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Platone:
un'ipotesi di percorso didattico
Un percorso didattico nato
all'interno del corso abilitante per l'insegnamento di filosofia, psicologia
e scienze dell'educazione nella scuola secondaria per favorire l'acquisizione
di un metodo di analisi e lettura razionale della realtà.
Il percorso didattico su Platone che presento in questo
pagine nasce nell'ambito del corso abilitante che si è svolto ad
Aosta nei mesi di novembre e dicembre 2000, al quale ho partecipato al
fine di conseguire l'abilitazione per l'insegnamento di filosofia, psicologia
e scienze dell'educazione nella scuola secondaria. Il lavoro è
quindi il risultato di uno studio e di una riflessione sull'epistemologia
della disciplina da un lato e sulla didattica della filosofia dall'altro,
che mi hanno permesso di avvicinarmi a un quadro teorico e metodologico,
all'interno del quale è stato possibile ragionare per fare un'ipotesi
di attività didattica.
Naturalmente, non mi soffermerò sulle teorie a cui faccio riferimento,
perché mi sembra più importante, in questa sede, illustrare
il percorso didattico: mi limito semplicemente a citare alcuni documenti
utilizzati, che sono in particolare i Programmi Brocca e il Documento
dei saggi, e a indicare brevemente le finalità dell'insegnamento
della disciplina, che, a mio parere, possono essere sintetizzate nell'interiorizzazione
di "strumenti concettuali adeguati alla ragionevole costruzione
di una soggettività propositiva e critica" (Documento
dei saggi, 1998) e nell'acquisizione di un metodo di analisi razionale
della realtà.
Il percorso didattico è stato elaborato facendo riferimento a queste
finalità generali e alla necessità di impostare l'insegnamento
della filosofia trasmettendo non solo conoscenze, ma soprattutto cercando
di guidare gli studenti a porsi delle domande e cercare delle risposte:
l'obiettivo è in sostanza insegnare loro a filosofare, entrando
nel vivo del dibattito filosofìco, quindi a contatto con il pensiero
dei filosofi. Questo attraverso l'approccio diretto al testo filosofìco,
in modo da portare gli alunni a comunicare con gli autori e quindi a capire
la complessa dinamica del loro pensiero. Il testo viene allora considerato
lo strumento privilegiato che consente agli alunni di conseguire gli obiettivi
generali di apprendimento di questa disciplina: la capacità di
problematizzare, di concettualizzare e di argomentare. In questo modo,
i discenti imparano a pensare in modo divergente e critico, a interiorizzare
strumenti concettuali e competenze per arrivare a conoscere e interpretare
la realtà, accettando punti di vista diversi e superando dogmatismi
e certezze assolute.
OBIETTIVI COGNITIVI E SOCIO-AFFETTIVI
E MOTIVAZIONALI
II percorso didattico intende portare gli alunni ad acquisire queste conoscenze
e competenze:
• fecalizzare l'attenzione sui nuclei fondanti il pensiero platonico;
• leggere, comprendere e analizzare alcuni testi scelti del filosofo;
• individuare le idee-chiave;
• saper distinguere il problema dalla tesi;
• saper individuare e ripercorrere le strategie argomentative mettendone
in evidenza gli scopi;
• rielaborare le conoscenze in un percorso organico e coerente;
• decodificare e utilizzare registri diversi e specifici appartenenti
a discipline diverse;
• riconoscere e utilizzare alcune categorie essenziali della tradizione
filosofica;
• utilizzare il lessico filosofìco in ambito quotidiano.
Gli obiettivi socio-affettivi e motivazionali possono essere riassunti
nella capacità di sviluppare interesse e coinvolgimento rispetto
allo studio della filosofia e della sociologia, disponibilità al
lavoro di gruppo; nella capacità di presentare se stesso come esperto
di argomenti studiati e approfonditi mediante un'attività di ricerca.
ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE
MOTIVAZIONE
Questo percorso didattico è presumibilmente uno dei primi approcci
alla filosofia, quindi deve fornire agli studenti degli strumenti concettuali
per lavorare a partire dai testi: esso concentra quindi l'attenzione sulle
operazioni da eseguire sul documento filosofico per la sua analisi e comprensione
da un punto di vista sintattico, semantico e pragmatico. Esso si propone
inoltre di fare una riflessione sulla disciplina, che può essere
inizialmente vissuta dagli studenti come astratta e lontana dalla loro
vita ed esperienza personale: l'obiettivo è in sostanza far capire
ai ragazzi come la filosofia possa avere dei risvolti nella vita quotidiana
e quindi possa aiutarli a problematizzare e a darsi delle risposte su
alcune tematiche di grande attualità.
