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Scuola e Biblioteca
quando l’educazione incontra l’informazione

In una società che conosce un'evoluzione velocissima e costante in ogni suo settore, anche il bibliotecario deve acquisire nuove competenze che gli permettano di stare al passo con i tempi ed operare con capacità e preparazione. Proprio dell'importanza della professionalità in biblioteca si è dibattuto al recente convegno(1) organizzato dalla sezione valdostana dell'AIB (Associazione Italiana Biblioteche) riprendendo questo tema che, negli ultimi tempi, è stato oggetto di ampie ed accese discussioni sulle riviste di settore.
Il bibliotecario, che ispira, a seconda dei casi, un’immagine di sé contrastante se non addirittura opposta - da un lato egli è ancora visto come l’impiegato che, seduto al bancone, aspetta l'utente lettore al quale si limita a fornire il libro richiesto; dall'altro è ritenuto un esperto nel reperire e rendere fruibili informazioni digitalizzate - vuole che sia riconosciuta una sua specifica preparazione e che tutte le sue potenzialità, applicate all’erogazione dei servizi bibliotecari, siano sfruttate al meglio affinché egli non si senta "sottoutilizzato".
Nella realtà invece, molto spesso, egli è inquadrato in vaghi profili professionali, volutamente adottati dagli enti locali, che rendono equivalenti attività diverse tra loro ed offrono agli amministratori la possibilità di affidare a personale generico compiti specifici. Oggi, in una società in cui la qualità del servizio deve obbligatoriamente essere collocata al primo posto fra gli obiettivi da conseguire, questo non è più accettabile. Alla specificità del ruolo del bibliotecario deve corrispondere un adeguato profilo professionale e, per contro, ad un profilo professionale specifico deve logicamente corrispondere una reale preparazione a sostenere quel ruolo.
La professionalità è data da competenze proprie che l’addetto di biblioteca ha acquisito grazie ad un adeguato programma di formazione e all'aggiornamento costante; ciò lo pone in grado di dimostrare, in una situazione organizzativa e di lavoro specifica, le proprie capacità, siano esse relazionali, di conoscenza o abilità.
Tra gli enti e le istituzioni che possono avvalersi di queste competenze rientrano sicuramente le istituzioni scolastiche che, nell'ottica di instaurare "rapporti con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio"(2), possono, dalla collaborazione con le biblioteche del territorio, trarre nuovi spunti di attività.
In Valle d’Aosta, la cooperazione fra biblioteche al fine di fornire, in ogni singola struttura del Sistema, il servizio più completo possibile, è un dato di fatto.
La collaborazione fra istituzioni con finalità analoghe - come istituzioni scolastiche e biblioteche -, che operano a diverso livello funzionale, è messa in atto in modo meno sistematico, ma può essere molto redditizia per entrambi i servizi. Le finalità informative della biblioteca integrano, senza che i due settori siano confusi, le finalità educative della scuola.
Il rapporto fra biblioteca e scuola è ormai, per certi versi, consolidato, soprattutto a livello di istruzione elementare. Gli insegnanti programmano frequenti visite guidate alle biblioteche del territorio durante le quali le classi familiarizzano con il libro e con il servizio; si instaura poi un rapporto più continuativo quando essi prevedono di ritornarvi a scadenza fissa ed effettuare prestiti costanti; i bibliotecari contribuiscono alla ricerca e all'organizzazione di documenti che serviranno alla realizzazione, da parte degli insegnanti, dei progetti didattici che oggi costituiscono l’ossatura fondamentale della programmazione scolastica; si intrecciano quindi rapporti diretti con i docenti per i quali si individuano testi di didattica e opere che seguono sollecitamente l'evoluzione continua dell'organizzazione generale della scuola.
Oltre a questi che possono essere definiti i rapporti basilari fra scuola e biblioteca, si possono stringere collaborazioni più profonde e significative in merito a manifestazioni comuni che riguardino il libro e la lettura. Ne è un esempio la Festa del libro che la Biblioteca Comprensoriale di Donnas e le Istituzioni scolastiche della Settima Comunità Montana portano avanti da ormai quattro anni nell’ambito del Progetto lettura.
Occorrono competenze legate alla conoscenza e, in questo campo, la biblioteca ricerca e procura agli insegnanti che aderiscono al progetto delle bibliografie ragionate, costruite su un tema scelto di anno in anno. Nel 2001, che aveva come soggetto l’alimentazione, sono stati forniti oltre cento titoli di narrativa e saggistica, in italiano e in francese, sia a supporto della preparazione dei docenti a trattare in classe l’argomento, sia per avvicinare gli alunni al tema grazie alle potenzialità comunicative della narrativa.
