  
        	  
         	  
         	  
    		   | 
   Tra approccio scientifico e fai da te, il laboratorio 
        sul Paleolitico a Verrès 
      Un laboratorio 
        su un tema storico che ha coinvolto insegnanti di Istituzioni scolastiche 
        diverse riuscendo a coniugare formazione teorica e fai da te, ad organizzare 
        una mostra finale in unottica di collaborazione e scambio tra vari 
        soggetti: esperti esterni, insegnanti ed alunni. 
      LIDEA DEL LABORATORIO 
        E LA FORMAZIONE  
      Liniziativa 
        nasce allinterno dellIstituzione scolastica Evançon 2 dallesigenza 
        di progettare delle attività laboratoriali per larea antropologico-sociale, 
        a partire dalla formazione teorica dei docenti, dalla condivisione di 
        una metodologia didattica e dalla progettazione comune delle situazioni 
        di apprendimento. 
        Nella scuola elementare si avverte infatti fortemente lesigenza 
        di fare formazione non solo da un punto di vista didattico ma anche sui 
        contenuti, sullepistemologia della disciplina. Gli insegnanti non 
        sono generalmente degli specialisti, come nella scuola secondaria, anche 
        se, grazie allorganizzazione modulare, si costruiscono delle competenze 
        specifiche in alcuni settori disciplinari. È quindi sentita lesigenza 
        di seguire percorsi di formazione su temi specifici. 
        Proprio per rispondere  
        a questa esigenza nasce lidea del laboratorio di storia Levoluzione 
        fisica e culturale delluomo nel Paleolitico, che è stato organizzato 
        in tre momenti:  
      
        
          - la formazione teorica 
            dei docenti;
 
          - la progettazione delle 
            attività di laboratorio; 
 
          - le attività didattiche 
            con gli alunni. 
 
         
       
      
       
      
        
          
             
              | Alcuni dati 
                relativi alle attività di laboratorio nelle classi | 
             
             
              | Progetto | 
              Levoluzione fisica e culturale delluomo 
                nel Paleolitico | 
             
             
              | Ideazione e conduzione | 
              Istituzione scolastica Evançon 2 di Verrès | 
             
             
              | Tempi | 
              Anno scolastico 
                2002/2003 | 
             
             
              | Classi coinvolte | 
              Scuole elementari: 
                Classe III di Arnad, classi I e II di Ayas capoluogo, classi I 
                e II di Challand-Saint-Anselme, classe I di Cogne, classe III 
                di Issogne, classe III di Montjovet-Ruelle, classi IA - IB e II 
                di Verrès | 
             
             
              | Insegnanti di 
                storia | 
              Lorena Borettaz, 
                Antonella Dallou, Claudia Dublanc, Marie-Claire Daudry, Daniela 
                Péaquin, Rita Pernigotto, Daniella Revil, Irene Rolland, Ivana 
                Sarteur | 
             
             
              | Esperta esterna | 
              Fiorenza Cout | 
             
             
              | Coordinamento | 
              Antonella Dallou, 
                Funzione Obiettivo per lArea di sostegno ai docenti | 
             
           
        
       
      In virtù del mio ruolo di Funzione Obiettivo per lArea 
        2 di supporto ai docenti, ho condotto e coordinato il laboratorio occupandomi 
        della consulenza degli esperti, della formazione degli insegnanti, della 
        pianificazione delle attività didattiche e dellorganizzazione della 
        mostra finale.  
        La prima fase è stata dedicata alla costruzione e allapprofondimento 
        di conoscenze specifiche sul tema con una serie di lezioni teoriche tenute 
        da Fiorenza Cout(1) e unuscita sul territorio per visitare 
        il Museo di Antichità di Torino(2) e il Dipartimento di Paleontologia 
        Umana dellUniversità degli Studi di Torino.  
      
