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E nessuno ha pianto...
Decidere insieme. come uno spettacolo di natale, da rito
tradizionalmente "obbligato", può diventare un momento partecipativo
sentito e voluto dai bambini della scuola materna per i genitori. bambini,
insegnanti e genitori, soggetti attivi in un reale processo di democrazia.
Otto insegnanti della scuola dellinfanzia di
Verrès, hanno ideato, sviluppato e condiviso con i bambini un progetto
partendo dallo spunto offerto dalla festa di Natale. Sovente questi riti
vengono realizzati senza un reale coinvolgimento dei bambini, senza dar
loro la parola, la possibilità di esplicitare anche dissenso.
La condivisione di una iniziativa non è
affatto scontata soprattutto in questo caso perché lo spettacolo da realizzare
a Natale è talvolta vissuto dagli insegnanti come un obbligo, une
contrainte, nei confronti delle famiglie. Per non sottrarsi a questo
impegno morale, si organizza la festa, ma ci si dimentica di chiedersi
fino a che punto i bambini siano disposti ad esibirsi in pubblico e a
partecipare con uno spirito collaborativo allo spettacolo.
Discutere con i bambini la proposta,
ricordare e ripercorrere le tappe del precedente spettacolo, dare spazio
alle riflessioni, può essere un reale esercizio di democrazia.
LE PREMESSE DI UNA SCELTA
E nel mese di novembre,
durante un incontro di programmazione nel quale dovevamo decidere la struttura
e le modalità del tradizionale spettacolo natalizio, che sorgono i primi
dubbi sulle valenze pedagogiche e sul significato di questa rappresentazione.
Ad esempio, incominciamo a chiederci: Ma i bambini, come vivono
la festa per i genitori che ogni anno organizziamo a scuola? Siamo sicuri
di riuscire a coinvolgere realmente i bambini nella preparazione dello
spettacolo? Come possiamo divertirci anche noi, senza arrivare al giorno
di festa spossati, épuisés? Ma soprattutto, come possiamo
coinvolgere maggiormente i genitori nella fatidica giornata? Domande
che ogni anno ritornano puntuali e alle quali rispondiamo frettolosamente,
o fingiamo di rispondere, senza interpellare i bambini e senza scoprire
se la festa li interessi veramente. Si direbbe che non dispiacere alla
comunità e in particolare ai genitori sia la priorità di noi insegnanti.
Durante quella programmazione già fortemente interrogativa e problematica
(nel senso che problematizzavamo una situazione educativa) alcuni colleghi
suggeriscono di inserire qualche elemento di novità realizzando per Natale
un cortometraggio con delle riprese casalinghe fatte da noi
insegnanti per presentare ai genitori alcuni spaccati significativi della
vita dei loro figli alla scuola materna. Fissare i momenti di gioco e
le tipologie di relazioni con i compagni può essere un motivo di grande
interesse perché mostriamo loro i comportamenti dei bambini in un contesto
affettivo-relazionale diverso.
Il cantiere
in festa: Natale 2001 |
Scuola |
Scuola materna di Verrès Istituzione scolastica Evançon
2 |
Anno scolastico
|
2001/2002 |
Insegnanti |
Daniela Challancin,
Vera Chappoz, Daniela Contratto, Andreina Dublanc, Marisa Gonfaloni,
Davide Mancini, Michela Perron, Lucia Rocca |
Alunni coinvolti |
61 |
Genitori coinvolti |
Tutti |
Lingua utilizzata |
Italiano |
Obiettivo |
Condivisione
di una giornata di festa tra bambini, genitori ed insegnanti |
Altri colleghi invece, propongono
di andare oltre, di assegnare ai genitori non solo il ruolo di spettatori,
ma di renderli co-protagonisti coinvolgendoli direttamente nella festa
facendoli dipingere accanto ai loro figli soggetti natalizi sui vetri
delle aule.