La biblioteca possiede inoltre repertori di autori, illustratori ed esperti di didattica oltre a indirizzari e proposte di gruppi teatrali e di animatori in parte già sperimentati con esito positivo in altre manifestazioni o da altre biblioteche.
Infine, e può parere banale dirlo, i bibliotecari mettono a disposizione i volumi che riescono velocemente a reperire sul territorio. La loro preparazione all'uso degli strumenti bibliografici e del catalogo del Sistema Bibliotecario Regionale, permette di individuare tutti i testi aventi il soggetto prescelto presenti nelle biblioteche valdostane e, tramite il prestito interbibliotecario, averli fisicamente in biblioteca in tempi sempre inferiori alla settimana.
Per quanto concerne le abilità organizzative, il bibliotecario ha acquisito esperienza, nell’ottica, ormai in parte superata, della biblioteca vissuta come centro di aggregazione e svago ipotizzata negli anni Settanta alla nascita di questo tipo di servizio, nell'organizzazione di manifestazioni culturali di vario genere che oggi si indirizzano maggiormente verso l’ambito specifico delle finalità di una biblioteca.
Le capacità relazionali del bibliotecario, infine, si manifestano nell’intrattenere rapporti proficui e duraturi con gli insegnanti oltre che nel relazionarsi positivamente con i bambini in modo da instaurare con essi un legame che continui al di là dei momenti istituzionalizzati della visita scolastica.
Se le classi sono impossibilitate, per ragioni dovute soprattutto alla dispersione delle scuole sul territorio, a frequentare la biblioteca, ecco che può entrare in gioco il bibliobus della Comunità Montana che, nel corso del recente progetto sull’Intercultura, ha portato direttamente in classe, insieme con i libri, frammenti di civiltà africana illustrati da un animatore extracomunitario.
Il progetto lettura per l'anno scolastico 2001/2002 prevede un rapporto ancora più stretto fra scuola e biblioteca. Da gennaio, infatti, prenderà il via una serie di incontri con autori che leggeranno alcuni loro racconti inediti, con illustratori che sveleranno ai bambini i segreti della loro tecnica e con animatori che, in tutte le biblioteche del territorio, inviteranno i bambini alla lettura facendo leva sul piacere di leggere e sul gioco. I bambini e i ragazzi, al di fuori della classe, in un ambiente, la biblioteca, diverso da quello che vivono come legato allo studio, instaurano un nuovo rapporto con il libro sia come oggetto sia come portatore di storie.
Il tema di quest'anno è la strada la quale può metaforicamente essere intesa come quella che il bambino deve percorrere verso una lettura che sia insieme piacere e desiderio di informazione. Lungo questo percorso, il bibliotecario deve sapere assecondare le esigenze di conoscenza e di svago del bambino, per poi incuriosirlo e portarlo all’uso dell'intero patrimonio della biblioteca.
In tutto ciò, l’elemento di novità è costituito dall’ingresso massiccio delle nuove tecnologie in biblioteca e a scuola.
Sempre più bambini ed insegnanti chiedono di poter reperire materiali da fonti e su supporti diversi da quelli tradizionali di una biblioteca. Anche in questo caso il bibliotecario ha competenze specifiche da offrire. Infatti se l’utente, da una postazione situata a casa propria, con strumenti dall’approccio sempre più semplice ed amichevole, può accedere a tutta una serie di informazioni remote e sembra non necessitare più dell’aiuto del bibliotecario per la ricerca, in realtà il bibliotecario spesso conosce le risorse remote, è in grado di selezionarle, classificarle e renderle fruibili per l’utente. Egli si pone quindi ancora più di un tempo come intermediario dell’informazione, come tramite fra documenti ed utenti.
Ciò comporta una estensione delle sue abilità e competenze, oltre che delle mansioni, volte a farne un tecnico che, nell’immenso patrimonio di banche dati, documenti full-text, cataloghi online e ogni tipo di informazione cartacea e non, è in grado di unire la sua preparazione umanistica e scientifica a quella informatica.
Se quella lanciata dalle nuove tecnologie è una sfida, i bibliotecari, estendendo quantitativamente e qualitativamente le loro competenze, non si fanno trovare impreparati e, soprattutto, finalizzano la loro preparazione ad una sempre migliore trasmissione delle conoscenze ed assistenza agli utenti.

Fulvio Vergnani
Laureato in Lettere moderne all’Università di Torino, dopo anni di insegnamento, è attualmente aiuto bibliotecario presso la Biblioteca Comprensoriale di Donnas.
E’ inoltre autore di testi teatrali.

Note
(1) 2001, Odissea nelle biblioteche, Aosta, 27 ottobre 2001.
(2) Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, art. 3, comma 4.

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