        
          
             
              FORMAZIONE TEORICA 
                  Maggio-Giugno 2002 
                1. Lezioni frontali. 
                  2. Visita al Museo di Antichità di Torino e al Dipartimento 
                  di Paleontologia umana dellUniversità degli studi di Torino.  | 
             
           
        
       
      
        
          
             
              PROGETTAZIONE DELLE 
                  ATTIVITÀ LABORATORIALI 
                  Ottobre-Novembre 
                  2002 
                1. Si delinea il campo di studi 
                  e la sua articolazione tematica, al fine di progettare le attività 
                  di laboratorio con gli alunni. 
                  2. Si condivide un modello didattico di riferimento: le strategie, 
                  i linguaggi, le fonti. 
                  3. Si definiscono i compiti in vista del prodotto finale: la 
                  mostra.  | 
             
           
        
       
      
        
          
             
              ATTIVITÀ DI LABORATORIO 
                  CON GLI ALUNNI 
                  Novembre-Maggio 
                  2002/2003 
                Gli insegnanti si incontrano per 
                  confrontarsi, scambiare informazioni e materiali didattici. 
                  Gli alunni fanno uscite sul territorio e nei musei, analizzano 
                  fonti, sperimentano attività di manipolazione e di pittura.  | 
             
           
        
       
      
        
          
             
              VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE 
                  Giugno 2003 
                1. Allestimento della mostra finale. 
                  2. Raccolta dei contributi di tutti i partecipanti al fine di 
                  creare un ipertesto da inserire sul sito della scuola, con fonti 
                  e fotografie relative alle attività svolte.  | 
             
           
        
       
      Questa prima parte, finalizzata alla delimitazione di un 
        campo di studi specifico, alla tematizzazione, è stata realizzata nei 
        mesi di maggio e giugno del 2002, in modo da permettere agli insegnanti 
        di approfondire ulteriormente gli argomenti nel periodo estivo e soprattutto 
        partire a settembre nella progettazione didattica con le idee più chiare. 
        I temi scelti per la formazione non erano solo finalizzati al passaggio 
        successivo, ovvero alla progettazione di attività laboratoriali con gli 
        alunni, ma anche unoccasione di formazione culturale per i docenti. 
        In sintesi, le lezioni erano centrate sui seguenti argomenti:  
      
        
          - storia degli studi sulla 
            concezione relativa alla comparsa delluomo sul Pianeta;
 
          - metodologia della ricerca 
            e definizione delle culture del Paleolitico;
 
          - gli ominidi e la comparsa 
            delluomo;
 
          - evoluzione biologica 
            ed evoluzione culturale;
 
          - economia: la caccia, 
            la raccolta, lindustria litica;
 
          - lorganizzazione 
            dello spazio abitato e luso del fuoco;
 
          - i più antichi siti europei;
 
          - i più importanti siti 
            a livello italiano;
 
          - le manifestazioni artistiche 
            delluomo sapiens sapiens.
 
         
       
      Hanno partecipato 
        a questa prima fase 18 insegnanti di diverse Istituzioni scolastiche: 
        Evançon 1, Evançon 2, Mont-Rose A, Monte Cervino 2, Mont-Emilius 3, Maria 
        Ida Viglino. 
        
      LA PROGETTAZIONE 
      Nel mese 
        di settembre del 2002, è partita la fase di progettazione delle attività 
        di laboratorio con gli alunni. 
        La condivisione di una metodologia didattica è stata fondamentale, il 
        primo passo di questo lungo percorso, che è durato un intero anno scolastico. 
         
        A questo punto, il gruppo si è notevolmente assottigliato, anche perché 
        i docenti erano liberi di seguire solo la prima fase di formazione teorica, 
        senza dover poi necessariamente realizzare le attività di laboratorio 
        in classe. 
        Si può dire che questo sia stato il momento più critico, perché, come 
        accade spesso, gli insegnanti partono entusiasti nella formazione, ma 
        poi non sempre incontrano le condizioni ideali per poter portare nel contesto 
        scolastico ciò che hanno appreso nei corsi di aggiornamento. Non sempre 
        i percorsi di formazione trovano terreno fertile sul campo; inoltre la 
         
        realizzazione di attività laboratoriali richiede certamente un grande 
        coinvolgimento da parte di tutti i soggetti che intervengono sulle classi. 
        Immediatamente, ci si è posti alcuni interrogativi, che hanno orientato 
        la riflessione e hanno poi portato alla negoziazione e alla suddivisione 
        dei compiti: 
      
        
          - è possibile condividere 
            un modello teorico che in qualche modo orienti le attività di laboratorio?
 