Ma le proposte degli insegnanti creativi non terminano qui. Cè chi
propone di realizzare delle gigantografie come quelle viste alla TV nel
programma televisivo Art Attack. Le trasmissioni mostrano
soggetti realizzati nei giardini e nei campi che se ripresi dalla videocamera
dallalto hanno un effetto a dir poco sorprendente. Ci accordiamo
sullidea del cortometraggio, resta da definire il tema simbolico
da utilizzare in occasione del Natale.
Non cè problema. Andreina e Michela propongono di fare un oggetto
di cartapesta, visto che hanno appena terminato un corso sul tema, abbiamo
perciò a disposizione due bei calchi raffiguranti un sole e una luna.
Fortunatamente nella scuola dellinfanzia di Verrès, cè unottima
intesa tra noi colleghi, il team-docente è abituato alle discussioni di
gruppo. Ognuno esprime le proprie idee, discute, approfondisce, chiarisce
le proprie posizioni, cerca di trovare un accordo con chi è contrario
e se è necessario media con gli intolleranti. Cerchiamo insomma di ascoltare
tutti, di evitare gli scontri, le supponenze e di valorizzare capacità
e competenze di ogni collega, questo, ovviamente, nel rispetto reciproco,
con lintenzione di pensare avant tout ai bambini.
Con queste premesse e sentito il parere di ognuno, decidiamo allora che
lo spettacolo si farà.
Ma come? Stabiliamo di decidere questo aspetto serenamente con i bambini
perché la riuscita della festa dipende soprattutto dalla loro motivazione
e dal grado di partecipazione.
La domanda stimolo che poniamo al gruppo dei bambini di cinque anni (quello
dei più grandi e che può ricordare maggiormente) è: Che cosa vi
ricordate della festa di Natale fatta per i genitori lanno scorso?
I bambini ci sorprendono
con le loro risposte: Io mi ricordo che è venuto Babbo Natale....siii
ci ha portato le caramelle!!! Abbiamo fatto il gioco
degli scacchi... (N.B. progetto di Carnevale 2001) Cera
tanta gente...
E incredibile. Nei ricordi dei bambini non cera lo spettacolo.
Balli, canti, scenografie, niente... il ricordo era svanito nel nulla,
eccetto quello del Carnevale, eppure avevamo lavorato tanto!!!
Increduli, ma non rassegnati poniamo unaltra domanda : E questanno
che cosa vi piacerebbe fare per lo spettacolo natalizio?
Ecco le loro risposte: Non voglio far niente perché non mi piace.
Ho paura di farmi vedere perché gli altri ridono.
Mi vergogno quando cè tanta gente. Io vado a sedermi in
braccio alla mia mamma. Non cè bisogno di avere
paura, ci sono solo mamme e papà.
Risposte davvero non incoraggianti e non proprio quelle che ci aspettavamo.
Ci confermavano tuttavia che a scuola nulla è scontato e che bisognava
riflettere ulteriormente sullincidenza significativa delle attività
nella vita dei bambini. Numerosi quindi gli interrogativi e tra questi
uno in particolare:
Ma se i bambini vivono questa festa solo con ansia, vergogna e preoccupazione,
come possiamo evitare loro tutto questo? Provando a coinvolgerli
realmente, è la risposta che ci diamo.
E infatti, un buon numero di bambini, aderisce con entusiasmo alla proposta
di decidere pour de bon come realizzare la festa natalizia,
persino i più perplessi. Si comincia col dire che non sarà uno spettacolo
recitato, ma danzato e cantato per consentire a tutti, anche ai più timidi,
di esibirsi davanti ai genitori. Maestra, io so ballare...;
non cè bisogno di preoccuparsi, facciamo delle cose che
sappiamo fare; Io ho un CD con delle musiche di Natale;
Io mi vesto da albero di Natale... da pallina... da cavallo...
da renna... da slitta...; Usiamo la carta crespa
che è di tutti i colori! I bambini di tre e quattro
anni si possono vestire da elfi o da Babbo Natale...e anche voi maestri
potete trasformarvi!.
