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TED,
una fiera interattiva al servizio degli insegnanti
La prima rassegna di tecnologie didattiche innovative,
in fiera a Genova dal 12 al 14 febbraio 2001.
Un primo, importante passo per consolidare ed ampliare
la diffusione delle nuove tecnologie nella scuola italiana a tutti i livelli.
TED è stato un evento dawero nuovo nel panorama fieristico italiano,
non solo perché è alla sua prima edizione, ma perché
è stato pensato espressamente per soddisfare, in modo concreto,
le esigenze degli insegnanti che vogliono aggiornarsi e capire come utilizzare
al meglio le nuove tecnologie didattiche. Sino ad ora non esisteva nel
nostro Paese un evento di grande respiro centrato unicamente su queste
tematiche e con l'ingresso riservato agli insegnanti e a chi opera nella
ricerca. Con TED, il Ministero della Pubblica Istruzione e la Fiera di
Genova hanno cercato di costruire un evento integrato importante: un grande
convegno internazionale e una fiera specializzata, di taglio interattivo
e dinamico.
Il convegno doveva essere l'occasione per una sorta di bilancio conclusivo
del Programma quadriennale (1997/2000) di sviluppo per l'inserimento delle
tecnologie didattiche nella scuola. Intorno a questo evento la Fiera di
Genova ha progettato TED con l'obiettivo di far incontrare realtà
diverse: lo stesso Ministero, il mondo della ricerca, le aziende del settore
e i docenti. Al progetto TED hanno, infatti, aderito in forma di partnership
alcune delle più qualificate realtà nel campo del software,
dell'hardware, dell'editoria scolastica e di Intemet.
La manifestazione si è sviluppata in quattro direzioni: una parte
interattiva, un settore espositivo tradizionale, il convegno scientifico
internazionale e "spazioweb". Elementi complementari per fornire
un aggiornamento completo sulle più recenti offerte di mercato
nel settore delle tecnologie didattiche.
Cuore della manifestazione attiva, sono state le tecnoclassi, aule attrezzate
con postazioni multimediali, realizzate con le aziende di settore, dove
è stato possibile toccare con mano le infinite applicazioni dell'informatica
all'interno della scuola, grazie a presentazioni e dimostrazioni effettuate
da docenti ed esperti. Le tecnoclassi hanno rappresentato l'essenza di
TED, la componente più innovativa perché hanno dato modo
ai docenti non solo di assistere alle dimostrazioni, ma di provare su
PC l'efficacia dei software e dei multimedia scolastici.
Nella tecnoclasse IBM è stato possibile assistere a dimostrazioni
di programmazione didattica, registrazione degli utenti, pianificazione
dei colloqui personali, preparazione del calendario scolastico e numerose
altre attività che rientrano nella piattaforma "Reinventing
Education".
Nella tecnoclasse Apple l'attività interattiva ha riguardato invece
un ciclo di appuntamenti sull'iMovie e su alcune dimostrazioni sull'uso
del computer nella scuola materna.
Hewlett Packard, col partner AXIOS, ha realizzato, all'intemo della propria
tecnoclasse, un ciclo d'interazioni su prodotti gestio-naii innovativi
riguardanti i processi di organizzazione all'intemo della scuola. Fujitsu-Siemens
ha realizzato a TED un'aula informatica con database connesso localmente
e condiviso via Internet, per il monitoraggio del regolare svolgimento
delle lezioni e del rendimento degli allievi. Altra importante caratteristica
di TED è stato lo spazioweb, un'area interamente dedicata a Interne!
e ai suoi molteplici utilizzi in ambito didattico, mentre nella zona espositiva
più classica, era visitabile un'area specifica per la presentazione
delle nuove tecnologie didattiche al servizio dei portatori di handicap
ed un'altra alle tecnologie informatiche per l'insegnamento della musica,
con la partecipazione di A.S.P.H.I. e di Disma Musica.
• II convegno internazionale, a conclusione del Programma quadriennale
di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche, ha fatto il punto sulle diverse
politiche nazionali, ha confrontato la situazione italiana a quella di
altri Paesi europei considerati all'avanguardia come Olanda, Finlandia
e Gran Bretagna, ha proposto approfondimenti sulla formazione a distanza,
sulle comunità virtuali, sulle risorse disponibili in Internet,
sullo stato della ricerca e sull'utilizzo vero e proprio delle tecnologie
didattiche.
