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Soutien
au Soutien
Un progetto sperimentale
di formazione organizzato dall'Università della Valle d'Aosta :
e finanziato dal Fondo Sociale Europeo
Condotto dalla Prof.ssa J. Moll, si propone di costruire professionalità
in grado di gestire le dinamiche relazionali
II 21 marzo 2001 presso l'Università della
Valle d'Aosta la prof.ssa Jeanne Moll, specialista in conduite de groupes
d'analyse professionnelle, "familière de la psychanalyse"
e collaboratrice di Jacques Levine dal 1990, ha tenuto un seminario dal
titolo: "Des effets du regard et de la parole". Partendo da
una frase di Winnicott "La psychanalyse nous apprend à parler
moins à la légère", la prof.ssa Moll ha condotto la riflessione
sull'importanza che assume la parola nei rapporti umani e sulla profonda
incidenza che ha nelle dinamiche relazionali tant'è che già da anni in
Svizzera, Germania, Francia, si cerca di sensibilizzare gli insegnanti
alle problematiche relazionali. Seguendo il metodo dello psicoanalista
Jacques Levine, sono stati costituiti dei gruppi di lavoro, formati da
una decina di insegnanti, chiamati "Soutien au Soutien", nei
quali vengono presentati ed analizzati dei casi di difficoltà relazionali.
I temi trattati nel seminario hanno suscitato un
grande interesse negli insegnanti presenti. Ancora una volta essi si sono
resi conto di quanto sia importante possedere una professionalità che
comprenda anche la competenza nell'osservare e gestire gli aspetti e le
dinamiche relazionali.
Questa capacità coinvolge anche le dimensioni affettive più profonde dell'insegnante,
in quanto egli deve essere in grado di tollerare come propri, i vissuti
che l'allievo evoca, quando agisce il proprio disagio psichico sotto forma
di comportamenti aggressivi e di rifiuto al compito, o di ribellione alle
più elementari regole di vita scolastica, o in forme di ritiro in se stesso.
Non si tratta solo di elaborare e di utilizzare nuove teorie per migliorare,
dall'esterno, le relazioni docente-allievo, ma piuttosto di aiutare gli
insegnanti a comprendere che la relazione con gli allievi non si gioca
solo sul terreno intellettuale. Sovente nel rapporto discente-docente,
specchio della relazione madre-bambino, emergono stati infantili della
mente, che possono essere legati ad episodi di sofferenza psichica e che
sono in grado di influenzare l'incontro con oggetti, persone o cognizioni
altri da sé.
Al termine dell'incontro, gli insegnanti, interessati e stimolati, hanno
avanzato la proposta che l'Università si facesse carico di costituire
un gruppo di "Soutien au Soutien" anche in Valle d'Aosta. Si
è riusciti a formare il gruppo che ha iniziato a lavorare a maggio e giugno
e proseguirà per altri sette incontri fissati tra settembre e dicembre
2002, con una conferenza di diffusione il 13 novembre. Tale gruppo è formato
da 17 insegnanti, un uditore, uno specialista in conduzione di gruppi
di analisi professionale, la prof.ssa Moll, un tutor didattico, Daniela
Levi, ed un coordinatore, io stessa.
Nei 10 incontri previsti, ognuno dei quali ha la durata di un'ora e mezza,
si applica il metodo elaborato dallo psicanalista Levine, che prevede
quattro tempi:
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"Le dire des insatisfactions
à travers l'exposé d'une situation difficile. C'est le temps de la
plainte". Gli insegnanti, a turno, presentano un caso che ritengono
problematico, lo "buttano fuori", esplicitando il loro stato
d'animo di fronte al fatto di sentirsi impotenti nel trovare da soli
una soluzione.
-
"La recherche de l'intelligibilité
de la situation exposée. On fait des hypothèses sur ce qui peut perturber
l'enfant dans son histoire". E' il momento in cui il gruppo,
con l'aiuto della Prof.ssa Moll, formula delle ipotesi sull'origine
dei turbamenti nel bambino in oggetto.
-
"La recherche du modifiable.
Les pistes de remédiation". Sempre in gruppo e con J. Moll si
cerca d'individuare nuove strategie e dei comportamenti che consentano
di prestare più attenzione al soggetto in difficoltà.
-
"Le retour sur son propre fonctionnement,
c'est-à-dire ce que l'enseignant peut faire autrement, changer de
regard a l'aide de la recherche de l'intelligibilité". E' il
momento in cui l'insegnante, questa volta da solo, ritorna sul proprio
caso e, sulla base delle ipotesi avanzate e delle strategie individuate,
ripensa il proprio "bambino" diversamente. Gli sguardi degli
altri componenti del gruppo hanno permesso di rimettere in discussione
comportamenti acquisiti e presunte certezze.
La partecipazione attiva agli incontri
permette agli insegnanti di affrontare in modo più consapevole i casi
ritenuti problematici e attraverso un processo di decentramento, di superare
la paura di essere troppo coinvolti per poterli risolvere.
Franca Pedoni
Insegnante di scuola dell'infanzia. Attualmente
fa parte dello staff pedagogico del corso di laurea
in Scienze della Formazione Primaria.
Si occupa della supervisione del tirocinio e del coordinamento con le
attività didattiche.
E' direttore responsabile e coordinatore del Progetto "Soutien au
Soutien".
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