PRECONOSCENZE
Per essere significativo e non essere dimenticato a breve termine, l'apprendimento
deve inserirsi in modo organico nel quadro delle conoscenze che l'alunno
possiede. Pertanto, se le nuove conoscenze devono interagire con quelle
già interiorizzate, è opportuno che l'insegnante si chieda
quali preconoscenze possano facilitare lo sviluppo di nuovi saperi.
Quali abilità e conoscenze disciplinari sono necessari allora per
capire Platone?
Per quanto concerne le abilità, gli alunni devono essere in grado
di analizzare e comprendere testi, di trasferire le conoscenze acquisite
precedentemente in un nuovo contesto, di rielaborare e connettere le informazioni
acquisite nelle diverse fasi del lavoro in modo logico e coerente.
Le conoscenze disciplinari che i discenti devono possedere per affrontare
l'attività devono essere: il contesto storico-culturale, cioè
la polis greca; i fondamenti delle dottrine sofistiche; il sistema filosofico
socratico. Questi concetti sono fondamentali, perché consentono
agli alunni di inquadrare la Grecia antica in quanto culla della filosofia:
essa realizza infatti la ricerca autonoma e Socrate incarna nella sua
persona lo spirito genuino della filosofia greca, in quanto realizza nel
suo più alto grado quella ricerca condotta con metodo rigoroso
e incessantemente perseguita.
CONTENUTI
INTRODUZIONE A PLATONE
- Vita, opere, notizie storiche nelle loro strutture essenziali.
- Ritorno ai Sofisti: confronto con le teorie platoniche facendo riferimento
in particolare ai dialoghi Eutidemo (288d-289b), Protagora
(361a-362c), Gorgia (527b-527e).
- Ruolo della figura di Socrate all'interno della filosofìa di
Platone.
- Riflessione sul genere dell'autore: il ruolo e il significato del dialogo;
il problema della cronologia degli scritti; la descrizione del procedimento
dialettico; la funzione del mito.
LA TEORIA ETICO-POLITICA
- La crisi tra la filosofia e la polis: la morte di Socrate come momento
centrale e indicativo della corruzione della polis. Gli studenti vengono
invitati a leggere l'Apologia di Socrate (20b-23c) e il Critone
(48c-54e).
- L'origine e l'organizzazione dello stato: il modello ideale di stato,
i valori dello stato ideale, il ruolo della filosofia. Il testo che viene
analizzato è la Repubblica (430e-433e; 534a-541b).
LA TEORIA DELLE IDEE E LA DIMOSTRAZIONE
DELL'IMMORTALITÀ DELL'ANIMA
Attraverso la lettura del Fedone (73a-77c) verranno analizzati
i concetti di reminiscenza, apprendimento, anima, immortalità,
sensazione, idea, conoscenza.
LA TEORIA DELLA CONOSCENZA
I contenuti sui quali si intende lavorare sono: i gradi della conoscenza
(Repubblica, 514a-520d); la conoscenza come reminiscenza (Fedro,
246a-251c).
METODOLOGIA
UNITÀ DIDATTICA 1. INTRODUZIONE A PLATONE
Questa prima unità didattica si compone di tre fasi: il recupero
delle preconoscenze sulle dottrine sofìstiche e sul sistema fìlosofico
socratico; la presentazione dell'autore attraverso una lezione frontale;
la valutazione rispetto all'acquisizione delle conoscenze promosse in
questa prima fase del percorso didattico, della capacità di confronto
a partire da alcuni concetti di base (filosofìa, individuo, giustizia,
educazione, virtù) sui sistemi di pensiero a cui si è fatto
riferimento: Sofisti, Socrate, Platone.
UNITÀ DIDATTICA 2. LA TEORIA
ETICO-POLITICA
FASE 1. ATTIVITÀ LABORATORIALE
II percorso didattico viene presentato nei suoi aspetti più significativi,
quindi alcuni passaggi vengono messi in evidenza e narrati, mentre invece
altri vengono solo citati in sintesi.
