, veloce e pratico l'acquisizione di competenze di analisi e di critica;
- l'insegnamento delle lingue con programmi che permettono l'acquisizione di abilità specifiche attraverso la lettura e l'ascolto di un testo, la produzione scritta e orale a partire da esso, l'ampliamento del testo e la risposta al testo, l'esercizio della pronuncia, ecc.;
- la simulazione di eventi caratteristici delle varie discipline scientifiche che sfrutta le potenzialità del PC (grafica, calcolo, ecc.) e che consente la rilevazione di dati, di misure di grandezze fisiche, ecc.;
- l'educazione logico-matematica con appositi programmi o fogli di calcolo;
- la ricerca di informazioni attraverso la navigazione nelle enciclopedie multimediali e nella rete Interne! dove si possono trovare tra l'altro le News e l'apprendimento costruttivo in rete, le liste di discussione, l'Interne! Relay Chat, ecc.;
- la progettazione tecnica con software dedicato (Autocad, Visicad, Orcad, ecc.)
- l'acquisizione di particolari competenze informatiche e la riflessione sui processi cognitivi che si possono sviluppare mediante la creazione di ipermedia, ipertesti e pagine web.

• II Capo di Istituto deve anche rivolgere una particolare attenzione alle possibilità che l'informatica può offrire per migliorare ciò che riguarda l'organizzazione e l'amministrazione della scuola.
I servizi di segreteria devono attrezzarsi con programmi di gestione e una rete locale per la condivisione dei dati che possa essere utilizzata da tutto il personale, adeguatamente formato. Un altro importante ambito organizzativo, dove le tecnologie informatiche dovrebbero essere adottate per promuovere conoscenza ed esperienza didattica, è quello della produzione e della raccolta di documentazione e dei servizi di biblioteca. La formazione di persone competenti, in grado di utilizzare le nuove tecnologie per recuperare e non disperdere il patrimonio didattico creato negli anni dal Collegio docenti, deve diventare una caratteristica importante dell'organizzazione di tutte le scuole.
• Le nuove tecnologie possono aiutare anche la scuola nella comunicazione tra docenti e famiglie.
Oggi, attraverso il sito Web della scuola, diventa abbastanza facile informare le famiglie sul rendimento scolastico degli alunni. Internet, che tende, ormai, a diventare il principale veicolo di scambio delle informazioni, può essere utilizzato per comunicare ai genitori i risultati delle prove orali e scritte, le valutazioni periodiche e finali, le assenze e il comportamento disciplinare dei loro figli. Grazie all'utilizzo di password personali, che la scuola può comunicare ai genitori, diventa possibile garantire la sicurezza e il rispetto della privacy.
Oramai, l'informatica si è diffusa in modo capillare nelle scuole di ogni ordine e grado e, non adeguarsi ai tempi, per tutto ciò che è stato detto, risulta poco ragionevole. Il nuovo scenario offerto dal riordino dei cicli scolastici da molta importanza alle infrastnitture tecnologiche. Il Ministero, per la definizione delle linee generali del riordino, ha già espresso alcune proposte che qui di seguito riassumiamo:
- deve essere raggiunto l'obiettivo di una padronanza dell'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per tutti gli studenti;
- la padronanza strumentale deve essere accompagnata da una padronanza concettuale basata su fondamenti scientifici;
- il curricolo deve includere a tutti i livelli momenti di studio delle scienze e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione all'interno delle diverse discipline;
- per un'integrazione effettiva degli strumenti tecnologici nel curricolo è necessario che tutte le discipline rendano esplicito in che modo le competenze che esse forniscono possano includere l'uso di tali strumenti.
Il Piano d'Azione Europeo per la Società dell'Informazione, adottato dalla Commissione Europea il 24 maggio 2000 e dal Consiglio dei Ministri dell'Unione, il 20 giugno, raccomanda che i diversi paesi destinino finanziamenti per fornire a tutte le scuole un accesso a Interne! e risorse multimediali, entro il 2001; e entro il 2002, un accesso a Internet a tutte le aule; per collegare tutte le scuole a una rete di ricerca ad alta velocità; per creare servizi e risorse per la didattica; per formare tutti i docenti in vista dell' uso effettivo delle tecnologie; per adeguare i curricoli della scuola e infine per la formazione dei docenti.


Il Piano di Azione Italiano per la Società dell'Informazione adottato dal governo il 16 giugno 2000 prevede, in coerenza con quello europeo, le seguenti azioni:
- portare il livello minimo del rapporto posti di lavoro/studenti a 1/10 in tutte le scuole;
- cablare interamente o in buona parte tutte le scuole;
- consentire alle scuole un accesso a Interne! per almeno sei ore al giorno con una capacità di canale sufficiente per gli usi didattici multimediali;
- incentivare la creazione di mediateche didattiche;
- creare supporti tecnici per le scuole;
- predisporre consulenza didattica e formazione dei docenti;
- creare banche di esperienze, banche di materiali, guide al reperimento di risorse, servizi di cooperazione fra scuole in rete;
- promuovere la produzione di software didattico nazionale. Anche per ciò che riguarda i servizi amministrativi il Governo ha messo in piedi un piano di azione che prevede:
- l'allargamento della gamma delle applicazioni a tutti i livelli: centrale, regionale, scolastico;
- una nuova architettura del sistema informativo e decentramento;
- una maggiore flessibilità nello sviluppo delle applicazioni;
- il collegamento totale delle scuole in rete telematica (rete Intranet del Ministero utilizzando Internet).
• Con questi intenti si può affermare che la rivoluzione culturale che le nuove tecnologie possono provocare nel modo della formazione può avere inizio veramente. Occorre quindi capirne la portata affinchè la motivazione di tutti gli operatori della scuola sia sufficientemente forte da garantire importanti successi culturali per i nostri giovani.

Maurizio Rosina
Dirigente scolastico dell'Istituzione Scolastica di Istruzione Tecnica e Professionale di Verrès. Referente
per le scuole secondarie del Progetto "Sviluppo delle nuove teconologie" nel gruppo
incaricato dalla Sovraintendenza agli Studi della Valle d'Aosta
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