          - come si colloca il singolo 
            docente allinterno di un contesto plurale che deve in certa 
            misura concorrere al raggiungimento di obiettivi specifici e alla 
            realizzazione di un prodotto finale comune? 
 
         
       
      La condivisione 
        di un modello teorico di riferimento era determinante, proprio perché 
        il faro che orientava tutto il progetto era la realizzazione 
        di un prodotto finale comune, che richiedeva necessariamente una coerenza 
        a livello di metodologia e una suddivisione precisa dei compiti.  
        Tenendo conto del fatto che le classi coinvolte erano diverse (I, II, 
        III) e diverse erano di conseguenza le abilità dei bambini, è stato importante 
        individuare alcune strategie didattiche, che elenco soltanto senza spiegare 
        nel dettaglio.  
      
        
          - Lutilizzo di linguaggi 
            non verbali (immagini, fotografie) e le attività di manipolazione 
            consentivano anche ai più piccoli di accedere a conoscenze molto complesse.
 
          - Le uscite sul territorio(3) 
            e le visite ai musei(4) hanno favorito lapproccio 
            diretto alle fonti. Di conseguenza, lo studio a partire da reperti 
            archeologici, dando loro un senso e 
 
            collocandoli allinterno della tematica, consentiva agli alunni 
            di riconoscere e interpretare fonti storiche, di elaborare informazioni 
            sul passato(5). 
          - La narrazione ha permesso 
            anche ai più piccoli di compiere un lungo viaggio nel tempo e di orientarsi 
            allinterno della lunga durata. Per coinvolgere i bambini, gli 
            insegnanti hanno inventato con loro delle storie, che avevano come 
            protagonisti dei bambini vissuti nella Preistoria(6).
 
         
       
      Anche per 
        quanto riguarda la capacità di lavorare in rete in un contesto 
        di collaborazione e scambio tra alunni e docenti, la realizzazione di 
        un prodotto comune è stata una strategia che ha obbligato tutti i soggetti 
        a interagire attivamente, a darsi dei compiti e a rispettarli. Credo sia 
        stata una vera scommessa, che ha coinvolto sette scuole e nove insegnanti, 
        ma che ha stimolato notevolmente il lavoro di gruppo e ha permesso di 
        valorizzare risorse preziose.  
        Il passo successivo è stata la definizione di un campo di studi con una 
        precisa articolazione tematica e lindividuazione delle competenze 
        da far acquisire agli alunni.  
        Naturalmente, è stato necessario delimitare notevolmente il contesto di 
        apprendimento e individuare le conoscenze essenziali che consentissero 
        agli alunni di descrivere il quadro di civiltà di cacciatori e raccoglitori. 
        Infatti, se linsegnante si pone come figura che media tra il sapere 
        esperto e i discenti, deve avere le idee chiare su ciò che questi ultimi 
        devono imparare, sui concetti di base che fondano la disciplina. 
      I contenuti 
      
        - 
          
Saper 
            riconoscere e descrivere il quadro di società di cacciatori e raccoglitori 
            in base a due indicatori: rapporto uomo-ambiente, cultura materiale. 
         
        - 
          
Conoscere 
            alcune relazioni fondamentali: la relazione tra evoluzione fisica 
            ed evoluzione culturale (industria litica, arte, suddivisione dei 
            ruoli), il nesso tra mutamento dellambiente e necessità di adattarsi 
            da parte delluomo (flora e fauna, alimentazione, riparo, caccia). 
         
       
      Le competenze 
      
        - 
          
Saper 
            cogliere allinterno del quadro di civiltà di cacciatori e raccoglitori 
            gli aspetti dei mutamenti e delle permanenze, svolgendo operazioni 
            di osservazione, selezione, ricostruzione e produzione. 
         
        - 
          
Saper 
            riconoscere un reperto archeologico e considerare in esso il valore 
            di fonte. 
         
        - 
          
Fare 
            inferenze a partire dallanalisi e dallinterpretazione 
            di indizi e tracce. 
         
        - 
          
Sapersi 
            muovere su scale spazio-temporali diverse, in particolare sulla lunga 
            durata. 
         
        - 
          
Saper 
            costruire un prodotto di comunicazione, in cui riassumere i risultati 
            della ricerca, utilizzando linguaggi diversi (verbale, iconografico; 
            arti plastiche). 
         