Il prodotto finale vuole da un lato promuovere la motivazione degli alunni
dando un senso alla realizzazione del percorso didattico e stabilendo
un contratto formativo tra l'insegnante e i discenti, dall'altro portare
questi ultimi a raccogliere i saperi acquisiti in un prodotto che li renda
consapevoli del proprio processo di apprendimento.
La teoria etico-politica viene affrontata organizzando un'attività
laboratoriale, partendo dalla lettura e dall'analisi dei testi filosofici.
L'approccio con il testo consente agli studenti di entrare in comunicazione
diretta con l'autore e di capire l'articolazione del tema e del pensiero
di Platone. Tenendo presente che uno degli obiettivi che questo percorso
didattico si pone è dare degli strumenti concettuali per operare
direttamente sui testi filosofici, è necessario fornire ai ragazzi
delle indicazioni precise rispetto alla loro lettura e alla loro analisi.
Prima di affrontare la lettura di ogni testo filosofico, l'insegnante
da agli alunni alcune indicazioni sull'intera opera fìlosofica
presa in analisi e sulla sua collocazione rispetto all'intero sistema
di pensiero dell'autore: questo è fondamentale sia per capire il
senso generale dell'attività, ma anche per dare a tutto il gruppo-classe
alcune informazioni significative sui documenti da analizzare. Successivamente,
divide la classe in piccoli gruppi (3-4 alunni), a cui assegna testi filosofici
diversi (Apologia di Socrate, Critone, Repubblica),
e invita i ragazzi a leggere e analizzare il testo seguendo queste indicazioni:
• leggere individualmente il brano;
• individuare il genere del testo;
• rileggerlo insieme ai compagni del gruppo e individuare le parole-chiave
;
• dividere il brano in sequenze e dare a ognuna di esse un titolo;
• costruire una mappa concettuale a partire dalla parole-chiave;
• ritornare alle sequenze e rileggere i titoli, cercando di sintetizzarli
in un'unica frase (la tesi) e di ipotizzare lo scopo per cui Platone ha
scritto il testo. Nella "mise en commun", che è un momento
centrale di questa situazione di apprendimento, ogni gruppo viene invitato
a presentare la propria mappa concettuale riprodotta su lucido e a spiegarne
ai compagni l'organizzazione e la sequenza logica. Al termine l'insegnante
guida gli alunni a sintetizzare collettivamente la tesi ricavata dalla
lettura del testo e gli argomenti che la sostengono, nonché la
strategia argomentativa utilizzata dal filosofo: tutto ciò viene
raccolto e organizzato all'intemo di uno schema. Può nascere così
un dibattito all'interno del contesto-classe, dove ogni gruppo problematizza
e argomenta la tesi che risulta dalla propia mappa, giustifica la propria
ipotesi. Dal dibattito e attraverso la mediazione dell'insegnante, che
assume in tutta la situazione la funzione del coordinatore, si arriva
a fecalizzare l'attenzione sulle tesi che Platone sostiene e quindi sul
problema sul quale il filosofo riflette: come nasce lo stato ideale?
come si costituisce? chi lo governa?
Dopo aver chiarito il problema, è però necessario riorganizzare
le conoscenze acquisite attraverso la lettura dei documenti filosofici,
quindi il docente propone due attività. Nella prima ricompone il
quadro generale attraverso una breve lezione frontale sulla teoria etico-politica,
nella quale cerca di fecalizzare l'attenzione sui concetti-chiave che
la caratterizzano (lo stato ideale: come si costituisce, quale deve essere
il rapporto tra la filosofia e la politica, l'importanza dell'educazione;
la degenerazione dello stato, centrando l'attenzione sul concetto di democrazia),
poi invita i ragazzi a ricercare le informazioni sul manuale, che sarà
naturalmente uno strumento di studio.
La seconda attività che l'insegnante propone consiste nella costruzione
di un glossario, che favorisca il chiarimento dei concetti principali
e permetta agli alunni di raccogliere i termini filosofici che dovranno
progressivamente imparare a padroneggiare e quindi a utilizzare anche
in altri contesti.
