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Quando scuola e montagna s'incontrano
Nella
scuola elementare di Gignod la collaborazione tra scuola ed operatori
della montagna è sfociata nella progettazione, nella gestione e nella
realizzazione del progetto "Conoscere la montagna". Numerose
attività didattiche e un libro per non dare per scontata la montagna,
ma imparare a conoscerla e a viverla sempre di più.
Diamo per
scontata la montagna?
Da anni la Scuola elementare di Gignod aderisce ai progetti di Interguide,
in particolare allattività denominata "Avventura in rifugio",
anche grazie al contributo finanziario della Biblioteca Comunale che sostiene
e promuove attività di avvicinamento alla montagna rivolte ai bambini.
Ci segue da qualche anno una guida alpina della Valpelline, il signor
Claudio Rosset, che racconta a noi insegnanti di essersi reso conto, durante
le attività svolte in montagna con i bambini, che per lo più essi conoscono
poco questo ambiente. Esprime inoltre il suo rammarico circa il fatto
che, spesso, i turisti sviluppano una migliore conoscenza del nostro territorio
e coltivano maggiormente il piacere della montagna rispetto agli
autoctoni, in quanto in generale si tende a "dare per
scontata la montagna" e a pensare che essa debba essere scoperta
da chi viene "da fuori" piuttosto che da chi la abita. Claudio
spiega a noi ed ai bambini che le Guide Alpine non si limitano ad accompagnare
i singoli clienti o i gruppi negli spostamenti da una parte allaltra
o nella gestione delle diverse attività, ma lungo il tragitto spiegano
ciò che si sta facendo, ciò che sta intorno, perché è loro desiderio che
le persone vadano oltre il valore puramente ricreativo della montagna
per scoprirne ed apprezzarne anche quello formativo.
Conoscere la montagna |
PERIODO |
Dalla. s. 2000/01 alla.s. 2001/02 |
CLASSI COINVOLTE |
Classe 2a (12 alunni) Classe 3a
(14 alunni) |
INSEGNANTI |
Annalisa Bovio, Roberta Rollandin, Miranda
Pellissier, Manuela Cornaz, Ada Jacquemet |
OPERATORI DELLA MONTAGNA |
Claudio Rosset (Guida alpina) Lelio Milliery
(Guardia Forestale) |
PARTNER |
Famiglie degli alunni |
FASI DEL PROGETTO |
Due fasi corrispondenti a due anni scolastici
1° La montagna: territorio, risorse, economia
2° La rappresentazione del territorio / il movimento sul territorio:
orientamento e cartografia |
DISCIPLINE COINVOLTE |
Area ambientale, Lingue, Ed. Motoria,
Ed. allimmagine |
PRODOTTO |
Realizzazione della pubblicazione
"Piacere, io sono la montagna!" |
Tale considerazione è per
noi insegnanti motivo di riflessione: ci chiediamo se davvero anche noi,
nelle nostre attività didattiche, diamo per scontata la montagna
e se i nostri alunni non finiscono poi per conoscere meglio ambienti lontani,
attraverso le pagine del libro o le immagini di un documentario, piuttosto
che lambiente entro il quale si muovono.
Non ci resta che raccogliere
la provocazione della Guida Alpina e provare a pensare ad unattività
volta alla conoscenza della montagna in cui tentare di coniugare gli obiettivi
della scuola con quelli di chi vive la montagna ed opera su di essa.
A proposito di... |
GUIDE
Chi da anni, attraverso i progetti Interguide, ha avuto lopportunità
di usufruire dellintervento delle Guide Alpine, sicuramente
ha potuto apprezzare, così come abbiamo fatto noi, la competenza
e la professionalità di queste figure operanti sul nostro territorio
Esse hanno una grande conoscenza dellambiente montano che
potrebbe davvero essere una risorsa per la scuola. Lintervento
della Guida Alpina con le classi, infatti, per lo più, non si
limita alla gestione di attività sportive specifiche (arrampicata
)
o di semplice accompagnamento durante le escursioni, ma riveste
spesso anche una veste "formativa" ed "informativa",
che può essere ripresa ed approfondita nelle attività didattiche
in classe.