LE DECISIONI PRESE DAI BAMBINI DI 5 ANNI
- La realizzazione dello
spettacolo, nonostante le paure e le perplessità iniziali;
- la creazione di un balletto;
- come vestirsi;
- la colonna sonora del balletto Jingle bell.
LE DECISIONI PRESE DAGLI INSEGNANTI
- La struttura complessiva
dello spettacolo
La realizzazione di due balletti, di cui uno con la colonna sonora Bambina
io, bambino tu di Zucchero per i bambini di tre anni che non riescono
ancora a decidere rapidamente; linvenzione di una canzone (il testo
è nel box); la realizzazione di un cortometraggio, non dichiarato ai bambini,
per consentire leffetto sorpresa. La parte conclusiva del cortometraggio
conteneva la formulazione degli auguri natalizi servendosi della tecnica
di animazione di Art Attack;
- il coinvolgimento, in due pomeriggi, dei genitori
nel dipingere con i propri figli i vetri della scuola. Lobiettivo:
creare una collaborazione più attiva tra scuola e famiglia.
LE DECISIONI PRESE INSIEME (CON IL GRUPPO DEI 5 ANNI)
Ogni fase è stata definita
e concordata insieme. Ad esempio, nel momento in cui si è deciso di realizzare
lo spettacolo, i bambini insieme a noi, hanno optato per il balletto e
la canzone perché il non dover esprimersi verbalmente, limitava il numero
di difficoltà di espressione.
LE ATTIVITA
Ballo;
canto;
pittura;
taglia e incolla;
manipolazione di materiale cartaceo;
realizzazione di addobbi;
disegno.
I RUOLI DEGLI INSEGNANTI NELLE ATTIVITA
Coordinamento generale: Vera
Chappoz
Responsabile dellattività musicale: Marisa Gonfaloni
Realizzazione del cortometraggio: Davide Mancini
Riprese video: Daniela Challancin, Michela Perron
Responsabile dellatelier carta pesta: Andreina Dublanc,
Michela Perron
Scenografie e costumi: Daniela Contratto, Lucia Rocca
É Natale |
Nel freddo dinverno
La neve vien giù
Labete si copre di luci dorate
Campane festose e squillanti
Ci dicono che:
È festa grande per bambini
E per adulti
È Natale
In questo giorno
Tu felice sarai.
Ritornello
Natale è la festa più
Allegra che cè
Auguri e tanti brindisi farem
E i panettoni con le uvette
Noi mangerem
Viva Natale
Buone feste
A tutti voi!
Testo costruito sulla
base del Gioco dellAlfabeto. I bambini hanno sorteggiato
da un mazzo di carte alcune lettere. Con le lettere hanno inventato
delle parole inerenti il Natale. Linsegnante ha composto
e strutturato definitivamente il testo in accordo con i bambini. |
Per quanto riguarda la scelta della colonna sonora, i bambini hanno portato da casa loro alcune cassette
e dei CD con delle musiche prevalentemente natalizie. Linsegnante
responsabile dellattività musicale, dopo averle ascoltate tutte,
ha fatto una scelta preliminare e ha proposto al gruppo quattro brani
musicali.
La maggioranza dei bambini, con una votazione per alzata di mano, ne ha
scelto uno. Sul ritmo del brano più apprezzato i piccoli hanno cominciato
a muoversi in modo spontaneo. Ma qui cè troppo pasticcio!
ha puntualizzato ad un certo punto una bambina.
Linsegnante ha chiesto di precisare meglio: E allora che cosa
possiamo fare? Lintervento dellinsegnante intendeva
sbloccare la situazione dimpasse venutasi a creare e nello stesso
tempo voleva incoraggiare i bambini nella ricerca di una strategia risolutiva.
Possiamo ballare in coppia come facciamo quando siamo a danza!
Linvito esplicito di Elisa, una bambina che frequentava da più tempo
un corso di ginnastica ritmica, è stato raccolto dai bambini senza problemi.
Hanno dimostrato infatti di dare fiducia ad una compagna che percepivano
più esperta. Privilegiano la leadership sulla competenza piuttosto
che quella sullimposizione, è stata la nostra considerazione.