FASE 2. ANALISI DEI CONCETTI DI STATO E DEMOCRAZIA
DA UN PUNTO DI VISTA SOCIOLOGICO
Tale attività viene realizzata dall'insegnante di scienze sociali,
contemporaneamente al lavoro sulla teoria etico-politica platonica. Essa
è finalizzata all'analisi dei concetti di stato e democrazia, approfonditi
in filosofia e in un contesto storico non attuale, da un punto di vista
sociologico. Il lavoro permette agli alunni di riflettere su tematiche
molto attuali già affrontate dal filosofo nel IV secolo a.C.
FASE 3.PRODUZIONE DELLA LETTERA A PLATONE
Per esplicitare le conoscenze e ricomporre il quadro generale, ma anche
al fine di riassumere le tesi fondamentali analizzate e ricondurle al
pensiero complessivo dell'autore, gli alunni vengono invitati a scrivere
la lettera a Platone.
La lettera può essere realizzata individualmente o a piccoli gruppi,
dipende chiaramente dagli obiettivi che l'insegnante si pone, comunque
si tratta di un'attività di apprendimento e non di verifica, quindi
gli alunni sono invitati a consultare gli schemi, le mappe concettuali,
i testi analizzati, il manuale. La consegna è: "Scrivi
una lettera a Platone, nella quale discuti le sue idee rispetto alla concezione
etico-politica e le metti a confronto con le tue esperienze e conoscenze
sulla realtà politica contemporanea. Devi tenere conto delle conoscenze
che hai acquisito durante l'attività svolta in sociologia e in
particolare devi soffermarti sul confronto tra la concezione moderna di
democrazia e quella proposta dal filosofo. " Le lettere vengono
lette e discusse insieme in classe.
FASE 4. SOMMINISTRAZIONE DELIA PROVA DI VERIFICA SULLA TEORIA ETICO-POLITICA
La prova di verifica è finalizzata alla valutazione della conoscenza,
comprensione e analisi della teoria etico-politica attraverso una prova
con domande semistrutturate; delle capacità di argomentazione e
organizzazione del pensiero in modo logico e coerente: gli alunni commentano
una frase della Repubblica, seguendo una traccia (l'origine e l'organizzazione
dello stato ideale, il ruolo politico della filosofìa, l'importanza
dell'educazione nella formazione dei governanti). La frase è: "Se
i filosofi non governano le città o se quelli che ora chiamiamo
re o governanti non coltiveranno davvero e seriamente la filosofia, se
il potere politico e la filosofia non coincideranno nelle stesse persone
e se la moltitudine di quelli che ora si applicano esclusivamente all'uno
o all'altra non sarà con il massimo rigore impedita dal farlo,
è impossibile che cessino i mali delle città e anche quelli
del genere umano". La prova viene valutata seguendo questi criteri:
correttezza delle informazioni e del lessico, coerenza logica, capacità
di argomentazione.
UNITÀ DIDATTICA 3. LA TEORIA
DELLE IDEE E LA DIMOSTRAZIONE DELL'IMMORTALITÀ DELL'ANIMA
FASE 1. ANALISI DEL FEDONE (73A-77C)
Dopo aver dato alcune informazioni essenziali sull'opera filosofica (l'argomento,
i protagonisti, le tesi principali sulle quali Platone riflette), l'insegnante
legge il brano, poi chiede agli alunni di dividerlo in due parti (la dimostrazione
della teoria delle idee attraverso il concetto di reminiscenza e dell'immortalità
dell'anima sempre attraverso la teoria della reminiscenza) e di dare un
titolo a ciascuna: questo può far discutere perché chiaramente
i titoli possono essere diversi e ognuno è chiamato a giustificare
e ad argomentare la propria scelta. In seguito, il docente chiede agli
studenti di rileggere il brano, cercando di individuare le parole-chiave,
che vengono raccolte e discusse collettivamente seguendo il ragionamento
fatto da Platone: queste vengono organizzate collettivamente all'interno
di uno schema che consente agli alunni di individuare le due tesi (la
teoria delle idee e la dimostrazione dell'immortalità dell'anima)
e le argomentazioni addotte dal filosofo per sostenerle. I vari passaggi
logici permettono agli studenti di chiarire il tema e i concetti principali,
oggetto di riflessione: la teoria della reminiscenza viene utilizzata
da Platone per dimostrare la teoria delle idee, che sono i modelli, i