I costi che comportano tali interventi (dovuti ad assicurazioni,
ad utilizzo di materiali specifici
) talora fungono da deterrenti
per chi si propone di fare progetti sulla montagna.
Sulla base dellesperienza fatta, possiamo dire che i costi
di tali attività incidono in modo significativo sui bilanci delle
nostre istituzioni, ma, per la loro specificità, qualificano,
in modo altrettanto significativo, lattività di scuole di
Montagna quali quelle della Valle dAosta.
Cè da augurarsi che, in qualche modo, la Montagna possa
continuare ad avere un posto nella Scuola Valdostana e possa continuare
ad essere la compagna di banco di tanti altri bambini !
... CLAUDIO LA NOSTRA GUIDA
Disponibilità,
serietà, preparazione ed efficienza caratterizzano il suo modo
di lavorare.
Figura carismatica, soprannominato dai bambini "Barbone"
per la sua folta barba da vero montanaro, è stato in grado, con
il suo piglio deciso, ma anche con la sua pazienza, di far superare
ai bambini più indecisi e titubanti paure ed incertezze, spronandoli
a provare attività nuove e particolari, come larrampicata,
senza vergognarsi dei propri limiti e timori, ma godendo di ogni
piccolo progresso fatto e delle difficoltà superate.Oltre ad una
notevole preparazione, sia a livello pratico, sia a livello teorico,
è da evidenziare in Claudio la capacità di trasmettere concetti
e conoscenze in modo chiaro, esauriente, essenziale e coinvolgente
e di portare chi lo ascolta, o va in montagna con lui, ad avvicinarsi
e a frequentare questo ambiente, così bello e vario, con rispetto,
in sicurezza e non in modo competitivo o arrogante.
Segni particolari? Schivo e modesto, da buon montanaro!
E poiché sa "vendersi poco", non ci resta che
farle qualche pubblica lode, in segno di gratitudine per la sua
preziosa collaborazione in questi due anni! Ecco il suo curriculum:
1987 Aspirante Guida Alpina
1989 Guida alpina
1994 Tentativo al Gasherbrum II (8.035 m) Pakistan (fino
a 7.000)
1996 Tentativo al Manaslu (8.156 m) Nepal (fino a 7.600)
1997 Cotopaxi (5.900 m) e Chimborazo (6.300 m) Ecuador
1998 Aconcagua (6.960 m) Argentina
1999 Istruttore regionale di soccorso alpino
1999 Shisha Pangma (8.040 m) Tibet
2001 Dhaulagiri (8.228 m) Nepal
Ha effettuato numerosi trekking in Nepal (Valle del Kumbu, Valle
del Makalu, Mustang, Kali Gandaki ecc.)
Svolge la sua attività di guida sulle Alpi valdostane, francesi
e svizzere.
Collabora con le scuole nellambito dei programmi Interguide
e non.
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La collaborazione
tra scuola ed extra-scuola: una necessità e unopportunità
E proprio il desiderio di trovare un punto di convergenza tra
obiettivi diversi, ma complementari, che fa nascere la collaborazione
tra due realtà diverse, la scuola ed alcune figure che operano sulla montagna,
collaborazione sfociata nella progettazione, nella gestione e nella realizzazione
del progetto "Conoscere la montagna".
Alla collaborazione della guida alpina Claudio Rosset si aggiunge anche
quella del sig. Lelio Milliery, guardia forestale che da diversi anni
accompagna i bambini alla Festa degli Alberi, nonché genitore appassionato
di montagna che, da tempo, attraverso la biblioteca comunale, promuove
attività di avvicinamento alla montagna per i bambini.
Finalità
ed obiettivi: diversità e complementarità
Si comincia col discutere molto fra noi sullimportanza della
conoscenza, sul come si possa apprezzare maggiormente ciò che si conosce
di più, sul come sia più facile, per i piccoli soprattutto, rispettare
quello che si ama.
E su questa base che viene pertanto a delinearsi un percorso da
seguire le cui tappe principali costituiscono le finalità del progetto:
CONOSCERE APPREZZARE RISPETTARE
Nella discussione noi insegnanti
e gli operatori della montagna, pur partendo da prospettive diverse,
giungiamo alla stessa conclusione. E un po come guardare ad
una stessa meta, ma da punti di vista diversi ed è arricchente ed interessante
scoprire le rispettive prospettive.
