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Il Pangolo: luogo di parola e di educazione alla
salute
Un consultorio dove ladolescente
può parlare di sé, può chiedere, può portare un problema
In seguito allapprovazione della legge 285 del 28-8-1997
Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per linfanzia
e ladolescenza la Valle dAosta, come altre regioni italiane,
si è mossa elaborando vari progetti.
Un gruppo di tecnici degli Assessorati Sanità e Pubblica Istruzione della
Regione e dellUSL si sono trovati ad elaborare un progetto, poi
approvato a livello statale, che ha permesso nellagosto 2000 di
aprire ad Aosta un consultorio dedicato esclusivamente agli adolescenti
dai 13 ai 20 anni chiamato Pangolo e ubicato in corso Lancieri
13.
Questo spazio appositamente predisposto ed attrezzato, separato dalle
sedi degli attuali presidi socio-sanitari distrettuali, si caratterizza
quale ambito specifico per gli adolescenti che vi accedono liberamente,
senza pagamento di ticket; ha una valenza informativa, preventiva, di
accoglienza, di ascolto e di presa in carico di aspetti relativi alla
sessualità, alla salute, alle dinamiche relazionali.
Gli operatori che vi operano sono due psicologhe, due ostetriche, una
assistente sociale, un ginecologo, un andrologo e uninfermiera generica
con le funzioni di amministrativo.
Gli interventi che essi portano avanti sono a livello preventivo: dove
risulta necessaria una presa in carico in termini curativi gli operatori
accompagnano gli utenti verso le strutture specialistiche del territorio
e/o ospedaliere.
Il consultorio è luogo di parola: gli adolescenti possono venire, chiedere
informazioni, consulenze, confrontarsi su un problema, effettuare un percorso
diagnostico. La struttura è aperta al pubblico tre pomeriggi alla settimana.
Parallelamente gli operatori collaborano con strutture esterne al servizio,
che sono in diretto contatto con gli adolescenti come le scuole, i centri
giovani, le parrocchie: in questo caso lintervento si attua attraverso
progetti di educazione alla salute, lavori con gruppi di adolescenti.
Lintervento esterno più massiccio è stato senza dubbio quello rivolto
ad alcune scuole superiori e classi terze della scuola media di Aosta.
Gli obiettivi relativi a questi interventi sono molteplici e si diversificano
a seconda del progetto che viene effettuato tenendo conto della realtà
delle classi, in collaborazione con gli insegnanti referenti per leducazione
alla salute nella scuola e con alcuni insegnanti delle classi.
Ci si è resi conto che là dove è presente suddetta collaborazione lintervento
degli operatori del Pangolo è più pregnante ed è maggiormente interiorizzato
dai ragazzi.
I progetti toccano argomenti quali leducazione alla salute, la sessualità
legate ad una riflessione sul proprio corpo, sul sé e sulle relazioni
con gli altri; le differenze di genere cercando di cogliere la preziosità
relativa a caratteristiche diverse, con lobiettivo di favorire luso
del pensiero e di tenere a freno il giudicare.
Il progetto che si costituisce è definito nel tempo ma gli alunni possono
ritrovare gli operatori e rivolgersi a loro in Spazi dAscolto (istituiti
per ora nella scuola media) o direttamente al Pangolo.
Desiderio degli operatori è quello di abituare i ragazzi a rivolgersi
ai servizi vivendoli vicini a loro e alle loro esigenze e pensando alla
possibilità di un confronto o di una richiesta di consulenza prima che
un problema scoppi e ci si trovi in una situazione grave dove
le soluzioni non possono che essere più complesse e più difficili.
Il consultorio adolescenti Pangolo quale luogo di parola: cosa significa?
Significa che ladolescente può parlare di sé, può chiedere, può
portare un problema: non è detto che trovi sempre risposte specifiche
o fantomatici consigli.
Trova la possibilità di confronto, di approfondimento, di dare significato
alle proprie richieste, trova una panoramica di risposte e
di possibilità dove lui può scegliere e/o orientarsi a seconda della propria
situazione di realtà e delle caratteristiche di personalità.
Ladolescente può venire a parlare con un operatore insieme ad un
compagno e/o in gruppo: questo gli permette di pensare, lavorare e discutere
su un argomento specifico attraverso la messa in comune di idee e vissuti
e il confronto tra pari.
Paola Salino
Psicologa
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