       
        
      LE ATTIVITA DI LABORATORIO 
        CON GLI ALUNNI 
      Le attività 
        laboratoriali sono state organizzate da ogni team di docenti o dal singolo 
        insegnante di storia sulla base delle indicazioni metodologiche e dei 
        contenuti stabiliti allinterno del gruppo, ma anche in relazione 
        alle risorse, ai tempi e soprattutto al contesto scolastico.  
        Per esempio, gli alunni della terza classe hanno approfondito in modo 
        più puntuale e preciso temi quale levoluzione fisica delluomo, 
        anche in relazione ai mutamenti climatici e dellambiente, arrivando 
        poi a collocare nello spazio e nel tempo i processi di trasformazione, 
        a stabilire delle relazioni di causalità tra mutamenti fisici e sviluppo 
        culturale. Hanno analizzato i reperti archeologici con maggiore consapevolezza, 
        arrivando infatti non solo a collocarli allinterno della tematica, 
        ma soprattutto a dare loro un senso in relazione al quadro di civiltà 
        di riferimento. 
        Con gli alunni più piccoli invece è stata usata maggiormente la narrazione 
        e il supporto di immagini e fotografie(7), che hanno permesso 
        di simulare scene di vita del passato, anche attraverso la realizzazione 
        di attività di pittura e di manipolazione, finalizzate alla riproduzione 
        di reperti archeologici, manufatti e plastici.  
        Il legame stretto tra individuazione di informazioni sul passato remoto 
        e operatività ha caratterizzato fortemente le attività di laboratorio 
        di tutte le classi coinvolte nel progetto. La costruzione del sapere storico 
        è avvenuta non solo attraverso losservazione e lanalisi di 
        reperti archeologici, di immagini e fotografie, ma è stata sempre mediata 
        da una serie di operazioni concrete finalizzate alla riproduzione, alla 
        ricostruzione di oggetti appartenenti al passato e caratterizzanti la 
        cultura dei nostri antenati. Questo aspetto è stato centrale soprattutto 
        nelle attività proposte ai bambini più piccoli. 
        Le attività di laboratorio sono state organizzate in atelier di lavoro, 
        allinterno dei quali i bambini potevano sperimentare diverse attività 
        di pittura e di manipolazione, al fine di riprodurre con diversi materiali 
        e tecniche i manufatti realizzati dalluomo nel tempo.  
        Hanno dipinto su carta e su pietra animali preistorici e scene di caccia, 
        utilizzando locra e i legnetti; hanno sperimentato la tecnica 
        dello spruzzo per dipingere le mani in negativo; hanno costruito 
        plastici di ambienti di vita preistorici; hanno modellato con la pasta-sale 
        e il Das le veneri, gli animali, i fossili; hanno riprodotto 
        gli ornamenti utilizzando il Das o bucando conchiglie e semi 
        per realizzare le collane; hanno scheggiato il sapone per 
        fabbricare le armi; hanno riprodotto degli ominidi con il cartone per 
        poi vestirli con le pelli e ornarli con le collane di conchiglie; hanno 
        ricostruito il riparo con il legno e le pelli; hanno raccolto i cibi (erbe, 
        frutti selvatici, uova) e le piante preistoriche ancora presenti sul pianeta 
        (felce, equiseto) con il Das hanno creato i contenitori utilizzati 
        dalluomo preistorico per raccogliere i cibi (le zucche, i vasi). 
        
      IL RUOLO DELL'ESPERTO ESTERNO 
      Fiorenza 
        Cout ha partecipato in diversa misura a tutte le fasi del progetto. Inizialmente, 
        nel ruolo di formatore dei docenti, di colui che veicola dei saperi storici 
        molto complessi. 
        In questa fase, ha permesso agli insegnanti di apprendere o approfondire 
        conoscenze relative a un ampio campo tematico, che è stato poi notevolmente 
        ridimensionato nella fase successiva di progettazione delle attività didattiche. 
         