-
Noi insegnanti
rileviamo, fin da subito, la centralità dell"apprezzare"
in questo percorso, in quanto ipotizziamo che esso possa costituire
una forte motivazione per i bambini.
-
Lapprezzare può
favorire non solo la conoscenza, ma anche la maturazione di un atteggiamento
di rispetto dellambiente, sia durante il processo di apprendimento
nel contesto scolastico, sia in seguito ad esso, in un contesto extra-scolastico.
In tal senso ci sembra altrettanto importante scegliere lattività
ludico-motoria, come approccio privilegiato per scoprire, conoscere
e vivere la montagna .
Partendo da tali riflessioni individuiamo come obiettivi principali
del progetto:
- far conoscere lambiente circostante;
- favorire un atteggiamento di rispetto
dello stesso.
-
Gli "operatori
della montagna", dal loro punto di vista, rilevano che il
giungere alla conoscenza, attraverso momenti che attivino i sensi,
può essere utile a far sì che i bambini non si limitino a vivere
in montagna, ma imparino, in alcuni momenti, a vivere pienamente la
montagna. Inoltre ci fanno notare che le attività ludico-motorie
in montagna, se svolte in modo più consapevole e completo, possono
essere utili a far capire ai bambini che la concezione di montagna
come semplice divertimento è limitativa.
Essi si pongono in sintesi come obiettivi:
- promuovere "lambiente
montagna", non solo per il suo aspetto puramente estetico
o ricreativo, ma anche per il suo aspetto formativo;
- promuovere il rispetto di esso allo
scopo di salvaguardarlo.
Bambino e
montagna: un rapporto di inconsapevole familiarità
Poiché lavoriamo da tempo con i bambini, noi insegnanti già avevamo
preventivato una possibile "discrepanza" tra quanto progettato
e quanto realizzato, ma, dopo aver proposto lattività ai bambini,
ancora una volta ci siamo stupite della loro imprevedibilità e di come
essi, nonostante la mania e la smania degli insegnanti di pianificare
e di progettare tutto il percorso di apprendimento, riescano a rimescolare
le carte in tavola e a spiazzare ladulto.
I nostri alunni lo fanno fin da subito, mettendo in discussione il presupposto
su cui si basa il progetto.
Nel momento della "dovuta"
raccolta delle conoscenze pregresse (che per la verità noi abbiamo proposto,
probabilmente, con la condiscendenza di chi già si aspetta ben poco),
alla "banale" domanda: "Che cosa sai della montagna?",
Andrea, seduto accanto alla finestra, risponde: "Io so che la
montagna è la mia vicina di banco", suscitando lilarità
dei compagni e le risentite proteste delle insegnanti.
Ad un immediato momento di disappunto, segue però un momento di disorientamento
Andrea motiva, convinto, la sua originale risposta: "è
davvero come se fosse la mia vicina di banco, quando sono stufo di ascoltare
io la guardo fuori dalla finestra e mi fa passare il tempo, proprio come
chiacchierare con il vicino di banco".
I bambini della classe entrano nellinsolita "ottica",
attraverso cui Andrea guarda alla montagna più facilmente di quanto riusciamo
a fare noi insegnanti, che, ad un certo punto, impotenti, perdiamo la
gestione dellattività di discussione, che tanto avevamo progettato,
e che sta prendendo, invece, unimprevista direzione.
E Giulia, una bambina sempre disponibile a sforzarsi di mettersi
dal punto di vista degli altri, a dare per prima il, suo sostegno ad Andrea:
"In fondo è un po vero quello che dice Andrea, le montagne
sono come delle amiche che stanno sempre con noi: ti alzi al mattino e
loro sono già là ad aspettarti, ti accompagnano a scuola, ti fanno compagnia
quando giochi fuori con i tuoi amici
non ti lasciano mai".
Anche gli altri si fanno prendere a poco a poco la mano e raccontano
liberamente del loro particolare e spontaneo rapporto con la "signora
Montagna".
Marco timidamente confessa: "Da casa mia vedo delle montagne
e mi piace pensare che ce ne sia una per me, una per mia mamma, una per
mio papà e una per mia sorella."