criteri per giudicare gli oggetti sensibili. L'idea è l'universale
che si contrappone al particolare; la cosa sensibile è caratterizzata
da divenire e mutamento, invece l'idea è stabile, ha un'esistenza
propria, è il modello delle cose sensibili, ma non è solo
una cosa pensabile: è l'essere in sé. Platone afferma allora
la distinzione tra conoscenza sensibile e conoscenza intellettuale, che
ha per oggetto l'essere in sé. Quest'ultimo può affiorare
nella conoscenza soltanto attraverso il metodo dialettico. Durante la
costruzione dello schema, il quale chiarisce i passaggi logici del pensiero
espresso dall'autore e permette di enucleare la teoria dimostrata da Platone,
l'insegnante coinvolga i ragazzi invitandoli continuamente a consultare
il testo e le parole-chiave individuate, poi spiega loro che il filosofo
dimostra la preesistenza dell'anima umana rispetto alla nascita utilizzando
sempre il concetto di reminiscenza. Anche in questo caso la mediazione
del docente favorisce l'individuazione degli argomenti addotti da Platone:
• la reminiscenza ci permette di dimostrare l'esistenza delle idee
e la loro antecedenza rispetto agli oggetti sensibili, quindi la conoscenza
delle idee, dimenticata al momento della nascita, è già
stata posseduta prima di nascere;
• il luogo di tale possesso è l'anima, quindi l'anima preesiste
alla sua incarnazione in un corpo.
La situazione di apprendimento si conclude con tre momenti di apprendimento:
1. il docente ricompone il quadro generale e focalizza l'attenzione sui
concetti-portanti, cercando di ricondurre la tematica al pensiero complessivo
dell'autore e di fare un confronto con le problematiche analizzate in
precedenza; approfondisce poi ulteriormente la teoria delle idee;
2. l'insegnante guida la costruzione del glossario sui concetti-chiave,
in modo da lavorare sul lessico fìlosofìco, che dovrà
diventare progressivamente patrimonio del bagaglio culturale dei discenti;
3. gli alunni vengono invitati a sfogliare il manuale e a ricercare le
informazioni sulla teoria delle idee e sul concetto di immortalità
dell'anima.
FASE 2. PROVA DI VERIFICA finalizzata alla valutazione
delle conoscenze, della capacità di analisi e di comprensione della
teoria delle idee e dell'immortalità dell'anima; alla valutazione
delle capacità di analisi e argomentazione a partire da un testo.
FASE 3. LEZIONE INTERATTIVA a partire dalla lettura
del "mito del carro alato e del suo auriga" nel Fedro per approfondire
il concetto di immortalità dell'anima e di conoscenza come reminiscenza.
UNITA' DIDATTICA 4. LA TEORIA
DELLA CONOSCENZA
FASE 1. ATTIVITÀ LABORATORIALE A PARTIRE DALIA LETTURA DEL "MITO
DELLA CAVERNA" DELLA REPUBBLICA
Nell'ottica di utilizzare approcci didattici diversi e dato che, a questo
punto del lavoro, gli studenti hanno già acquisito un certo bagaglio
concettuale di riferimento, il testo fìlosofìco viene proposto
direttamente, nel senso che il docente non si pone come mediatore tra
il testo e l'alunno, ma fornisce il materiale, cioè il testo corredato
da note, notizie essenziali sul senso generale dell'opera e sui contenuti
del libro VII, poi propone delle domande-stimolo che favoriscano l'analisi
del documento filosofico in autonomia. I ragazzi lavorano in piccoli gruppi
(3-4 alunni) e il docente coordina il lavoro. La traccia che guida il
lavoro può essere formulata in questo modo:
- Platone riflette sul problema della conoscenza e lo spiega in questo
dialogo attraverso un mito che ci fa capire bene come il processo conoscitivo
sia un processo di ascesa che comporta molta fatica: come puoi rappresentarlo
graficamente? Riesci a cogliere le analogie tra le immagini che Platone
utilizza nel mito e il processo di conoscenza?
- Quando il filosofo parla del ritorno dell'uomo nella caverna dopo aver
contemplato il sole, a quale esperienza si riferisce? Chi è quest'uomo?
Perché viene deriso?
- Facendo riferimento al concetto di verità, che differenza c'è
tra mondo intelleggibile e mondo sensibile? L'apice del mondo intelleggibile
è l'idea del bene: perché?
