|
Educare
alla democrazia
Se la
democrazia e intesa come parte integrante del proprio vissuto da
sperimentare e costruire in prima persona in tutti i luoghi e tutte le
attivita della vita scolastica, leducazione alla democrazia
implica negli studenti il mettersi in gioco per sperimentare nuove forme
di partecipazione.
Educare significa trar fuori, allevare, cioè, far
esperire in modo che lapprendente possa costruire le proprie competenze.
Dunque, la democrazia non può essere considerata solo come qualcosa da
studiare ma piuttosto deve essere una parte del proprio vissuto, sperimentata
e costruita in prima persona in tutti i luoghi e tutte le attività che
insieme compongono la vita scolastica.
Deve essere contenuto - il che cosa -, obiettivo - il perché - e metodologia
- il come - dellintero curricolo. Nella sua trasversalità deve contribuire
alla realizzazione delle grandi finalità del processo formativo.
Credo che si possono individuare tre finalità di questo processo: lattitudine
allapprendimento lungo lintero arco della vita, lo sviluppo
di una propria cultura personale e professionale, la costruzione di una
piena cittadinanza.
Per quanto concerne lattitudine
allapprendimento, occorre esplicitare e promuovere lacquisizione
di un sapere che permetta ad alunne e alunni di sfruttare appieno tutte
le offerte e le attività proposte in ambiti e discipline attraverso lintero
curricolo scolastico e durante tutti i percorsi formativi successivi.
Inoltre, relativamente allo sviluppo di una propria cultura personale
e professionale, occorre esplicitare e promuovere lacquisizione
di un sapere che permetta a ognuno di realizzare appieno le proprie potenzialità,
di accumulare un proprio patrimonio culturale, di portare avanti un proprio
progetto di vita, in modo che tutti possano fare scelte e aver esperienze
capaci di favorire il proprio benessere e anche contribuire al benessere
collettivo. Tale cultura deve comprendere anche, ma non solo, un orientamento
professionale.
Infine, per quanto concerne la costruzione di una piena cittadinanza,
occorre esplicitare e promuovere lacquisizione di un sapere che
permetta a cittadine e cittadini di godere i diritti e assolvere ai doveri
della vita in una società democratica, una società dellinformazione,
una società multilingue e multiculturale, una società caratterizzata da
provvisorietà, pluralità, polivalenza e problematicità.
Fondamentale per il raggiungimento
di tali finalità è lo sviluppo di unintelligenza riflessiva, dellabilità
di pensare in modo critico, unabilità da non confondere con una
tendenza a criticare o il criticismo. Il pensiero critico possiede diverse
caratteristiche. La prima caratteristica è la rendicontabilità del pensiero
e dellespressione, lessere capaci di usare, cioè, in modo
chiaro e corretto le risorse di lingue e linguaggi per affermare e proporre,
per saper avanzare contestazioni e contro-affermazioni motivate, per formulare
ipotesi e costruire conoscenze attraverso un ragionamento trasparente
per tutti e quindi riutilizzabile.
Parallelamente vi è o sviluppo di consapevolezze che permettano di identificare
e di problematizzare i presupposti sottostanti, sovente nascosti, a comportamenti
o idee spesso considerati evidenti o dati per scontati, di ideare ed esplorare
alternative ad attuali modi di pensare e agire, di esercitare uno scetticismo
riflessivo di fronte alla pretesa di asserire verità assolute o offrire
spiegazioni definitive.
Infine, lambiente scolastico dovrebbe favorire lo sviluppo di reti
del pensiero critico, la costruzione di strategie di pensiero, attraverso
la discussione, in un clima che incoraggi la libertà di opinione, la problematizzazione
di atteggiamenti e punti di vista e in cui sia garantito allapprendente
il diritto alienabile alle proprie idee. Solo così il futuro cittadino
può veramente formarsi, invece di meramente adeguarsi a, oppure rifiutare,
norme precostituite, che, sovente, avverte come lontane ed incomprensibili.
Nella realizzazione di queste caratteristiche, le scelte metodologiche
effettuate dallinsegnante sono determinanti. Chi insegna deve fornire
un modello di pensiero critico attraverso il proprio comportamento - dimostrando
chiarezza, coerenza, apertura e comunicatività.
Educare alla democrazia significa mettersi in gioco come chi partecipa
alla costruzione della democrazia stessa. Significa creare ambienti che
favoriscano lo sviluppo dellautonomia di ciascuno, promuovere una
capacità di autogoverno, di gestione della propria vita, di responsabilizzazione
nei confronti dei propri processi e delle proprie azioni. Ambienti in
cui si possono costruire le libertà - proprie e altrui - caratteristiche
della democrazia, in quanto capaci di affrancarsi da condizionamenti e
manipolazioni e allo stesso tempo rispettose delle libertà di tutti.
In tal modo, si può permettere a ogni apprendente di sperimentare un senso
del proprio valore, delle proprie capacità, creative e critiche, del proprio
potere di realizzare il cambiamento, personale e sociale, della propria
capacità di partecipare a pieno titolo alla vita della società democratica.
Martin Dodman
Docente di Educazione comparata
e Didattica delle Lingue nella Facoltà di Scienze della Formazione,
Libera Università di Bolzano.
E stato consulente allAssessorato dellIstruzione e Cultura
e allIRRSAE della Regione Autonoma Valle dAosta, per la progettazione
e la ricerca-azione nelleducazione bilingue e nelleducazione
linguistica.
|
|
|