Marie Emilie racconta : "Io sono affezionata al Monte Emilius
perché abita di fronte a casa mia e anche quando ho cambiato casa lui
mi è venuto dietro come un amico!"
Anche Manuela, la più pragmatica, infine si arrende: "E
vero, anchio quando vado al mare mi sento strana senza montagne,
penso che qualcuno le abbia tagliate, perché mi sembra impossibile un
posto senza montagne".
E così noi insegnanti scopriamo che tra i tanti punti di vista da
cui viene analizzata la montagna (e soprattutto in prospettiva del "2002
Anno Internazionale delle Montagne" abbiamo avuto modo di conoscerne
tanti) cè anche quello dei bambini. I bambini hanno un rapporto
tutto loro con la montagna, diverso dai nostri parametri, è un rapporto
di inconsapevole familiarità.
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Un'attività
per "far conoscere la montagna".
Foto di Annalisa Bovio |
Ci viene in mente qualcosa
cui non avevamo pensato: nei loro disegni cè spessissimo il tema
della casa e della montagna, nei loro racconti fantastici ci sono spesso
abitanti della montagna, quali gli animali, o luoghi della montagna, quali
boschi, prati, torrenti
Forse non cè grande conoscenza dellambiente
in cui vivono, ma sicuramente cè un rapporto di particolare familiarità
tra il bambino e la montagna. Concordiamo sul fatto che è bene non sprecare
questo insolito rapporto e che è indispensabile partire da esso per
"far conoscere la montagna", come diremmo noi adulti, o "fare
la conoscenza della montagna", come direbbero i bambini.
Sulla base di queste considerazioni il progetto segue un percorso diverso:
per i bambini diventa uno scoprire la montagna, attraverso una progressiva
presa di coscienza, per noi adulti riscoprire la montagna, attraverso
lo sguardo dei bambini.
Bambino e
montagna: rispettoso timore e curiosa attrattiva
Attraverso i loro interventi, i loro scritti, i loro disegni scopriamo
che essi la vivono come una presenza viva. Da una parte si nota una forma
di reverenziale distanza tra il bambino e la montagna, poiché
essa è tanto più grande di loro e incute rispetto misto a timore proprio
per le sue dimensioni e per i pericoli insiti in essa (spesso usano lespressione
"alta, grande come una montagna" oppure "lontano come la
cima della montagna"
), dallaltra si nota però anche una
certa attrattiva da parte del bambino nei confronti della
montagna, in quanto la sua bellezza, la sua imponenza, la sua "età"
suscitano curiosità e domande, stimolano la fantasia
Ascoltando le loro considerazioni a volte ci pare di cogliere persino
una sorta di parallelismo nel rapporto tra la montagna e i bambini
e tra la montagna ed i suoi primi abitanti, tra le loro rappresentazioni
mentali (ben evidenti nei miti, nelle leggende
) e tra quelle
dei bambini .
Nel loro rivolgersi alla montagna come ad una persona è intrinseca quasi
una forma di animismo
Il bambino, un po come, forse, i primi abitanti della montagna,
si pone di fronte ad essa con stupore e curiosità, si interroga
Cara montagna |
"Cara Montagna,
Noi ti abbiamo studiata e ci sei piaciuta molto.
Tante cose di te ci hanno incuriosito:
Ma quanta neve hai in punta? Non hai freddo
con tutta quella neve addosso?
Ma quando gli scalatori ti piantano la piccozza addosso ti
arrabbi?
Ma quando la nebbia ti copre, tinfuri?
Perché ad una certa altezza non ospiti più animali?
Quale dei tuoi versanti preferisci? Ladret
oppure lenvers?
Studiandoti ho scoperto che alcune montagne si dicono "testa",
ma tu dove hai i capelli?
Sai, a me piaci perché mi fai andare a sciare, ma mi
fai paura perché fai cadere le valanghe.
Mi piaci perché hai la neve e si può sciare, non mi piaci perché
sei ripida e ci fai sudare.
Per la signora Montagna da Alberto tanti auguri!
Alberto
"Cara Montagna,
Tu sei molto bella quando hai il corpo coperto
di neve perché posso andare a sciare. Però quando ti ricopri di
ghiaccio e mi fai scivolare mentre sto sciando, mi fai arrabbiare!