Ognuno di loro, senza litigare, ha scelto dunque il partner preferito
e, sotto la direzione della piccola coreografa, si è realizzato un piccolo
balletto con movimenti e pose inventate dalla ballerina in erba.
I bambini, dopo aver preso confidenza e gusto con i passi di danza, hanno
voluto continuare con la preparazione dei costumi.
Anche in questa circostanza linsegnante coordinatrice del gruppo
ha atteso che fossero loro a presentare spontaneamente richieste relative
al nuovo compito che si accingevano a fare. Non si è, per esempio, sostituita
a loro nella ricerca del materiale e basandosi sulle capacità di orientamento
nello spazio della scuola, ogni bambino ha iniziato a girare freneticamente
per le classi trovando i materiali che più si confacevano al proprio modello
dabito. Questo momento di progettazione-ricerca spontanea del materiale
che serviva per costruire labito ha involontariamente
finito per coinvolgere tutti gli altri insegnanti e alcuni bambini di
età diverse, che a turno venivano interpellati per ottenere qualche pezzo
introvabile, ma assolutamente necessario per completare il costume. Sembrava
che si dovesse ultimare tutto in quel momento, leccitazione era
fortissima e le titubanze o le perplessità decisamente superate.
Anche la scelta di ultimare il cortometraggio, allinsaputa dei bambini,
con gli auguri secondo la tecnica del programma di animazione televisivo
Art Attack, si è rivelata vincente.
Lidea ha stupito bambini e genitori. I primi non se laspettavano,
mentre i secondi hanno ricevuto una simpatica alternativa al tradizionale
bigliettino di auguri per Natale. Gli auguri dallalto, sono infatti
tutta unaltra cosa. E quando Babbo Natale, il simbolo scelto per
loccasione dai bambini, è stato immortalato dal nostro video per
essere visto durante la festa conclusiva, il regalo è stato ancora più
bello.
Tutti i bambini che si erano infatti cimentati nellelaborazione
grafica - qualcuno lo ha disegnato, qualcun altro lo ha personalizzato
con cappello, baffi e quantaltro - hanno capito vedendolo, leffetto
finale del contributo dato. Finalizzare le attività, dare e trovare senso,
giustifica una festa, la valorizza e consente di avere un gradimento altissimo
da parte dei bambini. Ed è questo ciò che conta.
LA VALUTAZIONE DELLESPERIENZA
I bambini di 5 anni che hanno
inventato il balletto, guidati da uninsegnante, hanno poi a distanza
di qualche mese rielaborato verbalmente quanto avevano vissuto sia nella
realizzazione che nella preparazione dello spettacolo natalizio.
Linsegnante ha esordito domandando loro innanzitutto, se si ricordassero
cosa avevano preparato per quelloccasione.
Tutti allunanimità hanno detto. Il balletto.
Poi a nota libera ognuno ha specificato il ruolo che aveva rivestito.
E. - Io facevo lalberello.
C. - Io ho la pallina.
R. - Sì...io ero quella rossa.
C. - Io quella gialla, ce nerano due rosse e due gialle...
Questi sono indicatori che dimostrano una buona consapevolezza di vissuti
particolarmente significativi tanto più se confrontati con lassenza
di ricordi del Natale precedente.
Linsegnante ha poi proseguito chiedendo loro perché avessero optato
per il balletto e non per qualcosaltro e chi lavesse deciso.
C. - Vera (uninsegnante) ha detto che facevamo un balletto.
E. - (la coreografa) No, lho detto io che facevamo un balletto
e poi abbiamo provato a ballare, Vera ci diceva solo di andare avanti
e indietro.
B. - Ci siamo messi a coppie come volevamo...
E. - Eth. non lha fatto però.
Eth. - Eh, i vestiti mi davano fastidio.
Ins. - Dato che hai parlato dei vestiti, ma chi ve li ha fatti?