        Nella fase di progettazione delle attività di laboratorio, lesperta 
        è stata coinvolta solo in parte, perché erano i docenti gli attori principali 
        nella condivisione di una metodologia, nellindividuazione di obiettivi 
        di apprendimento e competenze. È stato richiesto il suo supporto per la 
        definizione del contesto storico e delle sue articolazione tematiche: 
        compito fondamentale per capire come orientare le attività di laboratorio 
        e lorganizzazione della mostra finale. 
        Durante le attività didattiche, Fiorenza Cout è intervenuta in classe 
        per realizzare delle lezioni-quadro su temi specifici, per lavorare con 
        gli alunni su reperti archeologici, su immagini o fotografie; ha partecipato 
        ad alcune uscite sul territorio. 
        
      LA MOSTRA  
      La mostra 
        è il prodotto finale dellintero progetto e, come è stato detto in 
        precedenza, si può definire la cornice che ha inquadrato tutte le attività 
        di laboratorio dei soggetti che hanno partecipato alliniziativa. 
        È stato un momento importante non solo di raccolta e di sistematizzazione 
        delle conoscenze acquisite, di riflessione sulle stesse, ma soprattutto 
        unoccasione importante di socializzazione delle conoscenze, la mise 
        en commun di tutte le ricerche svolte dalla varie classi sui diversi 
        aspetti della tematica. 
        La mostra è stata infatti organizzata in settori (levoluzione fisica 
        delluomo, la caccia, lindustria litica, larte, lalimentazione, 
        gli ambienti di vita), che approfondivano i diversi aspetti del tema. 
        Ogni classe esponeva i propri manufatti e alcuni testi espositivi che 
        illustravano al visitatore i risultati della ricerca condotta. Non vi 
        era però una suddivisione rigida dei temi, per esempio larte è stata 
        approfondita da tutte le classi, mentre il tema dellevoluzione fisica 
        non è stato affrontato in generale dalle classi più basse. 
        
      BILANCIO FINALE E PROSPETTIVE 
      Il passaggio 
        tra lapproccio scientifico e il fai da te, ha caratterizzato tutto 
        il nostro progetto perché la formazione teorica iniziale ha favorito la 
        strutturazione delle attività didattiche successive. Il fai da te, a volte 
        sottovalutato dagli insegnanti perché ritenuto di scarso rigore, ha in 
        realtà avuto il suo spazio in questo progetto dove era contemplato e considerato 
        altrettanto importante dellapproccio scientifico, perché inserito 
        comunque in un quadro teorico di riferimento.  
        Complessivamente il percorso non è stato sicuramente semplice, lavorare 
        in team e in contesti diversi è difficile, mette in gioco molte variabili, 
        che è necessario gestire. La voglia di lavorare in rete è 
        stata stimolante, ma indubbiamente complessa. La buona riuscita del progetto 
        è frutto della collaborazione dei miei colleghi, che è stata esemplare 
        in ogni fase, ma anche del supporto organizzativo della Dirigente Anna 
        Bordet.  
        La mostra è stata arricchita dal contributo di molti professionisti che 
        hanno dato origine ad un percorso tematico, che permette ai visitatori 
        di comprendere come levoluzione fisica e levoluzione culturale 
        delluomo nella Preistoria siano sempre state strettamente correlate. 
         