Comunque mi piaci tanto lo stesso anche se sei un po
dispettosa!
Vorrei che tutti ti curassero di più, perché certi maleducati
ti trattano male.
Paola
"Quando guardo le montagne mi viene
da chiedermi "Ma come sono nate?" Quando ero piccolo
non lo sapevo mipiaceva inventarmi delle storie... Sono state
costruite dagli uomini con sassi e terra."
Gabriel
"Delle volte
guardo le montagne che hanno delle forme strane e mi diverto ad
immaginare a che cosa somigliano: ad un animale, ad un naso, al
profilo di una persona
poi, a seconda di che cosa mi fanno
pensare, do dei nomi che voglio io alle montagne"
Carolina |
Il loro pensare alla montagna
come ad una presenza viva, già mette laccento sulla qualità
del rapporto tra uomo e montagna, un rapporto che dovrebbe essere secondo
le rappresentazioni dei nostri alunni di correttezza e di rispetto:
-
rispetto inteso come
conseguenza della gratitudine che, secondo il bambino, luomo
dovrebbe provare nei confronti della montagna;
"Certi maleducati ti trattano male".
Paola
"Anche
se tu ci dai tante cose gli uomini ti trattano male: incendiano
i tuoi boschi e lasciano i rifiuti per terra. Secondo me questo
non va bene, dovremmo volerti più bene".
Silvie
Cara Montagna,
Io ho capito che ci dai tante cose, anche se noi non ce ne rendiamo
conto.
Quando ti vedo penso che hai delle forme strane, ma anche molto
belle.
Ti dico grazie per quello che ci hai dato e che continuerai
a darci.
Molte persone che dicono di amarti, in verità ti sfruttano solo
come se fossi una bambola o un pupazzo e non ti rispettano.
Invece ti dovrebbero essere grati perché sei una risorsa preziosa!
Verdiana |
-
rispetto inteso
come conseguenza del giusto timore che luomo, secondo il
bambino, dovrebbe provare nei confronti della montagna, che lui vede
" grande, imponente e imprevedibile" "spettacolare
e distruttiva" al tempo stesso.
Il timore che il bambino prova nei confronti della montagna non ha
niente a che vedere con lallarmismo di cui luomo di oggi
ne fa oggetto, attraverso i mass-media (si parla per lo più di montagna
quando vi sono incidenti o tragedie
), ma neanche con latteggiamento
di superiorità che alcuni hanno nei confronti della montagna e che
li porta poi a sfidarla o a sottovalutarla .
Mi piacerebbe vedere cadere una valanga,
anche se non mi piacciono gli effetti di distruzione che causa.
La frana, invece, non mi piace.
Anche se la
frana e la valanga sono tutte e due grandi e cadono, la valanga,
specie quando è polverosa, può essere spettacolare, la frana,
invece, è solo distruttiva.
Niccolò
La montagna
comanda lei, quindi è meglio fare le cose per bene e non fare
stupidaggini.
La montagna
è un po come le maestre : quando non le conosci ti fanno
un po paura , poi quando le conosci sai come prenderle
per il verso giusto e non ti fanno più
paura.
Verdiana |
Sulla base di ciò siamo giunti
a pensare che lobiettivo del progetto non era tanto quello di far
maturare nel bambino atteggiamenti di rispetto nei confronti dellambiente,
quanto, piuttosto, quello di far sì che il bambino preservi questo
suo spontaneo rapporto di correttezza nei confronti della montagna.
Attraverso le esperienze
sul territorio, integrate da interventi in classe delle insegnanti e degli
operatori della montagna, da ricerche (attraverso testi, mezzi audiovisivi
e multimediali) abbiamo cercato di conoscere :
- gli aspetti della montagna (geo-morfologia,
vocabolario
);
-
le risorse della
montagna (sfruttamento delle risorse, antropizzazione, economia
);
-
le regole della
montagna (indispensabili a far sì che la montagna possa continuare
ad essere per luomo risorsa da godere da un punto di vista economico,
estetico, ricreativo ecc
).