- Come spiega Platone il concetto di educazione? Qual è il suo
fine? Come e dove orienta l'anima? Perché le nature migliori, cioè
i filosofi, vengono costretti a ridiscendere nella caverna? Che cosa simboleggia
la caverna?
-I filosofi vengono costretti a governare la città, ma questo comporta
un obbligo, una costrizione che Platone ritiene legittima, perché?
- Come viene descritta la città amministrata dai filosofi? Gli
alunni vengono invitati a leggere individualmente il documento filosofico,
a dargli un titolo, a individuare le parole-chiave, a dividere il testo
in parti sintetizzandole in una frase. Poi, all'interno dei gruppi, vengono
letti il brano e il questionario-stimolo: gli alunni sono liberi di rispondere
alle domande seguendo la strategia che ritengono più opportuna,
quindi possono produrre degli schemi, delle mappe concettuali, dei brevi
testi, degli appunti. Ogni gruppo viene poi invitato a presentare il proprio
lavoro, cercando di argomentarlo in modo logico e coerente: i compagni
sono invitati a seguire il questionario-guida e l'esposizione, in modo
da poter valutare la coerenza e l'esattezza delle informazioni date, ma
soprattutto l'aderenza delle risposte alle domande fatte. Dalle varie
esposizioni, nasce un dibattito che è finalizzato alla presa di
coscienza da parte dei discenti che il testo filosofico può essere
interpretato in modi diversi, ma che deve essere ricondotto a un quadro
generale comune. Viene allora costruita collettivamente una mappa concettuale
che permette alla classe di rivedere l'intero percorso di apprendimento,
relativo al problema della conoscenza affrontato da Platone, e di collocare
la teoria gnoseologica affrontata all'intero sistema filosofico dell'autore.
É attraverso il dibattito che il docente guida gli alunni a ricondurre
la riflessione fatta da Platone sulla teoria etico-politica, facendo allora
un confronto con le tesi che il filosofo sostiene nei dialoghi precedenti
e approfondendo ulteriormente il concetto di conoscenza attraverso la
presentazione dell'esempio della "linea bisecata" proposto nella
Repubblica.
FASE 2. VALUTAZIONE DELLE CONOSCENZE acquisite sulla
teoria della conoscenza (la conoscenza come reminiscenza, i gradi della
conoscenza), della capacità di sintesi e di argomentazione.
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO FINALE:
LA CONFERENZA
ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE
La classe viene suddivisa in quattro gruppi che si occupano dei temi trattati
nelle quattro unità didattiche: la presentazione dell'autore, la
teoria etico-politica, la teoria dell'immortalità dell'anima, la
teoria della conoscenza. Ogni gruppo è tenuto a produrre uno schema
per l'esposizione alla conferenza che contenga essenzialmente una breve
introduzione di presentazione dell'argomento trattato, l'illustrazione
del problema e delle tesi che il filosofo sostiene mettendo in evidenza
le domande che Platone si pone e le riposte che si da, una breve conclusione
dove gli studenti riassumono il problema e lo approfondiscono facendo
degli esempi o leggendo dei passi dei dialoghi analizzati. Sarà
cura del docente invitare i gruppi a condividere ogni parte dello schema,
che deve essere naturalmente spiegato e argomentato oralmente, e a prevedere
l'utilizzo durante l'esposizione di sussidi che aiutino gli ascoltatori
a mantenere viva l'attenzione: possono per esempio presentare delle schematizzazioni
utilizzando la lavagna luminosa, in modo da chiarire i concetti presentati.
SOCIALIZZAZIONE DEI LAVORI PRODOTTI NEI GRUPPI
PER LA REALIZZAZIONE DELLA CONFERENZA E RIFLESSIONE SULL'INTERO PERCORSO
DIDATTICO
Una prima socializzazione del lavoro fatto a partire dai brani filosofici
awiene mediante la simulazione dell'esposizione orale ai compagni della
propria classe: centrale in questa situazione di apprendimento è
il ruolo dell'insegnante, che è il mediatore tra il gruppo-esperto
e i compagni. Egli infatti ha il compito da un lato di verificare ed eventualmente
correggere le relazioni già durante la fase di esposizione, dall'altro
di integrare le informazioni che sono necessarie per la comprensione da
parte del pubblico. Durante ogni relazione, gli studenti sono tenuti ad
ascoltare e a fare, in caso di necessità, domande per invitare
i compagni a chiarire le tesi sostenute. Al termine, l'insegnante ricompone
il quadro generale del pensiero dell'autore e riprende i concetti principali
utilizzando due strumenti didattici: la costruzione di un dizionario su
Platone, nell'ottica della costruzione di un dizionario multimediale di
filosofìa, che può essere una delle finalità del
curricolo triennale della disciplina; la realizzazione di un questionario
formativo da proporre ai compagni dopo la conferenza sull'intero sistema
filosofìco di Platone, che può poi essere la traccia del
colloquio orale. Questa attività può favorire la ricostruzione
del percorso di apprendimento svolto: esso viene realizzato collettivamente
e l'insegnante guida la conversazione in modo da far riflettere gli alunni
sulle tappe che li hanno portati ad acquisire nuove conoscenze.