        Certamente, non sarebbe stato possibile approfondire tutti i temi se non 
        facendo un lavoro in rete, che ha potuto uscire allesterno 
        proponendo agli utenti un viaggio nel tempo ricco di stimoli e di approfondimenti. 
        Questultimo aspetto è stato molto importante, perché ha permesso 
        alla scuola di proporsi come agenzia culturale per il territorio, in unottica 
        di formazione dei propri operatori e utenti, che si pongono poi a loro 
        volta come veicolo di trasmissione di conoscenze per altri soggetti che 
        non necessariamente appartengono al mondo delleducazione.  
        Quali prospettive future? Visti i risultati, abbiamo stabilito che il 
        progetto continuerà con un ulteriore approfondimento a partire dalla cultura 
        materiale per descrivere il quadro di civiltà agro-pastorale. Si svilupperà 
        ancora una volta in rete attraverso la collaborazione delle Istituzioni 
        scolastiche Evançon 1 ed Evançon 2, magari in verticale, coinvolgendo 
        anche la scuola materna e la scuola media. 
      Antonella Dallou 
        Insegnante di scuola elementare, Funzione Obiettivo 
        per lArea 2 di sostegno ai docenti e coordinatrice del laboratorio 
        su Levoluzione fisica e culturale delluomo nel Paleolitico. 
        Dal 1998, anno in cui è stata distaccata dallinsegnamento con funzione 
        di Collaboratore didattico per lArea storica, si occupa di didattica 
        della storia nella scuola elementare. 
      N.B. È possibile contattare 
        la responsabile del Progetto al seguente indirizzo: 
        a_dallou@virgilio.it per eventuali adesioni alla prossima 
        formazione e alle attività di laboratorio. 
      Bibliografia 
        (1998), Scienze geostorico-sociali per un curricolo verticale, 
        Milano, IRRSAE Lombardia.  
        CHELIDONIO, G. (1992), Apprendimento, ambiente, origini. Esplorare le 
        radici del futuro, La Nuova Italia.  
        DOMENICI, D. (2000), Ecce homo, Archeologia viva, XIX, 81, p.18-31. 
        FACCHINI F. (2002), La vita quotidiana 2 milioni di anni fa, Milano, Jaca 
        Book.  
        FEDELE, F. (1984), Levoluzione delle scimmie, Le scienze Quaderni, 
        17, p.3-9. 
        LASTRUCCI, E. (2000), La formazione del pensiero storico, Milano, Paravia. 
        MATTOZZI, I. (1990), Un curricolo per la storia, Bologna, Cappelli. 
        MATTOZZI, I. (1999), Morfologia della conoscenza storiografica e didattica, 
        in Ministero Pubblica Istruzione, E non è più la stessa storia. 
        MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE, (1999), Lo sguardo di Giano. 
        MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE-UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA, Insegnare 
        storia, corso ipertestuale per laggiornamento in didattica della 
        storia. 
        ROSETI, R. (1992), (a cura di), Storia, geografia, studi sociali nella 
        scuola primaria, Bologna, Nicola Milano Editore. 
        SALES, G., VALDIS, M. (1998), Noune. Il bambino della Preistoria, Vic 
        en Bigarre Cedex, MSM.  
      Note 
        (1) Fiorenza Cout è esperta di storia locale; conduce corsi 
        di formazione per gli insegnanti, svolge lezioni e laboratori didattici 
        con gli alunni della scuola primaria e secondaria. 
        (2)Il Museo di Antichità si trova a Torino in via XX Settembre 88C. Come 
        avviene in uno scavo archeologico, il visitatore viene condotto in un 
        interessante viaggio nel tempo, partendo dai reperti medievali fino alle 
        vetrine che raccolgono i materiali preistorici. Il patrimonio archeologico 
        piemontese esposto è però talmente ricco, che non è pensabile riuscire 
        a condurre gli alunni in un percorso storico di così lunga durata, quindi 
        la visita si concentra su un segmento temporale preciso e viene poi integrata 
        con un laboratorio su un tema, condotto da archeologi molto competenti. 
        Le classi che hanno deciso di visitare il museo hanno, per esempio, visitato 
        la parte relativa alla Preistoria e hanno svolto un interessante laboratorio 
        sulla tessitura nellantichità. 
        (3)Le incisioni rupestri di Bard, di Cillian-Feilley (Saint-Vincent) e 
        di Chenal (Montjovet); i ripari sotto roccia, la sorgente e le coppelle 
        al Col Portola di Ayas. 
        (4)Gli alunni che hanno partecipato al progetto hanno visitato il museo 
        di Antichità di Torino, il Museo Civico di Finalborgo. Entrambi i musei 
        propongono una ricca raccolta di reperti archeologici, quello di Finale 
        Ligure in particolare possiede una straordinaria collezione di ritrovamenti 
        risalenti al Paleolitico, e dei laboratori didattici mirati. 
        (5)Naturalmente, le uscite sul territorio valdostano si riferiscono a 
        un periodo successivo, in quanto non vi sono ritrovamenti risalenti al 
        Paleolitico. 
        (6)F. Facchini, La vita quotidiana 2 milioni di anni fa, Milano, Jaca 
        Book, 2002; G. Sales, M.Valdis, Noune. Il bambino della Preistoria, Vic 
        en Bigarre Cedex, MSM, 1998  
        (7)Le fotografie e le immagini sono state le fonti privilegiate, i documenti 
        analizzati da tutte le classi per conoscere la Preistoria. 
        
       
  | 
     | 
     |