Si è scelto, pertanto, di
affrontare il discorso della sicurezza in un contesto più ampio, e di
valorizzare questo dualismo del concetto infantile di montagna "generosa
ma imprevedibile", in quanto presupposto di una visione della
montagna e di un rapporto con essa, a nostro avviso, corretti. La sicurezza,
infatti, in questottica, non costituisce un argomento a sé stante,
ma diventa una conseguenza di un discorso di corretto rapporto con lambiente
montano e di rispetto delle sue regole.
Lintervento di noi adulti, in questo rapporto di inconsapevole familiarità
tra bambino e montagna, si è esplicitato, per lo più, nello scoprire,
contestualmente alla montagna, anche le sue regole. Regole
dettate dalla montagna stessa e che si riferiscono soprattutto alle modalità
e ai tempi che luomo deve avere nel rapportarsi ad essa.
A conclusione del progetto possiamo dire che la rappresentazione di montagna
negli alunni non è radicalmente cambiato, ma è forse diventato più consapevole
e più completo, grazie alle esperienze svolte sul territorio e alle conoscenze
acquisite.
Nel corso del lavoro lambiente montano non ha assunto solo laspetto
di pericolo da temere o da sfidare, o di risorsa economica da sfruttare,
o di divertimento o di bellezza di cui godere, ma si è delineato come
realtà viva, complessa sintesi di tutti questi aspetti.
Il progetto ha sicuramente inciso sul modo dei nostri alunni di guardare
alla montagna, ma ha dato loccasione anche a noi adulti, che vi
abbiamo lavorato, di guardare ad essa anche da punti di vista diversi
:
- quella dei bambini;
- quella degli operatori della montagna;
- quella degli insegnanti.
Questo triplice sguardo
ci ha fornito loccasione di riscoprirla, in prospettiva del "2002
Anno Internazionaledelle Montagne", come realtà viva e non come "scontata
cornice".
E se prima del progetto la montagna era per i nostri alunni "la
mia compagna di banco", al termine del progetto è diventata per
noi insegnanti "una collega" di grande esperienza
che ha tante conoscenze da mettere a disposizione della scuola .
Montagna
e discipline
Non è molto semplice cercare di racchiudere una realtà complessa e
varia come la montagna nelle varie discipline del nostro programma scolastico,
nel tentativo di farlo ci siamo rese conto che vi sono molti obiettivi,
legati non tanto al "saper fare" quanto al "saper essere",
che non si possono collocare.
Gli obiettivi delle attività |
AREA SOCIO-AFFETTIVA E COMPORTAMENTALE
Attività
Obiettivi
EDUCAZIONE MOTORIA
Attività
Escursioni in rifugio.
Arrampicata.
Escursioni con le racchette da neve.
Attività di educazione alla sicurezza e al soccorso.
-
Sperimentare
alcune attività ludico-motorie legate alla montagna, conoscendo
gli accorgimenti e lattrezzatura che ne garantiscono
leffettuazione in condizioni di sicurezza.
-
Conoscere
e saper scegliere il materiale specifico necessario alle
diverse discipline legate alla montagna.
Attraverso larrampicata
-
Sviluppare
le proprie capacità di concentrazione e di coordinazione
oculomanuale, di previsione, progettazione e verifica
di un percorso.
-
Sviluppare
la coordinazione dinamica generale in funzione della scelta,
del controllo e della direzione del movimento nello spazio
orizzontale e verticale.
-
Sviluppare
la coordinazione occhio-mente, occhio-piede e segmentaria.
-
Migliorare
il controllo dellequilibrio del proprio corpo.
Attraverso lescursionismo
- Imparare a camminare su un sentiero
di montagna, calibrando opportunamente le proprie capacità
respiratorie e motorie.
- Imparare a camminare sulla neve
utilizzando le racchette da neve.
AREA LOGICO MATEMATICA
Attività:
arrampicata
Attraverso larrampicata
-
Sviluppare
le proprie capacità di previsione, progettazione e verifica
di un percorso.
-
Sviluppare
la coordinazione dinamica generale in funzione della scelta,
del controllo e della direzione del movimento nello spazio
orizzontale e verticale.