Il Ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro ha partecipato alla
giornata di apertura dei lavori e ha precisato in quale posizione si trovi
l'Italia rispetto agli altri paesi. Si trova nella fascia medio-alta.
In testa si collocano i paesi scandinavi, nei quali il livello di diffusione
e di integrazione delle tecnologie è molto alto nella scuola come
nella società. Mentre nel Regno Unito vi è una maggiore
tradizione nell'uso delle tecnologie nella scuola di base e nella formazione
generale, e in Italia, dove la presenza delle tecnologie era fortissima
e quasi esclusiva nell'Istruzione Tecnica e Professionale, il Programma
quadriennale di sviluppo delle tecnologie didattiche ha portato a un evidente
riequilibrio. La grande partecipazione delle scuole italiane ai progetti
internazionali è un segnale inequivocabile del progresso avvenuto.
Il Piano d'Azione per la Società dell'Informazione, approvato dal
Comitato dei Ministri nel giugno 2000 fissa obiettivi molto ambiziosi
per il prossimo triennio. Si tratta non solo di aumentare e rinnovare
le dotazioni multimediali, ma, soprattutto, di rendere più affidabile,
esteso e capillare, anche all'interno delle scuole il collegamento a Internet.
Si tratta poi di continuare le iniziative di formazione e di estendere
la creazione di servizi in rete per le scuole.
Thtto questo è stato recepito e largamente descritto nel Piano
di Attuazione della legge per il Riordino dei Cicli, consultabile nel
sito del Ministero: www.istruzione.it.
• Questa fiera dunque, voluta tra sperimentazione e aggiornamento,
ha registrato un risultato positivo: sia le domande di iscrizione sia
le reali presenze sono state elevate. Noi dell'Ècole Valdôtaine
siamo state invitate a partecipare dall'IRRSAE Valle d'Aosta con il gruppo
dei documentalisti, diretti fruitori di questo evento multimediale. Per
tutti noi si è trattato di una vera e propria full immersion nel
mondo della tecnologia. Abbiamo verificato ancora una volta che il percorso
di avvicinamento della scuola alla multimedialità non si riduce
alla dotazione tecnica dei computer o all'accesso ISDN ad Internet. Il
nucleo di questo processo è invece una trasformazione culturale
profonda e ramificata che incide sui metodi e sui contenuti dell'apprendimento,
sul rapporto fra le discipline e che si fa promotrice di nuovi atteggiamenti
cognitivi. Questa trasformazione culturale è attualmente in corso
e si articola in forme di elaborazioni concettuali e progettuali interne
alle scuole. Dal mondo della ricerca e dal mondo della tecnologia possono
arrivare spunti, proposte, orientamenti, ma spetta unicamente alla scuola
rielaborarli e creare cultura sperimentando l'innovazione nel concreto
dell'attività scolastica, delle classi e delle discipline. TED
è stata un'occasione per conoscere alcune esperienze eccellenti.
Molti sono stati gli insegnanti esposti, durante le giornate del convegno,
al virus tecnologico. Gli organizzatori confidano in una propagazione
veloce dei primi sintomi: velocizzazione dei movimenti del mouse, aumento
degli scambi in rete tra gli insegnanti, formazione di nuovi gruppi di
progetto per elaborazione di percorsi multimediali.
Dopo TED, quali scenari si prospettano per il futuro? L'obiettivo che
il sistema scolastico si da, in coerenza con il Piano d'azione dell'Ue,
è che, entro la fine del 2001, tutte le scuole italiane siano connesse
ad Internet. Si deve puntare alla diffusione di reti all'interno della
scuola, non limitatamente ad un singolo laboratorio, ma per più
ambienti. Un altro obiettivo importante, è lo sviluppo on line
di servizi per la formazione, sia con strumenti pubblici, sia attraverso
l'impegno dell'industria culturale del nostro paese.
La scuola si trova di fronte a un impegno di riforma globale, nei curricoli,
nella didattica e nell'organizzazione. Le tecnologie possono diventare
un sostegno e una risorsa per insegnare con maggior efficacia e per organizzare
più facilmente il lavoro.
Agnese Molinaro
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