LA CONFERENZA
La conferenza è rivolta ai compagni di una classe parallela.
Essa intende da un lato portare gli alunni a connettere le conoscenze
acquisite e rielaborarle in un sistema organizzato e coerente, dall'altro
promuovere la motivazione all'elaborazione di un testo espositivo da presentare
ai compagni che sia il risultato dell'attività di ricerca. Questo
favorisce la riorganizzazione delle informazioni ricavate dall'analisi
dei testi filosofici in un prodotto scritto, ma anche la presa di coscienza
di aver acquisito delle conoscenze specifiche da spiegare ad un pubblico.
Dato che la conferenza è rivolta ai compagni di una classe parallela,
essa può favorire anche il confronto tra le competenze acquisite
dalle due classi rispetto a una stessa tematica. In questo modo, si lavora
sia nell'ottica del confronto tra alunni, ma anche fra insegnanti, perché,
sulla base degli esiti delle verifiche proposte, i docenti possono riflettere
insieme sulla metodologia didattica ed eventualmente trovare i punti deboli
e i punti forti delle due proposte educative. Partendo dal presupposto
che l'obiettivo di ogni situazione di apprendimento è il successo
formativo degli alunni, sulla base di questa analisi, i docenti possono
apportare le modifiche o gli adeguamenti necessari al fine di potenziare
e migliorare il processo di insegnamento/apprendimento.
PROVA DI VALUTAZIONE FINALE
Gli obiettivi cognitivi dell'intero percorso didattico vengono valutati
attraverso un colloquio orale finalizzato alla valutazione delle capacità
di sintesi, di problematizzazione, di valu-tazione e di argomentazione.
Alla luce dei risultati del colloquio, l'insegnante conduce una breve
conversazione per condurre gli alunni ad autovalutarsi e quindi prendere
coscienza dei progressi fatti, ma anche del percorso di conoscenza fatto.
E' importante che l'insegnante li guidi a capire se necessitano di ulteriori
approfondimenti o chiarimenti e li faccia riflettere rispetto alla parte
sulla quale hanno preferito lavorare oppure sui concetti che ritengono
più utili per capire meglio la realtà contemporanea: questo
nell'ottica dell'autovalutazione e della metacognizione.
Antonella Dallou
Laureata in filosofia, insegna nella scuola elementare.
Si occupa di produzione di materiale didattico e di formazione degli insegnanti
nell'ambito scolastico
Bibliografia
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Seminario di formazione per docenti, 1994
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GIROTTI A., La costruzione di percorsi, dispense del corso di
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MASSARO D, FORNERO G, Fare filosofia, Paravia, Torino, 1998,
p.334-370
RUFFALDI E., Insegnare filosofia, La Nuova Italia, Firenze, 1999,
p.82-89, 205-217
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PLATONE, Protagora, in Opere complete. Laterza, Bari.V, 1988,
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PLATONE, Repubblica, in Opere complete, Laterza, Bari, 1,1997,
p. 143-145, 229-235,250-258
Nota
(1) II percorso didattico viene presentato nei suoi aspetti più
significativi, quindi alcuni passaggi vengono messi in evidenza e narrati,
mentre invece altri vengono solo citati in sintesi.
(2) II prodotto finale vuole da un lato promuovere la motivazione degli
alunni dando un senso alla realizzazione del percorso didattico e stabilendo
un contratto formativo tra l'insegnante e i discenti, dall'altro portare
questi ultimi a raccogliere i saperi acquisiti in un prodotto che li renda
consapevoli del proprio processo di apprendimento.
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