Laboratori didattici e comunicazione verbale al museo Nei laboratori didattici, svolti al museo, viene dato un posto privilegiato alla comunicazione orale, e loperatore culturale, che gestisce lattività, si pone come una nuova figura professionale a metà strada tra linsegnante e la guida museale. Che tipo di comunicazione si realizza allinterno di un laboratorio didattico museale? Sicuramente, linterazione verbale accompagna tutte le operazioni che il laboratorio prevede. La riuscita dellattività è strettamente legata alla capacità e alla sensibilità di chi ha lonere principale della mediazione, cioè loperatore didattico. Loperatore si pone quindi come una nuova figura professionale a metà strada tra linsegnante e la guida museale. In un laboratorio creativo gli attori principali sono loperatore museale (anche più di uno) da una parte e gli scolari dallaltra, il messaggio che deve passare è lopera darte. Una giornata-tipo in laboratorio inizia con la visita guidata alla mostra. Gli operatori hanno larduo compito di fare da mediatori tra le opere darte e i loro giovani interlocutori che hanno unetà compresa tra i 3 e i 18 anni. In questa prima fase di lavoro la comunicazione verbale prende il sopravvento, bisogna prestare molta attenzione al modo attraverso cui questa passa. Anzitutto, labilità di un operatore culturale sta nelladeguarsi al gruppo di persone che si trova davanti: quindi è necessario scegliere il livello di linguaggio più adeguato per agganciare lutente, creando da subito un ambiente interattivo. Ovviamente più il bambino è piccolo, più il linguaggio adottato sarà familiare, giocoso. Man mano che i bambini crescono, il linguaggio diventerà più complesso. Stesso accorgimento viene adottato con i contenuti: più o meno approfonditi a seconda del grado di scolarità del bambino. Inoltre occorre prevedere la non piena partecipazione, in taluni casi, del bambino, vuoi per la stanchezza, vuoi per la mancanza di attese rispetto a quanto gli viene proposto. Loperatore deve intuire quando è il momento di riaccendere lattenzione dei giovani utenti, tenendo presenti alcune strategie di comunicazione. Siccome la particolarità di una visita ad una mostra di questo genere è linterazione tra operatore e pubblico, loperatore deve far partecipare linterlocutore, stimolandolo con domande e riflessioni. Specialmente con i più piccoli è importante accettare anche digressioni e sviluppi paralleli rispetto al tema, senza forzarli, concedendo loro tempi adeguati, vincendo lansia del fare e del produrre, in favore del piacere di capire e farsi capire. Per i più piccoli, inoltre, è utile esprimere i contenuti sotto forma di favola o gioco, usando un tono di voce chiaro e rassicurante. Gli utenti eterogenei che
partecipano ad una visita di questo tipo sono al tempo stesso ascoltatori,
interlocutori attivi, curiosi, in grado di osservare ed intervenire a
proposito. Sarà compito delloperatore mettere subito a proprio agio
i ragazzi, proponendo loro modalità di comportamento e di comunicazione
che creino empatia tra le parti. Stéphanie Barbero |
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