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ARRAMPICATA E LOGICA
Nel corso dellattività
di arrampicata ci siamo divertite ad osservare le strategie attuate dagli
alunni per arrampicare, poiché eravamo insegnanti di educazione motoria
e di matematica ci siamo ritrovate a scoprire analogie tra il modo di
procedere in parete e il modo di procedere nella soluzione dei problemi
LINGUA 1 E LINGUA 2 |
AREA AMBIENTALE |
Attività
Ascolto e osservazione.
Ricerca e
documentazione (attraverso libri, documentari, documenti multimediali,
interventi esperti, proiezioni di diapositive, immagini ecc.).
Analisi e sintesi.
Rielaborazione e sistematizzazione di quanto appreso (a livello
scritto e orale
).
Riutilizzo di quanto appreso.
Uscite sul territorio.
- Sviluppare capacità di ascolto
e di osservazione.
- Saper ascoltare, comprendere
e mettere in atto comandi ed istruzioni impartiti dai docenti
e dagli esperti.
- Arricchire il proprio bagaglio
lessicale attraverso lacquisizione di un vocabolario
specifico inerente la montagna, sia in lingua italiana ,
sia in lingua francese (il vocabolario della montagna).
- Scoprire la ricchezza e la
specificità del patois nei vocaboli inerenti lambiente
montano.
- Cogliere il legame tra le
varie sfumature del dialetto e la necessità degli abitanti
della montagna di definire in modo più specifico aspetti
morfologici del proprio ambiente ed eventi naturali legati
ad esso (parole diverse per identificare i vari tipi di
neve, i colli, gli alpeggi ecc.).
- Acquisire la consapevolezza
dei cambiamenti della lingua nel tempo.
- Apprendere, comprendere e
saper riutilizzare in modo adeguato il vocabolario specifico
riguardante la montagna (morfologia, economia, attività
sportive, attività di soccorso, attrezzatura
ecc.).
- Saper reperire informazioni
da diversi tipi di fonti.
- Saper leggere testi di diverso
tipo e saper utilizzare le strategie più adeguate per selezionare,
raccogliere ed ordinare le informazioni.
- Saper effettuare analisi e
sintesi.
- Saper rielaborare le informazioni
desunte, attraverso tipologie testuali adeguate: narrativa,
descrittiva, informativa, argomentativa, regolativa.
- Saper riorganizzare in modo
chiaro, logico ed organico le informazioni acquisite sia
allorale, sia allo scritto.
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Attività
Ascolto e osservazione.
Problematizzazione, formulazione di ipotesi e verifica.
Ricerca e documentazione (attraverso libri, documentari, documenti
multimediali, interventi esperti, proiezioni di diapositive,
immagini ecc.).
Analisi e sintesi.
Rielaborazione e sistematizzazione di quanto appreso (a livello
scritto e orale
).
Riutilizzo di quanto appreso.
Uscite sul territorio.
- Obiettivi a. /c./f./g./h./i./j./l
di lingua 1 e 2.
- Saper problematizzare, formulare
ipotesi ed effettuare verifiche.
- Osservare e conoscere gli
aspetti climatici, geo-morfologici, orografici, della flora
e della fauna dellambiente montano.
- Acquisire alcune semplici
nozioni di glaciologia.
- Distinguere gli elementi naturali
da quelli antropici.
- Osservare la diversa distribuzione
della vegetazione in rapporto allaltitudine e scoprire
il rapporto fra altitudine-temperatura-vegetazionefauna.
- Conoscere la flora e la fauna
montane.
- Scoprire il rapporto tra climaterritorioeconomia.
- Cogliere la relazione tra
risorse della montagna-economia-antropizzazione.
- Conoscere i metodi dello sfruttamento
agricolo e abitativo del suolo nel contesto del territorio
montano.
- Conoscere le caratteristiche
delleconomia di montagna.
- Cogliere il rapporto di causalità
tra:
- aspetti climatici e morfologici
dellambiente montano e pericoli della montagna;
- antropizzazione dellambiente
montano e pericoli della montagna.
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Annalisa Bovio
Insegnante elementare dal 1980,
ha insegnato dal 1998 al 2001 nella scuola elementare di Gignod Capoluogo.
Attualmente è in servizio presso la scuola elementare di Cogne. Curiosa
ed appassionata di montagna.
Roberta Rollandin
Insegnante elementare
dal 1986, insegna dal 1994 nella Scuola di Gignod Capoluogo.
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