B. con aria soddisfatta - Vera e Daniela ci hanno solo fatto la misura
e poi noi ce li siamo fatti da soli.
Ins. - Cosa vuol dire ci hanno fatto al misura?
B. - Eh, hanno guardato come dovevano stare lunghi
Ins. - E quando avete ballato davanti alla gente come è andata?
E. (coreografa) - Bene, solo un po il cerchio non era tanto
rotondo.
B. - Mi sono divertita perché mi piaceva quando giravamo sotto braccio.
C. - Questanno è stato più bello perché mi piaceva fare la pallina,
mi faceva un po solletico il vestito, ma era bello.
Linsegnante ha infine appurato con questultima domanda fino
a che punto i bambini presenti gradissero questo tipo di esperienza.
Ins. - Il prossimo anno voi sarete alle elementari, se vi chiamassimo
per rifare insieme agli altri un altro spettacolo di Natale voi sareste
disposti a rifarlo?
E. (coreografa) - Io sì lo rifarei perché ci sono i miei compagni,
perché le mamme ci battono le mani e ci sono tante cose belle.
Eth. - Io non lo rifarei perché non lho fatto neanche questanno
e non mi piace... e perché poi qualcuno se mi dice che non lo faccio bene?
(detto allinsegnante a tu per tu in separata sede)
B. - Io lo rifarei perché mi piace ballare e poi se me lo chiedono
le maestre io lo faccio.
C. - Io lo rifarei se ci sono anche gli altri.
Ins. - E da sola?
C. - Sei matta! No!!
IL BILANCIO CONCLUSIVO E GLI ELEMENTI DI AUTOCONSAPEVOLEZZA
ACQUISITA
Le difficoltà incontrate:
- limbarazzo nel far fronte al
dissenso palesato da alcuni bambini rispetto ad una situazione a torto
ritenuta come condivisa e consolidata;
- limbarazzo provato, dopo aver preso atto che non si erano interpellati
i bambini nella fase di progettazione dello spettacolo.
Gli elementi nuovi
emersi:
- gli interventi destabilizzanti dei
bambini hanno però fornito elementi utili affinché gli insegnanti rivedessero
e modificassero le decisioni precedentemente assunte;
- linsegnante che seguiva il gruppo dei 5 anni ha dovuto adattare
alla situazione di disagio venutasi a creare una strategia metodologica
che permettesse ai bambini di riacquistare fiducia e stabilità emotiva.
I propositi futuri
per un migliore approccio didattico:
- una maggior presa di coscienza da
parte degli insegnanti dellimportanza che assume il progettare con
i bambini le esperienze da vivere;
- una maggior presa di coscienza e attenzione rispetto allo stile
pedagogico adottato; il che implica pensare alle attività in base
alle rappresentazioni e sensibilità dei bambini, ma anche stimolarli adeguatamente
affinché imparino a superare ed affrontare con nuovi strumenti alcune
piccole insicurezze della vita quotidiana.
Secondo noi il bilancio di questesperienza è positivo, non tanto
per la riuscita dello spettacolo in sé, quanto per il grande valore formativo
che ha assunto realizzare unesperienza collettiva in cui ognuno
ha svolto un ruolo specifico dando un contributo di idee e di azioni.
Si sono affinati i rapporti tra bambini e tra questi e gli adulti, insegnanti
e genitori.
Questi ultimi, in particolare, si sono espressi positivamente sui risultati
del cortometraggio utilizzando commenti quali: emozionante,
bello, geniale, simpatico, toccante, dimostrando così di capire
ed apprezzare la valenza didattica del lavoro svolto.
Vera Chappoz
Insegnante di scuola dellinfanzia presso
lIstituzione scolastica Evançon 2 di Verrès.
Collaboratrice didattica nella.s. 1996/97.Appassionata di teatro
ha fatto parte
per 13 anni della Compagni Lo Beufet dArnad.
Marisa Gonfaloni
Insegnante di scuola dellinfanzia
presso lIstituzione scolastica Evançon 2 di Verrès.
Nutre un grande interesse per le attività musicali.
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